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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

Tutti i libri del Dr. Bona

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

PROGRESSO SI' O NO?

Caro Dottor Bona, il progresso è progresso o sudditanza inevitabile? Ero su di un battello in giro per la Tailandia. Di fronte a me un abitante della zona stava seduto accanto alla sua famiglia, eravamo in una località poco turistica dove la forza lavoro si esprime prevalentemente nell'agricoltura. Quell'uomo, semplice nei modi e nel vestire, getta nel mare un barattolo. Un tedesco in perfetta lingua Tai, probabilmente residente in quella nazione come molti negli ultimi decenni, lo redarguisce dicendogli di non farlo più, mentre lo guarda di traverso. Il "contadino", imbarazzato, accenna un sorriso timido e allo stesso tempo indagatore, il tipico "salvare la faccia" orientale in una situazione di imbarazzo non troppo compreso da chi lo subisce. La scena si conclude. Io rimango interdetto. Quel barattolo conteneva un prodotto industriale a base di noodles, spaghetti orientali. Mi sono posto le seguenti domande: La prima era: chi ha introdotto un prodotto industriale al posto di uno naturale che si può acquistare ovunque in Tailandia, ci sono centinaia di chioschi, anche in spiaggia per fare uno spuntino a base di noodles cotti in cinque minuti. La seconda: il contadino era in malafede nel gettare quel barattolo o era per lui un semplice gesto quotidiano che ripeteva da decenni? Cioè mangiare e gettare gli avanzi, con la differenza che fino a poco tempo fa quello che gettava con noncuranza era biodegradabile al cento per cento. Mi sono dato delle risposte: La prima è che l'industria l'abbiamo inventata noi e che siano stati i cinesi o i tailandesi o gli europei ad introdurre il prodotto industriale in Tailandia poco importa, perché le conseguenze sono una dipendenza del singolo individuo da un prodotto di scarsa qualità oggettiva e per di più inquinante. La seconda era frutto di un sentimento spontaneo. Un tedesco, o potrebbe essere un francese, un americano o un giapponese, va in un altro paese a dare lezioni ad un autoctono di comportamento, quando idealmente è stato proprio lui a violentarne le abitudini. La mia domanda è questa: quello che sta accadendo a tutti i paesi del mondo, sulla scia di un comportamento introdotto basato sul nostro modello e stile di vita, è inevitabile? E' reale progresso? Stelio Caro Stelio,è utopistico pensare che nazioni ed etnie possano conservare le proprie culture e le proprie native tradizioni, dal momento in cui vengono coinvolte nel processo di industrializzazione. L'espansionismo delle multinazionali determina una continua ricerca di nuovi mercati e di manodopera a più basso costo possibile. Inquinamento, degrado ambientale e differenziazioni estreme di casta con ricchissimi e diseredati sono la conseguenza di questo perverso meccanismo. Tu mi parli della Thailandia, ma è un fenomeno generalizzato. Pensa al Kazakistan, ricchissimo di petrolio, carbon fossile ecc. ma annientato in tradizioni e artigianato dal processo di globalizzazione. I meravigliosi tappeti, che rappresentavano un simbolo e un vanto, non vengono più intessuti dagli antichi telai. Di certo troverai anche in questo paese gli stessi contenitori non biodegradabili e visto il bassissimo reddito pro capite, potrai notare quante donne si prostituiscano alla ricerca della sopravvivenza. Quindi il progresso serve?  Non sento gioia in coloro che hanno subito un forte processo di "civilizzazione" con conseguente indottrinamento religioso(compresa la nostra depressa Europa). Durante le psicoterapie cerco di recuperare quel primitivo dentro, quel selvaggio istintuale che rigenera l'autentica natura del soggetto. E' un progresso o evoluzione interiore che chiedono i pazienti che assisto, un raggiungimento del propio Sè, passo dopo passo, vita dopo vita. Sempre più persone sono in cammino per guarire dall'ignoranza di ciò che realmente siamo e l'Uno è la sola comune  meta evolutiva.Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 18/03/2007 | Letto 27.788 volte | 

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40134 Bologna

Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

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Angelo Bona

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Commenti al post13 Commenti al post

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Paolo R.

