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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

Tutti i libri del Dr. Bona

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

UCCIDI TUO PADRE: QUANDO LA PSICOTERAPIA DIVENTA OMICIDIO. I POST DELLA MASSA CRITICA.

Cara anima amica che appartieni alla Massa Critica, un tuo parere sarà per tutti di grande conforto e servirà ad intrecciare la nostra rete di Luce. Dai il tuo contributo per fare crescere la Massa Critica. Chi picipotta solo su facebook in realtà non serve al nostro scopo di creare una comunione d'anime.

 

Mi capita frequentemente in studio di incontrare pazienti che raccontano come una precedente psicoterapia abbia fortemente contribuito ad incrementare la rabbia e l'odio nei confronti di un genitore,  di un partner,  di un figlio.

 

Credo che questo fenomeno avvenga nella maggior parte dei casi per una proiezione di conflittualità  irrisolta dello stesso terapeuta all'interno delle dinamiche della  relazione analitica.

La colpa data agli altri è sempre foriera di cattive emozioni e non credo possa risolvere un conflitto profondo.

Devo spesso riequilibrare il rancore di un paziente giustificato dal fatto che la sua infelicità, il  suo mal di vivere , come lo definisce Montale, dipenda esclusivamente da un trauma patito nell'infanzia a causa dell'assenza o dell'attrito con un genitore.

" Chiudi il rapporto con tuo padre", " Chiudi il matrimonio con tuo marito", " Non vedere piú tua madre" sono esortazioni che non condivido e che ritengo fortemente lesive del libero arbitrio del paziente.

 

Un'altra condizione che si verifica spesso e che reputo profondamente nefasta è la dinamica del transfert morboso esasperata dalla eccessiva frequenza delle sedute di psicoterapia. Tre sedute di psicoterapia alla settimana per dodici anni con lo stesso terapeuta  sono troppe e patologicamente regressive e destrutturanti.

 

L'alleanza terapeutica che diviene simbiosi, transfert e controtransfert tra terapeuta e paziente non credo porti assolutamente ad una possibile risoluzione delle dinamiche conflittuali.

 

Utilizzando l'ipnosi regressiva evocativa occorre  prestare ancora maggiore attenzione a riequilibrare tematiche inconsce legate all'aggressività ed alla proiezione della collera sugli altri. Considero controindicata l'ipnosi regressiva se i nuclei di odio o di autolesività superano una soglia di guardia.

 

Scrivo questo articolo dopo una seduta di  ipnosi regressiva con la fondata  speranza di avere risolto profondamente il rancore che un giovane  di vent'anni provava verso il padre che gli era stato fomentato da un collega ancora molto bisognoso di supervisione.

 

Non si deve mai giustificare l'odio, non si deve mai allearsi con il paziente inglobandolo in un limbo protettivo che svicoli nella morbosità, nella celebrazione reciproca, nella idealizzazione simbiotica.

Esistono dinamiche karmiche e spirituali che indirizzano il nostro cammino evolutivo  e che non sono affrontabili con la sola psicoterapia.

 

L'ipnosi raggiunge il cuore del problema (se di vera ipnosi si tratta) e concede al cercatore del Sè di spegnere le stanze del DNA dove le lampadine di Guernica dilapidano inutilmente l'Amore.

 

E ora ti domando:  Ti è capitato di essere fomentato  di rabbia da un terapeuta nei confronti di tuo padre, di tua madre, di un figlio, di un partner? Hai una relazione simbiotica  morbosa con il tuo terapeuta? Se provi rabbia  dentro di te, questo  sentimento è calato o cresciuto nel corso della psicoterapia? Hai mai ricevuto durante la psicoterapia consigli drastici di chiudere  una relazione famigliare o sentimentale? 

