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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

La punta di un'ala di un angelo

Carissimo Dott.Bona,mi piacerebbe sapere che ne pensa lei del fatto che oggi i rapporti umani sono sempre più compromessi.Le relazioni sempre più difficili anche quelle familiari così salde in passato.Tutto si tiene su degli equilibri precari,sembra di camminare dalla mattina alla sera su un campo minato...La risposta in parte la conosco"le maledette egopatie! "E' possibile che l'unico vero legame autentico sia quello tra madre e figlio?Mi chiedo come si può gestire questo senso di precarietà...Anche dell'aria che respiriamo!La ringrazio e buon ritorno! Aurora.  Cara Aurora...Munch con le mani tremanti sul volto corse sulle assi di legno del ponte. Rimbombarono i timpani e pulsarono le tempie del panico. Freud non comprese se si trattasse di angoscia di castrazione e il Papa  S. Pio X si affrettò a cambiare il nome, ma non la sostanza  del Dicastero della Santa Inquisizione  in quello di "Sacra Congregazione del Sant'Uffizio". Non fu sufficiente per calmare Munch che continuò a gridare la sua angoscia. Lenin lo afferrò per un braccio e gli intimò di convincersi che tutto era materiale. Non aveva una famiglia che lo potesse consolare, continuava a singhiozzare. Si sentiva scoppiare il cranio, il pomeriggio si era improvvisamente dilatato e derealizzato, nulla sembrava più avere senso. Un angelo si posò allora dinanzi a lui, lo accarezzò con la punta di un'ala e gli disse: "Hai diritto alla libertà della tua anima ed alla consapevolezza dell'Uno. Non sei solo, tu appartieni all'Amore". Che cosa manca nella relazione tra le persone? E' l'anima che resta sopita mentre tentiamo di comunicare? Vivete una solitudine spirituale dalla quale vorreste uscire? Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 05/09/2006 | Letto 18.526 volte | 

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Dr. Angelo Bona
Via Andrea Costa, 73
40134 Bologna

Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

Scrivetemi a angelobona1@gmail.com

Buona vita,
Angelo Bona

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Commenti al post17 Commenti al post

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adelina

18 settembre 2006, 11:04

Devo ammettere che spesso mi sento

abbandonata dal mio Dio. Sento come se avesse lasciato la sua "postazione" per qualche minuto e nel frattempo

tutto mi succede... Lo invoco spesso e sento nelle cose che mi capitano la sua mano. Abbiamo un rapporto speciale,

tra noi c'è un filo diretto perchè dato che sono uno di quei figli ai quali si insegna con l'esempio continuo cioè

ad ogni azione diciamo non corrispondente alla sua volontà ce n'è subito un'altra simile che mi immerge nella

stessa situazione e mi rimette alla prova per vedere subito se ho imparato. Credo di essere una sua figlia

particolare, con me ha proprio tanta pazienza e questo significa che mi ama molto e che ci tiene molto affinchè la

mia anima si evolva e si illumini che salga quel gradino necessario per non rendere vana questa esistenza e

riprendere nella prossima vita da qualcosa di migliore. Ho fatto esperienze di medianità che mi piacerebbe

raccontare.

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oriana

12 settembre 2006, 13:48

La spiritualità, per me, è un mare in eterno movimento. Ogni tanto si riposa nelle acque del sogno e poi ritorna inquieto a reclamare Amore.
Guardo il mio prossimo e leggo percorsi di solitudine, incapaci ad ammettere di stare male. I più preferiscono nascondersi nel guscio sfuggito dal sangue dei propri familiari piuttosto che ammettere di non poterne più di ripetere riti senza senso, parole vuote. Ma evidentemente anche la paura ha il suo fascino e si annida nell' ipocrita sicurezza delle nostre consuetudini familiari.
No, io non credo alla famiglia come luogo d'Amore.
Mille volte meglio perdersi nei volti sconosciuti di possibili amici e compagni d'avventura, se questo vuol dire essere sè stessi.
Oriana

