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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

L'INFERNO ESISTE?

Cari amici, quando vi hanno parlato per la prima volta dell'inferno? A che età? Vi ricordate quali sono state le vostre reazioni? Credo che una precoce educazione al supplizio eterno conseguente al peccato tolga all'uomo il diritto alla felicità e lo orienti alla disperazione. Ritengo che molti conflitti psicologici nascano dai drammatici sensi di colpa inculcati dagli educatori fin dalla più tenera infanzia. Panico, depressione, ossessioni mistiche sono la conseguenza dei retaggi appresi in una fase della vita ove l'individuo non è ancora in grado di astrarre e interpretare i messaggi ricevuti.Con ciò non intendo incitare alla degradazione sessuale o a comportamenti antietici, ma non trovo in me spiegazioni alla repressione della libido, all'educazione alla penitenza, all' eterna condanna. Esistono inferni ultraterreni e terribili genne attuali indifferenti all'opinione pubblica. Tanti ne potrei citare. Oggi in Darfur, regione occidentale del Sudan, dopo quattro sanguinose guerre e duecentomila morti, due milioni di profughi, bambini, anziani donne, uomini sono in fuga verso una terra di nessuno. Vivono esposti a fame, sete,  epidemie, violenze, abusi perpertati dalle truppe filogovernative. Perché questo inferno terreno? Perché i grandi padri dell'umanità non  tutelano i diritti dei loro simili più emarginati?La coscienza del bambino deve maturare con l'amorevole sussidio di genitori e di chi è istituzionalmente deputato a guidarla, ma come può un Dio d'Amore mandarci all'inferno allontanandosi per sempre da chi ha creato?Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 27/03/2007 | Letto 21.308 volte | 

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Commenti al post39 Commenti al post

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Barbara

9 aprile 2007, 16:38

ho fatto l'asilo e le elementari dalle suore, quindi facile dire chi mi ha parlato la prima volta dell'inferno...ma io non ci ho mai creduto...per me Dio è sempre stato troppo buono per punirci e io ero sicura che in un modo o nell'altro ci avrebbe fatto capire e ci avrebbe salvato...ho sempre sentito Dio come un'Amico che mi accompagnava, mai come un giudice accusatore..per me l'inferno è la proiezione della nostra parte ombra.

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Sidra

5 aprile 2007, 23:07

Anche secondo me l'inferno e sulla terra e la vita costante che viviamo minuto dopo minuto, qui e ora e il riuscire a sopravivere alle continue prove che ci vengono messe davanti al nostro cammino.
Avvolte mie complicato capire perche ci sono persone che hanno un inferno diversi dal mio.Quindi l'inferno e diverso da persona a persona?

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Sidra

5 aprile 2007, 22:58

Anche secondo me l'inferno e sulla terra e la vita costante che viviamo minuto dopo minuto, qui e ora e il riuscire a sopravivere alle continue prove che ci vengono messe davanti al nostro cammino.
Avvolte mie complicato capire perche ci sono persone che hanno un inferno diversi dal mio.Quindi l'inferno e diverso da persona a persona?

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aliena

1 aprile 2007, 19:32

a47 ANNI e consapevolmente dico che l'inferno è sulla terra e penso che nell'altra dimensione ci siano forme di espiazione diverse ma che il vero jnferno lo stiamo vivendo ora ciao

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Ornella

30 marzo 2007, 23:55

Sin da quando ero bambina mi hanno parlato dell'inferno un posto orribile adatto solo a persone orribili,da grande frequentando l'oratorio ho anche sentito parlare di paradiso contrapposto all'inferno.Solo chi è sempre stato in vita onesto, retto, giusto,amorevole, misericordioso,ecc. un giorno,se Dio vorrà si potrà far parte.E' questa la filosofia di vita che ho vissuto a questo aggiungo che il sacerdote del mio paese era un uomo molto, ma molto severo, triste, cupo, un po' come il reverendo del film "Polianna" non so se ve lo ricordate, aveva sempre il dito puntato!Mi ricordo che una volta quando mia mamma si stava confessando disse che preferiva vedere me(sua figlia),a messa un po più attenta e silenziosa.Ci pensò subito mia mamma a suggerirmi di seguire il consiglio per non incombere ad un castigo divino.Quanti sensi di colpa!!

