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Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

O COSI' O POMI'

Cari amici,sto scrivendo la continuazione del Palpito, un nuovo libro che certamente apporterà nuove e Uniche emozioni. Uno dei capitoli è dedicato alla Terra Cava e al rendiconto di una trance ipnotica, in cui una Guida svela importanti segreti sul mondo sotterraneo. E' da tempo che  mi documento su questo tema e leggo recensioni e commenti, che si riferiscono ad Agarttha, come la definisce René Guénon. Anche su questo meraviglioso mistero si sono formati due fronti contrapposti. Esiste un rigore aristotelico come quello di Umberto Eco, che sull' "Espresso" parla di teorie strampalate, di folli letterati e di matti. C'è invece il parere di Edmund Halley (1692), quello della cometa, che si spinse a teorizzare continenti interni al globo abitati e circondati da un'atmosfera interna luminescente. Edwars George Bulwer Lytton, scrittore, politico e esoterista pubblicò nel 1873 un testo The coming Race, in cui si sosteneva che dentro la terra esistessero dei superuomini sopravvissuti a cataclismi mitologici. Anche dalle sue considerazioni sull'energia Vril derivò, ahimè, la degenerazione paranoica del pensiero di Hitler. Dopo questo preambolo vi aspetterete una domanda su Agarttha, Shamballa o il Re del Mondo.invece il tema è un altro. Trattasi di "O così o pomì". Perché di fronte ad un tema filosofico, politico, religioso, morale si assiste sempre ad una drastica presa di posizione che segue un criterio di logica duale? O è A o è non-A. Esiste un principio, quello del terzo escluso, che nega la possibilità di un terzo termine. Vorrei oggi rivalutare la sua posizione, già ampiamente valorizzata dalla meccanica quantistica. Non tutto è bianco o nero. Non tutto è alto o basso. Non tutto è destra o sinistra. Non tutto è santo o eretico. Non tutto è inferno o paradiso. Non tutto è scienza o superstizione. Non tutto è bene o male. Mille sfumature e possibilità esistono tra i due estremi, che sono di per se stessi facenti parte dell'Uno. Come vi ponete nel vostro quotidiano? Siete "o così o pomì" o aperti a superare il vostro pensiero duale? Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 13/01/2008 | Letto 33.596 volte | 

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Commenti al post30 Commenti al post

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albaroma

13 febbraio 2008, 15:09

o così o pomì, ma perchè e così necessario incasellare le cose i concetti. il bianco può diventare nero e viceversa quello che davvero conta è mantenere la mente e il cuore aperto porsi domande e divertirsi si divertirsi ad esplorare tutte le possibili risposte, la vita è una fantastica avventura non sempre rosea ma sempre interesante. Viviamo con gioia e con la consapevolezza che ogni giorno portiamo esperienza alla nostra anima. ciao a tutti voi

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ucciu@

23 gennaio 2008, 03:07

Ciao Angelo! Non ho letto gli altri commenti, non ce l'ho fatta, erano troppi... Per quanto mi riguarda considero il dualismo che permea il quotidiano una questione di punti di vista. Mi spiego: la questione è oggettivamente la stessa, cambia solo la "posizione" del soggetto rispetto alla questione stessa. Ha ragione sia chi dice bianco che chi dice nero, ma anche chi dice grigino... Osservano la stessa cosa da punti di vista differenti! Siamo noi coi nostri sensi che approcciamo al mondo. Il mondo è lì, sempre quello (è energia) cambiano solo le persone che lo sondano. Un esempio su cui m'è capitato di riflettere è il dualismo evoluzionismo/creazionismo. Schiere di scienziati difendono Darwin e fior fior di teologi difendono il creazionismo. Io stesso all'inizio ero per il puro evoluzionismo. Leggendo "La profezia di Celestino" ho sposato in pieno la tesi del protagonista che integra perfettamente entrambe le tesi, specialmente alla luce del samadhi che aveva vissuto sul crinale. Sbagliavo prima o sbaglio ora? Se l'avessero chiesto all'Antonio di un anno fa, avrebbe dato ragione agli evoluzionisti e torto marcio ai creazionisti (il punto di vista cambia anche per una stessa persona nel "tempo"). Ora penso che abbiamo tutti ragione e tutti torto, poichè tramite le opinioni e i giudizi più che descrivere oggettivamente un fenomeno estrinsechiamo la nostra essenza soggettiva e imponiamo agli altri ma soprattutto a noi stessi il nostro essere soggetti pensanti.

