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Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

LE INFINITE FACCE DELL'ABORTO

Salve dottore, rileggendo un'ultima e-mail pervenuta sul sito volevo proporle un tema per il blog se le interessa: l'aborto...Che senso ha intercedere nel libero arbitrio di una vita ? Come mai diverse donne o persone in generale non definiscono o realizzano il feto come una Vita nata (o meglio rinata) grazie ad un Unione meravigliosa quale l'atto sessuale ? Perchè uccidere e non permettere di Vivere ? Perchè non accettare l'inizio di una nuova reincarnazione ? Si parla spesso tanto male di ciò che dice o fa la Chiesa ma almeno in questo caso essa è forse l'unica istituzione che in questa società riconosce il Feto come Vita... e per questo condanna la pratica dell'aborto. Sarebbe intressante sapere cosa ne pensano sul blog..Buonanotte.. e grazie sempre di tutto.. Emmanuel !        A EmmanuelNella tua email sull'aborto sento una chiara e personale distinzione tra giusto e sbagliato; ok ad un eventuale blog con preambolo meno di parte, altrimenti sarebbero tante le mail di chi condivide le tue idee e poche di chi ha vissuto l'aborto. Se avessi letto la tua mail tempo fa non sarei intervenuta, mi sarei sentita sbagliata, tagliata fuori, in errore ed ingiustificabile. Io faccio parte, come dici tu, di quelle "diverse donne o persone in generale" che "non definiscono o realizzano il feto come una Vita nata". Penso, leggendoti, che a te non sia capitata quest'esperienza e noto che tendi a dare per scontate alcune cose:  ad es. come dietro ad un concepimento luccichi "un Unione meravigliosa quale l'atto sessuale". C'è da contestualizzare... ogni esperienza è a sé.. da chi usa l'I.V.G (interruzione volontaria di gravidanza) come "anticoncezionale" a chi ne rimane colpito e distrutto per tutta la vita.Non vibro bassamente, per me è una ferita che fa ancora male ma parlo serenamente. Un abbraccio. Anni Cari amici,ho pubblicato il tema proposto da Emanuel e la replica di Anni. Sull'aborto tutti possono generalizzare, stigmatizzare o assolvere scegliendo la via del dogma, del pregiudizio o della irresponsabilità. Riusciamo insieme a costruire un caleidoscopio che permetta ad ognuno di crearsi una propria opinione personale dopo aver letto le infinite facce dell'aborto? Voi cosa ne pensate?Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 02/12/2006 | Letto 41.114 volte | 

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Commenti al post37 Commenti al post

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claudio

7 febbraio 2007, 11:24

ciao mi chiamo claudio ,cosi per curiosità ma forse per disperazione ho visitato il vostro sito mettendomi così a confronto con voi... il 15 ottobre 2006 ho conosciuto una donna stupenda della quale mi sono subito innamorato ...io ho 28 anni e lei 38 ma tante le cose e le espeienze che ci rendevano simili al punto che assieme avevamo desiderato un figlio per aviarci ad una vita assieme ad una famiglia....tutto e andato bene fino a quando non si è fatto vio il suo ex ragazzo mettendo in subuglio la vita della mia ragazza e la mia ...io sono rimasto molto fiducioso ma lei era preocupata per lui perchè temeva il peggio ..in questo mese e mezzo però i nostri desideri si realizzavano eu un giono la bella notizia ! era in cinta! e sia io che lei eravmo felicissimi...lui ha continuato però con i suoi riccati morali e poi dopo due mesi di gravidanza l'aborto...siamo stati e stiamo malisimo...lei si è chiusa in se stessa allontanando anche me e la sua famiglia alla quale è legattissima pian piano distruggendo l'impero che avevamo costruito . noi stiamo ancora assieme ma per sua scelta non ci vediamo da una settimana , di lui non è innamorata ma anzi sta con un'altra io ti chiedo puoò essere questa una reazione che una donna ha in seguito all'aborto? se si posso avere del materiale? vi sono gratto a presto claudio

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salelm

6 dicembre 2006, 19:48

come è difficile per me fare un commento ,su questo argomento.Forse alcuni di voi non sanno (forse perchè troppo giovani)cosa succedeva prima della legge sull'aborto.Molte donne finivano nelle mani di mammone improvvisate;subivano traumi e sofferenze atroci,molti di loro rischiavano la vita così erano due le anime che siperdevano.Che debito carmico!Certo alcune ne approfittano e la doperano come mezzo anticoncezionale,ma la stragrande maggioranza e costretta pur nella sofferenza aricorrere a tale pratica per necessità.Io non credo che un'anima sia felice di fare questo percorso per evolversi:anzi sono convinto che un'anima per evolversi ,deve nascere crescere e alla fine raggiungere il grande UNO.un abbraccio a tutti.