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Luigina

10 settembre 2006, 21:41

Solitudine spirituale? Mi sembra un'antitesi.
La solitudine è una bassa vibrazione emozionale che il nostro "piccolo io" deve sperimentare per avere consapevolezza del dolore della separazione e capire la necessità di ritrovare l'Unità.
Lo spirito è il piccolo sole che risplende in noi, che si è incarnato nella materia per poterla infine trascendere crescendo attraverso le innumerevoli esperienze emozionali che l'anima sperimenta, fino a poter raggiungere Colui che l'ha creato. L'anima nel corso delle sue esistenze permette allo spirito di capire ed integrare tutto quello che è la creazione, L'Amore, di togliere così uno alla volta i veli che si sono frapposti tra il nostro piccolo io ed il Sè superiore finchè un giorno, inaspettatamente, Egli potrà, come successe a Munch, bussare al nostro cuore e dirci "Io sono qui, anch'Io sono te, tu ed Io siamo Uno!". Ed allora ogni separazione sarà annullata, ogni solitudine cancellata per diventare un essere completo, intero, che ha compreso di far parte del Tutto, che entra in risonanza con l'Universo, che vibra d'energia d'Amore incondizionato.

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Silvia

7 settembre 2006, 20:09

Cara persona qualunque, leggendoti ho avuto un moto di "amore universale" verso quella parte di te più intima e, forse, più vera, che ci hai mostrato scrivendo in questo blog. E' da poco che partecipo anch'io, ma le persone con cui "dialoghiamo", sono certa, non sono interessate se sei donna o uomo, ma solo a quello che veramente SEI nel profondo del tuo essere e che si legge tra le righe del tuo scritto. Non è stupendo questa intersecazione di anime senza volto? Poi, se sarà "destino" non mancherà occasione di guardarci negli occhi!
Buona vita.

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d.

7 settembre 2006, 17:05

Persona Qualunque, il nostro volto non conta, ciò che conta è questa risonanza di anime! Anch'io non ho mai scritto in un blog, e mi costringo a fare i conti con la mia ancestrale timidezza... Anche questo vuol dire AGIRE, e perciò cara persona ti invito ad esserne contenta!!! Se continuerai a leggere questo sito sicuramente vedrai che il nostro dott. Bona inventerà qualche simpatica iniziativa, magari la LUDU, in cui sarà possibile anche incontrarsi e costruire insieme una piccola massa di luce! Un caro saluto

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marina

7 settembre 2006, 16:28

Il mio ringraziamento a tutti coloro i quali, con sfumature diverse, hanno contribuito a creare questo arcobaleno iridescente di pensieri. Il colore domina sul grigio e dona un lieve tocco di bellezza alla realtà. Vorrei poter aprire sempre il cuore all'altro, versare la linfa inesausta dell'amore e dell'appartenenza ma, a volte, il desiderio si smorza per un nonnulla, per uno sguardo senza sorriso, un tacito consenso all'indifferente volgersi dei giorni. Torno, allora, a vivere da sola, in un interspazio inviolabile, narrando a me stessa l'apologo del mancato assenso alla vita. L'alba con i suoi colori tenui, ogni giorno è di buon auspicio al tempo nuovo, a ciò che verrà:desidero lasciare questo piccolo seme, speranza di ciò che non avremo perso. Un luminoso saluto . Shanti,Marina.

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persona qualunque

7 settembre 2006, 16:25

Mi fate incavolare da matti! ho attraversato diverse

emozioni da quando ho scoperto questo sito! Non ho mai scritto in un blog! perchè non sopporto non vedere in viso il

mio interlocutore. e perchè penso che l'uso di tutta questa tecnologia stia raffreddando a maggior ragione il

confronto e il dialogo tra gli individui. anche se ha comunque i suoi risvolti positivi.. Sento l'esigenza di dire

la mia. La prima emozione provata è stata quella di scoprire che non sono l'unica persona a rendersi conto di cosa

stia accadendo intorno a noi, che molte teorie che pensavo fossero solo idee di una persona che ama pensare,

ragionare e fermarsi ogni tanto a dare ascolto al brusio che ha in testa fossero solo mie. Insomma, mi sono sentita

una persona che entra a casa sua per la prima volta. Finalmente capita. Poi però il mio cuore si è spaventato perchè

significa che non sono l'unica persona consapevole di tutto questo casino. E infine, una persona arrabbiata, perchè

sia nel mio piccolo che in grande, sento l'esigenza di fare qualcosa, di vivere attivamente e non lasciarmi vivere

