
Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti
SO DI NON SAPERE

Postato il: 21/11/2008 | Letto 17.076 volte |
News ed informazioni utili
Dr. Angelo Bona
Via Andrea Costa, 73
40134 Bologna
Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94
Scrivetemi a angelobona1@gmail.com
Buona vita,
Angelo Bona
Non perderti nemmeno un post: iscriviti alla Newsletter!
22 Commenti al post

![]() premiata | 6 dicembre 2008, 19:37 A volte ammettere a sè stessi e agli altri di non "sapere" funziona. Ricordo il mio esame di maturità, sostenuto, specifico perchè importante, a 36 anni. Avevo studiato sicuramente ma "sapevo" che non avrei mai saputo a sufficienza. La cultura non nozionistica è infinita come l'Universo. Se avessero voluto avrebbero dato un calcio ad una tapina piccola piccola. Incontro la professoressa di matematica prima del colloquio e mi vede molto pensierosa. |
![]() ![]() |
![]() time | 28 novembre 2008, 12:55 (per "callo" intendevo, con una battuta forse non facilmente comprensibile, riferirmi al corpo calloso che collega i due emisferi cerebrali ...excuse me) |
![]() ![]() |
![]() time | 28 novembre 2008, 11:46 la ruota della medicina celtica, ho scoperto che esiste anche questo tipo di "ruota", ed esistono figure nello stesso ambito che vengono definite circonferenza e centro del cerchio...a questo punto la ruota è essenzialmente una figura archetipa che mi insegna un nuovo modo di fare esperienza e di imparare..quindi credo che se ci affidiamo alla nostra ignoranza sempre vengono in nostro soccorso conoscenze inconsce anzi La Conoscenza opposta (ma da integrare) con La Sapienza Due cerchi quindi che uniti a metà formano la Consapevolezza che è il moltiplicatore di vita.(Questa dovrebbe essere una mia idea ma qualcuno ci avrà già pensato sicuramente).Come la morula embrionale.Viva quindi la Consapevole Ignoranza!...per non parlare poi dell'emisfero destro e sinistro del nostro cervello, come vedete La Sapienza della neurologia ha sempre modo di metterci il becco...anzi il callo. |
![]() ![]() |
![]() time | 26 novembre 2008, 00:28 ho pensato all'esempio di ruota che ho dato e a come potevo rispondere a Brigitta sul bambino che si brucia alla fiamma ....e stamattina ho pensato con una strana associazione tra la ruota, il "fare esperienza"(avanzare nella conoscenza di sè e dello spazio/tempo) di un bambino e la dislessia..strano? Ormai mi sto abituando a pensare in multi dimensioni....comunque a chi interessa : I raggi della ruota sono l'esperienza del bambino che si sta formando , ogni raggio si consolida la ruota, ruota che non presenta inizialmente distanze tra il perno-percezione e il cerchio-esperienza è un tutt'uno piuttosto sghembo senza distanza, la ruota è anche simbolo del progredire del bambino che gattona e si rende conto dello spazio tempo dei concetti di ieri e domani (dietro e avanti) SE SI prende un bambino (in braccio) che vuol esplorare lo SPAZIO fuori di sè e dentro di sè (nello stesso tempo) LO SI danneggia e secondo alcune teorie lo si espone alla dislessia che è (per semplificare) un disturbo dell'apprendimento.COMUNQUE quello che mi ha colpito e che stasera ho scoperto che la "RUOTA" è un simbolo buddista....E che i raggi rappresentano il wisdom /la saggezza ...( >< )... |
![]() ![]() |
![]() francesca | 25 novembre 2008, 11:42 Il pensiero razionale, basato sull'esperienza data dalla percezione umana, è sicuramente la strada più semplice che l'uomo ha scelto per la sopravvivenza. Stabilire principi su ciò che i nostri cinque sensi conosciuti percepiscono materialmente ci mette al riparo dalle paure. Riconoscere di non sapere, avere consapevolezza che esiste anche ciò che non si percepisce e quindi è sconosciuto ai nostri sensi, ha sempre posto l'uomo davanti allo spettro della paura di non poter controllare l'arcano. Anche l'Amore inteso come motore dell'Uni-verso è sconosciuto ai più e quindi non è controllabile, dunque fa paura. Se l'uomo non riconoscerà che la paura è il suo limite, continuerà a farsi controllare dalla "ragione" e non conoscerà la magnificenza di elevarsi di vibrazione. Questo sembra un tema filosofico. In verità dovrebbe essere una riflessione quotidiana. Se tutti noi, ogni giorno, ci chiedessimo quante volte nelle nostre incombenze quotidiane abbiamo seguito il cuore e quante volte ci siamo fatti dominare dalla ragione/paura, scopriremmo che... abbiamo tanto, tanto, tanto cammino da fare. Ma ogni giorno potremmo fare un piccolo passo per raggiungere la meta....l'Uno...il Dio che è in ognuno di noi. |