Buone vite Angelo  Bona

Postato il: 01/06/2014 | Letto 4.989 volte | 

News ed informazioni utili

Dr. Angelo Bona
Via Andrea Costa, 73
40134 Bologna

Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

Scrivetemi a angelobona1@gmail.com

Buona vita,
Angelo Bona

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Commenti al post49 Commenti al post

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sara

14 giugno 2014, 21:38

Buonasera dott. Angelo! Io sono sempre stata ben guidata, come il giorno in cui per l'unica volta in vita mia decisi di recarmi alla feltrinelli e casualmente trovai Il Palpito dell'Uno. Così era stato in precedenza con la mia terapeuta. Il ritratto della professionalità e del debito distacco. Fu una piccola vittoria infatti per me vederla commuoversi ai miei racconti. E a lei, é finalmente successo di capire quanto Bankeris avesse ragione su Gesù Cristo, alla luce delle scoperte filologiche del dott. Biglino, tanto inequivocabili da essere convalidate dal mondo ebraico e cattolico?

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Fabio

10 giugno 2014, 23:07

L'odio è come una bombola a pressione che contiene vapore caldissimo. Non puoi tenerlo dentro e purtroppo il focolare che lo tiene caldo sono gli eventi del passato che l'hanno fatto salire di temperatura.
Io credo che vada sfogato ma non certo lasciandolo uscire senza controllo. Se poi si tratta di tuo padre o di un qualunque parente strettissimo ... beh ... io credo che si dovrebbe fare si che l'amore lo compensi annullandone gli effetti nefasti.
Però credo che il buon terapeuta debba aiutarti e/o insegnarti a gestirlo e farlo uscire nella maniera giusta. Le emozioni sbagliate secondo me non sono infatti quelle negative ma sono quelle fuori controllo.

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Franca

8 giugno 2014, 13:17

Buongiorno,è un argomento che mi tocca particolarmente avendo incontrato sulla mia strada una "terapeuta" di questo tipo in un momento di crisi matrimoniale...e,ahimè,mio marito(ex),fidandosi ciecamente di tale persona, invece di provare ad affrontare le difficoltà,peraltro superabili,se n'è andato da casa.La persona in questione ha detto a entrambi,in sedi separate, che l'unica soluzione era separarsi...e non è il solo "consiglio"che ci è stati dato.Purtroppo ho appreso solo in seguito che si tratta del suo "modus operandi" e che non siamo state le sue uniche vittime. Magari il mio matrimonio sarebbe comunque finito,tuttavia credo che se ci fossimo affidati a una persona qualificata avremmo trovato un punto d'incontro. Mi è rimasto tanto amaro in bocca perché la cattiveria gratuita proprio non la comprendo e nel mio profondo spero ancora che mio marito possa accorgersi chi è realmente quella che considera la sua "guida".

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Elenad

6 giugno 2014, 09:29

Buongiorno a tutti!! Io sono stata fortunata perchè la mia analista mi ha sempre responsabilizzato tantissimo, limitando molto le pretese del mio egone tanto arrabbiato con i suoi genitori cattivi!! L'unico appunto che devo farle riguarda la fine dell'analisi: dopo 4 anni a 4 sedute a settimana mi sentivo finalmente libera di volare con le mie ali e ho deciso di concludere, invece lei mi ha "quasi" convinto del fatto che il mio desiderio di terminare derivasse da una resistenza inconscia verso il rapporto intimo. Io non lo credo, però questa esperienza così come gli insegnamenti di Angelo mi stanno aiutando molto nel mio lavoro terapeutico con i miei piccoli pazienti: i genitori (anche quelli che a volte, ammetto, mi portano quasi all'esasperazione) credo realmente che siano funzionali alla crescita spirituale delle piccole anime che entrano nel mio studio. Detto questo ... mi rendo conto di quante altre cose dovrò ancora imparare ;) P.S. In bocca al lupo per il seminario di domani!!

