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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

Tutti i libri del Dr. Bona

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

Sogno o son desto?

Cari amici, la dimensione del sogno al risveglio appare evanescente come una bolla di sapone. Eppure nelle pianure di Morfeo possiamo vivere un incantesimo che ci appare reale. Non sappiamo riconoscere, pervasi dalle onde del sogno REM, l'illusione di oceani e immensi deserti di dune dei quali, appena aperti gli occhi, non tratteniamo nè un'onda nè un granello di sabbia. Esistono universi che possono apparire e svanire ed altri che percepiamo più stabili e definiti, come la nostra vita di veglia. Posso ipotizzare che questa stessa esistenza sia un sogno e che infinite dimensioni parallelle si aprano pronte ad accoglierci. Sono dunque vere una roccia, una stella, una persona verso la quale rivolgiamo il nostro amore? I piani dell'Essere sono mondi immaginari ideati dal gioco dell'Uno o soltanto l'esile filo della nostra esistenza e assoggettato al principio di realtà? Dove possiamo cercare il limite tra il contenuto manifesto del sogno, cioè quello che ricordiamo del nostro agire onirico, e le terre segrete che all'alba non riusciamo più a ricordare? E quando una persona muore perde coscienza o si desta in una nuova bolla di sapone più grande, ove potrà cantare, correre e produrre sogni multicolori? Nei sacri testi indiani si parla di lila, o del magico gioco di Dio e pare che anche gli scienziati ipotizzino universi ologrammatici che confluiscono nella teoria del Grande Tutto. Io credo nel significato evolutivo e karmico di queste infinite dimensioni di incantesimi comunicanti divisi tra loro soltanto da attimi di risveglio. Non attacchiamoci dunque a noi stessi e alla nostra impermanente materialità. Negli incontri con Davide la Guida mi ha parlato di un infinito Cristallo, il romanzo dell'Uno del quale siamo soltanto una virgola. Ho ancora nel cuore il sincero monito di Davide: "Il Maestro ha ragione. Non soffermiamoci su una minima frase, sulla punteggiatura del nostro quotidiano, ma siamo gioiosi per l'opportunità di poter leggere l'infinita trama. Solo così riconosceremo la felicità di essere Uni-ziati". Ritenete che questa esistenza sia un sogno? Credete che la stessa morte lo sia? Oppure pensate che la nera signora ci apra per sempre i cancelli di un Eden perduto? La nostra anima è destinata a peregrinare all'infinito nei sogni o vi è alla fine della nostra odissea un porto che si chiama Amore? Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 02/09/2006 | Letto 15.623 volte | 

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Dr. Angelo Bona
Via Andrea Costa, 73
40134 Bologna

Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

Scrivetemi a angelobona1@gmail.com

Buona vita,
Angelo Bona

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Commenti al post8 Commenti al post

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Roberta

11 settembre 2006, 12:14

Ciao Margherita,
vorrei solo dirti che a mia madre e' capitato lo stesso quando mori' suo padre tanti anni fa. Io ero solo una bambina. Mi ricordo che mi racconto' di aver sentito, mentre era a letto, una mano che le carezzava la testa e un fiato caldo sul collo, ma non ebbe il coraggio di girarsi. Pero' sapeva che era suo padre. un abbraccio!

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Margherita

9 settembre 2006, 22:53

Partendo dal piccolo biondo che riposa e segue i suoi giochi sui prati verdi, mi fa piacere condividere quello che mi è successo due notti fa. Dormivo sola (attualmente il mio piccolo simile a quello della foto non è con me) e sognavo qualcosa di cui non ricordo, quindi non un sogno lucido, un viaggio astrale. A un certo punto ho avuto la netta sensazione di qualcuno che mi mettesse il braccio intorno alle spalle (io ero coricata sul fianco sinistro, styranamente) e mi sono svegliata di botto. Ho pensato, vabbè, sognavo e mi sono riaddormentsata. Di lì a poco ho sentito come una mano sulla testa, una specie di carezza tra i capelli.
Chissà,il mio Angelo Custode?