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Rosa (Isha)

30 marzo 2007, 22:50

Da piccola l'inferno era lo spauracchio che alimentava i sensi di colpa di una bambina che metteva tutte le proprie energie per assecondare i propri genitori al fine di strappare un po' di affetto. Ora, la consapevolezza di precedenti esistenze, mi porta a dire che "l'inferno è VEDERE QUELLO CHE SIAMO VERAMENTE e capire, dopo, il male fatto e la lontananza dall'AMORE".
P.s. dott. Bona, ma davvero non avete tagliato la coda al cane? Un sorriso

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Patrizia

30 marzo 2007, 21:33

Per me l'Inferno non e'altro che la forma-pensiero della non consapevolezza.E'partorito dall'Ego e dall'illusorio senso di separazione da esso generato.Paradiso e Inferno sono entrambi la rappresentazione estrema di una visione della realta'polarizzata.Mutando il nostro punto di percezione ,ovvero superando la dualita'ed il giudizio,Paradiso e Inferno confluiscono nell'unica realta',nell' Uno che tutto comprende,tutto abbraccia e tutto accoglie.Esiste dunque si'un inferno,ma solo se continuiamo ad alimentarlo con pensieri di separazione e di paura:siamo ancora una volta responsabili creatori della realta'che percepiamo,attraverso la gesione piu'o meno consapevole del nostro libero arbitrio.
Un saluto a tutti!
p.s.:Virginia,dove sei?Mi manca la tua esuberante allegria ed intelligente ironia...un bacione a te,viaggiatrice silente!

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Mariangela

30 marzo 2007, 20:35

caro dott,penso che l'inferno sia un qualcosa che buttiamo fuori ,di noi stessi,fatto esclusivamente di sensi di colpae tante paure...mi viene da pensare a mio marito paolo che non vuole saperne di Karma e rincarnazione,ha avuto un educazione dai suoi genitori,cattolicissima fin da piccolissimo...io rispetto pienamente il suo modo di sentirema le confesso che a volte mi sento lontana da lui anche se lo amo tantissimo e ne soffro...spero che un giorno di questa vita lui possa risvegliarsi,perchè è una bella anima e merita di sapere che Dio lo ama comunque anche se non adempie ai suoi doveri di cattolico convinto! mi stò organizzando per poter essere presente al suo magnifico seminario che terrà a San Marino...spero di riuscirci..comunque grazie per la bella idea mariangela

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Giuliana. A.

29 marzo 2007, 22:21

Buona sera A. Bona :il mio ricordo é di quando èro bambina , penso alla scuola materna.
I miei genitori mi dicevano se dici le bugie vai all'inferno, ecc.ecc.
Bè l'asciamo perdere ora non ci credo che l'inferno esista,
un saluto grande e Buona Notte.

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catia

29 marzo 2007, 13:46

Non ricordo quando ho sentito parlare dell' inferno la prima volta, forse al catechismo, ma non ho avuto una grande educazione cattolica per cui una vera e propria paura del diavolo non credo di averla mai avuta da bambina.A dire la verità, io che avevo un forte senso di giustizia - ovviamente secondo la mia personale percezione- ero sconcertata dal fatto che NON sembrava esserci punizione per i cattivi. Non ho mai auspicato un inferno per omosessuali e prostitute- per esempio- le cui scelte non mi creano turbamento ma per assassini, truffatori, stupratori e cattivi in genere mi pareva dovesse esserci una qualche forma di punizione. L'idea che Madre Teresa e un qualsiasi assassino dovessero essere accolti da Dio allo stesso modo mi lasciava un senso di ingiustizia feroce. Soprattutto mi sembrava ingiusto che il persdono venisse concesso da Dio e non fosse necessario il perdono delle vittime. Probabilmente non ho mai avuto un concetto di peccato contro Dio .Forse non ho ancora superato totalmente questo sentimento anche se poi crescendo ho incontrato il concetto di reincarnazione e di karma e ho preso in considerazione l'idea che siamo tutti, nel corso delle vite, vittime e carnefici e ognuno deve fare la sua strada. E' un concetto che non sono ancora capace di abbracciare fino in fondo (a tratti mi appare consolatorio, come una cosa inventata per spiegare l'ingiustizia della vita) ma riconosco che sembra avere un senso.
Saluti a tutti

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Raoul

29 marzo 2007, 12:08

Caro Angelo, il concetto di inferno lo ricordo più o meno da quando avevo 3 anni. Lo ho sempre visto, essenzialmente, come un brutto tentativo di manipolazione da parte di chi mi doveva educare o "gestire". Mi colpiva sin da bambino il concetto di "peccato mortale", non vai a messa e sei un candidato per l'inferno...assurdo. Poi non vorrei sembrare blasfemo, ma i dieci comandamenti mi sembrano un gran strumento di manipolazione; cose ovviamente giuste come "non uccidere" miscelate con direttive assurde come "non fornicare"...ma che accidenti significa non fornicare? tutto e niente, due parole a disposizione dei manipolatori per venire modellate a seconda del senso di colpa che ti vogliono inculcare. Un caro saluto, Raoul