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Paolo - Parma

6 dicembre 2006, 15:24

Cara Catia credo che tu ti riferissi forse al mio post e non a quello di Paolo che spesso viene, o si sente, chiamato in causa sia ora per questa tua critica che per i vari apprezzamenti ricevuti. Forse si renderà necessario da parte mia cambiare nome onde evitare confusione (ma è il mio e che ci posso fare?). Ad ogni buon conto ti voglio spiegare che non ho prettamente affermato che l'uomo è inferiore alla donna quindi nè femminismo nè tantomeno maschilismo...volevo solo dire che, e sempre a mio modesto avviso, la sensibilità di voi donne e l'universo emozionale femminile stesso genera un "completo" che a noi maschietti solitamente non è dato di possedere (salvo rare eccezioni di cui Paolo 1° è un esempio)...tutto qui. Da qui nasce di fatto la compenetrazione e interazione volta al naturale completamento uno dell'altro o Uno nell' Altro come preferite. Scusate...

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catia

6 dicembre 2006, 13:58

sono donna ma non riesco ad essere d'accordo- ammesso che io abbia capito bene- con Paolo che sembra quasi affermare che le donne sono esseri di per se' superiori agli uomini. Mi sembra lo stesso errore che facevano un tempo gli uomini considerando le donne inferiori in quanto tali. Ma mi sembra anche un modo di sentire ormai abbastanza diffuso, tant'è vero che "femminista" è una bella parola che evoca libertà mentre "maschilista" è una parolaccia offensiva.Ho anche paura che tante volte si parli bene delle donne "a priori" proprio per paura di essere chiamati maschilisti.
Scusate ma è una cosa che sento da tanto tempo
Saluti a tutti

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Aurora.A

5 dicembre 2006, 23:20

Ciao, non vorrei creare scompiglio, né tanto meno giustificare o giudicare le donne che hanno avuto quest'esperienza, ma mi sono posta alcune domande: e se le anime dei feti che abitano un'astronave biologica per poco tempo fosse per loro scelta? Potrebbe essere una prova per imparare il perdono e l?amore che nelle vite precedenti non ha imparato? Il pagamento di un debito karmico da parte loro e/o nostra? (Sapendo a priori di non essere desiderati e di non poter vivere quella vita sulla terra?!) Un abbraccio a tutti.

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zingara

5 dicembre 2006, 20:45

non avevo voglia di rispondere a questo thread forse per non riaprire una ferita neanche troppo vecchia, forse per non espormi, forse per non tornare a guardare la mia parte "vigliacca"..
purtroppo e adesso riesco a dire purtroppo, non ho avuto ancora una volta il coraggio.
Il coraggio di fare la mamma due volte, il coraggio di non dare un dolore al mio ex, il coraggio di non far sentire escluso il mio primo figlio...ho seguito il mio istinto e da una parte credo di aver agito per amore del mio splendido bambino...quando scoprì di aspettare l'altro, quello mai nato, pensai che forse lui si sarebbe sentito tradito dalla vita poichè suo fratello avrebbe avuto il padre che non aveva lui...e poi ebbi l'immagine mentale che anche l'altro non avrebbe avuto un padre (perchè sentivo che con il nuovo compagno non sarebbe durata)...decisi di interrompere la gravidanza e cmq questa è la cosa che non riesco a perdonarmi più di altri sbagli che ho fatto quando volavo come una falena impazzita...ecco perchè adesso valuto sempre tutto minuziosamente e ho così paura dell'ignoto...con l'esperienza post aborto posso affermare che non lo rifarei...già...peccato che è troppo tardi per tornare indietro...cmq se Dio vorrà regalarmi un altro figlio lo amerò come amo il mio trillino e credo che non avrò più paura.
vi abbraccio tutti forte forte

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roby

5 dicembre 2006, 18:00

Sono d'accordo con Claudia...Paolo sei un'anima molto profonda...ma ricordate dolci creature siete anche voi delle splendide principesse che meritano anime altrettanto splendide...
Un saluto.Roby(rm)

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Claudia

5 dicembre 2006, 17:41

CAro Paolo,
spero che tu sia sposato, perché è giusto che esista una donna che abbia la fortuna di avere vicino un principe come te.

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roberto

5 dicembre 2006, 17:07

volevo solo dire che mi trovo in perfetta sintonia di pensiero con paolo di Parma. Ho già avuto l'occasione di essere lettore passivo ma attento su problematiche prettamente femminili. La vita che viviamo in questo momento se vissuta con l'intenzione di imparare può risultare un momento importante per la nostra crescita animica.
un caldo saluto a tutte e tutti

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Paolo- Parma

5 dicembre 2006, 11:21

Ti ringrazio Gian Luigi ma non sono daccordo...credo più ad una compenetrazione e alla reciprocità uomo donna...ma soprattutto nello specificità di questo "tema" non me la sento di affermare che poco importa essere uomini o donne..lo trovo riduttivo e forse anche offensivo...magari sbaglio....io.

