Cari amici, noi tutti dobbiamo attraversare lo stesso oceano. Ogni anima, nessuna esclusa segue lo stesso cammino evolutivo passando dall'Ego-Demone al Sè-Daimon. Cosa intendo riferendomi a questa vettorialità? All'inizio del nostro cammino spirituale viviamo le funzioni di separazione e scissione della nostra parte primordiale che è appunto l'Ego.
L'Ego è la consapevolezza di essere un individuo distinto dal tutto, dall'Uno
Osho ci insegna che "L’ego è solamente una nozione, un’idea, non puoi abbandonarlo, puoi solo comprenderlo. Potrai mai abbandonare la tua ombra? Puoi correre più veloce che puoi, ma la tua ombra correrà alla stessa velocità, esattamente con la stessa velocità. Non puoi abbandonare l'ego, puoi solo osservarlo".
Concordo con il simpatico e saggio Maestro, ma mi permetto di aggiungere che oltre l'osservazione occorre maturare il proprio Ego-Demone fino a raggiungere l'identificazione con la meta del Sè-Daimon.
La più nota accezione di Daimon, è sicuramente quella che ci è stata tramandata da Platone e Apuleio, appartenente al padre della filosofia occidentale: Socrate.
Possiamo interpretare il Daimon come sinonimo di Spirito Guida, Maestro interiore o Istha Devata secondo l' insegnamento dei sacri testi induisti.
Platone ci spiega che il Daimon aiuta l’uomo sia nel suo percorso terreno che in quello dopo la morte: “ A questo proposito si racconta che quando uno è morto il suo Daimon che l’ha avuto in custodia durante la vita, ha l’incarico di condurre la sua anima in un luogo prestabilito, dove si raccolgono tutte le altre anime per essere giudicate. Da qui, spinte da colui che ha il compito di accompagnarle, esse vanno verso le dimore dell’Ade. Qui, una volta subita la sorte loro assegnata e trascorso un periodo di tempo stabilito, un’altra Guida le conduce nuovamente verso la terra ma questo attraverso un vastissimo arco di tempo”(Fedone LVII).
Immagino un pianoforte ove i primi tasti gravi rappresentino le ottave dell'Ego-Demone ed i piu' acuti quelli del Sè-Daimon. Queste sono le ottave che la nostra anima deve percorrere e conoscere raggiungendo la consapevolezza della composizione musicale.
La musica è in grado di farci percepire metaforicamente le vibrazioni dell'Ombra e della Luce svelando i tasti della nostra anima per taluni definibili come coscienza del Bene e del Male.
Non scindo queste due valenze secondo i parametri dell'etica e credo che l'Arca racchiuda le chiavi di comprensione del nostro obbligatorio viaggio di conocenza terrena.
Nessuno è quindi buono o cattivo, egoista o santo. Viviamo sincronicamente insieme ad anime a diversi livelli di evoluzione che rappresentano il predestinato cammino dell'umanità. Le anime primitive siamo sempre noi stessi o cio' che siamo stati nell'ottica dell'Uno e cioè dovrebbe farci desistere da esprimere giudizi oggettivi troppo affrettati.
Chiediamoci ora quali sono le nostre valenze ancora primordiali, quanta strada dobbiamo ancora percorrere per identificarci nel Sè-Daimon dominando e non amputando le funzioni dell'Ego-Demone: l'ignoranza, l'egoismo, il desiderio morboso, il disconoscimento del dolore degli altri, l'attaccamento al mondo e la possessività.
Credo fermamente che la meditazione e l'ipnosi regressiva rappresentino le antiche strade della conoscenza che fin dagli arbori della ricerca dell'Uno l'uomo ha utilizzato per superare la barriera cognitiva della propria corteccia razionale con il fine di conoscere se stesso.
Domande: Fate i conti con il vostro ego? Siete consapevoli delle vostre frequenze vibrazionali? Sentite la voce interiore del Sè-Daimon? Sapete che il messaggio piu' importante del Sè-Daimon è la rivelazione dell'Uno? Se volete descrivete le vostre valenze-Demone e le vostre funzioni-Daimon. Da ultimo credete che la dinamo del dolore aiuti il raggiungimento della Gioia del Se'-Daimon?
Buona Vita Angelo Bona
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