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tiziana

7 settembre 2006, 10:27

Per due volte ho visto la morte in faccia. Panico, poi l'accettazione. A quel punto è sopraggiunta una incredibile serenità, un'espansione della coscienza, un dilatarsi quasi fisico, la consapevolezza che la morte non esisteva e un amore infinito, nell'ultimo caso, nei confronti di chi stava per uccidermi. Le mani che già mi stringevano la gola si sono fermate. La volta precedente fu invece il mare a calmarsi tutto intorno a me, e solo intorno a me, finchè non fui a riva. Basterebbero queste esperienze a farti credere nel sogno di questa singola esistenza, ma soprattutto che il sogno deve aver fine, prima o poi, voglio credere l'Armonia diventi la nostra la nostra ultima coscienza.

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abda

5 settembre 2006, 11:14

ricordo che da bambina ero convinta che la vera vita si svolgesse di notte, mentre di giorno stessi in realtà dormendo...

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Roberta

4 settembre 2006, 10:56

Che bell'argomento, mi interessa molto. Io penso che i sogni siano talvolta porte verso altre dimendioni, cioe' vediamo noi stessi in altre vite parallele, mentre compiano altre scelte, seguiamo altre strade. Forse in queste altre vite sogniamo di noi, nella nostra attuale vita. I sogni possono anche far riemergere vite passate o essere dei messaggi allegorici. Io credo a tutto questo fermamente. E' tutto molto affascinante.

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lara

3 settembre 2006, 11:45

Vorrei che il senso di leggerezza e di limpida pace che provo nei sogni, qualunque sia il loro contenuto, sia lo stesso nella vita reale.. (o non è reale?!). Purtroppo per me il risveglio equivale a un masso pesantissimo che riporta sottoterra quel magnifico senso di leggerezza, e a partire dal cuore inizia un dolore che, a macchia d'olio, si propaga per tutto il corpo. La giornata prosegue tutta con un senso di sconforto che è insopportabilmente pesante. Se la morte è la liberazione definitiva da questo peso, allora i sogni ci parlano un po' di lei confortandoci e facendoci capire quello che verrà, o almeno la sensazione che verrà.

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danila

2 settembre 2006, 16:54

Questo Blog è troppo bello per essere argomentato, a partire dall?immagine che è di una tenerezza infinita! Ipotizzo, anzi sono certa che il sogno sia un universo parallelo dove l?anima possa muoversi libera o quasi dai condizionamenti del nostro ego, che come zavorre disgregano, destabilizzano, ci allontanano dalla percezione dell?uno, che invece ci appartiene. Nel sogno vivo, incontro, percepisco, penso, amo. Come immaginare che al di là di questa esistenza tutto possa finire? In questo immenso contenitore universale dove nessun gesto può andare perduto, è la vita che appare come un sogno sognato dagli uomini.

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graziastarace

2 settembre 2006, 13:41

ho sempre creduto che la morte sia un cambiamento della fisicità che apre l'essenza della persona verso una diversa e maggiore consapevolezza.
Fin da piccola stesa sul letto immaginavo la mia morte e quella degli altri.Le morti reali a cominciare da quelle dei miei adorati animaletti che trovavo ed accudivo mi lasciava però sempre drammaticamente priva del contatto quotidiano con gli esseri andati via e ciò lasciava un senso penoso di vuoto che trovava pace solo quando assaporavo nell'immaginazione del vissuto un contatto che si ricreava magicamente.
ora credo nelle vite passate oltre che a quelle future e da adulta cerco di consapevolizzare e, soprattutto, di amare ciò che mi succede.
Amo dormire, perchè è allora che sogno ricordando, durante la mattinata avanzata. In quei momenti ci sono come persona dell'anno 2006 e come tante altre persone ed incontro altrettante forme di vita.
Ho difficoltà a spegarlo perchè lo faccio per la prima volta: penso che andare dal corpo verso un'altra dimensione è più o meno questo.
So di essere questo io storico che porta con sè tutto(dal corpo alla mente alle emozioni) e so , all'unisono, di essere altro ed oltre.
Per me questo dormire e sognare è un pò come morire.

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