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mariangela

19 gennaio 2008, 09:37

Anch'io per molto tempo, durante questa mia vita,ho preso spesso la posizione del bianco o nero...poi per forza di cose,eventi e di una mia maggiore consapevolezza ho imparato ad usare tutte le sfumature neccessarie alla mia evoluzione...non so se ci riesco sempre bene,qualche volta uso ancora purtroppo o così o pomì, dipende dalla situazione...ma visto che ora sò che esistono le sfumature,cerco subito di usare solo il colore del cuore.Scusami Iside se ti ho rubato questa frase è solo che mi è piaciuta moltissimo e mi ha riscaldato il cuore!!!Un abbraccione one one

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iside

18 gennaio 2008, 00:07

Carissimi tutti, anch'io ho attraversato, durante le tappe della mia vita: i bianchi, i neri, prendendo spesso posizione...ma ora seguo solo il colore del cuore...!!! Un grande abbraccio tutti.

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ste

16 gennaio 2008, 16:32

ciao !
anche io a 20 anni ero ...bianca o nera.
ora cerco di non giudicare ma di avere"compassione" non nel termine storpiato che equivale a "pietà" o pena, ma nel senso che io cerco sempre il terzo o quarto termine....del A e non A, chi siamo noi per dire cosa è A e non A?
solo la consapevolezza di dove siamo arrivati....e possiamo dire...qualcosa ???
Io preferisco avere compasione e ....imparare....sempre

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Francesco

16 gennaio 2008, 09:28

L'assenza di sfumature in molti aspetti della vita è stata una degli elementi che più mi hanno messo in crisi quando ero giovincello: la catalogazione netta ed indiscutibile dell'esistenza da una parte ha costituito una difficoltà che mi ha precipitato nella confusione interiore, dall'altra, devo riconoscerlo, è stato il terreno fertile in cui si sono generate le spinte ad indagare, il desiderio di comprendere col cuore: allora si sono presentate le prime "coincidenze".
Vi abbraccio, AMICI: è bello fare questi passi di consapevolezza dell'Uno, nell'Uno, con VOI, DAVIDE-ANGELO-LE GUIDE!

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Gianluca

15 gennaio 2008, 23:19

20 anni fa ero proprio così: o bianco o nero! Con la maturità e con le esperienze fatte in questi hanni mi sono reso conto che che il bianco e il nero sono una estrema sempilficazione. Se non ci fosse anche il grigio la mia Vita non sarebbe completa e non mi permetterebbe di rapportarmi con il prossimo nella giusta prospettiva: quella dell'Uno!

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marcO

15 gennaio 2008, 23:07

Ciao a tutti.. Vorrei dire che dal Bianco al Nero esistono milioni di sfumature e che noi stessi, i nostri pensieri, si muovono in Essi da una parte all'altra... e tutto é un insieme, una unica cosa, tutto é Uno. Tutto muta in continuazione e nulla é ugua le a prima, questo credo sia il principio di evoluzione, di movimento, e ovviamente dell'Amore.. Auguro a tutti buona Vita.

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Raoul

15 gennaio 2008, 17:17

Cari Tutti, anche per me esistono le sfumature, e da quando penso in questo modo vivo molto meglio. Mi capita anche di sperare che un giorno le sfumature si miscelino ulteriormente per creare una tonalità unica - penso che questo sia il grande inconscio desiderio di tornare ad essere uno.