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albaroma

29 marzo 2007, 11:37

chiedo scusa ma rileggendomi mi sono resa conto di non aver detto la cosa più importante "i bambini" io ho due figli e cerco di spiegargli tutte le informazioni che ricevono a scuola e a catechismo. Sentono sensa censura mè e il padre parlare di reincarnazione e spiritualità. Spesso loro stessi interaggendo con gli insegnanti hanno riportato argomenti sentiti a casa e anche se la cosa potrebbe sembrare imbarazzante noi non ci badiamo. Mio figlio a 7 anni durante la visione di un film dove il padre moriva mi ha detto con i lacrimoni agli occhi che la stessa cosa era successa anche a mè e che gli dispiaceva molto. Gli ho spiegato che la morte non è così brutta come possiamo pensare e che forse il nonno aveva finito di fare quello che doveva che io non ero più triste. Gli ho spiegato anche che togliersi la vita da soli e molto stupido perchè se lo faciamo dovremmo poi rinascere e rivivere la stessa situazione fino a risolverla. Fare i genitori è davvero la cosa più difficile e chissà quanti sbagli ho fatto e farò. Bisogna insegnare ai bambini a porsi delle domande, e a non accontententarsi della prima risposta ricevuta devono imparare a vedere la vita da diversi punti di vista. io ci provo l'unica certezza e che gli voglio un'infinito amore e loro lo sanno. ciao albaroma

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albaroma

29 marzo 2007, 11:00

salve a tutti sono albaroma credo che l'educazione cattolica abbia influito su tutti noi da una parte dandoci dei valori ma dall'altra limitando il nostro sentire e percepire. l'inferno per quel che credo ora non esiste ci solo solo prove da vivevere ognuno secondo le proprie capacità. Ora non abbiamo la lucidità per comprendere tutte le brutture del nostro mondo ma possiamo provare a farlo per quanto riguarda la nostra vita, io ci provo sempre e alcune avvenimenti molto dolorosi si sono rivelati chiavi di volta per nuove riflessioni. maturare l'amore è davvero difficile ma passo passo ci avviciniamo sempre un po di più. L'importante è cominciare il cammino e non abbandonarlo mai anche e soprattutto nelle piccole cose di tutti i giorni, non importa quanto ci vorrà. Vorrei tanto che tutti gli uomini avessero accesso a informazioni spirituali capaci di svegliarli almeno un pò, se solo sapessero che il male fatto ad altri e male rivolto a chi lo compie questo mondo sarebbe migliore. Ma se così non è vuol dire che ancora non siamo pronti. Buon cammino a tutti e ad ognuno con il proprio passo ciao.

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mariangela c.

29 marzo 2007, 09:31

non ricordo quando ho incominciato,a credere nell'inferno..e non me ne sono mai interessata più di tanto ,anche se ricordo che mia nonna quando ero piccola,mi diceva sempre che dovevo comportarmi bene e fare la brava con la mamma senò ci sarei volata subito...e li confesso che la paura si faceva sentire...ora prendo esempio da questo mio vissuto,e non parlo mai di questo "inferno "con nessuno" in famiglia,penso che la mia figlia più grande abbia sentito parlare per la prima volta di quasta orribile parola a catechismo(e che ha smesso di frequentare quasi subito dopo aver ricevuti i sacramenti, perchè in fondo non sentiva sua questa strada)e a scuola con "l'inferno" di Dante.in questo particolare momento cerco di spiegare a loro e anche a me stessa (perchè comunque ho avuto un educazione cattolicissima) che l'inferno ce lo creiamo noi con le nostre paure e i nosti sensi di colpa e che Dio è solo e unicamente Amore!

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Britt

29 marzo 2007, 08:43

Una storia della tradizione orale: non appena morì, Juan si ritrovò in un luogo bellissimo, circondato dalla comodità e dalla bellezza che sognava. Un tipo vestito di bianco gli si avvicinò: “Hai diritto a quello che vuoi: qualsiasi cibo, piacere, svago”, disse.

Affascinato, Juan fece tutto quello che aveva sognato di fare in vita. Dopo molti anni di piacere, cercò il tipo in bianco:

“Ho già provato tutto quello di cui avevo voglia”, disse. “Ora ho bisogno di un lavoro, per sentirmi utile”.

“Mi dispiace molto”, disse il tipo in bianco, “ma questa è l’unica cosa che non posso ottenere per te. Qui non c’è lavoro”.

“Passare l’eternità morendo di tedio? Preferirei mille volte stare all’inferno!”

L’uomo in bianco gli si avvicinò e disse a voce bassa:

“E dove pensi di essere?”

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Nhyria

28 marzo 2007, 17:28

Devono avermene parlato talmente presto che non ricordo un momento in cui NON avessi in mente il concetto di inferno...però non ho mai vissuto nel "terrore"...e riguardo Dio, mi sono sempre chiesta perchè dovesse essere tanto temuto...l'ho sempre "sentito" come un'energia positiva, buona, protettiva, non certo come "persecutore" di peccatori...da piccola pregavo e prego ancora adesso...ma a modo mio...quando "dico" una preghiera, lo faccio con il cuore e soprattutto non per paura della "collera divina"...credo che l'inferno esista nel momento in cui viviamo male, nelle nostre paure e nelle nostre repressioni...esserini con corna, coda e forcone c'entrano poco...dovremmo imparare a fare le cose buone e non quelle cattive per noi e per gli altri, non per il timore di essere "puniti"...