da tutto ciò. Non si fa altro che porsi domande. Non sarebbero meglio degli incontri dove anch'io non mi debba

sentire una persona mal giudicata perchè troppo preoccupata!. sì, ecco, preoccupata e stufa di lamentarmi e basta

senza fare nulla. sarebbe bello condividere tutto e movimentarsi in gruppo per risolvere qualcosa, anche se io in

prima persona non so cosa fare. Parlarne, discuterne e cercare INSIEME di aggiustare qualcosa. Dice bene il dottore,

solitudine spirituale. in questo la mia persona si è abbattuta ormai tanto tempo fa. e ora che mi rendo conto che è

una solitudine che accomuna molti di noi se non tutti, perchè non fare qualcosa! Lo ammetto, sono ignorante, non

sono una persona esperta di nulla, ma voglio agire. Non uso gran paroloni, o termini specifici dei quali spesso non

conosco nemmeno a pieno il significato, ma se siamo tutti d'accordo che qualcosa non va, perchè non agire'!'!

Ammetto anche alla fine di vergognarmi un po', ho paura di quello che potreste pensare, ma fino ad un certo punto.

non vi dirò se sono uomo o donna e che età ho, perchè sono una PERSONA QUALUNQUE, come tutti voi! Se parlate di

amore universale o quello che è, perchè non accettare questo mio sfogo'!' ciao a tutti

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Virgilio

7 settembre 2006, 13:39

Si è persa la fiducia nel prossimo.
Una grossa mano l'ha data il modello di società in cui viviamo, in cui per esempio l'ipocrisia di alcuni matrimoni viene mascherata con senso della famiglia...

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Annamaria Barreca

6 settembre 2006, 17:25

Manca l'amore, quello vero, universale, non quello che unisce un uomo ad una donna,manca la capacità di saper perdonare, sopportare, compatire. Quanto all'anima, non credo ch'essa possa rimanere sopita mentre si cerca di comunicare piuttosto direi che non la si vuole esporre, non sempre mettendola a nudo si riesce ad essere compresi, più di frequente si rischia di essere fraintesi. Buona vita Annamaria

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Silvia

6 settembre 2006, 14:03

Sono giorni che visito il sito e per ogni argomento ho desiderio di "commentare", ma il blocco è più forte! ho una certa "età" e il vissuto ha operato nel modo di pormi, ma le parole di Matronix mi hanno puntato al "cuore" ed hanno fatto breccia nel muro. Ho letto altri commenti di te e l'impressione è stata sempre quella di percepire una risposta con il "cuore" che fa la differenza. Grazie. E' qualche giorno, inoltre, che sto "scrivendo" una lettera per il dr. Bona, ma non so se riuscirò a concludere. Una cosa positiva però c'è, parteciperò al seminario di sabato e mi piacerebbe poter parlare con il dr. Bona personalmente. Chissà, credo fortemente nelle coincidenze anche se delle volte si deve "costruire" la coincidenza successiva. Auguro a tutti una "buona vita".

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Matronix

6 settembre 2006, 13:08

A proposito i come comunicare con gli altri Buddha parlava, con grande spirito pratico, di "abili mezzi": la parola giusta nel giusto momento per quella specifica persona.
Credo che, come ha scritto qualcuno qui, ci dobbiamo educare prima di tutto all'ascolto attento e consapevole, all'osservazione non-giudicante, e poi nella fase comunicativa fare tesoro delle informazioni acquisite "con il cuore" per veicolare il messaggio nel modo giusto.
Non possiamo "aggredire" il nostro interlocutore con tutte le nostre "conquiste spirituali", dobbiamo sapergli dare solo quello che può "con-prendere", nella quantità giusta e nel giusto momento.
Personalmente ho smesso di piangermi addosso da poco tempo, e ho cominciato a tentare di mettermi "nei panni" dell'altro, sperimentando modi diversi di dire le stesse cose (con alterne fortune, naturalmente). Quando trovo il modo giusto, però, il risultato è che non mi sento più sola e incompresa.
Da queste interazioni sono nati dei rapporti profondi con delle belle persone (siamo tutti "belli" nella nostra vera natura).
Propongo di sospendere il lamento sulla bruttezza del mondo - abbiamo scritto più volte qui che c'è un "nobile" motivo per il quale il mondo è fatto così - e cercare di essere costruttivi, di riconoscere l'altro per come è e di non vederlo per come vorremmo che fosse, instaurando un vero, consapevole, dinamico dialogo.
Naturalmente questo non vuole essere né un rimprovero né uno sfoggio di qualche abilità (che non possiedo), ma solo uno spunto di riflessione ...