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Avatar Nhyria

Nhyria

15 gennaio 2008, 16:31

Beh, per quanto mi riguarda ogni situazione, ogni cosa che vivo ha un'infinità di sfumature, e sono le sfumature stesse a comporre questo "quadro"...non so bene come spiegare, ma di certo per me non esiste o bianco o nero...esistono entrambi, esistono tutte le loro sfumature...a volte possono avere toni più scuri o più chiari, oppure meno chiari o meno scuri, ma non percepisco un solo colore, un solo lato...ogni cosa che vedo, sento, vivo è Unica e piena di colori :)

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premiata

15 gennaio 2008, 13:00

Cari Amici, come anticipavo ieri, il mio vivere quotidiano è paragonabile alle sfumature del cielo che cambia spesso colore, disegni e forme come un dipinto inarrestabile sapendo però di essere sempre cielo. Nella mia coscienza riporto ancora tracce del dolore di non sentirmi sufficientemente forte per applicare coerentemente bisogni reali o presunti che nutro dalla nascita. Da qui frustazioni e rabbia che in un tempo non molto lontano disorientavano il mio vivere l'amore personale, collettivo ed universale.Per evitarmi violenze mi sono abbandonata alle mie contraddizioni come l'Appeso delle carte dei tarocchi. Mi sono fermata, non ho agito più come fuoco ma come acqua che si riversa in numerosi rivoli innaffiando tutte le risorse di cui potevo disporre. Uscire, rientrare e poi riformulare punti di vista apparentemente distanti e viverli comunque perchè presenti è diventato il mio gioco preferito e il mio contributo all'Uno che è dentro di me.

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Avatar Angiolina

Angiolina

15 gennaio 2008, 10:49

P.S. Amici, una precisazione: non amo il male, in sè, il contrario!!! ma persone che ne hanno dentro tanto ... e non soltanto i miei genitori ... dò loro il mio amore cercando di non farmi male ... non è facile ma si può fare!!! Buona vita!!

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Avatar Angiolina

Angiolina

15 gennaio 2008, 10:38

Amici cari, in me c'è il bianco ed il nero e tutto l'universo di colori. Vivo il TAO. Una sensibilità fortissima, totalmente empatica, mi metto la testa, la pancia, l'anima degli altri, del mondo, della vita. Ad oggi, con lucida realtà. Ciò ha reso e rende difficile la mia vita. Comprendere, sentire, il TUTTO non mi rende la vita facile. Comprendo l'essenza del male e del bene della vita, delle persone al di là della loro apparenza e consapevolezza e la mia. Molto spesso si ha di sè una immagine "positiva" alla quale tenere con tutte le forze, scardinarla con affermazioni contrarie che mi vengono dall'anima e scevre da giudizio non è sempre facilmente accolto, anche da me stessa. Mi chiedo: è così o pomì e spesso è pomà o pomò e tutto insieme o chissà ... Non è sempre bene o male quello che sento. Spesso rimane dentro di me questa comprensione a tutto tondo e la dono semplicemente in silenzio ... per rispetto amici!! Tutto ha ragione di esistere, ognuno ha il diritto di difendere la propria immagine, la propria fragilità e tutto quanto è ... amici, il male l'ho amato. Si, avete capito, ho amato, e amo, persone che rappresentano il male ... ad oggi naturalmente con distacco, ma dentro di me continuo ad amarle. A 50 anni l'accettazione di me, della mia essenza: mi regalai un tatuaggio non visibile: la luna che materna ed accogliente abbraccia il sole splendente al cui interno, al posto dei lineamenti, c'è il simbolo del TAO. Questo sono, nel bene e nel male ... un sorriso ...