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Paolo - Parma

5 dicembre 2006, 09:13

Tanto rispetto e tanta ammirazione e condivisione nel leggere ciò che hanno scritte tutte le meravigliose creature femminili in questo blog. Rispetto per il dolore di coloro che, per vari motivi si sono viste negare la maternità, condivisione del dolore immenso ( e difficilmente comparabile) di donne che talvolta sono state violentate a subire o ancor di più dover decidere sulla vita...Tematica tanto alta da impedire a me, uomo, nella mia incompletezza, di poter esprimere anche solo un parere....lungi da me il voler indossare gli abiti di Pilato..Affetto, amore, rispetto per tutto l'universo femminile che sempre è portato a dover farsi carico di valori profondi e scelte o violenze terribili, di conflitti interiori che si porteranno in grembo per tutto il percorso...Un uomo, e io in primis, si inchina di fronte a questa tematica, per quanto personalmente mi ci metta non posso che umilmente riconoscere che qualsiasi mia affermazione storpierebbe in ogni caso la vera entità del problema e tutto l'universo emozionale che vi ruota intorno e forse è proprio per questo che tutti i post o quasi sono al femminile...detto questo sono conscio di non essere riuscito a trasmettere alle amiche le mie emozioni al riguardo ma siate certe che, almeno per quanto mi riguarda, il silenzio a volte è più eloquente di tante righe scritte...vi abbraccio tutte a cerchio, e vi stringo; io essere imperfetto e totalmente incompleto in quanto maschio.

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Brigitta

5 dicembre 2006, 01:34

Pur non avendone un?esperienza diretta, ho vissuto il dramma dell?aborto attraverso l?esperienza di diverse care amiche. Assolutamente nessuna ha vissuto l?aborto con leggerezza e tutte ne portano ancora oggi le ferite. Mi è impossibile esprimere giudizi, né posso dire onestamente ?io non lo farei mai?; credo che la decisione di abortire spesso si prende quando ci si sente chiuse in una gabbia di insormontabili ostacoli, non si riesce a vedere oltre la situazione del momento o s?immagina solo il peggio per il futuro. Quello che invece so con certezza, anche grazie alle amiche, è che non vorrei mai trovarmi di fronte a questa decisione e questo mi ha sempre portata a fare tutto quanto era in mio potere per non mettermi in quelle condizioni? se poi capita lo stesso potrò dire che era una lezione che mi spettava.
Mi ha colpito invece la sensazione perenne di colpevolezza che molte hanno provato. Nel caso di un?amica il senso di colpa è scoppiato dopo anni (in concomitanza con altri eventi infausti) in qualcosa che paragonerei ad una ?discesa agli inferi della pazzia?; in un altro ha prodotto un rifiuto categorico di avere altri figli (perché, a suo parere, non ne sarebbe stata degna). Forse sono io a non capire ancora bene il karma, ma ho la netta impressione che un eccesso di autofustigazione, il non riuscire mai a perdonarsi, blocchi la crescita che potrebbe scaturire anche da un?esperienza di questo tipo e dare forse un senso al tutto. C?è qualcosa che si può dire a o fare per queste donne per aiutarle ad andare oltre il dolore e la colpa senza interferire con il loro libero arbitrio?

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Anni

4 dicembre 2006, 23:23

Ciao a tutti, sono Anni, volevo rubare solo un istante per un paio di grazie:
innanzitutto un grazie ad Angelo (per aver aperto questo blog),
poi uno ad Emmanuel (per aver dato vita a questa bellissima magia),
e in fine un grazie immenso a tutti VOI? grazie per la magia con cui le vostre preziose parole sanno cullare, per aver regalato i vostri pensieri (condivisi o meno), le vostre sensazioni, le vostre esperienze, i ricordi ?
è incredibile, sentirvi così sensibilmente vicino riempie davvero il cuore? un prezioso e bellissimo regalo!
Un abbraccio grande.
Anni

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maria grazia

4 dicembre 2006, 22:51

in ogni vostra frase, in ogni vostra parola ritrovo le mie, pensate e rimuginate di continuo in continua ricerca verso la spiegazione ,la comprensione di un'azione certo compiuta ma non recuperabile. alcuni pensieri sono di profonda compassione altri di meno, ma oltre tutto rimane la tristezza malinconica di un vuoto procurato e mai risolto!
di pari passo, però, cammina la volontà di attrarre nel pieno dell'amore anche quel vuoto e di credere, speranzosa, che, lì, dove mi attende l'incontro con l'UNO possa io incontrarTi e lì, finalmente, poterTi guardare!
Cari Angelo e Viaggiatori del blog, vi sono grata !

