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Buona lettura!
L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.
«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.
Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.
Tutti i libri del Dr. Bona
Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti
UNA BASE SICURA
Cari amici,in "Una stazione nel cuore", A. afferma: "Come sai ho sofferto molto l'anaffettività di mia madre, complessatissima e piena di problemi. Sia io che mia sorella non ci siamo mai nutriti del rapporto con i genitori". Durante le psicoterapie mi rendo conto delle grandi carenze d'amore che molti bambini hanno patito. Credete che questo sia uno stimolo karmico utile alla evoluzione dell'anima verso l'Uno? Da piccoli, vi hanno nutriti d'affetto? Avete avuto una base sicura durante la vostra infanzia?In ipnosi regressiva valuto le cristalizzazioni abbandoniche che sono nascoste nel nostro inconscio durante precedenti vite. In passato abbiamo a nostra volta disconosciuto l'Amore, non per cattiveria, ma per ignoranza ed oggi ne sperimentiamo le conseguenze. Siamo "Dei sopiti" che lungo il corso delle esistenze si stanno risvegliando alla consapevolezza.Buona Vita Angelo Bona
Postato il: 03/07/2008 | Letto 20.472 volte |
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Dr. Angelo Bona
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Buona vita,
Angelo Bona
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Anino | 14 agosto 2008, 11:25 Ho avuto una madre che, inconsapevolmente, mi ha voluto bene ma in funzione di lei stessa, e, attraverso la sua possessività e ossessività, ha invaso anche me di ossessività e riti/schemi difensivi coi quali ho dovuto fare i conti in età adulta. Ma, soprattutto, quel suo amore fondamentalmente egoico-per-sé ha creato ansie d'abbandono e complessi di insicurezza di non poco conto..... che da un po' di tempo a questa parte sto affrontando, elaborando, analizzando con l'accrescimento di consapevolezza .....per venire alla domanda di fondo, credo che sì, le carenze d'affetto vero (anche se è un po' "tutto relativo" in materia di amore e affetto) patite durante l'infanzia possano costituire uno stimolo karmico ad una evoluzione, se verso L'Uno questo non lo saprei dire propriamente.... credo, anzitutto, una evoluzione di e per sé stessi. Saluti ad Angelo. Pino |
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timor | 10 luglio 2008, 16:03 Dedico a tutti voi questo video sincronico ritrovato in rete
http://www.youtube.com/watch?v=7vXIPAHcfxI
Con Amore |
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Savitri | 8 luglio 2008, 21:49 (continua) una notte, dopo 7 giorni di vomito continuo, senza poter mettere nulla di solido in bocca ma solo alla sera una tisana o un orzo, vidi tutta la mia vita all'incontrario. Immagini seppiate cominciarono a formarsi davanti al mio occhio interiore. Incontri, dialoghi di cui comprendevo l'essenza. Man mano che integravo in un ottica più alta questi ricordi altre immagini arrivavano fino a formare un immenso puzzle, fino all'incontro con mia madre. Integrato anche questo (senza questa enorme negazione non sarei potuta diventare una Grande Madre per centinaia di persone) il tutto iniziò a ruotare in senso orario, divenne prima marron e poi nero. Un lungo tunnel nero che "io" percorsi a velocità supersonica. In fondo tutto scoppiò in una vasta, opalescente, Luce che "scese" verso di me mentre io mi sentivo calamitata al suo interno. Era Amore Puro, non ero più sola, pensai: "Questo è Dio, era sempre con me, ma io non potevo sentirlo!". Mi abbandonai, finalmente amata, "compresa" e fui inghiottita dalla Luce. Tutta la mia vita cambiò! Vissi uno stato di grazia dove tutto era in me ed "io" ero, esistevo, dapperttutto, per tre giorni. Ero colma d'Amore. Ancora non potei mangiare poi, per altri sette giorni, integrai, solo alla sera, tutte le categorie di alimenti e man mano che mangiavo la mente di addensò e persi, ma mai del tutto, quello stato di beatitudine. Lavoro su me stessa da vent'anni per riconquistarlo stabilmente. Voglio solo quello, perchè "sono quello". Con Amore |
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Savitri | 8 luglio 2008, 21:40 Ho avuto una madre pazza, completamente anaffettiva. Ho capito di essere "sola" a due anni e mezzo e che mai avrei potuto fidarmi ed affidarmi a lei. Sono nata in 10 mesi e poi mi ha affamata per altri due mesi. Solo il piano disperato, che mi faceva ingurgitare prana a palate, mi ha tenuta in vita. "Mamma Morte". Mio padre faceva il marinaio e stava via da casa (buon per lui!) anche 10 mesi all'anno. Ovviamente io l'ho idealizzato e ho creduto fino ai nove anni che lui fosse il mio "salvatore", ma poi ho capito che era un uomo per niente coraggioso, anzi, che non voelva storie in famiglia e che appena possibile se la svignava, fingendo di tenere in gran considerazione la stupidità di mia madre. Quando l'idolo cadde, no so come non sono morta! La mia infanzia e la mia adolescenza sono state un incubo nell'attesa di crescere e di poter essere autonoma e indipendente. Odiavo quel corpo piccolo che non mi permetteva di esserlo, odiavo il tempo che non passava mai. Mia madre mi scherniva. Diceva che tutti vedevano che ero "strana" perchè non ridevo mai ... ma cosa c'era da ridere!
