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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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VIOLENZA GRATUITA

Cari amici,in giro c'è un'aria tesissima. Basta una frase risentita: "ma che c...spingi" per scatenare una reazione feroce che si traduce in omicidio volontario. Basta una critica per far esplodere una rabbia atavica, un cane che abbaia per giustiziare i vicini.Mi pare che sia proprio questa pulsione istintiva e cieca che sempre più dilaga nella relazione sociale, familiare.Cosa sta succedendo? Come mai siamo tutti così aggressivi e incavolati?E' sufficiente assistere ad un dibattito televisivo per comprendere come il dialogo volto alla interpretazione del tema sia solo un alibi per gente che pubblicamente si offende per un nonnulla, aggredisce l'interlocutore, si ritira dopo essersi egli stesso offeso.La dinamica psicolinguistica più in voga è infatti  l'auto-offesa. "Ma lei pensa che io sia un c..?" " Ma lei mi sta dando dell'idiota?" Un tacito silenzio pervade lo studio.La retorica più estrema regna sovrana. Una parola viene portata all'estremo, ben oltre il suo confine lecito. Strane metafore esasperate piovono dal cielo generando immani tempeste. Una pulce pruriginosa diviene terrorismo, un patto sociale incesto. Quale semantica persegue questo mondaccione oramai così esagerato? A chi è utile tutto ciò?E se magari fossero proprio i nostri rappresentanti, gli opinion leader, i grilli parlanti ad insegnare a tutti noi l'educazione, il rispetto del prossimo, invece di proporre continue zuffe, polemiche e scontri? Venti milioni di francesi hanno assistito al dibattito televisivo tra Nicolas Sarkozy e Segolene Royal, candidati all'Eliseo. La rappresentante socialista è parsa un po' aggressiva e ciò è andato a danno della sua credibilità. In Italia sarebbe stata ben valutata solo se avesse calzato i guantoni da box e messo k.o l'avversario.Impariamo a rifiutare la violenza, a non esserne attratti anche se è solo reality, se è soltanto virtuale.Facciamo attenzione ai messaggi anche subliminali di istigazione all'aggressività che i nostri figli inghiottono con la prima colazione del mattino ed il nasino appiccicato a cartoons diseducativi.Forse è giusto a questo punto riportare le parole al loro senso e valutare ogni esasperazione come derivante dal cattivo controllo degli impulsi. Una personalità matura e responsabile non ha bisogno di sfogare improvvisamente in privato o in pubblico la sua rabbia atavica ed un buon equilibrio mentale, difficilmente alza i toni e prorompe in bestiali ruggiti.Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 04/05/2007 | Letto 10.662 volte | 

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Dr. Angelo Bona
Via Andrea Costa, 73
40134 Bologna

Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

Scrivetemi a angelobona1@gmail.com

Buona vita,
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Commenti al post22 Commenti al post

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Marco

8 maggio 2007, 16:35

La sensazione che avverto da 'un pò' è quella di una immane impotenza. Una ostilità crescente ci circonda, risultato di una esasperazione crescente. Viviamo in una realtà dove ormai ognuno fà ciò che vuole impunemente ed al di fuori di qualsiasi regola, arraffando tutto ciò che può senza assolutamente riflettere né sulle conseguenze né quantomeno sulle responsabilità delle proprie azioni. Questo è l'esempio che ci viene da chi ci dovrebbe governare, da chi ci dovrebbe tutelare, da chi dovrebbe tutelare la giustizia nel senso dell'equità. Non è una questione di colore politico, è una questione generalizzata all'intero globo. Se le persone avessero veramente un minimo di coscenza, si sarebbero fermate da tempo. Purtroppo siamo vittime di un meccanismo tale che le azioni manovrate da pochi hanno il potere di influenzare gli eventi di molti. 'Influenzare' nel senso che hanno il potere di creare la situazione nella quale ci troviamo ora. La cultura dell'ego, dell'invidia, del 'male', questo è il virus che viene costantemente diffuso. E all'uomo, essere contagiato da questo virus, piace molto, a quanto pare. L'unico modo che abbiamo per combattere il lato oscuro del mondo, di noi stessi, è noi stessi. Il buio si sconfigge solo con la luce. Non abbassiamo la vibrazione. Un abbraccio a tutti.