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Roberta

6 settembre 2006, 11:00

ciao a tutti,
io penso che sia la paura a non farci comunicare. Io spesso ho paura del giudizio altrui e non dico cio' che vorrei dire, ma e' sbagliato. Ti capisco Virginia, non sai quanto. Io vorrei gridare ai quattro venti quanto e' bello percorrere la strada del ns. cuore e cercare di conoscere la ns. anima ma mi prenderebbero per pazza. A volte, quando qualcuno mi sembra interessata a certi argomenti, mi e' caopitato tempo fa con una mia collega, io mi butto a capofitto in certi discorsi per poi notare uno sguardo interrogativo davanti a me e capisco ti aver esagerato, che la persona non e' pronta (con questo non voglio ergermi a superiore), non vuole ascoltare certe cose e quindi taccio, ripromettendomi di essere piu' cauta la prossima volta. Non posso imporre la mia idea, questo e' il libero arbitrio. Col tempo pero' ho accettato questo e l'aver trovato il sito dell'aiire, mi da tanta gioia. Posso esprimere quello che senti liberamente perche' so di essere compresa da qualcuno. Comunque non bisogna abbattersi e seguire la nostrastrada con serieta', serenita e gioia. Io ringrazio dio tutti i giorni di avermi fatto aprire gli occhi e di avermi aperto questo mondo meraviglioso, che prima non faceva parte di me (cioe' lo faceva ma ne avevo paura), poi grazie alla mia cara amica Veronica, ho aperto gli occhi e mi sonon guardata dentro. A volte quando trovo ostruzionismo o chiusura, cerco di essere gentile, di fare un sorriso in piu' e penso che di fronte ho me stessa, cerco di creare un contatto umano, il piu' delle volte funziona. Un abbraccio a tutti

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danila

6 settembre 2006, 10:14

Esiste un tempo per sperimentare le forze dell?ego, e un tempo per l?amore per coloro che riescono ad evolversi. Quasi sempre purtroppo i tempi non coincidono con quelli degli altri, e spesso ci si trova ad avere genitori ?bambini?con occhi ancora blindati, e desideri taciuti, e paure inespresse. Il nucleo familiare educa allora alla vita, rispecchiando tristemente ciò che si trova al di fuori di esso. Se riuscissimo a ricordare che tutti quelli che alzano la voce lo fanno perchè temono, probabilmente saremmo in grado di rispondere con toni più pacati, ma allora gli altri prenderebbero il sopravvento. La vita è un grande contenitore di esperienze, in cui trovare il buono e il brutto, ma credo che il cuore degli uomini sia da sempre contaminato dall?istinto animalesco di sopravvivenza. Se abbassi la guardia, ti sbranano. Se parli di mondi più sottili, ti guardano con sospetto. Il cucciolo che ha bisogno di più cure ed attenzioni, spesso muore nella savana, e gli avvoltoi iniziano la loro danza macabra di morte quanto ancora la piccola preda respira. Crudele fin che si vuole, ma tristemente vero. La nostra cultura decisamente non incoraggia a far fiorire le qualità del sacro fuoco che arde sopito dietro coltri di stradi all?interno di noi stessi, costringendo le persone a navigare nell?ignoranza, con tutte le conseguenze del caso. Un tempo non molto lontano le famiglie si basavano sulla necessità, e per quanto ancora distorto, era quantomeno un concetto nobile, che induceva a socializzare ed al reciproco sostegno. Poi c?è stato il mutamento: qualcuno ha intuito che c?erano altri valori da perseguire, ma l?indole umana non era ancora pronta ad evolversi in quella direzione, e per questo l?energia del cambiamento si è richiusa in se stessa producendo un?involuzione che ha spinto ancor di più all?isolamento?. Troppo pessimista? Forse, ma preferisco essere obiettiva. La materia umana dovrebbe essere insegnata a scuola come prima disciplina, e dovrebbero istituire dei corsi serali per i genitori distratti, con insegnanti di sostegno. La religione, quale orientamento dello spirito verso l?Uno divenire un credo universale. Pensate a come sarebbe bello! Allora soltanto forse le cose inizierebbero a mutare per il meglio. Ringrazio il dott. Bona per averci regalato questo spazio prezioso ed incontaminato, e ringrazio tutti gli spiriti ribelli che hanno il coraggio di uscire allo scoperto e provare ad immaginare un mondo migliore, educato con le leggi dell?amore.

