Cari amici, venti di guerra agitano il mondo. Pare che l'uomo non riesca a vivere coltivando la pace e la felicità. Ho dei fortissimi dubbi su questa ennesima iniziativa obbligatoria ove un presidente Usa arriva ad affermare "Siamo pronti ad andare avanti come unica nazione". Questo è per me agghiacciante. Manca la consapevolezza che questa unica nazione fa parte del mondo che è di tutte le nazioni, di tutti i popoli, di tutte le madri, padri, bambini della terra.
Il cuore in guerra è segno della ancora minima evoluzione di individui che si considerano re del globo e dimenticano di essere soltanto degli ospiti del pianeta, turisti della vita e incerti esploratori dell'Amore.
Non so se hanno usato il gas nervino, ma il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non pare abbia ricevuto prove concrete che il regime siriano abbia impiegato armi chimiche.
La guerra ha per apparenti motivazioni la tracotanza di popoli invasori, la difesa di un territorio, motivi etnici religiosi, le fonti energetiche e perchè no, come in questo caso, gli alti ideali umanitari e la tutela delle popolazioni inermi. In realtà la guerra è fine a se stessa e trova la sua ragione di essere negli stanziamenti di miliardi di dollari che prima o poi devono trovare una giustificazione di investimento.
L'uomo sta cercando la guerra. Non parlo solo del conflitto siriano, ma di tante infinite baruffe e aggressioni che ogni giorno riempiono le pagine della cronaca. Purtroppo il fine dei partiti politici pare essere la promozione di interessi personali e la quotidiana rissa dei nostri rappresentanti è l'inevitabile conseguenza della competizione dell'ego. Siano essi tyrannosaurus rex o grilli da combattimento non trovano di meglio che guerreggiare, aggredire, attaccare, mordere, ricattare. Un vespaio politico che dimentica le impellenti urgenze di un Paese allo sbando dove i primi continuano a essere primi e gli ultimi rimangono ultimi.
Ne deduco che sono meglio di noi gli scimpanzè o i bonobo che almeno conservano regole sociali, gerarchie motivate e spirito di clan. L'uomo pare scisso dalla sorgente di consapevolezza alla vigilia di un probabile e spero non prossimo conflitto mondiale. Si pensa che la guerra sia sempre oltre il nostro orizzonte degli eventi, ma purtroppo in molte occasioni la storia ci ha insegnato il contrario.
Urge un risveglio coscienziale, una ri-Unificazione, una pacificazione dei cuori al momento belligeranti. Vi propongo di recitare insieme il mantra: FERMIAMO CON AMORE CHI SI NUTRE DI DOLORE la sera di lunedi' alle ore 21. Creiamo una eggeregore di Luce in un momento di cosi' bassa tenebra del mondo.
L'ipnosi regressiva rintraccia nell'inconscio delle persone le guerre dell'anima e sempre cerca di stipulare armistizi, trattati di pace e feste di liberazione.
Forse non servono tanti discorsi di denuncia e condanna, ma l'unica possibilità è proprio di far compiere al nostro Sè, tramite la meditazione, l'ipnosi e la psicoterapia spirituale, un salto quantico di consapevolezza dell'Uno che debelli le pulsioni di morte. Solo allora in noi si rigenerà la Gioia di un cuore in Pace.
Domande: pensate che la guerra sia soltanto fuori di noi o la concepite come una guerra interiore? Siete in pace o in guerra dentro di voi? Pensate che le guerre abbiano scopi umanitari? Credete nel karma collettivo della guerra? Chi di guerra ferisce di guerra sarà ferito?
Il disegno del Blog è di mio figlio Francesco Bona grafico illustratore e ha per titolo: Il cuore in guerra.
Per contattare personalmente Francesco scrivetegli al francescobona@gmail.com