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marina

7 maggio 2007, 15:35

Il silenzio della parola a volte gioverebbe ,creando una sorta di sospensione in quello che oramai è un linguaggio abusato. Le pubbliche diatribe, nonchè quelle private, accertano uno stato di abbandono in diagonale, presente ad ogni livello. Dismissione del gesto-parola in uno spazio atrofico, lontano dal rispetto, dall'educazione, dall'altro. L'ego proiettato a largo raggio intorno a sè non deve, nell'intenzione di molti, in alcun modo essere alterato: lo spazio non rappresenta il comune 'luogo' dove esistere ma il terreno di fioritura delle proprie caratterialità, attitudini. Il teatro dove la mediocre rappresentazione si manifesta, partorando un clone arrogante ed egoico.cafone ed imbelle. Molte parole del nostro lessico stanno morendo ma, prima di esse, molti sani comportamenti lo sono da tempo.La gentilezza e la levità d'animo, la comprensione, vengono interpretate come retoriche, ancient regime...carissimo Angelo, a dispetto di tutto, un cortesissimo, amabile grazie ed un abbraccio a tutti.Om shanti.Marina.

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Lara (Ily)

6 maggio 2007, 10:43

Credo che il tutto derivi dalle energie negative (che noi tutti generiamo) che circolano nell'aria che respiriamo...energie che non risparmiano nessuno... siamo troppo occupati a correre per accorgerci di loro e così questi nemici invisibili ci avvolgono indisturbati e si appiccicano addosso fino a soffocarci e farci esplodere. Solo fermandoci possiamo neutralizzarle. Anche se è molto difficile io ogni tanto mi fermo, faccio un respiro profondo e ripeto a me stessa che questa corsa frenetica non serve a nessuno, la vita non è una gara e fare di tutto per arrivare prima degli altri, senza conoscere il traguardo, non significa vincere... preferisco camminare anzichè correre... chi cammina può osservare il paesaggio e apprezzare ciò che incontra lungo il viaggio, chi corre non si accorge di niente... buona camminata a tutti

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Katia

5 maggio 2007, 21:43

Sono perfettamente d'accordo con Salem. Anche secondo la medicina cinese la rabbia repressa è deleteria per la mente e il corpo umano. Ma la rabbia si può sublimare con la meditazione. Probabilmente la violenza è molto diffusa proprio perchè manca la spiritualità! Andare di corsa per lavorare, per la lotta per il potere, non fermarsi mai un attimo a riflettere sul vero senso della vita e rimanere succubi dei propri desideri e quindi alla fine dei bassi istinti. Si entra in un circolo infernale! Ma anche la violenza ha un senso! Io, ogni volta che sento parlare di violenza mi fermo a riflettere su come è stato possibile e qual'è il messaggio che dobbiamo ricevere da ciò

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Arianna

5 maggio 2007, 21:03

E' vero: l'arroganza e l'aggressività dilagano sia in televisione che nella vita di tutti i giorni. Per questo è importante non far sì che diventi un abitudine!
Il solo modo per farlo è cominciare da sè stessi usando "armi" come il dialogo e l'ironia, non rispondendo alla rabbia gratuita con altra rabbia.
L'ira, nella sua forma peggiore, si autoalimenta e si prende tutti i tuoi pensieri e le tue emozioni offuscandoli... si diventa ciechi.
C'è un bel libro che parla di questo: "Emozioni distruttive" di Daniel Goleman (quello di "Intelligenza emotiva") e di - nientepopodimenoche - Il Dalai Lama).
C'è più forza nel rimanere sè stessi e mantenere la calma che non nel lasciarsi travolgere dalla rabbia.
Ferme restando le rabbie giustificate da nobili e grandi motivi ... sennò non ci sarebbero state le Rivoluzioni.
Calma e sangue freddo ... e ,se l'interlocutore è intelligente, questo "smonterà la sua rabbia"... insomma... contare fino a 10 può sempre servire!

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odette

5 maggio 2007, 15:00

E' vero c'è tanta arroganza e agressività , sia nei programmi televisivi che nella vita di tutti i giorni per strada e purtroppo anche al lavoro dove dobbiamo passare buona parte della nostra giornata, ma penso che l'unica reazione possibile sia di cercare di placare le tensioni , elargire sorrisi anche a chi non li ricambia , insomma cercare di vedere con gli occhi dell'amore

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lara

4 maggio 2007, 19:12

Ho notato nei miei confronti aggressività soprattutto quando sono al volante: clacson che mi esortano ad andare più veloce, urla dai finestrini, gestacci..Ammetto che sono un disastro a guidare e la mia macchina ormai è una scassona, e ogni volta questi episodi mi infondono un senso di sconforto e il desiderio di non guidare più!Vorrei che la fretta e la smania di avere tutto e subito sparissero, perchè credo che siano queste, unite al nervosismo globale, le cause di tanta aggressività. Chi è abituato come me a fare tutto moolto lentamente si trova male in questo clima impaziente e sconsiderato. Nelle scuole dell'infanzia dovrebbero insegnare la lentezza, che non significa pigrizia, ma piuttosto pazienza, tolleranza, attenzione, concentrazione. Un abbraccio con calma a tutti.