![]() ![]() |
![]() Brigitta | 24 novembre 2008, 15:06 Diversi amici hanno parlato della mente come strumento di sopravivenza ma questo mi lascia qualche perplessità. Forse perché trovo che sia proprio in situazioni in cui ‘ne va della nostra sopravivenza’ che è più facile aprirci a canali percettivi diversi dai soliti cinque sensi e di far entrare in gioco conoscenze che magari fino a quel momento non sapevamo neanche di avere. È vero che molti studi stanno collegando le diverse aree del cervello con i diversi istinti (es. di accudire i figli, di sopravivenza ecc.) e le relative reazioni biochimiche ma l’istinto è veramente della ‘mente’? P.es. un neonato come sa che deve fare il primo respiro? E se l’istinto di sopravivenza funziona per così dire ‘in automatico’ perché invece il bimbo non sa che non deve mettere la manina dentro al fuoco? So di non sapere e dunque sento volentieri spiegazioni. Un caldo abbraccio a tutti per affrontare la giornata gelida. |
![]() ![]() |
![]() time | 24 novembre 2008, 13:40 CERCHIO O PERNO? Il mio maestro è sempre stato il dubbio.....Dubito quindi sono? Come è pericoloso credere di sapere......ultimamente credo che nella società per andare avanti c'è chi è cerchio e chi è "perno" in questa ruota ideale che gira di questa carico umano, chi possiamo dire sia più corraggioso (il cerchio) ed affronta le asperità del terreno con spirito di conquista e ricerca e chi fermo solo apparentemente come il perno della ruota che appunto ruota ma su sè stesso ed ha quindi una percezione auto referente della realtà cioè si basa sempre poche chiare idee e riferite sempre a sè stesso ...è chiaro che il cerchio mi sta più simpatico.. però che sarebbe senza il perno? E senza i raggi della ruota? Perciò quando diciamo "io non so" facciamo poi seguire una bella esamina di tutti gli aspetti della nostra coscienza...A PARTIRE DALLA PERCEZIONE DELLA REALTA' ....secondo la quantistica per es. la realtà non esiste..esiste la nostra percezione della realtà..in effetti siamo circondati dal "nulla" cioè è la nostra "esperienza" che ci dice quello che vediamo o sentiamo..la "percezione" allora può anche cambiare ed automaticamente cambia anche la realtà!...guardare una persona con occhi nuovi come se fosse la prima volta che lo guardiamo, osservare la natura e non dire questa foglia è una foglia ma guardarla come se non l'avessimo mai vista prima secondo me è utilissimo ed allora dire non so ci aiuterebbe a distinguere perno/percezione cervello e cerchio esperienza = uguali. |
![]() ![]() |
![]() DANIELA (AJO) | 24 novembre 2008, 11:51 Caro Doc...penso che la nostra cara mente..sempre alla ricerca di empirismo e certezze matematiche abbia giocaTO un decisivo ruolo nella nostra ricerca verso noi stessi...a volte allontanandoci da cio che locchio mentale /umano non poteva vedere....credo che oggi siamo un pò tutti li..a metà strada ..a combattere con ciò che è...e ciò che non è...a chiederci "mi devo accontentare di questa spiegazione?"....."e se oltre tutto questo ci fosse..."..credo sia un momento di grandi cambiamenti interiori.. e credo anche che a volte dovremo riuscire un pò tutti a far tacere quel continuo chiacchierare confuso dei nostri pensieri, per iniziare a scoprire quanto ha da dirci il silenzio del cuore....UN abbraccio a tutti |
![]() ![]() |
![]() Tullio | 24 novembre 2008, 10:15
|
![]() ![]() |