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Avatar tortorella

tortorella

4 giugno 2014, 20:37

Far esplodere la rabbia è salutare nel momento culminante di questo sentimento, ma meglio prendere a pugni un bel cuscino piuttosto che la persona cui attribuiamo la colpa, il giudizio. O correre in mezzo a un bosco a urlare a squarciagola come Fantozzi. Poi, placata un poco la tempesta, possiamo guardare la nostra rabbia con compassione, verso noi stessi e verso la persona che, a nostro dire, ha innescato la reazione. In questo modo avremo evitato di combinare ulteriori danni e non avremo permesso alla rabbia di nutrirsi e di farsi ancora più padrona del nostro essere. Passato il temporale, arriva sempre la quiete, e nella calma ritrovata avremo la forza per andare avanti...

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Gaeti

4 giugno 2014, 18:44

Fare esplodere la rabbia a volte è una necessità per versarsi all'amore.
Spesso le nostre emozioni sono state occultate da una pioggia di cibo indigesto.
I

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Avatar arbusto

arbusto

4 giugno 2014, 17:29

Il corpo ci parla, chiede di cosa ha bisogno e siccome il Dio creatore ci ha strutturato cosi,il peccato, la severita alle restrizione ,i falsi moralismi, lasciamoli all ignoranza, purche tutto si svolga nel rispetto reciproco. Io sono stata anni con una persona,senza mai tradirla, perche' credo nei valori, ma bisogna viaggiare sulla stessa onda, cosa assai difficile, negli ultimi anni, reprimevo un desiderio di un possibile altro, infatti ebbi dei problemi, un principio di attacchi di panico,che riusci, magicamente a fuggire. Distolsi il pensiero,recepii che dovevo pensare ad altro, non andando dietro a quel vortice negativo, fu salva. Lasciai quella persona, anche con dolore, ma era l unica scelta. Tutto questo per dire, quando una situazione, una persona,limita il nostro sentirsi vivi, abbiamo coraggio di voltare pagina, evitando le inutili e superflue cure, sopratutto farmacoligiche.

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Avatar arbusto

arbusto

4 giugno 2014, 17:09

Curare l anima e' la capacita' acquisita da tecnica, ma sopratutto conoscenza profonda delle dinamiche che provocano la sofferenza. Il subconscio ha un propio linguaggio, i simboli, le immagini sono i codici rivelatrici che traducono un trauma per chi ad esempio soffre di una fobia, oppure doc. Vi racconto questo, in merito ad una conoscenza che soffrendo di doc,ne farrmaci,ne particolari pscoterapie sono servite, credo invece possa risolverr con l opnosi, infatti la informero'. Questa persona,sposata, ha il terrore delle siringhe che puo vedere in strada,per terra, crede di prendere queste siringhe e bucarsi contraendo malattie, ovviamente non lo fa, ma l ossessione gli fa credere questo e sta malissimo. Parlando con lei,mi confida che la passione con il marito e' finita, che i genitori hanno educato in modo molto rigido la sua adolescenza, in tema di sesso.
Le ho consigliato di tradire, spiegando che il sesso e' una funzione vitale come bere,nutrirsi, dormire, reprimerla danneggia.

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Avatar Manuela

Manuela

4 giugno 2014, 12:12

Noi generiamo i nostri genitori, i nostri figli , i nostri partners. Io sono loro e che mi piaccia o no ho scelto questo. Genero il mio paradiso ed il mio inferno. Posso allontanarmi da situazioni che mi fanno stare male e mi impediscono di evolvere, ma sempre con Amore. Non devo ferire e nessuno mi deve suggerire di farlo. Compassione anche quando sembra impossibile capire. Arrendersi con Fede alla notte oscura dell'Anima, sapendo che l'Uno mi ha già dato un lumicino per rischiararla. Felice di avervi incontrato bruchi e bruchetti, vi lascio la mia polpa se avete fame, forse ne avete più bisogno di me. Io ne posso generare quante ne voglio. Io ho generato il mio magnifico ed umano terapeuta, il dottor Bona! Grazie Sir Mon per questo splendido e Sacro Cerchio. Vi abbraccio con amore.