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roby(Rm)

4 dicembre 2006, 19:47

A Monica e Romana solo poche parole.
Grazie per aver aperto il vosctro cuore raccontando una parte così profonda e dolorosa del vostro cammino.
E' un messaggio d'Amore per tutti noi.
Le mie braccia sono aperte a voi e il mio cuore ancora di più.
Un abbraccio.

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Claudia

4 dicembre 2006, 15:40

Io la penso come Emmanuel ed ho vissuto l'aborto: ho dovuto uccidere il mio bambino perché era nella tuba e stava uccidendo anche me, non c'era modo di salvarlo. Non ero colpevole di nulla, eppure mi sono sentita un'assassina. Lo so che ogni caso è diverso dall'altro e che no è giusto dare giudizi morali sulle persone, ma un dato di fatto c'è: il feto è vivo ed abortirlo, indipendentemente dal motivo per cui lo si fa e dalla sofferenza che si può provare, significa ucciderlo.
Poi c'è chi si arroga perfino il diritto di definirlo non vita finché non ha raggiunto determinate dimensioni, ma non dimentichiamoci che in passato c'è stato chi si è arrogato il diritto di dire che gli ebrei o gli indios non erano esseri umani al pari dei bianchi. Troppo comodo lavarsi la coscienza così.

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catia

4 dicembre 2006, 13:22

Premetto che non mi sentirei di condannare chi, in certe circostanze, abbia abortito. Non mi azzarderei ad affermare che io non lo farei mai, perchè le situazioni possono essere tante, dolorose e difficili da immaginare.
Vorrei però esprimere le cose che ho tante volte pensato, anche se immagino che pochi saranno d'accordo con me.
Io non ce la faccio a giustificare l'aborto partendo dalla considerazione che tanto le anime non muoiono:in questo caso dovrei accettare anche l'omicidio ma non ce la faccio. Faccio fatica a pensare al feto come a un non-bambino, che quindi si può sopprimere in nome della libertà di non essere madre. Mi riesce impossibile pensare che un feto di due mesi non sia la stessa vita di un feto di quattro. Immagino che qualsiasi madre (io non ho voluto figli e dunque non lo so) che desideri il suo bambino sappia che quello che aspetta è il suo bambino fin dal concepimento. Non riesco a distinguere tra bambini che hanno diritto di nascere oppure non ce l'hanno sulla base del desiderio materno. Faccio anche fatica a considerarlo un problema femminile:i padri non hanno voce in capitolo?
Non ho fatto l'esperienza direttamente e quindi forse sono insensibile ma se devo dire proprio quello che penso allora non riesco neppure a vedere TUTTE le donne che abbiano abortito come delle vittime. In alcuni casi lo sono sicuramente ma in altri sono delle donne che hanno fatto delle scelte ben precise. Forse io non sono abbastanza aperta ed evoluta per immaginare che si debba passare attraverso una esperienza del genere per imparare l'amore. Che cosa significhi dal punto di vista spirituale proprio non riesco a comprenderlo. Comprendo che un'anima potrebbe scegliere di incarnarsi in un feto solo per pochi giorni e riesco a spiegarmi così gli aborti spontanei, ma quelli provocati proprio non ce la faccio. E certo riesco a credere che le anime non nate sappiano comprendere ed amare senza giudicare.
Un saluto a tutti

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Mirella

4 dicembre 2006, 12:33

........lungi da me giudicare o colpevolizzare ki ha avuto a ke fare con una decisione così delicata.......... ho una sola considerazione: penso ke la vita ke viviamo sia "illusione" e ke l'unica verità si cela dentro il nostro "Se", quella parte bianca ke nn muore mai ma che ci accompagna di vita in vita.... se crediamo nella reincarnazione, dobbiamo anke credere ke le anime che nn nascono o ke vivono x poco tempo ritorneranno e che tutti facciamo parte di un Unico disegno... perfetto nella realizzazione dell'Amore.
Vi abbraccio tutti.