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salelm

4 maggio 2007, 18:09

Caro Angelo cari tutti,mi rifaccio alle risposte che il dott. dà a chi scrive:in tema d'amore,di relazioni,di comportamento:sè un individuo,si comporta in un modo scorretto e maleducato,secondo le risposte che dà il terapeuta,siamo noi stessi che provochiamo l'attegiamento scorretto e maleducato
dell'individuo sopra citato.La rabbia del soggetto è la nostra rabbia,l'offesa è la nostra offesa.Ora racconto una parabola
questo racconto fittizio dove un giovane veniva continuamente molestato offeso,ed egli non reagiva,era sempre calmo,non alterava mai la voce,subiva ,sorrideva e
tirava sempre avanti;addirittura era invidiato dagli amici per
il suo autocontrollo su tutto e su tutti,non usciva mai fuori dai gangheri.Un bel giorno,questo bravo giovane uccise i propri genitori ed ora si trova in un manicomio criminale.
Mi chiedo e vi chiedo è meglio una sana incazzatura e dopo
cinque minuti finisce tutto,o essere sempre calmo non perdere mai le staffe e alla fine finire in un manicomio ?
Anche GESù si arrabbiava quando i mercanti commerciavano
nel tempio.un abbraccio a tutti.

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salelm

4 maggio 2007, 18:09

Caro Angelo cari tutti,mi rifaccio alle risposte che il dott. dà a chi scrive:in tema d'amore,di relazioni,di comportamento:sè un individuo,si comporta in un modo scorretto e maleducato,secondo le risposte che dà il terapeuta,siamo noi stessi che provochiamo l'attegiamento scorretto e maleducato
dell'individuo sopra citato.La rabbia del soggetto è la nostra rabbia,l'offesa è la nostra offesa.Ora racconto una parabola
questo racconto fittizio dove un giovane veniva continuamente molestato offeso,ed egli non reagiva,era sempre calmo,non alterava mai la voce,subiva ,sorrideva e
tirava sempre avanti;addirittura era invidiato dagli amici per
il suo autocontrollo su tutto e su tutti,non usciva mai fuori dai gangheri.Un bel giorno,questo bravo giovane uccise i propri genitori ed ora si trova in un manicomio criminale.
Mi chiedo e vi chiedo è meglio una sana incazzatura e dopo
cinque minuti finisce tutto,o essere sempre calmo non perdere mai le staffe e alla fine finire in un manicomio ?
Anche GESù si arrabbiava quando i mercanti commerciavano
nel tempio.un abbraccio a tutti.

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Alessia G.O.M.S.

4 maggio 2007, 17:33

A volte giudichiamo gli altri dimenticando di essere noi stessi parte di una realtà che non digeriamo. La rabbia che si mostra all'esterno, spesso, è rivolta verso noi stessi. Sono le nostre personali frustazioni che ci fanno INFURIARE!!! Ma le rivolgiamo verso gli altri. Il problema, forse, non è tanto il fatto di incontrare gente arrabbiata che si scatena alla prima opportunità, ma piuttosto il modo in cui NOI reagiamo a quella rabbia e il sentimento che ci suscita dentro. E' un gioco di forze in cui siamo a volte vittime, altre carnefici. Quando qualcuno ci tratta male potremmo cercare di rompere lo schema reagendo con calma e gentilezza ... di sicuro l'altro si sentirà spiazzato.
E SE NESSUNO TI LASCIA UN SORRISO, TU LASCIAGLI IL TUO!