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arbusto

3 giugno 2014, 19:08

Era solo una favola!!! La magia di cui parlavo,se propio dovete prendermi per svitata, continuo allegramente,avveniva ad ogni richiesta, preceduta da una parola magica, udita dal propio angelo in sogno,cosi conviveva un equa distribuzione del denaro, in base ai bisogni primari e necessari che tante persone in realta' non hanno. Scusate la mia follia, e' la mia parte bambina che inventa, ma la mia persona adulta pensa propio di scriverle le favole, quelle educative per i bimbi,come fosse un seme d amore che vorrei piantare,nelle loro tenere anime.

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tortorella

3 giugno 2014, 17:48

Se gli alberi producessero denaro (legale, come dici tu Arbusto), ci sarebbe il 10% dell'Umanità che correrebbe ad accapparrarsi quasi tutti i frutti e farebbe scorte per tutta la vita, lasciando il restante 10% al 90% delle persone arrivate dopo di loro e che si ritroverebbero con pochi spiccioli...Lo specchio di quello che realmente accade oggi. Non intristiamoci però. La natura è generosa e provvederà in qualche modo. E poi io non credo che " Il mondo è dei furbi" come sento dire spesso. La felicità di questi cosiddetti furbi è pura illusione: toglietegli la materia e rimane...NULLA
Scusate le divagazioni dal tema

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arbusto

3 giugno 2014, 16:31

Per spiegarmi meglio, restando sul tema della favola di pinocchio, l idea sarebbe geniale, pero' ad una condizione, il denaro prodotto dall albero ( legale,non so come ma,per magia legale))avrebbe lo scopo di dare alle persone la serenita' di poter avere le cose necessarie, che un essere umano ha bisogno, comprese le cure dell anima,che pure quelle costano! Costa tutto. La natura dona invece,riflettete! Quanti doni abbiamo dalla natura...tanti ed e' cosi generosa che non chiede nulla in cambio, come solo l amore autenico puo fare.

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Avatar arbusto

arbusto

3 giugno 2014, 16:20

Credo non esista una figura altamente professionale, che valuta in merito alla storia del paziente, la terapia piu idonea. Se ci rivolgiamo direttamente alle singole competenze, per ognuno e' ovvio che abbiamo fatto la scelta giusta. Credo che tale professionista debba essere preparato ed aggiornato, uno scienziato, come il dott. Bona. Ho indicato al dottore, una persona che soffre da cinque anni di un disturbo di dissociazione, il dott,Bona ha risposto in modo professionale ,quindi negativo,mentre un noto terapeuta di torino, esperto in ipnosi ,ha visitato questa persona a pagamento, sapendo che ,come si e' poi dimostrato, il percorso non poteva avere successo. Il commercio , l avidita', regna sopratutto dove la fragilita' umana, puo' diventarne vittima, inventano i farmaci per curare e gli effetti collaterali per produrre altri soldi. Ricordate la favola di pinocchio? La volpe indicava un albero sul quale crescevano i soldi! Dal momento che io ci parlo,con gli alberi....quasi ,quasi.

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elisa casella

3 giugno 2014, 10:15

Ciao a tutti, io sono andata in terapia per tanto tempo, perchè non riuscivo ad accettare mia figlia. Ne ero gelosa. Tutti coloro che prima coccolavano me, da quando è arrivata lei , si prendevano cura solo di lei. Ho fatto un percorso di crescita con la mia terapeuta e mi ha aiutato ad accettare sia mia figlia sia il rapporto che avevo con i miei genitori, che sono stati sempre molto assenti.
Li ho perdonati e mi sono resa conto che stavo facendo i loro stessi errori. Ho preso in mano la mia vita ed ora cresco con mia figlia, ogni giorno. Sono sua mamma, la sua amica, e non la lascio mai sola quando cerca il mio aiuto. Sono stata una pessima mamma, ma ora credo di essere veramente cresciuta e devo ringraziare la mia psicologa per questo.

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Avatar Gianluca M.

Gianluca M.