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Silvia

4 dicembre 2006, 11:53

Anche quando credi di aver superato il "trauma" e di esserti liberata dai sensi di colpa, ecco che arriva "qualcosa" che ti riapre dolorosamente la ferita. Mi trovo d'accordo con chi asserisce che l'aborto è comunque un'esperienza che deve servire per una crescita spirituale, anche se dolorosa. Trovo ingiusto giudicare la persona che affronta tale prova, anche se apparentemente in modo "sbrigativo e leggero" perchè sono convinta che prima o poi dovrà farne i conti. Io ho dovuto affrontare questa prova tanti anni fa, ho affrontato il "dopo" cercando di capire e crescere; credo di essere riuscita, almeno in parte. Il ricordo di quei momenti non sono più tanto dolorosi, ma rimane doloroso il ricordo di un episodio accadutomi tanti anni dopo. Mi ero assopita dopo pranzo, ma ero sicura di non dormire, quando distintamente mi sento chiamare "mamma" da qualcuno che chino su di me vuole svegliarmi con calma io mi giro credendo di vedere una delle mie figlie che mi chiamava, ma non c'era nessuno. Il mio cuore mi ha dato la risposta immediata di chi fosse: "il piccolo seme di luce". Un abbraccio a tutte le anime dolorosamente consapevoli.

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Roberta (Alcyone)

4 dicembre 2006, 11:33

Ciao a tutti,
Vorrei mandare un messaggio speciale a Monica. Non esser triste per il tuo piccolo, come anche tu dici, e' sempre con te e non ti colpevolizza, sai?quindi non farlo nemmeno tu. Era solo un'esperienza che dovevi fare per comprendere l'amore, e mi sembra che tu l'abbia fatto, da quello che dici. Lui ha scelto di venire da te, seppur per poco, era la sua missione, non ti serba rancore. Io la vedo cosi. Ogni esperienza, seppur diversa, e' un'esperienza. Ti sono vicina comunque Monica, anche se non ho mai sperimentato una scelta come quella che hai preso tu. Ti rspetto e mi sonon permessa di scrivere due parole. Un abbraccio!

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anonimo

4 dicembre 2006, 11:23

Allora avevo 23 anni e stavo insieme ad una ragazza da 7anni, ma era una storia che non funzionava ed io non avevo la forza per terminarla. Successe che lei rimase incinta, facemmo il test e nel momento dell'esito dissi:"Ma è bellissimo...siamo genitori". Lei scoppiando in lacrime:" Non lo voglio, i miei non lo accetteranno". Da soli in ospedale e chiedemmo di fare l'ivg.
In quel periodo capii cosa significa vivere nel buio più totale, ero sceso all'inferno. Dopo 6 mesi dall'operazione la storia finì.
Da allora quell'anima che non nacque mi ha sempre dato tanta forza.

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oriana

4 dicembre 2006, 10:32

L'aborto è libero arbitrio, una strada da scegliere che contatta il tuo sè, un atto di responsabilità, insindacabile ai terzi. Le anime non muoiono perciò con ciò non si sceglie tra "vita o morte", ma tra l'essere o non essere madre.

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romana

4 dicembre 2006, 00:17

Il mio cuore sente ciò che Patrizia ha scritto in modo così dolce e delicato. Ti ringrazio per le parole che hai scelto, per la loro speciale vibrazione di amore e guarigione, perchè sei riuscita a trasmettere in modo potente la carezza che avevi nel cuore e nelle mani. Sono certa che nulla avvenga per caso e che la legge karmica ci diriga con stabilità verso la saggezza e l'Amore. Più proseguo nel cammino e più si compone il percorso, i tasselli vanno al loro posto, creando l'unità di una vita, chiarendo lo scopo e illuminando ogni passo compiuto.Penso che le anime dei bimbi non nati appartengano ad un elevato livello evolutivo e siano sempre colme d'amore; il loro scopo è il dono, l'insegnamento e anche il desiderio di ulteriore elevazione.Io ho ricevuto molto e sono riconoscente. Ho imparato tanto e non ho mai avuto paura delle responsabilità e della verità. Ho sempre sentito nel cuore la forza dell'Amore dell'Uno e la presenza di forti protezioni invisibili, soprattutto nei momenti più difficili. Grazie a tutti gli amici della massa critica e al dott. Bona per la sua cara e rassicurante presenza. Vi abbraccio