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francesca

28 marzo 2007, 14:29

Per carità, non ne parliamo!!! io non ricordo esattamente chi e quando mi hanno parlato dell'inferno, ma sò che fin da piccola tutte le sere dicevo un'infinità di preghiere in modo ripetitivo e metodico (prima 7 Ave, poi 7 Padre Nostro, 7 Eterno Riposo, 7 Gloria, 7 Angelo diDio, 7Salve Regina ...)anche quando ero stanchissima, ma avevo UNA PAURA TERRIBILE che qualcuno dall'alto si offendesse. Tenevo stretta fra le mani una Madonnina che baciavo da tutte le parti per non essere imparziale. Quanto ho pregato!!! Poi fortunatamente, sono cresciuta e qualche volta mi sono accorta che l'inferno lo generiamo noi stessi.

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andrea

28 marzo 2007, 13:03

premetto che questo pensiero è nato in me da circa 4 anni, tale da poter essere esteso a tutte le religioni che intendono incutere insulse ed insignificanti e gratuite paure, non è possibile incutere tali difficolta a persone nate libere sia di pensiero che di parola e spero che molti altri, come io spero sia, stiano cambiando direzione in tal senso. ogni religione ha le sue fondamenta sull'ignoranza dei propri discepoli, piu cè ignoranza e piu adepti ha una qualsiasi religione, speriamo che l'ignoranza sia ignorata dall'evolversi dell'umanita.

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PIERO

28 marzo 2007, 11:26

Salve sono daccordo sul fatto che non bisogna spaventare i bambini dalla piu tenera eta sulla storia che esista l'inferno ma una volta cresciuti e ora di levare i prosciutti dagli occhi il fatto e uno solo e che si crede o no nella parola di dio?
purtroppo la parola di dio parla chiaro l'inferno e sicuro come la morte e ci sono numerosi veggenti a testimoniarlo tra cui Medjugorie tanto per citare un esempio infatti e facile interpretare la parola di dio secondo i nostri desideri o esigenze ma e molto piu difficile farlo con saggezza e devozione e se invece non si crede be allora potete considerare il papa un bellissino clown che la domenica si fa una chiacchierata tanto e lo stesso.

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Paolo Secondo

28 marzo 2007, 09:24

Vedo più l'inferno una tematica educazionale instillata a dovere ai bimbi fin dalla più tenera età (se non fai il bravo andrai all'inferno appunto) mentre le famiglie di laiche solevano dire ai pargoli: attento che viene l'uomo nero e ti porta via (era forse Benito???) mentre quelli dallo spirito più ambientalista criminalizzavano il lupo che avrebbe mangiato i cattivelli (tant'è che oggi dai e dai rischia l'estinzione; forse per troppe indigestioni???). Bando agli scherzi, personalmente vedo l'individuo condurre una vita basata più sul quotidiano che non nella prospettiva di quello che lo potrà attendere nell'aldilà anche se prendo atto di ciò che dice il dott.Bona che evidentemente ha avuto a che fare con persone afflitte da disagi derivanti da questo conflittualità generata dall educazione avuta da infanti...Mi associo a Pino e anzi approfitto per completarne il concetto espresso, cioè che dopo aver digiunato il venerdì e detto la preghierina la domenica mattina, magari sparlottando per benino di quelli del banco affianco, sono pronti al lunedì mattina a inchiappettare a dovere il prossimo (ama il prossimo tuo come te stesso appunto)...riporto anzi un aneddoto fra i tanti; durante la mia carriera professionale ebbi a che fare con un dirigente proprio di quelli da digiuno (n.d.r. era 130Kg!) e con il posto fisso in pole position davanti all'altare che si "vantava" di aver lasciato a casa 150 dipendenti di una ditta...forse xchè dal film "la classe operaia và all'inferno"???