3 giugno 2014, 10:14

Secondo me il primo obiettivo di una terapia (non l'unico) dovrebbe essere quello di conoscere meglio se stessi: perché siamo fatti in un certo modo, perché reagiamo agli eventi in questa maniera, cosa ci blocca, cosa cerchiamo, ecc...in questo processo è inevitabile scontrarsi con le mancanze dei nostri genitori, che si riflettono molto nella nostra personalità presente. In questa fase un pò di risentimento e persino di rabbia ci stanno e forse sono anche salutari. Da questo punto però bisognerebbe andare oltre e ricostruire la propria vita con una nuova consapevolezza, arrivando anche a perdonare le mancanze altrui. Credo invece che molti terapeuti 'affoghino' la terapia nel riproporre all'infinito uno scarica-responsabilità sui nostri genitori: così noi avremo sempre qualcuno a cui dare la colpa per ogni nostro errore, e il problema non si risolverà mai, per la gioia del terapeuta e del suo portafogli. Questo per me è un abuso grave, forse anche più di quello di un genitore.

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Avatar gheorghia

gheorghia

3 giugno 2014, 07:46

Caro Angelo e cari tutti, grazie. Questa tua riflessione mi tocca nel profondo e mi scuote in modo particolare. Come anima, come donna, come terapeuta. Mi viene subito alla mente un aforisma di Laozi:"Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce". Come paziente ho avuto la fortuna di incontrare persone competenti e professionali (dulcis in fundo, te) che mi hanno guidato dolcemente e con rispetto, innanzitutto tutto del mio libero arbitrio, dinanzi al mio specchio attendendo con pazienza e amore il risveglio della mia anima in cammino. Terapeuti dell'anima, appunto. I titoli, gli approcci, le teorie, sono basi da cui attingere, mi accorgo, possibili strumenti per una reciproca indispensabile tutela, ma il lavoro, quello vero, nasce dall'Ispirazione, dall'ascolto del cuore e e dalla compassione, dove noi terapeuti siamo solo mezzi e strumenti possibilmente vuoti di ego e ricolmi di Amore, quando ci lasciamo guidare. Grazie, Angelo

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Avatar cossinia

cossinia

3 giugno 2014, 01:48

Buon giorno a tutti.
Posso dire, fortunatamente, che il mio percorso con la psicologa è stato positivo.
Nel mio caso, mi ha aiutata a vedere le cose e anche i miei genitori , da altri punti di vista. Mi è stata vicina e mi ha supportato quando, ad un anno di distanza l'uno dall'altra, hanno cambiato vibrazione. Ed è stato un periodo difficilissimo.
Adesso lei è in pensione. Il nostro rapporto è cambiato e ci si vede ogni tanto per scambiarci quattro chiacchiere.
Mi rimane ancora della strada da fare...molta, e si sono aperte altre vie.
Ringrazio l'UNO per questo.
Buona vita a tutti noi. cossinia.

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Avatar MorganaLaFey

MorganaLaFey

3 giugno 2014, 00:22

PS x anni ho odiato mio padre... poi quando ho iniziato a frequentare la Scuola di Immortalità (2 anni fa) ho capito che il problema era mio, del mio cattivo rapporto con il Maschile e l'Archetipo Fuoco, e adesso fra noi due va molto meglio. Sono ancora single, ma non dispero più di trovare la persona giusta x me...

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Avatar MorganaLaFey

MorganaLaFey

2 giugno 2014, 23:23

Non sono mai stata da un terapista se non quando ero molto piccola (ho un ricordo del test con le macchie, andavo alle elementari). Sono sempre stata contraria alla psicoterapia, e leggendo questo post sento che ho fatto la scelta giusta, anche se x molti anni ho dovuto arrangiarmi da sola a superare le mie fobie (e ci sono riuscita solo in parte). Il 25 giugno verrò a fare il tagliando, e spero di poter iniziare anche un percorso di ipnosi evocativa. Buone Vite a tutti.