Non ho pututo avere figli e allora gli ho adottati e ho dato a loro tutta la fisicità e l'amore che erano lì sopiti nel mio cuore, ma loro avevano lo schema "dell'abbandono" e non potevano "prendere" l'amore di cui io li circondavo.
Ho capito che se una persona non ama se stessa non può sentire l'amore degli altri e così era anche per me ... mi era facile amarli, ma non amavo me stessa ....una notte |
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Ireland | 7 luglio 2008, 22:28 A volte ho l'impressione di essermi scelta la famiglia che ho per percorrere insieme il percorso più importante: quello verso l'Amore. Lo penso perchè, crescendo, il rapporto con i miei genitori si sta sempre più trasformando ed evolvendo, diventando quasi simbiosi tra anime. Siamo uniti come penso con ben poche altre persone potrei essere. Con mio padre da piccola avevo un rapporto conflittuale e tutt'ora a volte ci scontriamo, ma entrambi sappiamo imparare uno dall altro. Mia madre invece è di una purezza unica, di una semplicità e bontà d'animo meravigliosa. Mi sento fortunata. Mi sento completata e a mia volta penso di completare. Per non parlare poi della splendida persona che è il mio fratellino.
Spesso mi sento molto fortunata, poi mi dico che forse invece mi sono data questa occasione, in questa vita, per raggiungere l'Amore e quindi l'Uno.
Penso che ogni famiglia, per quanto "negativa" possa essere, è comunque un'occasione per scontare/rimediare/migliorare il proprio karma.
Stasera mi sento ricca, piena.
Vi abbraccio.
Irene |
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Anna | 6 luglio 2008, 21:01 Cari amici, penso di essere sempre stata immensamente amata dai miei genitori. Lo sento specialmente ora che sono adulta,perchè mi fanno sentire libera.. E la libertà è l'espressione più alta dell'Amore...Anche se la mia mamma pirtroppo quand'ero piccola ha sofferto di depressione e ha sfogato su di me moltissime ansie...e le ho sempre assorbite tutte. Nonostante questo, ho sempre avuto un'incoscia paura di essere abbandonata da loro. Non hanno mai fatto niente per innescare in me questa paura,eppure già da piccolissima avevo un folle terrore di perdermi o che mi abbandonassero da qualche parte. Inutile dire che mi trascino dietro questa brutta sensazione di abbandono... Sicuramente retaggio delle mia vita passata...chissà che ho combinato ;-) E' una cosa su cui sto lavorando tantissimo perchè possa liberarmene!!! E ce la farò :-) |
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Ivan | 6 luglio 2008, 17:03 Buona sera Angelo. Buona sera Massa Critica. Come sempre, ogni tuo scritto mi lascia con la boccuccia aperta. Non proprio da ebete abbandonato, ma quanto un nuovo film che si spalanca sugli altissimi concetti che esprimi. La ipnosi Trascendentale, ci crea un nuovo percorso. Un percorso di elusione mentale. Non sempre è facile allontanar il concetto del tempo dai nostri pensieri, e come giustamente dici, il concetto karmicl è un'ottimo compromesso. Sentendo, anzi leggendo le tue impressioni, mi affascina moltissimo ciò che descrivi come angoscia abbandonica, che tutto permea e tutto sperimenta. Altissimi concetti, che anche oggi condividi con noi. Grazie per questo splendido gioco. Kronos...Tempus...o qual altro nome ci siamo dati, mi complimento, davvero efficace la tua azione senza confini. Con Amore Ivan |
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rita_014 | 5 luglio 2008, 00:51 cari amici in passato devo per forza essere stata una gran fetentona visto il percorso che mi sono scelta in questa vita i paticolari ve li risparmio .cavolo se ho sperimentato ho giocato questa partita fino a sentirmi sfinita .e poi sempre come per magia qualcUNOmi ha preso per mano .oggi questa mano siete tutti voi vi voglio bene |