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Brigitta

28 marzo 2007, 04:06

La prima volta era a catechismo ma devo dire che non era affatto enfatizzato. Dell’inferno avevo sentito parlare prima ma pensavo fosse più che altro un’espressione colloquiale che usavano i grandi. Non ne avevo un’idea precisa. Quanto invece la paura dell’inferno potesse condizionare la vita delle persone lo compresi solo molto più tardi studiando Dante, l’arte, la caccia alle streghe, Martin Lutero. Ma fu soprattutto con due compagne finite nelle sgrinfie dell’Opus Dei che mi resi conto di quanto si vive male con la spada di Damocle dell’inferno: parlare con un uomo – fosse anche il tuo professore – era peccato, non confessarsi era peccato, non essere ‘in ordine’ è un demerito grave ecc. Per quel che mi riguarda ho sempre trovato l’inferno poco coerente con gli insegnamenti di Gesù. L’ho sempre visto come un retaggio dell’antico testamento e di un concetto di Dio più punitivo. Al contempo però, l’idea del paradiso per tutti mi lasciava aperta la questione di cosa succede a chi si macchia di delitti gravi senza pentirsene. Alla fine una soluzione più convincente la trovai durante le lezioni di religioni comparate al liceo dove sentii parlare per la prima volta di Qumran e Nag Hammadi e che non era affatto escluso che Cristo non credesse alla reincarnazione. Se poi si parla con qualche padre gesuita preparato ci si rende conto che anche in campo religioso non ci sono sempre distinzioni così nette tra bene e male come alcuni vorrebbero darci ad intendere.

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Barbara M.

28 marzo 2007, 00:16

A dire il vero ritrovo in Barbara bimba molta più saggezza rispetto a Barbara donna... o meglio, la saggezza di ora è passata dentro all'inferno interiore, mentre allora era più pura, molto più spontanea! E non mi ha mai spaventata particolarmente, anzi, le "minacce clericali" mi rendevano profondamente incredula, il peccato mortale per me non esisteva! Solo dopo, molto dopo, ho dovuto fare i conti con quell'umana componente che non volevo accettare, rappresentata dalle paure più tremende. Ed ogni volta che parlo di paure l'antispam è.. bruco! Eh va beh..! Ceramente, se mai ne avrò, saprò come educare i miei figli, anche se credo che i bimbi di oggi non ne abbiano molto bisogno.. conosco fanciulle che parlano di reincarnazione come dato di fatto senza che nessuno glie l'abbia insegnato.. e allora se è così siamo in una botte di ferro.. se è così ciao inferno! Un abbraccio e viva l'amore!

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Alina

27 marzo 2007, 23:10

sin da piccola ho amato tanto Gesù.ci parlavo,gli raccontavo,chiedevo e ogni tanto mi arrabbiavo anche con lui.qualcuno mi diceva che se lo facevo arrabbiare scendeva dal cielo a schiaffeggiarmi e tante altre cose.sinceramente non ricordo nulla e comunque..io non ci credevo.se sbagliavo,e sapevo benissimo di farlo,parlavo direttamente con lui.lui amava tutti e ha perdonato.logicamente mi sono sempre chiesta come potesse un Dio che ama incondizionatamente e tutti accoglie e perdona,recludere poi in un inferno terribile.i conti non mi sono mai portati.per fortuna non ci ho mai creduto..e non ci credo.credo che siamo noi a crearci i nostri inferni,e lì condannarci,con le nostre stesse mani.un giorno un insegnante di religione mi disse"il dono d Amore più grande che ci ha dato Dio è il libero arbitrio,non ci impone niente,ci osserva con sguardo amorevole da padre, mentre scegliamo ogni giorno.."ci ho riflettuto davvero tanto. e siamo noi, con tutti gli strumenti offertici,a scegliere che musica suonare,che ritmo danzare,che realtà creare.vita dopo vita.ogni qual volta mi sono allontanata da Dio,dall Amore..ho mosso passi nella melma.mi sono allontanata da me stessa,disgregata,tradita,sentita grigia sola,disperata.un inferno!e inferno era ciò che avevo e vedevo attorno.l'egoismo è la terra dell'inferno,perchè crea la presunzione ela divisione.Dio è Uno.Cristo è Uno..siamo Uno.L'inferno è l'ombra del nostro egoismo.quando diventiamo Uno con la Luce,le ombre a terra svaniscono

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Pino

27 marzo 2007, 22:33

Chi ha inventato l'inferno (e il paradiso) sapeva il fatto suo. Anche le persone mediamente intelligenti (che sono la maggioranza) infatti comprendono che è una vita di sacrifici e di rinunce è preferibile alla "pena eterna". I sistemi sociali basati su regole legate a promesse di punizioni e premi "eterni" sono pertanto destinati a durare nel tempo. Così come durano nel tempo i mestieri di fattucchieri, indovini, maghi, profeti e imbonitori televisivi, che promettono (o sembrano promettere) futuri vantaggi senza alcuna garanzia che tali promesse siano fondate. Mi sono sempre chiesto come mai in Italia non si facciano leggi più severe per colpire i responsabili di tali truffe, ma poi ho compreso che una legge siffatta dovrebbe essere applicata "in primis" nei confronti di chi promette inferni agli omosessuali e paradisi a chi digiuna di venerdì e dice le preghierine di domenica. Pace a voi! Pino