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DANIELA (AJO)

15 gennaio 2008, 09:52

ciao cara Brigitta...purtroppo l'esempio che hai fatto tu, è quasi uno squarcio di realtà dei nostri giorni.(.quotidiana.).secondo me è proprio perche non ha valore il terzo escluso che "i tuoi protagonisti A e B", entrano in conflitto...pensa se invece A e B, appartenessero si ai differenti credo che hai menzionato, ma avessere nel loro cuore l'equilibrio del "terzo escluso"..credono, ma accettano tutto ciò che non fa parte della loro fede come un'altra possibilità..!purtroppo qua si parla di utopie...ed è proprio la mancanza di equilibrio al CENTRO che fa dimenticare che si può credere cn fermezza in qualcosa, accantonando però l'ego e la presunzione che siano verità assolute!...la conclusione è cmunque la stessa per entrambi: trovare il modo di farli convivere nella stessa società quando i loro valori fondanti sono agli antipodi...ci vorrebbe un bel 2012! :)baci

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STELLA

14 gennaio 2008, 19:45

Siamo tutto ed il contrario di tutto. Tutto ciò che è fuori è anche dentro di noi, tutto ciò che è visibile può non essere reale e reale essere tutto ciò che non vediamo.... Ogni classificazione, etichetta, definizione, giudizio ecc.. non fanno altro che dividere... e noi dobbiamo andare esattamente nella direzione opposta. Il pensiero duale si supera con la consapevolezza dell'Uno

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stelike

14 gennaio 2008, 17:27

Mi è venuta l’ansia pensando a questa nostra civiltà robotizzata e tecnologicamente ridondante. Ho visto e sperimentato come la tecnologia superflua, la velocità e il “progresso” che non sia ad impatto zero, abbiano un costo altissimo per la società e l’ecosistema che la contiene. E le civiltà che oggi potrebbero insegnarci come preservare il nostro ambiente siano state da noi stessi ridotte alla disperazione e ad orribili copie della nostra. E ho capito che se mai degli alieni esistano, i veri alieni, in questa magnifica terra, siamo noi.

Non sono Al Gore, non posseggo una casa che consuma quanto una piccola città, e non sono nemmeno uno come Gandhi, uno dei non rari esempi di come la nostra follia possa portare la nostra società a privarsi di una tale fonte di ispirazione e di Gioia.

Sono una persona qualunque, privilegiata, che vede scorrere il sangue della terra e dei suoi figli in un delirio ormai inarrestabile, che si protrae nel tempo da secoli, in maniera sempre più devastante. Forse siamo così tanto alieni a questa terra che inconsciamente cerchiamo di riprodurre chissà quali condizioni di chissà quali pianeti composti di anidride carbonica dove si viveva in scatole di latta e si mangiava cibo radioattivo. Qui forse c’è troppa bellezza, non siamo degni di un paradiso terrestre che nel tempo abbiamo sempre deciso di violentare, depredare, deportare e umiliare. Forse in noi bianchi, capitalisti presuntuosi c’è un messaggio genetico che comanda di distruggere la propria casa, il proprio nido e quello degli altri.

Ho cercato di non svenire e con in braccio Emma, in un futuro non lontano, la Terra si è messa a tremare tutta. Perché essendo noi impotenti e avendo noi reso all’impotenza ogni altra cultura, avrà detto Basta una volte per tutte e si sarà messa a danzare così forte che chi non avrà compreso la sua importanza sarà sbalzato nello spazio infinito per poterla solo sognare. E forse rimarranno attaccate ad essa solo le popolazioni che nel corso dei millenni le hanno mostrato amore e rispetto.

Quando mi sono svegliato mia figlia era accanto a me e nell’aria il profumo del vento e il colore della primavera. E nel cuore la consapevolezza di aver bisogno di poco altro e di doverci guadagnare il rispetto di Dio.