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Mirella

4 maggio 2007, 16:13

stamattina entrando in makkina ho sbadatamente apero la porta troppo velocemente sfiorando una signora ke passava di li..... le ho kiesto subito scusa e mi è rimasto impresso il suo sguardo "imbestialito"..... nn mi ha risposto ed ha proseguito oltre lasciandomi basita..... mi aspettavo una risposta tipo "nn preoccuparti nn è successo nulla" accompagnata da un bel sorriso... e invece se ne avesse avuto l'opportunità mi sarebbe saltata al collo..... la gente nn sorride più, nn saluta più, è troppo presa dalle proprie nevrosi.... e la miseria più grande, secondo me, è data dall'ignoranza dell'Uno..... ci perdiamo dietro cose inutili, ci innervosiamo e diventiamo aggressivi perkè nn riusciamo ad ottenere ciò ke vogliamo, il bello è ke nn sappiamo esattamente cosa vogliamo.... ma quello di cui abbiamo veramente bisogno è conneterci con Casa...... buon ritorno a tutti........

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Jole

4 maggio 2007, 16:06

Sono assolutamente d'accordo con Alina, anch'io ho imparato a "controllare" la rabbia. Forse perchè in passato predominava, poi ho capito quanto dolore mi procurava e che se non cambiavo, mi avrebbe distrutto emotivamente. Quando "sento" che sta di nuovo prendendo il sopravvento mi fermo e pratico qualche minuto di pranayama, cerco di essere consapevole solo del mio respiro e la sua sonorità ha il potere di rilassarmi. Oggi non "reggo" più la cronaca che ci parla solo di violenza, soprusi, rabbia incontrollata, violenza gratuita nei confronti di chi non ha voce. La evito come la peste nera, sono ancora troppo sensibile e vulnerabile, per natura tendo ad assorbirla e non voglio stare male. Mi sforzo quotidianamente di dirottare i pensieri sugli aspetti positivi della vita. Grazie a molti sforzi credo di essere riuscita a costruire il mio limbo dorato; nella mia mente regna la pace, ho smesso di replicare sempre, le persone che interagiscono con me sono miei simili, quelli che hanno una "strana" energia li allontano, sarebbe inutile sprecare energia. Sono sicura che il male purtroppo esiste, ma sono certa che esistono anche tante persone per il quale vale la pena credere che qualcosa cambierà. Peccato constatare che c'è troppa inconsapevolezza, ancora troppe persone non sanno o non ricordano che in loro c'è un Buddha.
Mi auguro davvero che il 2012 porti il grande cambiamento in tal senso. Un grande abbraccio a tutti quanti...

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MariaLuisa

4 maggio 2007, 15:50

Caro dott. Bona, da un pezzo non guardo più la tv (eccezione per il suo intervento su Rai2 e Voyager ),credo ci dia una visione un po distorta della realtà. Lì è tutto preparato ad hoc per fare audience e qualsiasi lite e volgarità è un'occasione per attirare l'attenzione di un pubblico ormai ipnotizzato e assuefatto ai vari quiz e programmi-pacco-isole-case,ecc.Star dietro alla tv è un modo di non essere liberi di scegliersi un libro, o un video, o amici, o la meditazione, o la libertà di stare con il nostro Io superiore.La tv non agevola la libertà di pensiero e mi sono convinta che è tutto pilotato, anche l'informazione, che ci viene propinata con tempi e modalità stabilite nelle più alte sfere.Il web penso sia più libero e democratico perchè non facilmente controllabile ed ognuno può in tempo reale esprimersi.Si, in tv c'è tanta violenza ed è questa che assorbono le giovani generazioni se a questa si dà un ruolo di baby-sitteraggio, ma se invece dei cartoni, i piccoli sono più spesso portati a passeggiare all'aria aperta, mare, bosco, indifferente,apprendono che l'universo offre molte più prospettive e,molto più affascinanti. Anche leggere e inviare opinioni , in questo sito, dà la possibilità ad ognuno di noi di una scelta consapevole e di uno scambio di idee che solo ci arricchiscono interiormente, senza alcuna passiva ricezione di messaggi violenti ma con la convinzione di contribuire alla diffusione di una nuova coscienza.
Buona Vita a lei e a tutti voi.

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Alina

4 maggio 2007, 13:51

a me la violenza toglie il respiro.non la reggo più.ma davvero,mi schiaccia...non ci riesco.non riesco da anni ormai a vedere la televisione per questo.siamo rappresentati vergognosamente da gente che come esempio da propro la violenza.chissà cosa si aspettano che rifletta "il paese" poi..e non la reggo neanche piùdentro me.ormai non m accade più spesso..ma se anche solo tendo ad alzare iltono della voce..sto male.sono sfinita nelle ore a seguire e sto male x giorni.non so perchè ho sviluppato questa sensibilità..eccessiva a volte perchè prima,mi sentivo meno vulnerabile..o meglio,ero illusa che fosse così.. credo sia solo una questione di consapevolezza ed equilibrio interiore.ogni qual volta sento rabbia dentro,mi dico che non permetterò mai più a niente e nessuno di farmi provare certi sentimenti distruttivi ed egoistici.in quel momento vedo il mio limite.arriva la lezione e si ha la possibilità di scegliere se seminare altra violenza o Amore.è questione di un attimo.basta fermarsi,un profondo respiro e scegliere.non è sempre facile..ma la strada credo sia questa