31 marzo 2007, 17:18

Il progresso spirituale è in realtà l’unico che conta. Quello materiale produce un regresso se non si pone al suo servizio. Oggi questi valori sono rovesciati, per cui stiamo correndo verso il disastro sia spirituale che materiale. Ormai il tempo stringe: se non ci ri-sintonizziamo rapidamente con la “natura”, soffocheremo rapidamente in un mare di veleni e di rifiuti, oltre che di conflitti e di alienazione. Raccolte differenziate, energie rinnovabili e biocarburanti sono necessari, ma non sufficienti. Bisognerebbe evitare di produrre oggetti non riciclabili e consumare meno: esattamente come si faceva fino a pochi decenni fa! Ma, quand’anche ci si riuscisse, per smaltire i vecchi prodotti non eco-compatibili produrremmo pur sempre ulteriore inquinamento.
Lo sviluppo economico perverso indotto dal consumismo e dal mito della velocità distruggono quanto resta delle società tradizionali che avevano un rapporto sano con il proprio territorio. L’immigrazione massiccia contribuisce a cancellare definitivamente i popoli, che già hanno rinunciato alla propria identità affidandosi alla tecnologia inquinante e adulterante. Siamo sradicati, sconnessi dai noi stessi e dalla Madre Terra, e quindi "nocivi". La soluzione credo stia non nel tornare in una condizione di selvatichezza primitiva, ma nel recuperare la saggezza “spontanea” del nostro passato (anche recente) con la consapevolezza dell’oggi per progredire spiritualmente in armonia con la natura. Ma forse è già troppo tardi?

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Kiki

26 marzo 2007, 14:28

Grazie Stelio per arrichire di domande e pensieri la nostra esistenza. Ho la netta sensazione che il progresso introdotto per modificare lo stile di vita di un paese e di un popolo non sia vero progresso ma violenza dettata dall'interesse. Il gesto del "contadino" tailandese è l'esempio evidente di questa violenza che inevitabilmente porta alla distruzione non solo delle tradizioni ma anche della purezza di un popolo. Se il progresso passa per l'interesse e l'ignoranza, il "contadino" si dimenticherà di se e il progresso sarà solo l'illusione del progresso.
Kiki

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Alice Virtù

26 marzo 2007, 12:58

Volevo complimentarmi con Slelio per la profondità dei suoi pensieri. La trovo una qualità latente, di questi tempi...

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Paolo secondo

21 marzo 2007, 09:43

Il progresso è necessario ed inevitabile per dictat...fa parte del continuo ed inarrestabile processo evolutivo dell'essere umano. Quello che non quadra a mio avviso è come viene gestito questo processo. Non vorrei sembrare retorico ma oltre i vari esempi riportati negli interventi precedenti ( e che condivido) , mi domando che senso ha parlare di progresso se l'accordo di Kyoto è stato rigettato arbitrariamente da alcune superpotenze tecnologiche, se la Cina per accelerare il suo progresso stravolge una vasta area per realizzare un mostro come la diga dei sette fiumi...se siamo in grado di andare su Marte (perchè non si sa mai ma forse potrà servire) e per contro non siamo in grado di combattere un normale raffreddore o peggio ancora il tumore....se siamo stati capaci in nome di quel progresso di "fotterci" l'ambiente sballando l'ecosistema...se per riciclare scorie radioattive Usa ci inventiamo i proiettili all'uranio impoverito e lo spargiamo come terribile pesticida in tutti i luoghi dove capita assicurandoci morti nell'immediato e strascichi x altri 400 anni...vabbè basta, ci siamo capiti! Il progresso è ciò che migliora e che di certo porta benessere...non "quel" benessere che vogliono inculcarci, e se è vero, e lo è, che questo deve partire soprattutto da dentro noi stessi è altresì vero che noi stessi dovremmo avere le redini attraverso un autority mondiale che vagli e diriga il progresso al solo miglioramento armonico della qualità della vita di tutto il pianeta.