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stelike

14 gennaio 2008, 17:24

Aprire gli occhi, guardare il mondo. Oltre i rifiuti che ci sommergono che, per una strana e perversa ironia, siamo noi stessi ad accumulare davanti alle nostre case.
Avere 37 anni e diventare padre tra pochi mesi, per la prima volta. Vivere a Perugia, dove la qualità della vita è stata sempre molto elevata, Perugia che sta perdendo se stessa. Essere nato a Ferrara, città bellissima e ancora miracolosamente aggrappata alle sue splendide biciclette.
Diventare padre e pensare di essere stato comunque fortunato.
Ho pensato a mia figlia e mi sono immedesimato in tutti quelli che nel duemilaeotto diverranno padri, madri o zii. Ma soprattutto ho cercato di immaginare per Emma, che ancora non è nata, la mia stessa fortuna. Ma non sono riuscito ad immaginare, la paura non me lo ha permesso.
Ho considerato i limitati confini entro i quali lei si potrà muovere. Alle telecamere che ovunque la spieranno e alle nazioni che non potrà visitare perché teatro di scontri fratricidi e piene di odio e violenza che spesso noi abbiamo esportato. Alle città che non potrà godersi perché troppo inquinate e sovraffollate, dove il cemento e la frustrazione è già ora il binomio più autorevole. O semplicemente perché saranno così uguali le une alle altre da non risultare neanche più attraenti. L’ho immaginata ad una qualsiasi stazione del treno, ipnotizzata da decine di maxischermi in un delirio orwelliano ormai volutamente inevitabile.
Mi è venuta l’ansia pensando a qu

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Brigitta

14 gennaio 2008, 15:04

Cara Daniela (Ajo), consentimi di fare l’avvocato del diavolo. Sicuramente l’introduzione del principio del terzo escluso è utile ad ampliare la gamma delle possibilità a disposizione, ma non sono così sicura che basterebbe per eliminare tutte le conflittualità. Io ci vedo invece il possibile rischio di una proliferazione dei fronti di contrapposizione. Poniamo per assurdo che esista una persona di fede A, che venera l’automobile come oggetto sacro e ogni mancanza di rispetto per l’oggetto in questione è punibile con la morte. Tu, di religione B, invece credi nella sacralità del pedone. Entrambi le religioni sono ben rappresentate nel paese. Poniamo caso che un bel giorno guidando nella stessa città tu inchiodi e scivoli sull’asfalto bagnato per evitare un bambino di religione C (i bambini che giocano sono espressione del divino) che rincorre la sua palla e tamponi l’oggetto sacro del seguace della religione A. Come va a finire? Vedi, secondo il mio modesto parere, il problema non è tanto accettare che esistano altre verità quanto trovare il modo di farli convivere nella stessa società quando i loro valori fondanti sono agli antipodi.

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Brigitta

14 gennaio 2008, 14:43

Quant‘ è vero! Nel mio quotidiano, è da quando ero piccolina che cozzo la testa contro la logica degli estremi contrapposti. Qualunque fosse l’argomento, non mi sentivo mai ‘inquadrata’ in una delle due categorie. La scarpetta della rigida classificazione mi andava sempre stretta ma allo stesso tempo mi ribellavo all’idea di tagliarmi l’alluce per entrarci. Se la libertà di pensiero non era solo un’utopia allora doveva pur esserci un posticino anche per me e tutti gli abitanti della variegata terra di mezzo! Questo non-allineamento alle posizioni precostituite, specie durante l’adolescenza, ti fa vivere con una perenne sensazione di inadeguatezza, di non appartenenza, ma crescendo fortunatamente ti rendi conto che in molti fingono solo di appartenere ai bianchi o ai neri e che in realtà la scala delle sfumature di grigio è infintamente più lunga e complessa di quanto potevi pensare. Buona vita a tutti

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Avatar Barbara M.

Barbara M.

14 gennaio 2008, 14:01

Allora io mi permetto di citare Darwin:"in natura non esiste salto", questa frase mi risuona nel cervello ogni volta che mi pongo una domanda sul cosa sia giusto o sbagliato, vero o falso. Non credo al bianco o nero e mai ci crederò perchè non voglio perdermi la meraviglia che mi provoca la miriade di colori di uno spettro infinito! Detesto le prese di posizione, soprattutto quelle dei nostri "dotti" che hanno a disposizione i mezzi divulgatori e rischiano di imporre il loro pensiero a chi non è in grado di formulare il proprio. Soino stata spesso classificata come "possibilista", devo ancora capire se si tratti di un offesa o di un complimento, di una cosa son certa, mi piace moltissimo esserlo. Buona "tavolozza" a tutti!