![]() Dario | 24 novembre 2008, 10:03 PAURA, FRETTA, DEBOLEZZA, LIBERO ARBITRIO... Come sempre più fattori contribuiscono alla causa che manifesta il sintomo, e proprio l'abitudine presa di concentrarsi solo su quest'ultimo ci ha allontanati da noi stessi. Immagino una situazione difficile da affrontare, in balia di uno stato di debolezza generale associata alla fretta di sposare una soluzione per il problema da affrontare... Dall'altra una situazione (magari) di "appoggio" che invita a considerare soluzioni alternative all'IO... la vittima che diventa carnefice di se stesso cedendo al pensiero "...ora non ho tempo x la strada lunga, mi sevre la scorciatoia. Domani riprenderò la ricerca...", ma domani le cose sono già cambiate, non ho più gli stessi sintomi, forse non ce li avrò x un pò, la stanchezza lascia il posto alla pigrizia, subentra la paura di aver sbagliato qualcosa, la paura diventa ansia e la mente prende il sopravvento... l'UNO diventa due! Attiviamo il processo inverso; per me, serve FEDE e COERENZA, nient'altro. |
![]() ![]() |
![]() ucciu@ | 23 novembre 2008, 05:03 Ti immagini se la nostra mente razionale conoscesse già tutto? Che noia mortale! Ti immagini se la nostra mente razionale si accorgesse che il cuore sa già tutto? Che gioia trascendentale! |
![]() ![]() |
![]() Francesco | 22 novembre 2008, 17:15 Ritrovo, nei commenti letti, spunti che condivido. |
![]() ![]() |
![]() SHANTI SHANTI | 22 novembre 2008, 11:00 .. PENSO LA NECESSITA' DI CERTEZZA HA PORTATO L'UMANITA' AD ABBANDONARE LA VIA DEL CUORE E DELLO SPIRITO...E LA PAURA DELL' INCERTEZZA ,DEL NON SAPERE .DELL'ABBANDONARSI ,DEL LASCIARSI ANDARE CHE CI CONDUCE ALLA NON CONSAPEVOLEZZA.. |
![]() ![]() |
![]() zingara | 22 novembre 2008, 09:28 Mi verrebbe da dire istinto di sopravvivenza.... |
![]() ![]() |
![]() eli | 22 novembre 2008, 09:26 Aempre grazie per questi 'semi d'Amore' col punto di domanda che ci risvegliano la consapevolezza dormiente! contemporaneamente a un ritrovare una compagna dopo tanti anni mi esplode questo Blog sulla "dotta ignoranza"! Il 'sapere di non sapere' come porta della conoscenza è UNO con il 'conosci te stesso' come chiave per aprirla.Per abbandonarci alla totale apertura del cuore che ci ricongiunge all'UNO.Il Seminario sulla Gioia ci ha fatto sentire che la felicità che abbiamo dipende dalla crazione di noi stessi.E se ci abbandoniamo con fiducia alla corrente della Vita non abbiamo bisogno di sapere:è la Verità che ci rende felici.E liberi.E la libertà impedisce alla mente di manipolarci e di soggiogarci tramite la paura.Ed è per questo che Socrate è stato condannato a morte come Giordano Bruno e mille altri Maestri e che una certa parte di umanità dà tanta importanza alla ragione: per il potere di dominare.Ma tutti sappiamo che la nostra vita è eterna e che esistono le vie del non-tempo: le vie del cuore.Anche se è difficile in questo contesto che noi stessi ci siamo creati siamo tanti e sempre più uniti nella gioia che sta cambiando il mondo. E grazie anche e ancora ai Fiori di Bach che ci permettono di ascoltare l'essenza dell'UNO che entra dentro ci noi: un rimedio dell'Anima che abbraccia la ragione ma mette le ali al cuore permettendo allo spirito di volare. Buona Vita a tutti |
![]() ![]() |
![]() Anahata* | 21 novembre 2008, 22:36 Sopravvivenza. Il successo evolutivo è stato dato dalla capacità di adattamento... la nostra mente è un'ottima macchina per la sopravvivenza! Il resto vien da sé immagino... |
![]() ![]() |
Scrivi un commento
Questo blog è un cipcipblog, uno spazio di comunicazione e di interscambio tra te e gli altri. Cipcip vuole dire commentare, interagire, ma rendere discretamente sintetico il messaggio per non annoiare chi legge. Forse 300 caratteri sono pochi... è poco più di un twitter: vediamo! È molto bello non scrivere per se stessi, ma per interagire con i naviganti e le navigatrici di questo spazio. Buona Vita Angelo Bona
Sei un utente registrato? Effettua il login per postare il tuo messaggio!
Si invitano gli amici e le amiche ad attenersi al tema senza inserire indirizzi email o numeri telefonici, grazie.