Cari amici, l'inizio del terzo millennio non pare avere insegnato alla storia e a noi uomini le indispensabili leggi della pace, della solidarietà, della non violenza. L'odio serpeggia nelle pupille di chi dovrebbe rappresentare il saggio che guida il popolo a tutela della democrazia.
La rabbia, la competitività, il continuo scontro sono divenuti l'amaro pane quotidiano che avvelena le relazioni sociali. Dagli schermi televisivi emergono orchi, nani malvagi, streghe, suore con il frustino. Fazioni opposte si sbranano ogni giorno, imprese politiche unicamente commerciali fingono ideologie e principi come copertura ad opportunismi privati.
L'odio e la violenza che ne conseguono riempiono le pagine dei giornali e condiscono i bocconi di pasta del pranzo e della cena.
L'odio è un sentimento intenso difficilmente dominabile per cui si desidera il male o la rovina altrui, ma può rappresentare anche una condanna che rivolgiamo contro noi stessi.
Moltissime persone, specie donne, si detestano dal profondo del cuore senza sapere perché. Spesso non riesco a rintracciare insieme ai pazienti una causa, una mancanza, un peccato che possano giustificare l'acredine che molte persone hanno nei confronti di se stessi.
Laura è talmente carica di rabbia nei propri confronti tanto da non riuscire a rivolgersi una parola dolce, un "mi amo" che la esorto a ripetersi.
"Mi odio, mi faccio schifo, ma non so il perché... questo lo provo dalla nascita e non credo siano stati i miei genitori pur severi ad avermi insegnato ciò. Chissà cosa ho commesso in una vita precedente...."
L'ipnosi regressiva riesuma i conflitti che sono alla radice dell'odio.
Così parla Daniele durante una profonda trance:
"Ti parlo di Macheus figlio di Toradis... che una notte prese un'arma e uccise il padre conficcandogli la punta del coltello nel collo... in un primo tempo si senti' libero, ma la madre lo maledisse. Voleva liberarsi della infamia di avere un padre reietto e condannato e aggravo' la sua colpa. Macheus venne incatenato e frustato a morte... le piaghe e le linee dei solchi insanguinati sono ancora vivi sulla sua schiena. Si aggravó la sua condizione di schiavo e gli fu tolta ogni dignità... fino a paragonarlo ad un cavallo da soma... sotto il sole cocente venne privato di acqua e cibo e costretto a turni estremi di fatica. Ciò esacerbo' il suo odio. Non adoro' più il dio Sole, ma fuggi' nelle tenebre invocando la protezione degli Dei Oscuri. La sua anima venne posseduta dall'ombra e alla fine perse la ragione. A 35 anni mori' stremato e non venne pianto. Nessuna donna verso' una lacrima, nessun uomo si rattristo' della sua perdita".
Incontro ogni giorno pazienti che odiano la madre, il padre, un fratello, una compagna, un partner indegno o responsabile della propria infelicità. L'ipnosi regressiva svela le stimmate dell'odio e in molte occasioni riesce a guarirle. Non si deve mai pensare che un sintomo, una malattia siano fini a se stesse e dovute soltanto ad un disturbo attuale. L'odio possiede una derivazione ancestrale e spirituale che la trance può riuscire a svelare.
Leggo della morte del dittatore argentino Jorge Rafael Videla deceduto all'età di 87 anni. Si trovava nel carcere di Marcos Paz, vicino a Buenos Aires: era detenuto per le atrocità commesse durante il suo regime. Sotto la dittatura morirono i desaparecidos e furono torturate circa 30.000 persone. Dopo il giuramento di Videla nel giro di pochi mesi furono sospese le libertà sindacali e civili. Lo stesso ex presidente ammise di essere responsabile della morte di almeno 7.000 persone. Non pare si sia mai pentito di tutto l'odio proiettato fuori di sé. Roberto Saviano commenta che pure essendo ateo spera che per lui esista l'inferno.
Quanto odio può racchiudersi nel cuore di un solo uomo? Siete colmi di odio per voi stessi o per gli altri? Pensate che l'odio sia vincente o perdente? Come interpretate una persona che è avvelenata d'odio? Pensate che questo cattivo sentimento sia legato ad una causalità karmica? Pensate che chi odia e chi agisce l'odio debba in seguito pagare un karma, un fio delle proprie negatività?
Termino con un aforisma di Cesare Pavese "Si odiano gli altri perché si odia sé stessi". Credo che sia profondamente vero. L'odio proiettato sul prossimo è un estremo tentativo di esorcizzare il disprezzo nei propri confronti.
Buona Vita Angelo Bona
Se ti è piaciuto il blog dell'AIIRe fai tam tam con tutti i tuoi amici. Con ció estenderai la Massa Critica.
Per appuntamenti tel. 3279011694 dalle 9,30 alle 12 e dalle 13 alle 17
L'immagine di questo blog è stata realizzata da mio figlio Francesco Bona grafico e ha per titolo: Finchè c'è odio non c'è speranza.
Dai lavoro ai giovani. Per contattare Francesco: francescobona@gmail.com.