I Veda sono testi sacri composti intorno alla metà del secondo millennio a.C. La tradizione vedica è inizialmente orale e solo in tempi successivi viene tradotta in scrittura testuale. Il messaggio vedico nasce nell’odierna regione settentrionale dell’Afganistan e si trasferisce poi in India tramite le migrazioni delle popolazioni nomadi indo-ariane.
Il termine Veda significa in sanscrito “conoscenza”, “sapere”, “scienza”. I Veda sono il fondamento di tutta la cultura indiana, dell’induismo, del Brahmanesimo e del buddhismo.
Ti parlo dei Veda per introdurti ad una concezione che è andata persa nella successiva tradizione giudaico-cristiana e coranica che seguono una interpretazione lineare del tempo.
Nei Veda il tempo è circolare e diviene una continua rigenerazione del momento creativo iniziale. In essi il tempo non è quindi unidirezionale, lineare, ma circolare con una possibilità di eterno ritorno.
Gli stessi Veda non sarebbero stati scritti nel tempo lineare poiché eterni ed increati. I rishi, veggenti che tramandarono i Veda, non furono in realtà gli autori, poiché la Conoscenza venne loro tramandata per rivelazione profetica. In realtà i veri autori sarebbero sempre esistiti in un tempo-non tempo, cioè in una eternità atemporale.
“Io mi trovo nel cuore di tutti gli esseri. Da Me derivano la memoria, la conoscenza e l'oblio. Sono io che devo essere conosciuto da tutti i Veda. In realtà io sono l’Autore del Vedānta ed il Conoscitore dei Veda (Bhagavad Gītā 15.15)
Nei Veda non esiste una cronologia, una genesi, una linearità. Il tempo spegne la sua incessante cadenza e diviene “acronico” , senza tempo, inesistente o “sincronico”, senza un passato e senza un futuro. Ciò rende possibile l’eterno ritorno di ogni attimo di vita, di ogni avvenimento, ove nulla è per sempre perso nel passato e nulla si degrada nella eterna memoria (akasha) dell’Uno.
Senza volere indossare i panni del tuttologo e chiedendo venia ai fisici quantistici veri, vorrei collegare la concezione vedica con le immense rivelazioni della fisica quantistica e della teoria dei multiuniversi sincronici di Hugh Everett III che certamente posso considerare un “rishi” della meccanica quantistica. Egli sostiene che l’Universo è lontano dall’essere uno soltanto, ma che esistono infiniti mondi sincronici.
Anche per la fisica quantistica, come per i Veda il tempo lineare non esiste e gli “universi del passato” coesistono nel presente con gli “universi del futuro” in completa sincronicità.
Quindi parlare di ipnosi regressiva vuole dire disconoscere il messaggio vedico, induista ed anche le rivelazioni della moderna fisica quantistica.
Non esiste regressione temporale quindi, non esistendo la linearità del tempo. Non esistono vite precedenti o vite future.
Le “vite passate" coesistono nel presente con le “vite future” poiché tutto esiste in sincronicità.
Per questo ho mutato la dicitura di ipnosi regressiva legata ad una visione lineare del tempo giudaico-cristiana e di fisica classica in ipnosi evocativa.
L'atto di evocare non implica il retrocedere, il percorrere cronologicamnete indietro i grani del tempo.
Per questo parlo di “vite sincroniche” di esistenze di “multimondi sincronici” rievocabili tramite l’ipnosi evocativa.
La linearità del tempo è il maya che la nostra mente produce. Matrix è linearità la del tempo. Le religioni monoteiste sanciscono la linearità del tempo. Ciò determina l'angoscia della morte, l'inferno, il paradiso, l'attaccamento alla vita terrena e tutte le afflizioni che il mondo subisce dalla nascita del tempo.
Nell'induismo, nel buddhismo il tempo non è lineare, ma sincronico al presente. Per questo, in sincronicità siamo granelli di polvere e dei, atman e Atman, seme dell'Uno e Uno. Siamo anime in viaggio che in ogni attimo possono esplodere nella Consapevolezza del Samadhi.
Chi dunque ha creato il tempo? Il tempo è creato dalla volontaria illusione (maya) di Brahma per permettere all'Uno di perdersi e per continuamente ritrovarsi nell'Amore. Il tempo è illusoriamente creato da noi piccole formiche ed infiniti dei dormienti nell'eterno oblio, per evolvere e risvegliarci nella Consapevolezza dell'Uno.
Con ciò non nego le filosofie del karma e della reincarnazione, ma semplicemente concordo con i rishi e con gli scienziati della più moderna scienza dell’anima.
Buona vita Angelo Bona