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Angelo Bona | 4 luglio 2008, 20:33 Caro Ivan, cari amici, l'ipnosi trascendentale credo sia l'essenza della trance perchè non è legata al concetto del tempo. Nel non-tempo dell'inconscio affondano le radici spirituali delle nostre angoscie abbandoniche derivanti dagli abbandoni che abbiamo prodotto nel nostro procedere karmico. Buona vita ANgelo Bona |
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collins | 4 luglio 2008, 18:50 La mia è stata un' infanzia di grande solitudine, mia madre era sempre malata e in giovane età è venuta a mancare. Mio padre duro, severo e violento riusciva a nutrirci solo attraverso il cibo che doveva essere sempre presente e abbondante, era questo il suo modo per occuparsi di noi. Io, la maggiore di tre figli ho sempre dovuto essere adulta e responsabile, non c'era molto tempo per me, dovevo occuparmi dei mie due fratelli che per altro adoravo e adoro e a fatica e con grande sofferenza studiare. Ho sempre represso la mia rabbia e ho odiato per tanto tempo mio padre per non avermi mai accettata per quello che ero, perchè per lui non ero mai abbastanza. Ho vissuto la sua morte come una liberazione e solo dopo parecchi anni grazie ad un mio percorso di crescita personale o capito che tutto questo doveva essere per me uno stimolo karmico, ho perdonato con il cuore me, lui e tutte le persone che mi hanno "aiutato" a ridefinirmi e a volermi bene, oggi ho la certezza che la nostra anima sceglie prima di rinascere, sceglie i genitori, il contesto e le esperienze che dovrà vivere per il suo percorso evolutivo. Oggi ho la consapevolezza che tutto è esattamente perfetto così com'è, nulla succede per caso. Mi sono sempre chiesta si da piccola quale fosse lo scopo della mia vita e oggi so che il vero scopo della vita di ciascuno di noi è sperimentare per evolversi verso l'UNO.
Vi abbraccio tutti
Mary |
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Ivan | 4 luglio 2008, 18:28 Comprendo Amata Daniela e condivido! Buona sera dolce Massa Critica. La trance Trascendentale, che ho intravisto descritta nell'articolo di definizione, riportato da Angelo, mi ha lasciato sulle labbra un beato sorriso. Sembrerebbe che alcuni strumenti atti alla comprensione, siano stati illuminati. Non posso che congratularmi con i tutti Noi. Gli interventi presenti in questo Blog, mi hanno aperto una dolcezza interiore, che in verità è molto distante dallo stato di stressautogeneratore che mi accompagnava dal mattino. Posso rendermene conto solo in questi dolcisiimi momenti. Momenti che non azzardo, nel chiamarli unisincronici. Sembra una splendida favola, dove come per magia, ci sentiamo l'uno dentro l'altro. Vivendo ogni sfumatura esperienziale. Con Amore HarYvan |
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Brigitta | 4 luglio 2008, 17:23 Penso che ognuno di noi abbia un proprio percorso karmico da affrontare. Così se per alcuni la mancanza d’affetto stessa può essere uno stimolo, altri possono affrontare un po’ meglio le inevitabili lezioni karmiche con una base sicura. Personalmente mi sono sentita molto nutrita d’affetto, non solo dai genitori ma anche dal ‘clan’ più esteso. Non è stato tutto rose e fiori, però. Con, da un lato, una mamma esuberante e originale, una vera forza della natura, che con noi ha saputo coniugare severità e affettuosità e dall’altro un papà, portato a soffocare le proprie emozioni sotto una maschera iper-analitica e razionale con conseguenti eruzioni vulcaniche da brivido, che ci impone standard di eccellenza in tutto, mi sentivo stretta tra due personalità ‘bulldozer’. Conquistare una mia autonomia di identità e pensiero senza trasformarmi in lamina è stata un’impresa anche con l’aiuto di nonni e zii saggi che ti aiutavano a comprendere. Forse non è sempre stato un amore espresso nel modo più sano possibile, ma l’ho sempre percepito forte e chiaro e questo sicuramente mi ha aiutato a non crollare quando sono arrivati i momenti bui.
