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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

LA FIGURA DEL PADRE. QUANTO E' IMPORTANTE?

Caro dott. Bona, ho letto la risposta data a  Marisa madre di Alberto, e mi è nato un interrogativo. Quando son nato mia madre aveva 17 anni e mio padre 18, son cresciuto con un padre pressochè inesistente , eterno peterpan. Fin da piccolo ho sentito sempre responsabilità più grandi di me, problemi finanziari, ecc.. Grazie a Dio sono riuscito, facendo di tutto, a laurearmi, a lasciare mia madre, rimasta sola dopo la separazione, a sposarmi (spero in futuro di avere dei figli). La cosa che ho sempre sentito che mi mancava era una figura paterna, di conseguenza cercavo in figure quali Gandhi, Krisnamurthi, Yogananda dei padri che mi indicassero la via. Ti devo confessare che molte tue risposte datemi in passato mi hanno commosso perché pensavo che nemmeno mio padre è mai stato così profondo e vicino, benché nemmeno ci conosciamo personalmente. Da tutto ciò ho capito, a mie spese, che la figura paterna è importante al pari di quella materna. Spero a Milano il 4 marzo di stringerti la mano.  Massimo Caro Massimo,credo che la figura del padre sia essenziale per dissetare il nostro bisogno d'Amore. Se nell' inconscio non abbiamo il sorriso degli occhi di un genitore che ci guarda possiamo sentirci indifesi ed ergere barriere o disporci all'odio nei confronti del mondo esterno. E' dalla paura e dalla  mancanza d'Amore che nasce nell'animo dell'uomo l'orrore della guerra.Falsi padri possono ergersi facendo le veci di coloro che non hanno saputo elargire una carezza. Dalla loro illusoria figura nasce lo spettro della dittatura.Non occorre un leader  o un avatar  per addolcire l'animo di chi è senza padre. Basta una parola semplice, un abbraccio sincero, un' iniziazione che riconosca ad un uomo di essere uomo. Non puoi immaginare Massimo quanto faccia bene in psicoterapia ad un ragazzo una frase che gli riconosca con amore di essere diventato grande, mentre sente che mi rivolgo a lui con stima e affetto. Così è per una fanciulla alla quale sussurro: " non avere paura, io credo in te, sei una donna, hai diritto di essere felice".Buona Vita, con affetto Angelo Bona ...e voi cari amici quanto ritenete importante la figura del padre? Come immaginate debba porsi nei confronti di un figlio?

Postato il: 29/12/2006 | Letto 33.351 volte | 

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40134 Bologna

Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

Scrivetemi a angelobona1@gmail.com

Buona vita,
Angelo Bona

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Commenti al post20 Commenti al post

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giulia

25 gennaio 2007, 20:34

sono molto grata per avere un padre molto presente e che mi ama moltissimo, mi rendo conto che questo è un lusso...Mi fa anche soffrire molto e come tutti ha i suoi difetti, che mi hanno condizionato la vita ma che gli perdono viste le solide basi d'amore.Vorrei però riuscire a dirlgli:" babbo, guardami dentro, cerca di comprendermi e di apprezzarmi così come sono"...A piccoli passi arriverò anche a questo...

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Pulce

7 gennaio 2007, 20:21

Ho sempre pensato che le cause delle mie sofferenze dovessero risalire ad un pessimo rapporto con mio padre. Un tipo molto poco evoluto spiritualmente. Aggressivo, dotato di una fortissima violenza verbale, quasi sadico nel disprezzare chi gli stava dinanzi. Durante l'adolescenza credo di averlo anche odiato. Ora dopo vari percorsi spirituali ho sviluppato compassione nei suoi confronti, anche perchè è malato. Questa compassione si sta lentamente trasformando in una sorta di amore spirituale nella comprensione di un destino più grande di noi. Credo di essere riuscita ad elaborare in parte il dolore di cui è stato causa per me.

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silvia

5 gennaio 2007, 18:07

Caro babbo, mi dispiace un sacco perchè tu pensi che io ti disprezzi, non ti rispetti, ti usi solamente per i soldi...avrei una voglia matta di abbracciarti forte forte da non staccarmi più, di dirti che ho bisogno di te e che per me sei il padre migliore del mondo, con tutti i tuoi difetti...ma non riesco...c'è qualcosa che trattiene il mio cuore e le mie braccia, un misto di stupido orgoglio, rabbia e vergogna...e allora capisco che il regalo migliore che possa fare ad entrambi sia proprio quello di liberare questo cuore da questo peso, da questo freno...non so come, ma farò il possibile per tiare fuori quel coraggio e so che quello sarà il giorno più bello della mia vita...