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Avatar Roberta (Alcyone)

Roberta (Alcyone)

14 gennaio 2008, 11:07

Noi uomini e donne ci sentiamo sicuri nel classificare tutto...e giudichiamo sempre il nostro prossimo, o e' buono o e' cattivo. Io giudico ancora, ahime', talvolta ci ricasco, pero' non sopporto il classificare una persona in un modo e lasciarla nel nostro cuore sempre in quel modo, un opinione si puo' cambiare e l'altra persona puo' essere rivalutata. Io giudico ma poi se la persona cambia, cambio anch'io opinione. Tutti siamo un insieme bellissimo di imperfezione e perfezione e di lati oscuri e talvolta illuminati (tanto per dare classificazioni utili/inutili nel nostro mondo). Tutti potremmo e possiamo essere un "ghandi" o un "Hitler" nel nostro cuore, questo e' il ns. libero arbitrio...siamo in continua evoluzione e cammino.....ci sono infinite ossibilita' di scelta e di comportamento......ci serve tutto per sperimentare e imparare. Un abbraccio di luce a tutti

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DANIELA (AJO)

14 gennaio 2008, 10:39

ah..finalmente dottor Bona...in prartica mi sta dicendo che non tutto è bianco o nero?che la verità a volte sta nel mezzo..o iin sfumature di altri colorI?..menomale...perchè è qualcosa che so da tempo dentro di me!..evviva..diciamolo a tutti!..il signor principio del terzo escluso..è forse quella verità che ognuno ha dentro di se?anche il tao, lo yin e lo yang..non sono solo bianco e nero...ma ognuno ha dentro di se il seme del suo opposto..quindi sono entrambe un po bianchi e un po neri....e se il principio del terzo escluso fosse riabilitato...non esisterebbero piu contrapposizioni nel mondo...non piu guerre, non piu litigi...non più...DUALITA'..SE ogni religione accettasse che può esistere anche un altra verità oltre la propria,e un'altra ancora e un'altra ancora...vi immaginate quanta pace intorno a noi?...terzo escluso..bisognerebbe eleggerlo presidente degli stati uniti.. :)

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premiata

14 gennaio 2008, 10:30

Caro Angelo mi inviti a nozze. Un mare di incertezze scorre dentro di me come sfumature del cielo ed io ne sono felice.
Cari Amici, a presto per le successive considerazioni. (ora docrei anche lavorare, sich)

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premiata

14 gennaio 2008, 10:29

Caro Angelo mi inviti a nozze. Un mare di incertezze scorre dentro di me come sfumature del cielo ed io ne sono felice.

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eli

13 gennaio 2008, 21:02

Ancora grazie a tutti.Il non far parte del 'o così o pomiì' è costato un po' di fatica ma dà un senso di libertà e di ricongiungimento che non è descrivibile a parole. Da più fonti arrivano messaggi di unione, di unicità, di Amore.E se al di là del giudizio e del plauso di chi ci circonda riusciamo a fare silenzio e a guardare nel nostro cuore arriviamo a sentire che in ogni nero c'è una scintilla di bianco così come in ogni bianco c'è una scintilla di nero.E mi succede spesso di aprire il "Palpito" in una pagina a caso e di trovarvi tutte le sfumature del colore che in quel momento mi colmano: ed è come se contemporaneamente colorino l'anima delle persone care a cui sto pensando.Ed è impagabile come arrivino questi aiuti sotto forma di sfumature che essendo una la continuazione dell'altra diventano un'unica grande spirale d'Amore.Buona Vita @

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Avatar gan

gan

13 gennaio 2008, 20:59

Tutto nel mondo degli uomini è così o pomì,e tra queste due pulsioni in apparenza opposte e discordanti ci sono infinite sfumature il trucco sta nel trovare il punto neutro....l'amore è la cosa più importante nella vita perchè comprende,compone e correla tutte le cose minori,nella mente dell'uomo durante la "battaglia" tra l'amore(passione) e l'odio nasce qualcosa di superiore a queste due vale a dire la Comprensione,Compassione...nella" lotta" tra la luce e l'oscurità,nascono l'alba e le ore crepuscolari di pace e bellezza...nella" tensione della battaglia" tra il bene e il male ,nasce il potere della rinuncia,il potere più difficile da ottenere...nella "lotta "tra il piacere ed il dolore nasce la sopportazione.E' attraverso il punto neutro ,il centro di equilibrio che noi troveremo Dio,così sebbene l'uomo sia un microcosmo di Dio egli è un compendio di tutti gli estremi aspetti attributi e forze finora citati e molto di più,
trovando il centro neutro troverà il macrocosmo...Dio"