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Avatar ClaraM

ClaraM

2 giugno 2014, 23:14

Care anime, concordo su ciò ce dice Arbusto, molti terapeuti, anche se titolati, spesso proiettano le loro conflittualità irrisolte e usano le fragilità e il desiderio di guarigione dei propri pazienti, per tornaconto personale.
Ne ho incontrato uno anni fa e ho impiegato molto tempo per capire questa dinamica. A volte mi sembrava di essere io la terapeuta e lui il paziente da guarire, talmente era bravo a fare la vittima raccontando i suoi problemi, alla fine non ho risolto il problema per cui lo avevo contattato.
Penso anche che questa esperienza, però abbia fatto maturare in me, la consapevolezza che nulla accade per caso, che gli incontri della nostra vita, soprattutto quelli "karmici" siano generati da noi per imparare ad amare e perdonare per ritornare poi sulla strada della luce.


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Elena

2 giugno 2014, 20:16

Personalmente il mio ex terapeuta non mi ha mai indotto contro i miei genitori, anche se riteneva che loro avevano contribuito molto alla probabile causa del mio disturbo. Penso che un buon terapeuta debba solo limitarsi ad ascoltare e a fare il suo lavoro senza interferire troppo. Il sentire a pelle se lui/lei è il terapeuta giusto a parere mio è molto importante.

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Avatar arbusto

arbusto

2 giugno 2014, 19:50

.....radici malate, mi ha rigenerato ancor di piu, anche se la scelta, comunque sia, e' dolorosa. Mi sembra quasi di volare, senza radici, tanto non mi e' stato concesso, forse per questo amo cosi' tanto gli alberi, affondano le loro radici in madre terra, una madre amorevole.

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Avatar arbusto

arbusto

2 giugno 2014, 19:40

Un esperienza nella quale credevo ed ho provato senza risultato, e' la EFT (tecniche per liberare l emozioni). Forse non ho praticato bene la tecnica nel toccare punti precisi dei meridiani, dovrebbe invece sciogliersi un blocco emozionale. L emozione puo' bloccarsi in un punto particolare, per tanti anni, il mio blocco lo avvertivo sulla gola, tanto che mi impediva di alimentarmi, sembrando anoressica, ma io notavo la mia magrezza e non mi piaceva. Non e' stato nessun medico a risolvere questa mia dolorosa difficolta' ma degli eventi amorevoli, rassicuranti,dei fatti concreti che mi dimostravano le mie paure non veritiere, lo erano state in passato. Quello che non mi e' chiaro e' il passaggio che e' avvenuto dopo, risolto con il cibo, inizio' un pensiero, ne seguirono altri, aumentavano sempre piu, fino a trovarmi quasi paralizzata nelle mie paure, uscivo pochissimo e l ansia mi perseguitava. Non prendo piu nessun farmaco, nessuno. L ironia e' stata la mia medicina, sdraricarmi da....

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Avatar laura.f

laura.f

2 giugno 2014, 17:33

Ciao a Tutti. Tra le varie esperienze terapeutiche fatte ne ho avuta una con una terapeuta che cercava di tessere nel tempo una sorta di rapporto simbiotico misto anche ad un'amicizia confusa, ma l'essermene accorta ha fatto sì che me ne allontanassi e, soprattutto, che facessi il passaggio ad un'altra seguendo il mio intuito; infatti, alla successiva chiesi di fare degli incontri individuali subito dopo averLa conosciuta ad un lavoro di gruppo, e Lei, rispose molto gentilmente che forse sarebbe stato meglio per me aspettare di conoscerLa meglio, attraverso i lavori di gruppo a cui stavo partecipando, per non fare una scelta affrettata. La Libertà contenuta in questa risposta mi confermò che era proprio la persona con la quale avrei voluto lavorare. Oggi, posso ringraziare anche l'esperienza di "simbiosi", perché, da allora ho cercato solo persone mosse da questo spirito e che quindi rispettano la mia Libertà di essere e di crescere come voglio. Grazie anche a Te Angelo anima Libera.