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Francesco

3 gennaio 2007, 19:39

Carissimi compagni di viaggio, ho "visto" in molti commenti figure paterne poco generose nell'elargire stima ed infondere coraggio nei propri figli: mi dispiace molto e sono vicino a tutte quelle persone che hanno sofferto per questo motivo. Ho la fortuna di avere un padre che, al contrario, mi ha sempre lasciato libero di scegliere in molti aspetti della vita, incoraggiandomi a non abbattermi nelle difficoltà e ad assumermi la responsabilità in ogni decisione da me presa.
In questo ritengo fondamentale la figura paterna: forse più di una madre può dare fiducia nell'abbandonarsi al flusso delle cose e, più o meno direttamente, più o meno esplicitamente, a riporre fiducia nel Cielo, nell'Uno, quando si presentano le inevitabili avversità del mondo materiale.
Credo che la capacità di infondere fiducia e speranza, in un uomo, possa esplicarsi pienamente solo quando non venga soffocato il lato femminile, votato alla compassione, alla comprensione profonda delle cose. In questo, noi uomini abbiamo molto da imparare, ancora.
Che questi tempi di riallineamento spirituale, di crescita interiore, possano portarci a maturare il nostro lato femminile, che possano sollecitarci verso la completezza dell'essere, affiché ogni padre possa essere sorgente d'amore e di saggezza per i propri figli.
Vi abbraccio.

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roberto

2 gennaio 2007, 14:52

Figlio senza padre. Sono cresciuto così. Quando avevo 18 mesi mio padre è morto e mia madre non si è mai voluta risposare. Per me la figura maschile è come se non fosse mai esistita. Sono cresciuto in collegio un di suore fino a 9 anni e quando tornavo a casa c’era solo mia madre, una donna dura segnata dalle sofferenze. Dai 10 ai 18 anni sono stato in un collegio laico con figure maschili come istitutori che certamente non sapevano dimostrare alcunché se non severità.
Ho portato sempre con me la foto di mio padre, ogni tanto vado al cimitero e parlo con lui ma non posso dire se mi è mancato oppure no, posso dire solamente che non lo so. A volte però, visti che modelli di padri ci sono stati e ci sono in giro tuttora, mi chiedo se il non aver recepito un modello maschile così poco sensibile ed amorevole sia stato un male. Molte volte chi mi conosce, in particolare le donne, mi dicono che ho una sensibilità femminile, ma ha ragione il dr. Bona quando dice che “Se nell' inconscio non abbiamo il sorriso degli occhi di un genitore che ci guarda possiamo sentirci indifesi ed ergere barriere” io molte volte mi sento così e per mia fortuna, penso di essermi salvato dal provare odio verso il modo intero. Con mio figlio ho alternato amore e durezza e la durezza è senza dubbio retaggio del sentimento di mia madre.
Buona vita a tutti