Per il resto sottoscrivo quello che era solita dire mia nonna: l’amore tra genitori e figli è un’eredità che viene tramandata di generazione in generazione. Da piccoli lo riceviamo, ci fa crescere meglio mentre la vita ci tempra e quando a nostra volta diventeremo genitori è nostro compito riversarlo sui nostri figli. Facciamolo circolare!
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maria | 4 luglio 2008, 14:51 caro Dr.Bona e cara M.C. di solito sono molto restio di fare commenti sul blog,ma l'argomento dato, mi fa sentire molto coinvolta emozionalmente.La mia infanzia e quella dei miei fratelli era fortemente condizionato dall'modo di essere di mio padre:colerico e incapace di mostrare affetto ma capacissimo di distruggere con parole cattive,la nostra fiducia in noi stessi ecc.ecc....Solo da adulta mi sono resa conto che eravamo comunque fortunati perche avevamo una madre che ci trasmetteva il suo amore,nonostante tutte le avversita.
Anche a mio padre ho perdonato,nella sua vecchiaia era rimasto affettivamente molto solo e non potevo non sentire compassione e affetto per lui.Adesso a 60 anni compiuti sono consapevevole,che lui non era altro che un strumento per farci crescere ,ma meravigliosamente abbiamo avuto accanto una madre,che aveva un anima molto evoluta,(una convinzione che ho aquisita molto tardi,purtroppo).Ognuno di noi quattro figli ha percorso un cammino della vita che puo sembrare un po'da ,falliti per chi lo pensa piu materiale ,ma so , che abbiamo inseguito la strada dell amore e che abbiamo sempre avuto la guida e protezione da un altra dimensione.Il libro Una stazione nel cuore è una conferma per cose che si trovavano gia nel mio cuore prima che io nè fosse consapevole. |
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Roberta (Alcyone) | 4 luglio 2008, 11:23 Ciao a tutti,
Io ho avuto una base solida, due genitori presenti e dediti a me, seppur con i loro difetti, molto diversi caratterialmente....una mamma un po' ansiosa e che senza rendersene conto, tende a manipolare, ma io le faccio capire che sono diversa da lei ed i nostri modi di pensare e le scelte sono diverse. Mio padre invece e' una forza della nature, seppur molto sensibile in fondo, e' un tipo sper-simpaticone e che ti trasmette sempre molta positivita'. Accetta al 100% come sono, seppur nlela mia diversita' caratteriale.
Nonostante questa famiglia, dopotutto felice, sono cresciuta piena di paure ed insicurezze......scorie non smltite di vite precedenti? con Angelo ho proprio appurato essere cosi' (violenze subite, rimorso di azioni non fatte, abbandono, solitudine...).....purtroppo ti rimangono dentro.....non vanno via...ma anche questo e' uno spunto per "capirsi".
Io credo che tutte le ns. esperienze di vita ed in particolar modo quelle "forti", quelle che ci fanno soffrire, sono uno spunto importante per farci evolvere.
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Raoul | 4 luglio 2008, 11:18 Caro Angelo e cara m. c., io ho avuto un buon livello di affetto da ambedue i genitori, e riesco...credo anche ad identificare come e dove questo mi sia stato utile. Certo non significa che ero sempre soddisfatto del loro comportamento, ma solo perchè non avevo la maturità per capire i limiti di ognuno di noi e, specialmente per quanto riguarda la loro generazione, i limiti che la cultura imponeva etc.
