(10/08/2009)

"Caro Angelo, stanotte mi sono svegliata con una storia in testa, ho sentito che era importante e che veniva da Ognanios, ma credevo che fosse solo per me. Poi ho letto le tue risposte e la necessità di condividerla con chi vorrà leggerla si è fatta pressante come tutte le volte che il messaggio deve essere portato. Cercherò di scriverla come  l'ho sentita. "C'era una volta un bambino che voleva tanto che la sua mamma giocasse con lui, e come tutti i figli non aveva tanta pazienza. Vedeva che lei non smetteva di ricamare e l'ago entrava ed usciva con dei fili colorati da una stoffa tesa su di un telaio; il bambino non capiva perché  mettesse tanto amore ed impegno in quel lavoro. Tutto quello che riusciva a vedere infatti da sotto era un insieme senza senso di fili che attraversavano la stoffa a caso,  interrotti da molti nodi, tagliati e riannodati.. Allora chiese alla mamma il perché di tanto impegno in quel brutto lavoro e lei rispose sorridendo che doveva fidarsi di lei, che proprio ora  poteva vedere nascere sotto i suoi occhi un bel prato con un fresco ruscello che l'attraversava, tanti uccelli colorati che volavano in un cielo azzurro, un bell'albero di mele che quasi si sarebbero potute mangiare. Il bambino offeso mise il broncio perché pensava che lo stesse prendendo in giro. Allora lei con tanto amore lo sollevò e gli mostrò la meraviglia del ricamo al dritto." Tutti noi attraversiamo momenti bui nei quali pensiamo che l'Uno ci abbia dimenticato, che non "giochi" più con noi, ci sembra che la nostra vita sia un insieme di fili tirati a caso, o forse davvero nella nostra vita ci  troviamo in un attimo nel quale il filo del lavoro, dell'amicizia, degli affetti è stato tagliato e sentiamo di doverlo riannodare e ricominciare da capo.Alle volte se osserviamo il nostro vissuto possiamo essere presi dallo sconforto e dall'angoscia, le vite possono davvero essere piene di fili tagliati e di sofferenza. Ma nel mio piccolo so con certezza che prima o poi, se ci facciamo abbastanza piccoli da farci prendere in braccio con fiducia, magari anche dopo anni o decine di anni, vediamo davvero che tutto è un meraviglioso disegno e che più fili sono stati tagliati e più colorato è il disegno. A volte crescere vuol dire diventare piccoli ed avere pazienza e fiducia". Cari amici,non trovate che sia splendido che un Angelo il cui nome è Ognanios, mi scriva per comunicarvi il suo pensiero? Volete rispondere a Ognanios che parla in modo poetico del meraviglioso disegno dell'Uno?