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Jole

2 gennaio 2007, 14:50

Ciao Papà, ho passato 46 anni della mia vita ad accusarti perchè eri assente ed incapace di manifestare i tuoi sentimenti; eri il mio persecutore, e spesso ho gridato: "Ti odio, non fai parte della mia vita, vorrei che tu non ci fossi". Sono troppe le volte in cui mi sono chiesta se mi volevi bene o cosa ti avessi fatto per odiarmi tanto. Crescendo realizzavo che però gli uomini che hanno condiviso parte della mia vita, ti assomigliavano fisicamente e/o caratterialmente. Grazie ad un lavoro molto difficile e particolare su me stessa ho capito..... Per te era impossibile esternare l'amore, non eri stato educato a farlo, prima orfano di padre a soli 3 anni, poi orfano di madre; nessuno ti aveva insegnato ad esprimere i tuoi sentimenti; allora ho sentito di voler provare a fare un passo verso te e osservare la tua reazione.
E' stato un momento magico, ho capito che c'eri e ci sei sempre stato. Il mio cuore si è aperto ed ho sentito quanto amore c'era al suo interno e tutto per te papà. Poi, come se il tuo compito in questa vita si fosse concluso, hai spiegato le ali e ti sei uni-to all'uni-verso. Oggi sei vivo e presente in me, scorri nelle mie vene, non passa un solo istante in cui non percepisca questo amore incondizionato; mi parli, mi sei accanto, mi mandi dei segnali forti attraverso i sogni; grazie mio amore grande ! Tu sei stato l'unico uomo della mia vita e ringrazio Dio di averlo capito prima che tu chiudessi gli occhi.
Papà, per la mia vita sei stato importante e mi hai fatto un grande dono; ho pregato tanto per te e continuerò a farlo.
Angelo di Dio
tu sei il mio custode e governi le vite; io ti prego
prendi per mano mio padre e accompagnalo nel suo cammino
guidalo con presa sicura verso la luce
infondigli serenità e pace
se ti fosse possibile, abbraccialo per me
e rammentagli quanto lo amo.
Grazie papà e grazie a te Angelo Bona per avermi dato la possibilità di scrivere queste parole.
P.S. Ma quanto devo aspettare ancora per incontrarti ??? Angioletto/diavoletto prediletto??? Un bacio.
Un abbraccio di luce a tutta la massa critica, vi amo tanto e grazie per tutto quello che scrivete.

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Girasole

2 gennaio 2007, 12:54

Caro Massimo, anch'io sono cresciuta un pò come te,sebbene un padrepresente anche se solo fisicamente, io l'ho avuto.Ho sofferto tantissimo, ho provato un forte vuoto interiore che tuttt'ora, in alcuni momenti, avverto. Mio padre era malato,di una malattia che non si vede, perchè colpisce la mente,ed io,bambina, non volevo riconoscerlo, e sono arrivata anche a vergognarmi di lui, ma non ho mai provato odio. Si comportava egoisticamente,non voleva lavorare e picchiava mia madre che con il tempo si è ammalata anche lei.
Poi sono cresciuta,mi sono realizzata, ho trovato un buon lavoro, mi sono sposata e ho una splendida bambina, ma talvolta quel senso di vuoto si ripresenta, con tutti i suoi tristi pensieri. E che ci vuoi fare?Questa è la vita,e attraverso di lei e la sofferenza che essa comporta, noi abbiamo la possibilità di crescere e di raggiungere la Consapevolezza,Dio.
Un giorno, forse, l'ipnosi regressiva riuscirà a farmi superare questo grosso fardello che mi porto addosso:io ci spero e ci credo.Un abbraccio.

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Massimo

1 gennaio 2007, 19:30

Un abbraccio speciale a Tiziana bxl e Aurora. grazie per i vostri pensieri. Ora voltiamo pagina, ringraziamo questi esempi al negativo. Una notte di passione o illusorie promesse d'amore non possono riscaldare il cuore quanto una parola dolce e una carezza disinteressata. Andiamo avanti ora siamo cresciuti :-) grazie a tutti voi di esserci

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laura 44

31 dicembre 2006, 22:28

P.s. Felice anno nuovo a tutti Voi Amata Massa Critica..BUON 2007! con amore Laura

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laura 44

31 dicembre 2006, 22:25

Nel silenzio ascolto..in attesa che tutto si quieti..alla ricerca d'improbabili risposte..perchè riesca finalmente a trovare l'ESSENZA d'AMORE..dove l'ego soccomba..ed il risentimento si quieti..e possa trovarti ..abbracciarti...accoglierti come vorrei .......... papà..!!!

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louis

31 dicembre 2006, 20:28

Caro dott. Bona mi vuole adottare? Scherzo! Anch'io sono padre di due bimbe e può ben immaginare quanto sia difficile in questa società così allo sbando cercare di trasmettere Amore ai propri figli...Sa non tutti hanno avuto la fortuna di ricevere quelle piccole attenzioni che ognuno di noi ha sempre atteso... Mi auguro che il nuovo anno porti con se tanta felicità e consapevolezza come Lei con tanto Amore in questo anno ci ha insegnato. Un abbraccio e tanti, tanti auguri a tutti. Louis.