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Silvia

20 marzo 2007, 19:54

il progresso è vita...senza non ci saremmo mai evoluti!!!
speriamo solo di essere ogni giorno sempre più saggi dei nostri predecessori....
anche se spesso così non sembra essere!!!
la tecnologia è sviluppo...sviluppo è crescita...e crescita è benessere!!!!

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Roberta (Alcyone)

20 marzo 2007, 10:07

La situazione mondiale e' grave. I potenti del mondo guadagnano alle spalle dei piu' poveri. Il pianeta e' inquinato ed a nessuno interessa.....continuamo a vivere nello stesso modo.....secondo me il cambiamento deve avvenire per prima cosa da noi. Se tutti cambiamo, il mondo cambia. Perche' noi possiamo influenzarci l'un l'altro.....una cosa che mi fa veramente rabbia e' che ci siano gia' a disposizione energie non inquinanti che vengono nascoste e non utilizzate! Conbattiamo affinche' vengano utilizzate! A volte mi dico che vorrei abbandonare la macchina per non comprare piu' benzina!! dovrei farlo! poi, dai, non compriamo piu ' tutte quelle confezioni pre-cotte, pre-confezionate, pre-tutto! torniamo ai cibi sani, per noi e per i nostri figli, ormai girano solo merendine impacchettate, perche' non dare semplicemente il buon vecchio panino al prosciutto? o una torta fatta in casa? e' questo che io intendo per cambiare stile di vita.....certo e' poco ma basta iniziare il processo....la parola per lo spam e' "azione" ! dobbiamo agire tutti! ciao!

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Barbara M.

19 marzo 2007, 23:09

Come spesso ultimamente mi capita, oggi mi sono fatta proprio questa domanda ed ecco, la ritrovo sul blog! A volte penso che tutto cio che l'essere umano ha inventato e riorganizzato, lo ha fatto perchè ne aveva l'opportunità fisica, tutto è stato a sua disposizione, il problema è come sempre l'ignoranza e l'eccesso. Le condizioni climatiche forse stanno peggiorando in modo accellerato in seguito alla velocissima industrializzazione dell'est, però io che godo del "progresso" dalla nascita non posso certo accusare i cinesi del fatto che senza la loro corsa forse il mondo si distruggerebbe più lentamente! La cosa certa è che tutto cio che prima per me era normale ed abitudinario ora assume un significato diverso, e cerco di impegnarmi il più possibile. Non butterei mai un barattolo in un corso d'acqua, ma vent'anni fa forse l'avrei fatto. Sarebbe bello pensare al kazakistan coi suoi tappeti intessuti dagli antichi telai, ma con che coraggio potrei pretenderlo al volante della mia automobile, parlando col mio cellulare, scrivendo col mio computer?

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Sabrina

19 marzo 2007, 20:28

A me quello che sconvolge è pensare che le differenze fra ricchi e poveri viene decisa a tavolino da poteri ecomomici che si fanno scudo e forza di quelli politici.
un esempio: ho letto sul libro di Jean Ziegler (relatore all'ONU per il diritto all'alimentazione) "lLa privatizzazione del mondo" che gli aiuti umanitari (cibi in scatola, farine, riso ) vengono mandate nei Paesi poveri nel periodo in cui loro hanno i raccolti. Questo meccanismo serve per mandare fuori mercato i loro prodotti, nessuno comprerebbe qualcosa che si può ottenere gratis, e per mantenere i Paesi poveri dipendenti da quelli ricchi.
Insomma è sparita l'Umanità e l'hanno sostituita con le merci e il profitto