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Monica

3 dicembre 2006, 22:05

Dieci anni fa proprio in questi giorni entravo nei sotterranei di un tristissimo ospedale per abortire, avevo 23 anni e stavo con un uomo che poi diventò mio marito; avevo avuto un'intervento chirurgico per un melanoma maligno e non sapendo di essere incinta avevo fatto anetesia e cure e quando scoprii che aspettavo un bimbo, mi dissero che però il feto avrebbe potuto essere stato danneggiato e che ci sarebbe stata la possibilità che fosse nato un bimbo anormale. Ho avuto paura,sì paura, sia di dover sacrificare la mia vita per un figlio molto probabilmente con la sindrome di down e sia di dover aver un figlio prima di essere sposata,avevo paura di ciò che poteva dire e pensare di me la gente. Non mi sono mai perdonata ciò che ho fatto e dal momento che sono uscita da quell'ospedale mi sono punita, ho voluto punirmi fin da subito sposando il padre di quel bimbo mai nato, un uomo che non ho mai amato e da cui comunque non ho mai voluto più figli. Sono cresiuta con una mentalità cattolica la quale ha sempre influenzato negativamente le mie scelte e che mi ha fatto sempre sentire sporca ancora prima di abortire figuriamoci dopo. Da due anni a questa parte ho dato una grande svolta alla mia vita ribellandomi prima di tutto a ciò che la religione mi aveva sempre inculcato, ho cercato di toglirere le catene che mi rilegavano a sensi di colpa perfino di essere al mondo. Sò che quello che ho commesso a quella vita , la vita di mio figlio, è qualcosa di osceno e ora che vorrei tanto un figlio non solo non c'è ma nemmeno la persona che amo per farlo, forse è giusto così, forse è quello che mi merito per il male che ho fatto ma non lo dico sentendomi vittima ma accettando consapevolmente che comunque io ho negato la vita alla vita e se dovrò passare il resto della mia vita senza dover incontrare la mia anima gemella e senza un figlio significa che è giusto così, che questa sarà la mia vita, sicuramente oggi non rifarei mai più ciò che ho fatto dieci anni fa. Edoardo,questo è il nome che ho dato a quel bimbo mai nato,io l'ho sempre immaginato bimbo e ho sempre parlato con lui perchè sono convinta che lui c'è,forse è negli occhi del mio dolce bassotto che arrivò subito dopo e che da dieci anni è fedelissimo al mio fianco e che amo tantissimo... Edoardo oggi se fosse qui sarebbe il mio ometto di dieci splendidi anni. La paura fa sempre prendere la decisone sbagliata e io avevo troppa paura ma allora non lo volevo ammettere a me stessa e ho sbagliato ora lo sò.

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Anima

3 dicembre 2006, 20:16

L'aborto è un insegnamento, da ferita può diventare fonte di crescita spirituale; anche se dolorosa scelta, ci indica molto spesso il cammino dell'amore. Sono del parere che di "aborto" dovrebbero parlarne solo le donne che nella loro vita hanno dovuto fare questa scelta. Quello che ora, ormai nell'età matura, ho compreso collima con molti commenti inviati che ho letto su questo tema. Vorrei solo aggiugere che se solo ci fosse insegnato da piccoli e nel modo giusto, quanto importante e preziosa è la vita e tutte le forme che essa assume, forse molte donne non farebbero questa azione di negazione, di separazione, di frantumazione dell'Uno. Parlo e scrivo perchè tantissimi anni fa ho "maldestramente" agito in nome della ricerca del vero Amore( che poi non era tale). Quanto dolore, quante lacrime.; poi con il tempo ho perdonato, mi sono perdonata ( credo). Ora mi sforzo di insegnare a mio figlio il rispetto di ogni creatura vivente sia essa vegetale, animale ed umana.

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Indigo Mom

3 dicembre 2006, 19:20

Ringrazio Emmanuel per aver posto l'accento su un argomento che anch'io ritenevo interessante o meglio, sul quale mi interessava sapere cosa ne pensano gli altri, la massa critica.
Lo/la ringrazio un poco meno per il dito puntato sulle donne, sulle non accettazioni, il non senso...
Oltre all'esperienza per molte di noi traumatica, indelebile, la difficoltà del riuscire a perdonarsi, ci si becca anche il dito puntato, la critica.. estensione solo più flebile dell'imperioso giudice interiore che ci parla dentro: noi stessi.Noi, a nostra volta storditi dai condizionamenti, interiori, esteriori..
La penso in modo molto simile ad Anni, che ammiro per la delicatezza con cui ha espresso tanto di quel che sucitano le tue parole in chi quell'esperienza l'ha vissuta. E che è del tutto diversa dalle varie dissertazioni teoriche che ci possono venire in mente. Non solo su quest'argomento, neanche tu puoi sapere come reagiresti in una particolare situazione, in determinate condizioni sia emotive sia pratiche, che in ogni caso ti segneranno.
E i percorsi di crescita sono davvero infiniti, così come le possibilità di venire alla Luce ( o di ritornarvi).


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lella

3 dicembre 2006, 15:41

Un feto che rimane solo per pochi giorni o pochi mesi nel grembo materno è per scelta di un'anima che ha bisogno di sperimentare solo quelle brevi e uniche emozioni di vita in questa dimensione e non di una vita intera, quindi nessuno si deve sentire in colpa e nessuno ha il diritto di giudicare, ma si può aiutare a sopportare la sofferenza di quella madre che, volontariamente o involontariamente ha perso il bambino e non riesce a farsene una ragione.

