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(16/07/2017)
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(Vicking)
Tutti i garriti
Buona lettura!
L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.
«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.
Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.
Tutti i libri del Dr. Bona
Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti
Quanto costa l'intimità?
Cari amici, tutti voi avrete letto la storia di Natascha Kampusch, la giovane ragazza austriaca rimasta otto anni chiusa in un garage segregata dal suo rapitore Wolfgang Priklopil. Non mi dilungo sui particolari della vicenda, sul fatto che Eric Zwettler, portavoce della polizia austriaca, ha confermato che la ragazza ha avuto contatti sessuali con il suo carceriere. Non so se si è nutrita solo di cibi freddi, di pane e salsiccia o di frutta e legumi. Affermano che è psicologicamente provata, che i fotografi ammessi hanno dovuto allontanarsi perchè lei non si sosteneva in piedi. Non so perchè non voglia vedere la madre.I miei colleghi hanno parlato di "sindrome di Stoccolma", della condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare un forte legame affettivo, in alcuni casi fino all'innamoramento nei confronti del suo aguzzino.Ciò che mi è chiaro è che l'asta apertasi dai networks di tutto il mondo per accaparrarsi come arpie la sua intervista, mi fa comprendere che l'intimità di una persona ha un prezzo. E' per me agghiacciante constatare questo e sapere che lo scoop verrà trasmesso in mondovisione dalla Tv pubblica austriaca. Io non assisterò alla diffusione dell'intervista, non acquisterò il libro sicuro bestseller mondiale che ne deriverà, non entrerò nella sala cinematografica dove si proietterà il film "Otto anni con il mostro". Non ho intenzione in questo post di sferrare alcuna critica al libero arbitrio di una donna ora maggiorenne. Mi viene solamente la nausea immaginando la freneticità delle redazioni, gli abbracci di coloro che hanno vinto la riffa dell'intimità. Tutto ha un prezzo: una lacrima, un sorriso, un suicidio. Mi piace pensare che questa sia la rappresentazione dell'ombra dell'Uno e che mi verrà spontaneo stare fuori dal suo tenebroso cono. Voi cosa ne pensate? Assisterete o no a questa esposizione dei segreti più intimi di un essere umano? Quanto costano il rispetto, la riservatezza, il pudore? Buona Vita Angelo Bona
Postato il: 03/09/2006 | Letto 26.016 volte |
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Dr. Angelo Bona
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Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94
Scrivetemi a angelobona1@gmail.com
Buona vita,
Angelo Bona
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patrizia | 19 settembre 2006, 12:21 Carissimo Dottore,
il suo bimbo Gigio mi ha commosso, gli dica che può essere contento , tutto va ottimamente perchè ha veramente molti amici che lo seguono e lo invidiano benevolmente. purtroppo le parole hanno bisogno di tempo, per il momento mando ad entrambi tutta la mia solidarietà.
Patrizia |
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Cecilia | 6 settembre 2006, 17:40 Caro dottor Bona. Lavoro alla
redazione di un importante settimanale che esce in allegato con uno tra i più grandi quotidiani nazionali. Sono
quindi messa di fronte a quanto lei ha scritto riguardo a Natascha ogni giorno e devo darle ragione. Il primo
pensiero del direttore è proprio quello di sapere se "la benedetta ragazza si deciderà a farsi intervistare o no,
perchè del padre non se ne può più". Mi disgusta. Succede ogni volta che qualcosa di brutto capita a qualcuno. Sono
disgustata dai giornalisti (categoria della quale purtroppo faccio parte) perchè a volte è vero, non sanno proprio
cosa sia lo scrupolo. Si nascondono dietro la solita storia della deontologia professionale, che recita: «è diritto
insopprimibile del giornalista la libertà d'informazione e di critica.» Peccato che poi spesso si dimentichino che
la frase ha anche un seguito, e cioè: «ma sempre nei limiti imposti dal rispetto della personalità altrui».
Il
fatto è che ormai il solito "Dio denaro" sovrasta persino la deontologia. Natascha adesso fa vendere più copie.
In risposta alla sua domanda, devo e dovrò assistere alle interviste, devo e dovrò vedere le foto di questa
povera ragazza morta e rinata. Devo. Devo lavorare. Però da tuto ciò resto assolutamente disgustata. Un saluto. |
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roberto | 5 settembre 2006, 13:33 per matronix: la legge della domanda e dell'offerta vale anche in questo caso, se ci sono notizie spazzatura è perchè ci sono utenti che questa spazzatura la comprano. Quanti saranno stati quelli che si sono morbosamente chiesti se la ragazza fosse stata magari violentata? loro chiedono e il mercato risponde.
Annamaia crede che mediaset sia gratuita a differenza della rai, ma forse non si rende conto che quando va a fare la spesa il canone lo paga sui prodotti che acquista? |
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Annamaria Barreca | 4 settembre 2006, 22:02 Quanto costano, caro Angelo?
Un canone Rai o meglio ancora niente se si guarda Mediaset!
