Cari amici, voglio raccontarvi la stupenda e terrificante ipnosi regressiva di Erika, una donna di quarant'anni che mi chiede di superare le sue ansie e la fobia di rimanere chiusa in luoghi angusti. L'ipnosi regressiva fa spesso riaffiorare dei vissuti inconsci di "incarceramento" nelle tematiche legate alla claustrofobia. Un antro oscuro, una prigione ed in questo caso una colata di lava incarcerano l'anima e le impediscono la liberazione. Nell'anno 79 d.C l'eruzione del Vesuvio distrusse Ercolano, Pompei e Stabia ed Erika, identificatasi in una ragazza di sedici anni rivive le drammatiche fasi della tragedia che anniento' la popolazione.
Dal filmato dell'ipnosi regressiva, che includo nel blog, potrete assistere alle fasi della catastrofe e vi devo dire che la trance è in grado di descrivere i particolari della storia in modo molto preciso. La gente corse in un primo tempo verso la spiaggia terrorizzata dal terremoto e dalla distruzione delle abitazioni. Una volta raggiunto il mare purtroppo si resero conto che il conseguente maremoto non avrebbe concesso lo scampo respingendo indietro le barche. Una nave, quella di Plinio il Vecchio compare al largo, ma deve allontanarsi investita da lapilli e nubi roventi e tossiche. Plinio il Vecchio troverà la morte durante l'eruzione. Plinio il Giovane, in una lettera scritta a Tacito dettaglia gli eventi e data la tragedia il giorno 24 agosto del 79 d.C.
Ecco come descrive l'evento eruttivo:
« Non posso darvi una descrizione più precisa della forma della nube Vesuvio, se non paragonarla a quella di un albero di pino; infatti si elevava a grande altezza come un enorme tronco, dalla cui cima si disperdevano formazioni simili a rami. Sembrava in alcuni punti più chiara ed in altri più scura, a seconda di quanto fosse impregnata di terra e cenere.»
Traggo spunto dal caso di Erika per dirvi poi che l'ipnosi regressiva è principalmente una terapia dell'anima, la metodica che considero piu' efficace di tutta la psicoterapia. Occorre pero' puntualizzare che non dobbiamo fermarci a valorizzare l'aspetto spettacolare del trattamento, ma addentrarci nella sua funzione di cura delle conflittualità profonde. Troppo spesso si assiste ad un cattivo utilizzo dell'ipnosi regressiva, ad una spettacolarizzazione della metodologia trascurando la sua valenza terapeutica che è fondamentale. Non da ultimo noto come nascano come funghi operatori dell'ipnosi regressiva senza alcuna formazione e supervisione che apprendono dall'esperienza dannosa per il paziente il successivo da farsi.
Soffermatevi sulla fase terapeutica del filmato e valutate quanto sia necessaria una didattica seria e prolungata dell'ipnosi regressiva che al momento è disconosciuta da coloro che credono di sapere tutto subito.
Ed ora vi chiederei:
Pensate che l'ipnosi regressiva sia una metodologia terapeutica? In giro per il web risalta la potenzialità terapeutica dell'ipnosi regressiva o compare solo la sua valenza spettacolare? Che ne dite del filmato? Lo considerate un contributo credibile ed utile per comprendere la vera ipnosi regressiva? Pensate che l'intervento terapeutico compiuto su Erika sia stato benefico? Vi sottoporreste a ipnosi regressiva o una metodica del genere vi fa paura e preferite una psicoterapia tradizionale?
Per vedere il video potete cliccare qui sotto:
IPNOSI REGRESSIVA: LA TRAGEDIA DELL'ERUZIONE DEL VESUVIO NEL 79 d.C
Buona Vita Angelo Bona
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