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odette

27 marzo 2007, 21:13

Quando ero bambina!Allora usava intimorire i bambini un pò vivaci ,quando c'era il tuono era il diavolo che andava in carrozza o non ci si poteva specchiare perchè nello specchio c'era il diavolo, ma credo di essere sempre stata un po' incosciente perchè non mi sono mai fatta intimorire più di tanto,appena ho potuto scegliere in libertà ho abbandonato la Chiesa e i suoi rappresentanti perchè non era quella la visione del Divino che avevo.Credo di avere subito più limitazioni dall'ipocrisia e dai pregiudizi delle persone che a
tutt'oggi non credo di avere ancora completamente superato ......ma sono in cammino e in ascolto col cuore e con tanto Amore . Un abbraccio a tutta la Massa Critica

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marco

27 marzo 2007, 19:54

Caro Dott. Bona purtroppo non ricordo esattamente quando fu che sentii parlare dell'inferno ma credo che siano stati per primi i miei parenti quando ero molto piccolo ("se non fai il bravo andrai all'infeeernOOOO !!!! " e via dicendo).Poi il catechismo ha ovviamente rinforzato i precetti già inculcatimi.
Comunque il problema come tanta gente me lo pongo. Ad esempio che male c'è a fare sesso con una persona anche in modi diversi o insoliti se si è consenzienti e magari ci si ama? O che peccato è cercare di avere una vita agiata se non si fa male a nessuno ? O divertirsi (sì perchè per talune persone anche questo è peccato) sempre se non si fa male ad alcuno? Perchè tante limitazioni e forse ipocrisie, forse servono a proteggere coloro che le predicano (che poi molto spesso fanno peggio degli altri)? Boh ! Ci ho pensato molte volte ma ancora la cosa mi appare confusa e gradirei davvero tantissimo una sua risposta, un suo consiglio, un suo parere in proposito che certo per il lavoro che fa e anche per la persona che è ha credo un valore diverso in quanto deve avere molto approfondito questo tema ed ha credo molti piu' riferimenti di noi (potrei sbagliarmi in proposito ma al 99,999 credo sia cosi') . BV come sempre.

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Mirella

27 marzo 2007, 19:53

da sempre ho sentito parlare di inferno, di colpa ma queste idee mi sono sempre state strette..... dentro me sentivo un rikiamo alla libertà.... libertà di esercitare il libero arbitrio, libertà di sbagliare (nel rispetto degli altri)... non so come potrei descrivere questo mio desiderio di libertà...... mi ha sempre accompagnato anke quando, pressata dai condizionamenti, avevo paura di sbagliare nelle scelte ke facevo... poi, attraverso delle leture e grazie ai colloqui con Angelo ho capito fino in fondo cosa significa essere fuori da tutti i condizionamenti..... sto imparando a "sentire" quello ke è giusto fare x me in questo momento, cerco la strada verso l'Uno in modo assolutamente freedom!!!
Mi dispiace per coloro che ancora sono frustrati dai sensi di colpa, dalla paura di sbagliare, dal sentirsi non in linea con le idiozie che per troppo tempo la chiesa, la società, ecc. hanno "predicato" come unica via verso la salvezza...... Da cosa ci dobbiamo salvare?? forse da noi stessi, dalla parte oscura che alberga in noi, non certo dal diavolaccio, dal lupo cattivo, dai mostri, ecc.....
buon risveglio a tutti

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maria

27 marzo 2007, 19:34

sono c resciuta in una famiglia con genitori cattolici molto osservanti.specialmente mio padre .gia da piccola temevo l,inferno e il peccato senza capire ancora cosa è.mi ricordo ancora i miei incubi .. ilpeccato mi inseguiva come un mostro invisibile e puntualmente mi afferrava.avevo tanta paura del fuoco edel diavolo. da adulta mi sono allontanata dalla religione ma non da dio.credo nella reincarnazione e nell carma .la stessa vale per le mie figlie e un giorno ne parlerò anche ai miei nipoti e non per ultimo del amore .una parola che non si sentiva cosi spesso come peccato e inferno nella mia infanzia.

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lara

27 marzo 2007, 19:05

Non ricordo quando ne ho sentito parlare per la prima volta. Credo che comunque l'inferno o il male alberghi proprio in quelle persone che ti puntano il dito addosso, che vedono il peccato dappertutto dandoti delle colpe e ti costringono a non compiere più determinate azioni se no te ne vai laggiù da quell'ometto che si chiama diavoletto..Commettere degli errori credo sia una potenzialità innata in tutti noi, compito degli educatori è invitare i bambini a riflettere fin da piccoli su quali saranno le conseguenze di certi comportamenti, senza però opprimerli con paranoie castranti e francamente ridicole!Un abbraccio a tutti gli educatori responsabili.