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dani

4 maggio 2007, 12:51

Avete ragione, sono pienamente d'accordo! Eleviamoci verso una meta superiore continuando a vivere in questo mondaccione! Forse la chiave della felicità che placa la rabbia sta nel modo in cui ci si pone davanti alle cose. Vivere la vita come un perpetuo miracolo, che si rinnova ogni giorno sotto ai nostri occhi, e contaminare di gioia i terreni aridi che hanno perso occhi per guardare, acqua per dissetarsi, il senso di questa fantastica esperienza... Il giorno che riuscirò a non sentirmi più offesa da ciò che non mi piace, sarà un grande giorno, perchè è vero, la violenza genera la violenza! E questo è veramente il momento di camminare insieme verso questa direzione... Un abbraccio!

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QuattroSaltiInPadella

4 maggio 2007, 11:38

Per quanto riguarda me, certo che anch'io mi arrabbio, ma la mia rabbia è sempre stata di "difesa", e non di "offesa". Mi arrabbio e mi indigno quando si cerca di umiliarmi, di costringermi a fare ciò che non voglio; e sono parimenti sdegnata quando vedo anche altre persone nella condizione di dover subire dei torti o delle ingiustizie. Certo, anch'io sono stata in conflitto per anni con le persone "più vicine", ma non ho mai iniziato una battaglia, mi sono sempre strenuamente difesa. Un conto è il giusto risentimento di chi si indigna davanti alle offese, altro è voler scaricare addosso agli altri le proprie frustrazioni, la propria voglia di affermazione a scapito del prossimo, la propria aggressività dovuta a una non accettazione di se stessi o ad altre patologie che non sto qui a scandagliare. Io credo che dovremmo cercare di convertire le emozioni negative in qualcosa di bello, che crei pace e armonia. L'uomo ha in sé infinite risorse: cerchiamo di elevarci verso qualcosa di più alto e armonioso, invece di continuare a farci invischiare nella bassa materialità.

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Clara

4 maggio 2007, 11:34

Istinti bestiali...il problema è che la nostra società assomiglia sempre più ad una savana e secoli di evoluzione nella nostra specie rischiano di essere cancellati dall'invasione barbarica dei mezzi di comunicazione abilmente gestiti da chi non vuole che ci risvegliamo e prendiamo consopevolezza della nostra "Unicità". ci hanno addormentati, drogato di merendine e coca-cola e sopravviviamo come zombi in questo Grande Fratello ma io sono ottimista e sempre più persone si stanno risvegliando e sono come delle piccole oasi che aumentano giorno dopo giorno... e presto queste piccole oasi si fonderanno in una lussereggiante foresta dove anche gli altri verranno presto a dissetarsi di Gioia!

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Roberta (Alcyone)

4 maggio 2007, 11:31

Ciao,
Proprio stamattina ho buttato fuori la mia rabbia e subito dopo mi sono sentita molto male, quanta energia sprecata in modo negativo. In un attimo, un impulso si e' generato da me ed in risposta ad una frase provocatoria e violenta verso di me, ho reagito. Ma mi sono subito sentita molto male, anche fisicamente. Ma come fare a non reagire cosi'? a volte e' difficile. Forse sdrammatizzando? reagendo senza violenza, alla violenza. Ho sbagliato ma non me ne sono resa conto al momento. Comunque ho fatto subito pace...e' difficile a volte trattenere la rabbia, ma non e' giusto scaricare su alri la propria violenza, senza motivo. Cerchiamo di capire che e' sbagliato. E'; verissima la frase che la violenza genera altra violenza, in un circolo vizioso che dura all'infinito.....

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danila

4 maggio 2007, 11:18

Si, è vero, il mondo è pieno di violenza le cui esternazioni estreme solo al pensiero disorientano anche me. Ma chi può affermare di non aver nemmeno una volta provato un sentimento di rabbia atavica più o meno repressa o manifesta?? Qual'è la radice di questo sentimento inquinante e come bisogna porsi davanti ad esso per cercare di emanciparsi da questo istinto? Tutti siamo armati, chi più, chi meno. Anche le acque più chete nascondono una lieve increspatura. Basta guardarsi intorno con odio e puntare il dito all'esterno! Anche questa è una forma di rabbia, o no?!?