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aurora

3 dicembre 2006, 12:24

La mia modesta spiegazione spirituale, ciò che posso dire: è che con il miracolo del concepimento, della vita.....C'è poco da scherzare, che tutto deve seguire un solo ed unico codice: "l'AMORE"!........La sofferenza è necessaria per il processo evolutivo di entrambi.....Solo che adesso mi nasce spontanea una domanda, per quelli che esercitano, senza scrupoli, praticano, eseguono continuamente, non so come definirli: boia! Non lo so, si pone un serio problema di carattere morale....Anche loro devono comprendere l'amore....Quanta sufficienza ho riscontrato proprio nei medici, i ginecologi una categoria.....Non mi posso esprimere rischio di andare su tutte le furie! Si prendono pure il lusso di fare delle avance, e non è successo solo una volta! Perdonatemi ho sconfinato.....Ritorniamo sul solito discorso: povere donne!

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Patrizia

3 dicembre 2006, 12:13

Credo che nulla sia per caso.Ogni evento della nostra vita accade non certo accidentalmente,ma per innescare un motore di crescita spirituale.Noi coloriamo erroneamente gli eventi con l'ombra dei giudizi,senza valutare la preziosa opportunita'creata da circostanze o decisioni anche apparentemente improprie o dolorose,per elevare la nostra consapevolezza.Cosi',anche la scelta estrema di un aborto puo'contenere semi di luce,se valutata secondo un tempo non lineare,ma eterno.La vita e' un'energia che non possiamo creare ne'distruggere,bensi'solo mutare in gradazione di luce.L'entita'Kryon, pronunciandosi a proposito dell'aborto o dei bimbi vissuti solo qualche istante o qualche mese,insegna che queste vite vanno e vengono per creare delle lezioni in quelli che ne sono coinvolti poi,queste vite concluse,ritornano quasi immediatamente,spesso nella gravidanza seguente...il mio cuore e'in sintonia totale con questa affermazione.
Un abbraccio

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Angelo Bona

3 dicembre 2006, 11:32

Cari amici,
le anime dei feti che hanno per pochi giorni o mesi abitato una astronave biologica sono certamente in viaggio verso il loro cammino evolutivo. Quali interpretazioni date ad un tempo di permanenza sulla terra così breve? Quale spiegazione spirituale vi consiglia il vostro cuore?
Buona Vita Angelo Bona

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lella

2 dicembre 2006, 22:56

Il primo referendum a cui ho votato è stato sull'aborto, allora ero giovane e ignorante, ma spirito libero, pur essendo contraria all'aborto ho votato a favore per il libero arbitrio.

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romana

2 dicembre 2006, 17:43

Per me è stata una lezione senza fine. Neppure alcune amiche intime lo sanno, perchè sono passati più di 23 anni e perchè allora ero in analisi ed ho smascherato presto il vero motore dei miei autolesionistici "passaggi all'atto": la rabbia verso mio padre. Col tempo ho capito che qualcosa di grosso e irrisolto legava me e mio padre da altre vite vissute in ruoli diversi.Sarebbe troppo lungo raccontare qui anche altre esperienze molto significative.Io non ho abortito perchè mi sono trovata con una gravidanza difficile da portare avanti,ma ho cercato quella gravidanza per abortire, per dare a lui uno schiaffo morale...lui rigido cattolico intellettuale con la verità in tasca, uomo pubblico che scriveva articoli contro aborto e divorzio sulla stampa locale...il mio amatissimo (ora) e anche oggetto di profonda rabbia (allora) padre, è stato il primo a sapere, prima di mio marito, della gravidanza e l'unico a cui ho chiesto un consiglio.Lui mi è stato vicino come un vero padre doveva fare, senza esprimere un giudizio, in silenzio, partecipando al mio dolore.Mia madre non ha mai saputo, il mio ex marito qualche anno fa non se ne ricordava neppure più, ma è giusto, ho pensato, lui non c'entrava nulla.Era una questione fra me e mio padre e l'anima che ha accettato di venire da me. A quel tempo mio figlio aveva un anno e mezzo e il mio matrimonio(con un uomo un po' irresponsabile, che ovviamente non piaceva ai miei) non andava bene. Quanto tempo! sento che potrebbero essere passate anche due vite!Io sono rinata più volte.Quanta strada e quanto amore ritrovato.Credo di avere anche conosciuto l'anima che non ho fatto nascere da me,una ragazza, che ha scelto una bella famiglia per venire al mondo,ma che, appena conosciute, mi ha amata "come se tu fossi mia mamma"(anche questa storia è bella,ma non c'è spazio per raccontarla).Sono nata arrabbiata ma soprattutto per essere madre;così ho un figlio "mio" e tanti altri non partoriti,che amo come figli. Amiche e amici della massa critica,grazie per avermi ascoltata e perchè so che potrei chiedervi un abbraccio, ora, e riceverlo. Mando tanto amore a tutte le donne che per imparare qualcosa dell'Amore e della Vita, hanno vissuto questa esperienza di dolore e lacerazione. Teniamoci per mano