ciao a tutti |
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DANIELA (AJO) | 4 luglio 2008, 10:35 ...Rieccomi dinuovo..mi chiedevo qualcosa..Vorrei tanto capire se il fatto di crescere in una famiglia poco affettiva, con carenze d'Amore..implichi necessariamente una evoluzione spirituale che si esaurirà soltanto quando si sarà poi capaci di Amare, nonostante la mancanza in età infantile...Vorrei capire quanto il perdono nei confronti dei genitori sia necessario per progredire da questo nucleo conflittuale..Mi spiego..basta perdonare quando si cresce...oppure dentro di se si può non perdonare, ma essere capaci di dare amore comunque risolvendo cosi la cristallizzazione abbandonica?....chissà se mi sono spiegata..avrei bisogno dell'interpretazione che Dottor Bona da a questo come psicoterapeuta!..il perdono come risoluzione dei conflitti crea una dissoluzione istantanea del karma affettivo/familiare? |
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DANIELA (AJO) | 4 luglio 2008, 10:24 (p.s...un abbraccio ad Ivan, per la sua ultima risposta nel blog precedente..l'energia vibratoria, se usata cn amore e rispetto, va dove deve andare...senza delirio,ma solo con umiltà..credo mi capirai..Scusate la parentesi..) |
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DANIELA (AJO) | 4 luglio 2008, 10:04 Cari amici...Buongiorno a tutti..Credo che il tema delle inaffettività sia cosi comune..da farmi capire quasi che sia un perocrso evolutivo d'anima quasi obbligatorio ..o la si è subita o la si è vista intorno!Io personalmente ho ricevuto tanto amore dai miei genitori..sono sempre stati presenti e sempre lo saranno..Mi ha sempre colpito, come mia madre, cresciuta in una famiglia in cui la sola cosa importante era il lavoro e la sottomissione femminile al maschile...sia stata capace di amare cosi tanto comunque..Certo, non ha mai avuto grandi manifestazioni di affetto plateali..ma nei suoi modi timidi e impacciati si legge cosi tanto amore da colmare un mare intero!Credo che abbia piienamente assolto il suo debito karmico,,se la lezione per lei era ..non avere amore per imparare a darne..Perche è sempre questo il nucleo no?...Se non hai..DAI...è il miglior modo di ricevere nutrimento per l'anima credo..ciaooo viglioobenee |
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STELLA | 4 luglio 2008, 10:00 Caro Angelo e cara m. c. anch'io ho sofferto moltissimo di forti carenze affettive soprattutto da parte di mio padre. Penso che ogni cosa che ci "accade" nella vita sia uno stimolo all'evoluzione, e per me questo è stato uno stimolo fortissimo, il punto è arrivare ad averne la consapevolezza perchè solo così i nodi si possono comprendere e sciogliere. E quando si comprende che il fine è sempre e comunque tornare all'Uno e all'amore si vede tutto da una prospettiva diversa e si è pervasi da una profonda pace. Un abbraccio grande a tutti |
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odette | 4 luglio 2008, 09:11 Buongiorno a tutti Massa Critica, anch'io ho sofferto l'anafettività di mio padre ed ho avuto una mamma che soffriva di depressione, per cui non mi sono sentita nutrita, accolta, nel mio desiderare l'amore. Però adesso stò imparando a perdonare, a non pretendere da loro quello che non potevano dare. Sì, credo che sia cmq una spinta evolutiva verso l'UNO, ma il percorso è lungo ancora...