Buona Vita, Annamaria |
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Matronix | 4 settembre 2006, 18:04 Un'altra prova del potere del "piccolo
dio" denaro - Tutto si può vendere se qualcuno è disposto a comprarlo, meglio se paga anche bene ...
Forse
alla ragazza qualcuno ha detto che si sarebbe potuta "sistemare" facendo il "piccolo" sforzo di mettere in piazza la
sua intimità, e lei ha pensato che così facendo avrebbe potuto avere una specie di risarcimento per il grave danno
subito, magari per pagare le lunghe cure necessarie alla sua guarigione interiore e fisica.
Non so se pensare
male di questo "outing", perché condividere questa storia può essere per la protagonista anche un modo di mettere
pubblicamente la parola fine a questa difficile parte della sua vita. Comunqe la ragazza ha del coraggio, e mi
sembra che lo abbia dimostrato anche durante gli 8 anni di prigionia.
La differenza è lo spirito con il
quale si ascolta la notizia, e prima ancora quello con il quale la si rende nota. Qui sono d'accordo con Bona, i
media non sono dotati di alcuna sensibilità eccetto quella per i soldi, e questa brutta attitudine andrebbe
scoraggiata.
Personalmente non comprerò alcun libro sulla sua storia, perché le "biografie scandalistiche"
non mi interessano proprio, soprattutto quando sono palesemente "operazioni per fare soldi"; invece ascolterò
l'intervista, se capiterà l'occasione, per poter meglio comprendere la vicenda, ma ascolterò con compassione e
senza nessuna morbosità.
In ogni caso, però, pregherò per lei e per il suo "aguzzino", e per fare questo le
informazioni riportate qui nel blog sono più che sufficienti.
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francesca | 4 settembre 2006, 16:50 Credo che non esista più il buon senso e il buon gusto.
Basterebbe dosare bene questi due ingredienti per evitare tante volgarità d'immagini, di scritti, e di discorsi.
Sono dispiaciuta che in un epoca "evoluta" come la nostra in cui si fanno leggi sulla privacy a tutela dell'individuo poi si faccia sfoggio e pubblicità del proprio intimo. Intendo dire che se pubblichiamo un numero di telefono potremmo essere denunciati (peraltro giustamente), ma se pubblichiamo il vissuto intimo di una persona dobbiamo pagare i "diritti d'autore".
Credo che ci sia molto disordine mentale in questo mondo contraddittorio dove la pornografia è evidente in qualsiasi ereclame alla TV e allo stesso tempo esistono telefoni rosa. In nome della libertà (ad ogni costo) stiamo rinunciando alla nostra identità. |
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akhet | 4 settembre 2006, 12:22 No, io non penso proprio che vedrò il servizio nè che acquistero alcun libro in merito. La privacy di una persona, per me, non ha prezzo. Questo desiderio di fagocitare tutto, anche gli angoli più privati e segreti di una persona, dà la nausea anche a me. Mi fa rivoltare veramente le viscere... Possibile che una persona non possa avere un posto in cui rifugiarsi e ricostruire se stessa senza dover necessariamente essere osservata come un virus al microscopio? Possibile che i fatti privati debbano essere i fatti di tutti? Questa sembra una società dedita al pettegolezzo di bassa lega a più livelli... |
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Roberta | 4 settembre 2006, 10:37 Ciao a tutti,
Premetto che non conosco la storia di Natasha. Tutto cio' e' assurdo e crudele. Sono d'accordo con te Angelo. Mi sono accorta, nel corso degli anni, di esser contraria a queste cose. Il mio animo mi da lo stop. Guardando certa TV (ormai e' quasi tutto spazzatura..) mi viene la nausea e provo molta pena per le persone coinvolte, in questo caso Natasha. Ma non c'e' nessuno che la pretegge? o che senta il desiderio di proteggerla, di farsi avanti? Non e' giusto lasciare una giovane ragazza in preda dei lupi (i giornalisti e chi sta dietro di loro). Tutto per accaparrarsi lo scoop, che schifo di mondo!Per unirmi a te Angelo, sicuramente on vedro' le interviste ma non andro' nemmeno su internet a leggere della notizia tanto mi posso immaginare come venga proposta. Prego per Natasha, che possa tornare a vivere.. |
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danila | 4 settembre 2006, 09:28 Non occorre apprendere notizie su ciò che in effetti sembra già ovvio. Come sempre la stampa dimentica di trattare l?uomo come essere umano, deprivandolo così del suo aspetto più vero. Non sorprende pensare che quella creatura possa aver provato attaccamento per il suo carceriere, né immaginare un possibile contatto sessuale, quando lo stesso ha rappresentato per lei l?unico contatto con il mondo: dov?è lo scup? La gente si nutre di informazioni spazzatura perché in questo modo ha una chance di sentirsi migliore, e questo è infinitamente triste!
Non ipotizzo da parte della ragazza una possibilità di strumentalizzazione che possa procurarle notorietà in una fase della vita ancora così incerta e ribelle. Preferisco pensare ad una necessità di raccontarsi per affermare quel che resta della sua integrità.
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