(02/07/2012)

Cari amici, sto assistendo ad un fenomeno molto particolare. Il credere di essere malati favorisce la malattia e produce un  asset di forme pensiero, comportamenti, scelte e cure che inducono il perpetrarsi e l'aggravarsi dello stato patologico. La fede nella malattia è quindi la malattia stessa e questa disposizione psicologica e di spirito produce un circolo vizioso dal quale è difficile sottrarsi. Credere nella malattia induce una produzione epigenetica di sintesi proteiche che rispondono alla nostra convinzione di essere malati. Il DNA non è quel dittatore a doppia elica che pensiamo, ma piuttosto un radar genetico al nostro servizio capace di mutare le proprie "letture" a seconda di cio' che noi gli richiediamo. L'alimentazione nutrigenomica, la meditazione, l'ipnosi regressiva, l'uso di antiossidanti, acidi grassi, probiotici, vitamine ecc. realizzano un buon rapporto tra noi e il nostro hardware biologico.  Il DNA è sensibile alla nostra fede e si adegua a cio' di cui noi siamo convinti. Propongo pertanto ai miei pazienti di eliminare inizialmente il termine MALATTIA sostituendolo con lo scherzoso è piu' benefico BENATTIA. Considero in realtà la "malattia" un' esperienza evolutiva volta ad una crescita spirituale e quindi una benattia. Sancire una diagnosi clinica, un' etichetta patologica crea la conseguenziale causalità di essere marchiati  da una definizione in cui crediamo. L'ipnosi è molto utile nel convertire la malattia in benattia recuperando tutto il beneficio di un orientamento della patologia in guarigione. Importantissima è poi la prevenzione della benattia, il credere nella vita, l'entusiasmo di mantenersi sani e volti ad un progetto di salute. Non uso farmaci di sintesi nel mio programma di benattia, ma tutti i fecondi rimedi naturali che possano salvaguardare i nostro equilibrio biologico e spirituale. Buona Vita Angelo Bona tel 3279011694