Un abbraccio col cuore |
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turchina | 4 luglio 2008, 09:03 Mia madre era sempre presente ma purtroppo assente in quanto ad affetto. Ora si rammarica per avere tenuto le sue figlie distanti da lei , la sua paura era quella di morire giovane come sua madre e, per questo motivo non voleva che ci legassimo troppo a lei perchè non soffrissimo per la sua "dipartita" . Ora ha 65 anni e tuttora la sento distante. In molte parti mi ritrovo con la sofferenza di A. Ho dovuto aspettare molto per trovare una persona in grado si placare la sete di affetto che avevo. SOlo che adesso mi comporto con giusta distanza perchè ho sempre paura che mi possa abbandonare, so anche che è un modo sbagliato in quanto attiro proprio l'abbandono, ma quando non hai una base sicura immagino che l'insicurezza pervadatutta la vita. Credo che sia uno stimolo fortissimo per la nostra evoluzione. |
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premiata | 4 luglio 2008, 09:03 All'inizio furono "frusta" e carote da mio padre ( che però mi voleva bene) ed il parlarmi affettuoso di mia nonna, l'indifferenza (conscia o inconscia non fa differenza per i piccoli) di mia madre e poi furono i miei complessi di inferiorità a crescermi. Ed ancora: il cordone ombelicale tagliato presto presto perchè me ne dovevo scappare da loro. Per salvarmi dovevo convincermi che la vita era in mano mia e tutt'ora vi credo. Karmico? Certamente, ancora adesso ho a che fare solo con famiglie bordellaine. Anzi per me, francamente, lo sono tutte indistintamente, compresa quella che ho creato. Ma io speriamo che me la cavo. |
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mariangela, | 4 luglio 2008, 08:09 Buongiorno a tutta la amatissima Massa Critica!Anch'io personalmente porto da sempre nel mio cuore una forte carenza affettiva per via di geniroti quasi inesistenti ed anaffettivi... credo anche, grazie al tempo,che mi ha permesso di arrivare a questa maturazione,che tutto ciò sia stato uno stimolo Karmico utile all'evoluzione dell'anima verso l'UNO!Tutt'ora vedo,nel lavoro che svolgo a contatto con i bambini,questo continuo manifestarsi di anaffettività di alcuni,ripeto alcuni, genitori...ma so che tutto ciò è utile...per me lo è stato...forse per dover affrontare questo lavoro,con massimo impegno e tanto Amore? (il dubbio è ci sto riuscendo?)e forse per poter riuscire a stare vicino a queste creature di cui mi occupo tutti i giorni dovevo sperimentare personalmente ciò che provano? NULLA E' PER CASO, Forse perchè così ho saldato un debito Karmico in cui ero io ad Amare poco, o ero io ad abbandonare ?
La guida dice "TUTTO E' AMORE" tutto è UNO!!!
UN abbraccione one one a tutti VOI...col cuore |
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francesco4 | 4 luglio 2008, 06:46 Personalmente, ho portato avanti per quasi trent'anni il gravoso peso di un' infanzia in cui i miei genitori hanno saputo amarmi ma a modo loro, spesso un padre o una madre non hanno consapevolezza dei loro comportamenti nei confronti di un bambino che ha sete d'amore.
Forse questo buco è la causa che ha fatto vivere il mio cuore avvolto da un invisibile laccio stretto che solo ad oggi sta cominciando ad allentarsi, e sapete come?
Ho capito il motivo di questa attuazione karmica, penso che cio' era necessario per la mia evoluzione spirituale, penso che la vita è un perfetto gioco collettivo, ed io posso portarlo avanti solo dando amore e sentendomi un positivo vincitore.
Ricordatevi che nulla è dato dal caso, tutto è perfettamente programmato nella direzione dell'UNO.
A tutti coloro che hanno vissuto come me questo problema... coraggio!
Grazie Angelo, tu lo sai perchè.
Francesco. |
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Ivan | 3 luglio 2008, 21:24 Bene amici, nel giro di poche dicine di minuti, ho nuovamente l'opportunità di rislutarci. Un nuovo Blog, e sembrerebbe che queto possa rimanere almeno qualche giorno. Da apprezzare le domande di Angelo. Ci coinvolgono direttamente, senza il rischio di perdersi nella profondità dell'argomento citato. Ovviamente anche io parteciperò, lascio comunque il tutto a fondo testo. Ciò che mi attrae della frase riportata dal sempre Amico A., è la correlazione cun un'altra frase che più avanti riporterò. A. afferma di non esser mai stato nutrito del rapporto con i genitori. Si angelo la risposta lla primadomanda è affermativa. Una circostanza cercata, per creasi una situazione utile a sperminatare l'apprezzatisima frase dell'Amico Maesro. L'uno nell'Uno gioca con se stessi. Una frase che al solo leggere lascia la mente inebriata e vacillante. L'uomo consapevole sperimenta il gioco con l'uno, che altri non è che se stesso rivisto da un punto allargato. A. ha scelto di perdersi nel non amore per scoprire l'amore della totalità. Cià che possiedi ti sfugge all'attenzione. Ciò che non hai lo noti al primo apparire. Come non complimentarsi col sempre amico A.! Sorrido nel pensarlo. Meglio lasciare un pò' di spazio per le restanti domande. L'ho avuta Angelelo, si una base sicura d'amore. Ma l'ho capito di recente. Con amore HarYvan. |
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