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Tiziana bxl

31 dicembre 2006, 18:05

Non vedo mio padre da cinque anni oramai; da quando, ultrasessantenne, decise di dare un taglio netto a mia madre, a me ed ai miei figli, abbagliato da "nuove stagioni di sesso" dietro ad una ragazza polacca di dieci anni più giovane di me. Lei 24 e lui 62. Lo scriverne sta accettuando il mio dolore e comprendo bene che, in fondo al mio cuore, purtroppo non riesco ancora a perdonarlo. Come figura paterna, lui mi è sempre mancato: non un regalo di compleanno, non una gratifica, non una carezza ma avevo imparato ad accettarlo. Quello che non riesco a "metabolizzare" invece è il dolore che leggo negli occhi di mia madre, ora come allora. Logicamente la sua storia con la "giovane dell'est" si è conclusa dopo poco che era riuscita a prosciugare i risparmi di una vita, sia quella di mio padre che di mia madre, e lui adesso si accompagna ad un'altra donna, sempre straniera. Ma dove le trova, mi chiedo! Ed allora mi infurio, perchè speravo si trattasse di sentimenti, quasi a volerlo giustificare, ed invece il suo è solo un abbaglio. Sapete cosa intendo. Ma quanto è importante un padre? Fondamentale, direi. Non passa giorno in cui non pensi a lui, a quanto vorrei essere in grado di perdonarlo e trovare la forza di rincontrarlo. Ho trovato il coraggio di dividere con voi questo mio dolore, forse come augurio per l'anno nuovo che sta arrivando. Chissà... A proposito... ho il cotechino e le lenticchie sul fuoco... AUGURI a TUTTI VOI, dal profondo del mio cuore. Anche se ultimamente assente dal sito, vi penso continuamente e mi sento parte di voi, dell'Uno. AUGURI affinchè l'anno che si sta affacciando sia migliore. Auguro a tutti la forza di dare un senso alla vita, un senso soprattutto alle sofferenze che incontremo inevitabilmente durante il nostro cammino. Auguro a tutti un cuore puro che ci permetta di amare e di sentirci in sintonia l'uni con gli altri. Auguro anche a me stessa, questa grande forza. Mi torna in mente il titolo di un libro: "Io speriamo che me la cavo". Rispetto a questo dolore, io mi sento cosi, una scugnizza napoletana, con un'anima piccola piccola piccola! Grazie di esserci. Vi abbraccio forte ed ancora mille auguri!!! Angelo... I squeeze you! Non vedo l'ora di incontrarti. Tiziana.

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Paola

31 dicembre 2006, 12:55

Mi domando perchè per molti padri o forse per molti uomini è così difficile esprimere emozioni e sentimenti. Ho sempre adorato mio padre, fin dall'infanzia. Non mi ha mai dato una carezza, il massimo era, circa 3 volte l'anno mettere un braccio intorno alle mie spalle mentre camminavamo vicini. Questo mi emozionava tantissimo, ed era la massima espressione di affetto che era in grado di dare e livello fisico.
Il resto nel corso della vita è stato dimostrare nei fatti e nei comportamenti e anche nelle critiche che era molto interessato a me. Gli ho perdonato tutto perchè gli ho sempre voluto tanto bene. A volte però un sorriso anzichè una critica, anche se costruttiva, mi avrebbe dato serenità e fatta semtire in pace con l'universo. Ho fatto tanta fatica per imparare ad esprimere emozioni e sentimenti senza vergognarmene, e faccio ancora fatica. Un padre è molto molto importante e si può imparare tanto anche dai suoi difetti. Buona vita per il nuovo anno che sta arrivando.

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francesca

30 dicembre 2006, 23:18

Mi manchi papà ora che sei in alto nei cieli,mi manchi papà perchè te ne sei andato senza un perchè; ora tu voli tra le nuvole,giochi con gli angioletti, magari ti guardi allo specchio e ti fai la barba da qualche parte....vorrei rivedere i tuoi splendidi occhi azzurri,i tuoi capelli biondi,angelo mio!!Ti ricordi quando mi tenevi in braccio davanti alla tv e ti dicevo:Ma papà sei uguale a quell ometto lì; era il grande terence Hill;ma quante risate che ci siamo fatti per i pugni a fin di bene!!Ho cercato di dimenticarti ma è impossibile!!Se si potesse morire tre ore e poi tornare al mondo per cambiarlo e per colorarlo di pace; se potessi venirmi a trovare nei sogni e parlarmi, ti cerco negli occhi di un bambino,ti cerco negli occhi di chi soffre, ti cerco nel sole del mattino; ma i miei occhi fan fatica.... potessi fare una magia,un'illusione,venirti a trovare per un attimo,soltanto un attimo!!Vorrei che mi indicassi la strada,piccolo mio,avevi bisogno di coccole, avevi bisogno di aiuto;se fossi stata più grande per capire.... ti amo papà, ti amo infinitamente.....ti perdono, ma tu perdona me se in un lontanissimo tempo ti ho abbandonato. Indicami la strada e io ti verrò a prendere;ti cercherò fino a che il mio cuore ti insegua e diventi calamita. Dove sei???Perchè ti devo mandare i miei baci e non ho l'indirizzo.... oltre la luna?