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josesoj

13 gennaio 2008, 20:03

Caro Angelo, riguardo alla tua provocazione sul cosi o pomi, penso che non c'é niente di più chiaro riguardo la non consapevolezza che il bianco e nero.
Tutti i valori che portano ad allontanarsi dall'Uno vanno in direzione degli estremi.
Penso ai popoli in mano ad esseri oscuri (che comunque un barlume di luce avranno dentro) che lavorano per manipolare le persone, per poter distruggere in un attimo un'anima, per riuscire con la stessa facilità ad elevarne un'altra a quasi un dio. Esseri primitivi che esaltano il giudizio, che agiscono con superficialità, cattiveria, ignoranza, ingenerosità, incoscienza, spietatezza, egocentrismo, per Potere, idolatria, mancanza di Amore, mancanza di umiltà che sono i non valori che portano a vedere o "Così o Pomi". Per quanto riguarda il mondo di sotto, quello di sopra, ecc.: la fisica quantica ci spiega che nella realtà è fondamentale il punto di vista di chi la guarda, di chi la osserva...Beh, capisco a cosa serve la massa critica.
Buon cammino a tutti.
José

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Sidra

13 gennaio 2008, 19:13

Tutto ci porta a vedere il mondo come un immenso o Così o Pomiì, il vivere quotidiano ci porta a delle scelte che siano Bianche o Nere, ma tutto in realtà e ciclico, un cerchio perfetto di varie sfumature, la vita stessa dal nascere, crescere e morire, con più o meno sfumature rosse o grigie ma e un ciclico percorso. E l’umanità che impone una Drastica scelta del vivere, la natura da sempre delle sfumature diverse di ogni singolo punto. Un tramonto visto con i propri occhi gia di suo da sfumature diverse,dettate dalle nostre emozioni di quel preciso istante.

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idilliaco

13 gennaio 2008, 14:25

Cari tutti (tui , vui, nui, ecc), che la vita abbia mille volti è una cosa certa, ma sicuramente il cosi o pomi è un imposizione della societa in cui viviamo, il bene e il male non esiste, sono imposizioni ulteriori delle varie religione per impaurire l'umanita, e limitarla in tal senso. Non esiste dualita ma unicita delle anime, che si ricompongono in un tutt'uno tale da allontanare il cosi o pomi.
La nostra societa mondiale è stata sempre modulata e maneggiata dalle religioni, che sono il surrogato delle regole da rispettare per poter vivere in armonia, ma modificate per tenere sotto contollo l'umanita. Cerchiamo di evolvere per non limitarci con il cosi e pomi.Buona vita a tutti.

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marinercm

13 gennaio 2008, 14:09

penso e da tanto tempo che il cerchio sia una forma perfetta, l'Uno, dove in un punto il colore sia nero e si riunisca al colore bianco (e viceversa) attraverso una infinità di sfumature di grigi, quindi il nero ed il bianco si congiungono attraverso il grigio e non esiste o solo l'uno o solo l'altro
Buona Vita

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L'AIIRe, Associazione Italiana Ipnosi Regressiva, è costituita da medici o psicologi psicoterapeuti e persone interessate alla divulgazione dell'ipnosi e dell'ipnosi regressiva. L'Associazione culturale AIIRe è stata formata con l'intento di far conoscere l'ipnosi e l'ipnosi regressiva tramite conferenze e seminari. Speriamo di aprire un dialogo con voi su tale tema, che pur riscuotendo grande interesse, si presta ad essere travisato e distorto.

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