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Timor

27 marzo 2007, 16:48

Caro Dottor Bona, secondo gli studi dello psichiatra Stanislav Grof, ideatore della psicologia transpersonale, la prima sperimentazione di uno stato soggettivo di malessere e di lotta contro soverchianti forze "demoniache" viene imprintato nell'individuo durante il travaglio ben prima di qualsiasi riflessione razionale; nella lotta contro le potenti contrazioni uterine e in agonia di fronte a un cervice ancora non ben dilatata il feto si trova impotente di fronte a una condizione senza via d'uscita nella sua battaglia per la vita o la morte. E l'eternità di quel momento è tutta psicologica seppure nel "nostro" tempo ciò avvenga in ore o minuti. Che dice può essere un ulteriore chiave di lettura?

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Daniela

27 marzo 2007, 16:36

Ciao a tutti.. per fortuna non ho mai avuto tanta paura dell'inferno.. in realtà ho sempre piu avuto paura di ciò che vive su questa terra.Penso il diavolo sia l'uomo che si allontana dall'amore..il diavolo è la paura, la fobia.. l'antitesi dell'amore..l'antitesi di cio che Dio in realtà ha voluto per noi...felicità e amore..penso ci abbia regalato la capacità di poter essere felici nella pienezza del nostro spirito.. ma siamo noi ad allonotanarci dalla felicità..pur avendola ad un soffio da noi..

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romana

27 marzo 2007, 15:38

Cari Amici, sintetizzo la mia esperienza. Da ciò che ricordo, ho sentito parlare di inferno per la prima volta a scuola,e a catechismo, ma non mi ha mai fatto paura...perchè ero sicura che non ci sarei finita...sia perchè non pensavo di commettere "peccati mortali", sia perchè sapevo dell'esistenza della confessione. Eh, sì, fin da piccola ho manifestato una particolare esigenza a trovare le alternative e le vie d'uscita per ogni situazione, anche ipotetica e immaginaria. Karma! Sono sempre stata critica nei confronti della Chiesa, ho sempre creduto nell'Amore oltre i dogmi e le apparenze. I miei sono cattolici e hanno educato me e le mie sorelle di conseguenza, ma da quel punto di vista non hanno fatto molti danni. Concordo col dr.Bona: una educazione cattolica rigida può inculcare sensi di colpa, blocchi, fobie, ossessioni che accompagnano poi le persone per tutta la vita. Però credo anche che dal punto di vista karmico, alcune persone siano più predisposte di altre ad essere "attaccate" da questi "parassiti". Buona giornata e Amore a tutti

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Roberta (Alcyone)

27 marzo 2007, 14:29

Ciao,
Io, fortunatamente, non ho mai ricevuto, in questa vita, insegnamenti tanto restrittivi e tesi alla paura.
Sin da piccola ho sempre odiato frequentare il "catechismo", ogni volta che mia mamma mi diceva di andare mi ribellavo! Forse e' per questo che mi sono salvata! I miei genitori, per quanto un po' "pudici" per il resto non mi hanno mai imposto nulla.
Sono pero' d'accordo con Angelo, sicuramente, certi insegnamenti o racconti, fatti ad un bambino, ancora piccolo, possono condizionarlo molto e non e' giusto.
La chiesa e' troppo condizionante ed univoca, ma non nel senso dell'unita', nel senso che se non ti aggreghi e non accetti quanto loro impongono come "doveri" e "condanne", non sei un uomo di do....ma dove sta la liberta' di scelta?
quanto cose in contraddizione con cio' che disse Gesu'...il potere della chiesa e' sopravvissuto nei secoli razie alla persecuzione dei deboli e degli ignoranti e grazie alla Paura. Facciamo che non accada piu'. La Parola dello SPAM e' "beneficio"...

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marzia

27 marzo 2007, 13:39

Buongiorno a tutti,
ho sempre pensato che Dio non può avere creato l'inferno per noi, non è possibile. ci vuole troppo bene ed a tutti.
Aimè, l'inferno è questa terra... anzi, no, diciamo il Purgatorio. Ci stiamo purificando per poi andare in quel Paradiso creato apposta per noi (per tutti).
Un abbraccio.

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laura

27 marzo 2007, 12:57

Vorrei aggiungere che nel mio intervento precedente affermando che nessuno ci insegna come amare,è sottointeso che mi riferisco all'uso di vecchi stereotipi educativi, al momento, aldilà di "piccoli angoli alternativi", come percepisco su questo sito,non ritengo vi sia la libertà di svincolarci realmente dai vecchi e deleterei schemi, senza per questo esser, necessariamente identificato come sovversivo,ateo e blasfemo! Il tempo della caccia alle streghe non credo si sia estinto...si è conformato hai tempi...ancora haimè oscurantisti! Come sempre Vi ho nel cuore AmataMassaCritica...laura

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Lara (Ily)