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polly

2 dicembre 2006, 17:37

che cosa ne penso io? ... difficile esprimersi e condividere il proprio dolore quando la maggioranza che parla e giudica è lontana chilometri di sentimento da una tale esperienza di dolore. credo che noi donne carnefici e vittime di una scelta di vita tanto mutilante e radicale dovremmo farci sentire di più, unirci nel nostro dolore e non soltanto nasconderci in una imposta vergogna. ogni strada percorsa era in quel momento l'unica possibile, ne sono convinta, e la fortuna oggi di poter rivedere le cose alla luce di un personale percorso di crescita, non deve accrescere il senso di colpa, ma arricchirci del frutto di questa esperienza. forse solo imparando a volerci più bene potremo rimarginare una ferita che abbiamo inflitto prima di tutto a noi stesse, perchè meritiamo di vivere meglio e senza la vergogna a cui ci condannano senza sapere e meno che mai sentire quello che solo noi proviamo...
parliamone senza paura...

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lara

2 dicembre 2006, 17:00

E' un argomento delicatissimo e complesso. Non ho mai avuto a che fare con l'aborto. Personalmente non ricorrerei mai a tale soluzione: credo che non sopporterei il senso di colpa..al limite ci sono altre vie di uscita... l'adozione per esempio. Tuttavia non mi sento neanche capace di colpevolizzare o moralizzare contro quante, dolorosamente, hanno deciso di avvalersi del diritto di interrompere una gravidanza. E' una scelta drammatica e non banale. Mi sento vicina a coloro che hanno sofferto, e forse continuano a farlo,dopo questa scelta.Ovviamente provo rabbia,invece, quando si sente dire che alcune donne scambiano l'aborto come un comune metodo anticoncezionale e sistematicamente lo mettono in pratica: mi risulta quasi difficile crederlo. Ma se così fosse le ritengo persone del tutto irresponsabili e superficiali.

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alessandra

2 dicembre 2006, 14:56

Si, sono d'accordo, è difficile. Posso parlare per me: 9 anni fa sono restata incinta e, per problemi miei personali, mi è venuto un terrore sacro. Terrore di diventare madre!Di perdere la mia liberta, di avere qualcuno che dipende da me; di diventare donna, e mille ataviche paure legate a chissa quale contesto precedente.Il mio psicologo mi disse: "Datti una scelta. Pensa con liberta e serenita:lo vuoi questo bambino o no? Non sentirti in gabbia, hai una scelta." Fu questo ascoltarmi dentro, il sentirmi non piu in gabbia a farmi prendere la decisione giusta (giusta per me). Non ho avuto altri figli, e quello che è nato è un essere di luce. Ma so che non ne volevo altri. Come so, pero, -adesso- che non abortirei mai. Comunque sia, l'arrivo di un bambino non è sempre un "Hurra!". Chissa, forse in una vita precedente ero un uomo? Oppure è successo qualcosa (anche in QUESTA vita) legato al MIO concepimento che mi ha provocato questo dolore? Comunque sia, l'esperienza mi ha insegnato che giudicare è insensato. Caro Emmanuell, chissa cos'hai combinato tu in un'altra vita... ;-)

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martina

2 dicembre 2006, 13:07

beh credo che nessuno possa giudicare ... ed e' forse fuori luogo farlo ...nessuno puo' sapere o immaginare il perche ' di certe scelte .. posso solo dire che si paga ogni scelta e non e' facile prendere una scelta del genere nonostante qualcuno crede sia solo una liberazione e non lo e' affato...si sta male ed e' una cosa che avrai per tutta la vita ma a volte la vita stessa ci mette di fronte situazioni difficili che solo chi le vive puo' sapere e ti cambiano ... provate a pensare e a riflettere forse sarete pronti a non giudicare.. avrei tante altre cose da dire su questo argomento ma ammetto che certi pensieri fanno un po' rabbia ..

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maddy

2 dicembre 2006, 11:36

volevo scrivere il mio commento, ma è 10 minuti che guardo il video... difficile... Ogni esperienza è a se, ogni anima vive la sua esperienza, alla fine mi viene da dire che ogni scelta è giusta. Non per stare fuori dalle parti, ma penso che ogni donna che si trovi a fare una scelta piuttosto che un'altra, non può essere giudicata, additata, emarginata, etichettata, ma solo amata.
Maddy

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