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Enrico

6 settembre 2006, 09:37

Cara Virginia
non basare la comunicazione con gli altri sul tuo credo, riservalo alle discussioni con la massa critica che peraltro riunisce individualità dai diversi "credo" come i colori dell'arcobaleno.
Enrico

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TuttUno

6 settembre 2006, 01:58

Ciao a tutti.
Io credo che noi siamo così come siamo e il mondo così com'è, cioè un Non Mondo, caratterizzato ultimamente sempre + dall'individualismo e dall'egocentrismo perchè deve essere così....
Quale miglior resa di un concetto della esperienza della sua negazione all'opposto?
Questo è il principio della dicotomia divina...Noi siamo anime, spiriti di luce, tutti uniti all'Uno dalla Luce immensa dell'Amore...solo che ce ne siamo scordati.
Nel mondo reale vige il principio della separazione infatti, non quello eterno dell'unione....
E probabilmente lo abbiamo scelto proprio noi di proposito x poi sperimentare il suo esatto opposto...
In principio fu solo Amore....poi fu creata anche la Paura in antitesi...
Questa è la mia personale spiegazione: come non c'è pace senza guerra così non puo' esserci unione senza separazione.
Noi siamo tutti Uno...io te lei Bin Laden Bush Ornella Vanoni etc...solo che qui fittiziamente crediamo di essere uno contro l'altro.....fittiziamente xkè ce ne siamo appunto scordati.
La vera figata sarà un giorno esperire il concetto di Unione nel nostro Mondo e non solo in quello immortale.
Fa tutto parte dello show per poi gustarci meglio il Grande spettacolo dietro le quinte....












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Pirpolo

5 settembre 2006, 23:59

Ciao Virginia. Forse, più che incapacità di comunicare,

potrebbe essere l'incapacità di ascoltare del tuo prossimo a creare questo senso di solitudine. Proprio i rapporti

con gli altri, caratterizzati da una totale mancanza di empatia, hanno spinto la mia persona alla ricerca interiore,

ed all'inevitabile restringimento del fittizio Universo creatosi attorno al contenitore della mia anima. Rifletto

spesso sul significato dei rapporti tra gli uomini: in ognuno di noi arde un lumino, che cerchiamo di proteggere per

paura che un alito di vento possa spegnerlo. Quale meraviglioso fulgore potrebbe invece scaturire se tutti insieme

togliessimo i paraventi dalle nostre fiammelle'Quale effetto avrebbe ora il vento, se non alimentare ancor più

l'energica fiamma dell'Unione'
Imparare l'amore è la via unica per sopprimere l'egopatia.

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virginia

5 settembre 2006, 22:44

E' molto

bella, la frase dell'angelo, ma alle domande sotto non so davvero rispondere in questo periodo. E' l'anima

sopita' La mia o quelle degli altri' Umilmente ammetto che non lo so. Posso solo dire che avevo una buona rete di

relazioni amichevoli quanto meno con le persone con cui facevo meditazione. Ora, stranamente, da quando sono entrata

nella "massa critica" non riesco più a comunicare con gli altri. Appena accenno anche lontanamente al mio credo

(reincarnazione, karma ecc.) vedo degli sguardi d'intesa corredati da risolini sotto i baffi e un immediato cambio

di argomento. Certo non retrocedo dalla mia strada, ma mi sento terribilmente tagliata fuori dal mondo. A parte

naturalmente gli amici dell'aire, ma i rapporti umani non sono fatti solo di pc e quindi dovrò trovare una risposta

e una soluzione.
Un abbraccio a tutti
Virginia

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