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Silvia

30 dicembre 2006, 22:24

Si dice che è meglio un "cattivo" padre che niente. Credo che in parte sia vero. Io ho perso il mio a 13 anni e non è un caso che abbia trovato un compagno a 15 (mio marito attualmente) che ha ricoperto un ruolo paterno fintanto che non ho capito che dovevo, come si dice, elaborare il lutto. Ancora oggi, a 50 anni, mio padre mi manca anche se sono consapevole che se fosse stato vivo non sarebbe stato tutto rose e fiori. Sono stata sempre convinta che per un bambino sono indispensabili ambedue le figure genitoriali perchè si completano nel dare, per quanto di competenza, una sana ed equilibrata educazione e preparazione al futuro per il bambino. E' vero che ogni rapporto è a se e non si può generalizzare (alcuni "padri" sarebbe meglio che non fossero proprio esistiti!) ma nella maggioranza dei casi trovo "disumano" privare un bambino della figura paterna.
Un abbraccio a tutti Voi.

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odette

30 dicembre 2006, 20:10

Basterebbe un abbraccio...

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Rachele

30 dicembre 2006, 14:15

LA figura del padre è insostituibile quanto quella della madre, ditelo alle coppie gay che vogliono adottare figli! Non è una critica al loro stato, ma un prendere atto della loro incompletezza come genitori!
Comunque io sono cresciuta con una madre violenta ed un padre troppo debole per difendermi e ora da adulta mi accorgo di aver sentito più la mancanza della forza paterna che della dolcezza materna... il che è tutto dire!!!!

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Barbara

30 dicembre 2006, 12:34

Carissimo Papà, non abbiamo mai comunicato con la voce, non abbiamo mai instaurato un rapporto, un confronto. Per anni non ti ho riconosciuto. Poi sono bastati alcuni sogni per capire che da sempre sei con me. I tuoi occhi bastano per capire quanto mi adori, quanto mi ami, qualsiasi cosa io faccia e dica. Mai un rimproverò per me, solo accettazione e amore. So che non sarò mai sola con il tuo amore che mi accompagna. Ti amo anch'io. Però perchè questo mi fa piangere di dolore? Perchè il tuo dolore è così tanto il mio? Perchè..Perchè...sì lo so papà, la risposta ora ce l'ho...è perchè è così difficile accettarla?

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Mirella

30 dicembre 2006, 10:30

Papà dove sei? a lungo ti ho cercato e ti ho trovato nei colori intensi di un tramonto sul mare..........

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zingara

30 dicembre 2006, 02:52

la figura paterna...per anni ho cercato di attirare la sua attenzione e chiesto delle cose che lui non sapeva darmi...ho giocato a fare la figlia ribelle, il maschiaccio, la vamp ecc...senza mai ottenere risultati...poi durante una lite gli ho detto ma perchè non mi vuoi bene? perchè non ti fidi di me?
e sono scoppiata a piangere...lui mi ha abbracciata e mi ha detto che di me si fida e che sa che so farcela con le mie gambe si preoccupa di mio figlio e che si era accorto che non stavo troppo bene... sentirmi dire che si fida di me è stato fa-vo-lo-so! da quel giorno parecchio è cambiato...ho capito che se voglio l'abbraccio devo darlo io per prima e lo guardo con gli occhi della tenerezza...guardo un uomo che ha fatto 2 lavori pesanti per non farmi mai mancare niente, guardo un uomo che s fa in 4 per me e per il nipotino e che a modo suo ci ama molto...senza di lui io non potrei essere qui, ho accettato il suo modo di fare e adesso gli dico spesso brontolo ti amo:)

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