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lara

19 marzo 2007, 19:23

Il progresso ideale sarebbe riuscire a ristabilire una situazione equa per tutti e in ogni dove. Ma forse questo mio augurio dovrebbe chiamarsi miracolo. Il progresso non lo considero tale quando porta beneficio solo a qualcuno ma a tutti gli altri reca solo danni e sofferenza. Negli ultimi anni sono state scoperte molte nuove tecnologie che permettono di vivere normalmente senza che venga inquinata l'aria o il suolo o le acque, ma molti governi,in nome della ricchezza, hanno fatto orecchie da mercante davanti a questo "progresso utile". E' necessario perciò,che il progresso si accenda,prima di tutto,nelle menti di tutti quelli che nel tempo,con il loro agire egoistico,hanno permesso che il nostro pianeta ora stia soffocando, abbia crisi epilettiche, eruzioni, febbri, brividi, e cellule impazzite. Noi,nel nostro piccolo,dobbiamo ugualmente comportarci con buon senso nei confronti dell'ambiente che ospita la nostra esistenza, e far sì,ma sarà dura,che risulti un po' meglio di come l'abbiamo trovato. Sarà forse una retorica utopia?

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Nhyria

19 marzo 2007, 18:12

Credo che, come TUTTE le cose, non sia il progresso il "malvagio", ma il modo in cui lo utilizziamo! Il progresso non è negativo se utilizzato con il giusto criterio e non arrivare più in alto degli altri. Il problema è che non riusciamo mai a creare un equilibrio nelle nostre azioni...il progresso dovrebbe essere un miglioramento delle condizioni di vita di TUTTI...non un privilegio di pochi...ma purtroppo viene utilizzato male, come tante altre cose...qualsiasi cosa per funzionare dev'essere usata nel modo giusto e con equilibrio, altrimenti qualsiasi cosa si trasformerebbe in qualcosa di inutile e dannoso...nessuno ci impedisce di essere facilitati nel lavoro, per esempio, e rimanere comunque a contatto con la natura e con noi stessi...

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Jole

19 marzo 2007, 14:18

Con profondo dispiacere ammetto di non riuscire a rispondere. Penso che il progresso non serva perchè alla fine il prezzo da pagare è troppo alto. Ma come potrei ri.educarmi ? Riuscirei nell' intento di rinunciare al progresso continuando a vivere in una metropoli? Personalmente ho il massimo rispetto per ogni cosa e/o forma di vita, ma poi devo fare i conti con la realtà che mi circorda. Sarebbe meraviglioso poterlo fare.... Mi piacerebbe essere a contatto con la natura, un luogo dove i bisogni di ogni persona siano basati sull'Amore, libertà e condivisione. Forse il progresso è riuscito a farci perdere i valori più importanti. Ma davvero non so dire se oggi sarei disposta a farne a meno.

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zingara

19 marzo 2007, 12:12

ed è per questo che mi piacerebbe regredire...ma non sempre è possibile. Se ognuno di noi si mettesse a pensare a come si può fare per rallentare ad esempio il riscaldamento globale, a fare raccolte differenziate, a non puntare il dito verso gli altri, ma verso se stessi, a evitare di infliggere altre ferite al pianeta forse il mondo in cui viviamo adesso potremmo salvarlo. Questo è possibile. Con amore lea

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laura

19 marzo 2007, 08:22

Negli ultimi tempi cresce in me sempre più il desiderio d'imparare il lavoro del pastore, andare con il mio piccolo gregge in transumanza....e non scendere più dai monti! Tecnologia..progresso...sviluppo..sono parole lontane da ciò che mi circonda...credo che il RISPETTO per la terra...l'anima del nostro pianeta..per noi tutti non esista,se non tra poche anime che disperatamente si affannano nel vano tentativo di fermare tutto questo scempio!Io abito a Caserta, sede della reggia del Vanvitelli,v'invito tutti a godere di tanta bellezza e storia, ma v'invito anche a vedere le nostre cave, come in nome del progresso tante aziende si sono mangiate le nostre colline, enormi buchi vuoti e sterili..che sollevano giornalmente quintali di polvere, che noi tutti respiriamo.Sono cambiate negli anni le correnti dei venti..sollevandosi sempre più impietosi e violenti.Sembra che madre terra urli tutto il suo dolore..!!!Non sono servite notti insonni e sit-in vari, manifestazioni e disapprovazione dichiarate e no, da parte dei cittadini..Che vergogna!! Quindi progresso...ma va a ....! Con speranza e amore laura

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