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QuattroSaltiInPadella

4 maggio 2007, 10:58

...in effetti pare che le persone siano incapaci di provare emozioni se non negative. Pare che le uniche emozioni ammesse siano quelle collegate ad ansia, paura, aggressività, rabbia. Mi ricordo ancora quando il mio (non più) amore si vergognava come un ladro per commuoversi nel leggere una fiaba, o quando guardavamo il cartone animato de "La carica dei 101". Rifuggiva come la peste qualunque cosa potesse procurargli un'emozione di commossa partecipazione, perseguendo invece la visione di film - per me - atroci tipo "Blade", che non riesco a guardare nemmeno sotto tortura. Più passa il tempo e più penso di acquisire consapevolezza sul fatto che le persone riescono ad intrecciare rapporti basati solamente sul contraddittorio, sulla competizione, sull'aggressività verbale, quando non fisica. Per chi cerca l'armonia, la serenità, l'equilibrio, è difficile rapportarsi a persone che hanno sempre più bisogno di sfogare la propria rabbia. Esco francamente esausta dalle interazioni con le persone. Sbagliare percorso in auto diventa una tragedia, l'uomo (che mai cederebbe la guida a una donna!) sbraita e inveisce contro la compagna, tacciandola di non capire nulla e di avergli fatto sbagliare strada. Ancora, il "capo" litiga con la moglie, forse in qualche modo ne è vessato, e ritiene giusto ed equo scagliarsi contro i collaboratori senza nessun motivo. Potrei andare avanti all'infinito, citando esempi ben peggiori, ma mi fermo qui. Sarebbe necessaria una sana riflessione...

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PAOLA TS

4 maggio 2007, 10:13

Sono d'accordo, si respira aggressività ovunque, se ti fermi in auto per far passare un pedone quello dietro lampeggia, se rallenti un poco mentri cerchi parcheggio apriti cielo, tutti hanno fretta, corrono ... ma dove vanno???? La pubblicità è urlata, i programmi televisivi sono ormai inguardabili, appena uno apre bocca in dieci lo aggrediscono per dargli contro, perfino la chiesa si è allineata a questo andazzo tacciando addirittura di terrorismo, parola impegnativa e terribile, chi ha semplicemente detto la verità... ecco, forse questa è una delle chiavi di comprensione, ormai in questo mondo finto la verità non è più di moda, chi cerca di farla affiorare viene aggredito e zittito, bisogna urlare per non far sentire la voce gentile e rispettosa di chi cerca di dire ciò che vede e non ciò che altri vogliono far apparire, siamo immersi in una fiction e chi esclama "ma il re è nudo!!!" deve essere eliminato, rischia di svegliare il popolo!!!

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Daniela(ajo)

4 maggio 2007, 10:01

Concordo pienamente con quanto detto da Lei,DottBona..E gli atteggiamenti di cui parla sono sotto i miei occhi tutti i giorni..Nella corsa continua contro il tempo, anche dai finestrini della macchina basta un gesto sbagliato..che subito un omaccione enorme accosta, scende dalla sua macchina, gonfia il petto...e mostra la sua aggressività anche ad una donna indifesa..O basta andare la sera nei locali, che invece di essere un punto di incontro tra amici, diventa il ring di mille litigi..magari per uno sguardo incrociato con la persona sbagliata..e ormai,i ragazzini di 14 anni escono di casa con i coltelli.. e guai a difendere qualcuno..un mio amico,30 anni,MUSCOLOSO EFORTE si è preso in testa una bottiglia di vetro frantumata da una ragazzino e si è svegliato in ospedale solo per aver detto una parola in difesa di un altro..Ormai neanche i muscoli spaventano l'avversario...ormai hanno tutti il coltello o la pistola e niente fa più paura..A volte ho davvero paura ad uscire..e mi preoccupo già per un figlio che ancora non ho, pensando a quante liti dovrà assistere e pregando che non ci si ritrovi in mezzo..E' difficile non avere paura di dove stiamo andando a finire..Non so come concludere questo intervento..ma basta cosi..perche mi sono spaventata nel ricordare le immagini dei miei amici che si sono ritrovati con le labbra spaccate solo perche hanno fatto un apprezzamento su una ragazza sbagliata senza sapere che era la fidanzata di uno col coltello!Abbraccio alla MC

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