27 marzo 2007, 12:30

Non ricordo esattamente quando per la prima volta i miei educatori cattolici mi hanno parlato dell’inferno, ma quasi certamente risale alla mia prima infanzia. Per fortuna sono stata una bambina molto riflessiva e certe affermazioni non mi hanno mai convinta, anche se mi turbavano un po’. Poi, crescendo, ho cominciato a pensare che il vero inferno è qui, su questa terra. In questo mondo infatti domina il male. E’ qui che si piange e si soffre tutti i giorni. Oggi credo che il vero inferno è in ognuno di noi, anche il demonio dimora in ogni uomo; è nel nostro cuore che bruciano le fiamme dell’inferno quando precipitiamo nel dolore e nella disperazione. Questo è ciò che racconterò a mia figlia quando sarà un po’ più grande, non le parlerò di un inferno e di un demonio fuori di noi e fuori da questo mondo. Poi sarà lei a scegliere a cosa vuole credere.
Buon paradiso a tutti.

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oriana

27 marzo 2007, 12:02

Caro Angelo, non sono stata educata ad essere praticante, nonostante il battesimo, eppure da bambina avevo un grande amore per le persone più deboli ed emarginate, un sentimento di appartenenza che non mi ha mai abbandonato e che, allora, mi aveva avvicinato alla religione. Crescendo ho detestato la Chiesa per come gestisce il potere temporale. Poi ho capito che la religiosità appartiene al mondo e all'uomo in quanto tale. Nessuna dottrina mi può convincere perchè a senso unico e molto opportunista rispetto all'ambiente originale in cui si è sviluppata. Da laica ho messo al centro di me stessa i bisogni umani, quelli più veri dello scambio primario che non può che essere la trasmissione di calore, comprensione, onestà, amicizia, condivisione, in una parola Amore. Dio esiste e se esiste è tutto questo? Non saprò mai rispondermi in terra alle grandi verità che il mio cuore va cercando ma so che mi è sempre mancato tutto ciò che i miei genitori non hanno saputo trasmettermi e trasmettersi: un abbraccio profondo, l'energia del cuore che solo in rare occasioni sono riuscita a dare e a ricevere in modo totale. L'inferno è il dolore per la mancanza di tutto questo e si trasforma in odio, limitazioni, tabù sessuali ed affettivi sia nella vita privata che nella società. Amare i bambini quando hai nel cuore una bambina ferita è difficile occore molta consapevolezza di essere espressione di tale difficoltà ma anche estremamente necessario per non morire nell'inferno, qui ed ora

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cristina

27 marzo 2007, 11:55

Mia nonna paterna, parlava sempre del diavolo.... mi raccontava sempre di averlo visto nella casa che possedevamo ai piedi della collina dove era situato il santuario della Stella.
Il diavolo si era presentato come un caprone..... Fino a che ho dormito d' estate in quella casa, pensa ero gia' mamma, provavo una sensazione di disagio.
Ho saputo, poi, che in quel santuario il vecchio parroco praticava gli esorcismi.
La mamma a fine messa mi mandava fuori, io sapevo perche e avevo molta paura.
Ora e' passato tutto, alla mia piccola non sono mai arrivati quei racconti.......
Spero che questi racconti non si facciano piu', io ho avuto paura.

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laura

27 marzo 2007, 11:54

L'Amore è Amore..privo di condionamenti e sciocche superstizioni, quindi Nostro Signore..l'Uno...Dio..o come chiamarlo sentiamo nei cuori,mai costruirebbe un limbo oscuro..Egli è Luce..Amore Puro..ma noi piccoli inconsapevoli..si..noi, per quanto riguarda sempre il mio modesto sentire,noi generiamo tutto, così possiamo genere e scegliere,per mezzo del nostro libero arbitrio..di credere nella separazione tra buoni o cattivi,distinguendoli per bene e piazzandoci dove più ci aggrada!Già da molto piccola venivo "ricattata"con la frase di rito:"fai questo o quello...attenta altrimenti vai all'inferno..passa l'angelo ti ascolta e ti prende.."Si, di paura ne ho avuta tanta e sin da grande, come tanti,mi sono sentita una "peccatrice"senza eguali,ma poi in me è scattato qualcosa,ho cercato di non ricommettere gli stessi errori con i miei figli, affincchè non avessero modo di crearsi fantasmi deleterei e inutili,ma mi rendo conto ch'è un'impresa assai ardua,in quanto siamo governati da un credo puramente e semplicisticamente separatista.Il mito del BAU-BAU o mostro Nero..l'INFERNO.. governa ancora, libero e pacifico..nei libri di testo nelle scuole, alcune favole(a mio avviso solo diseducativissime!)nei video giochi,nelle pubblicità..tutto trasmette un messaggio di separazione e alimenta l'odio,che comunque è una parte di noi(altrimenti non esisterebbe il bene!)ma NESSUNO e dico NESSUNO realmente ci insegna L'UNICITA..L'AMORE PURO..ad accettarci per come siamo a perdonarci e perdonare!

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