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Avatar AngeloBona

AngeloBona

2 giugno 2014, 17:12

Cara Voltodinuvola, molto bene. Il tuo terapauta è stato una persona ed un professionista consapevole e valido. Ne esistono tanti. Mi fa piacere che tu abbia elaborato l'odio ed il dolore trasformandolo in Misericordia e non in matricidio. Questo tema della cattiva psicoterapia credo sia molto importante. Pensa cosa sarebbe successo se al massimo del tuo rancore, lo psicoterapeuta te lo avesse esasperato consigliandoti di non vedere piu' tua madre. " Si ascolti", l'ascolto di se stessi è la strada per maturare nel bene il proprio libero arbitrio. Purtroppo vedo in studio ogni giorno gli sciagurati risultati di psicoterapie condotte molto male. Psicoterapie che assegnano la licenza di uccidere il prossimo ad una anima fragile e confusa carica di odio per via dei propri conflitti irrisolti.

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Voltodinuvola

2 giugno 2014, 16:39

(continua da post precedente) C'è voluto il tempo, la pazienza di attraversare la rabbia e raggiungere la comprensione e l'amore. Mi viene in mente che forse non tutti riescono a portare a termine un percorso di analisi perchè l'analisi è dolorosa, difficile... Io considererò sempre il mio percorso qualcosa di molto doloroso ma nche di molto prezioso. Sono stata molto fortunata ad incontrare il mio psicoterapeuta. Non mi ha mai esortato a fare nulla. Mi diceva continuamente:" si ascolti". Ho imparato quell'ascolto con tanta fatica, ho imparato ad ascoltare i sentimenti brutti e quelli belli, lui mi ha insegnato ad attraversare il dolore con la consapevolezza che anche il dolore più grande poi ha dei confini. La mia è stata un'esperienza molto importante. Credo, però, che ognuno debba trovare la propria strada, che sia l'ipnosi regressiva, l'analisi, la meditazione o qualunque altra cosa, l'importante è non smettere di cercare.
Un caro saluto.

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Voltodinuvola

2 giugno 2014, 16:31

Buon pomeriggio dott. Bona, ho letto con molto interesse il suo post perchè sono stata in analisi per 10 anni e vorrei dirle come la penso. Credo che la rabbia nei confronti di un genitore con il quale si ha un rapporto conflittuale e il cui rapporto sia oggetto di analisi psicoterapeutica sia semplicemente una fase del percorso. Non so se sia una fase necessaria, ma nel mio caso c'è stata. Ho provato rabbia verso una madre giudicante ed anaffettiva. l'ho odiata perchè non mi aveva dato quelle cose di cui avevo bisogno. L'ho odiata perchè quella mancanza mi faceva sentire sperduta nel mondo. Ho imparato col tempo a fare i conti col mio senso di vulnerabilità, col mio non sentirmi degna di esistere. Oggi sono una donna di quasi quarant'anni e riesco a pensare a mia madre non più soltanto come un genitore che mi "doveva" qualcosa. Penso a lei come ad una donna, anche lei con le sue fragilità, le sue insicurezze, le sue mancanze di amore. C'è voluto il tempo, la pazienza di attraversare

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Avatar arbusto

arbusto

2 giugno 2014, 15:13

.....ho dovuto farlo, per mia iniziativa, sono quattro anni che riesco solo a sentirla al telefono,la domenica, il giorno della mia nascita, senza rancori le ho detto che per il mio bene,ho bisogno di stare sola. Certe cose si risolvono con tecniche che operano direttamente sull anima, un pscologo o pschiatra, credo possano arrivare ad un traguardo, utile per alcuni che hanno ferite meno radicate e profonde, non per chi deve ritrovarne i pezzi.

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Avatar arbusto

arbusto

2 giugno 2014, 14:57

Carissimi tutti, caro dott. Bona, le testimonianze di molti, portano a pensare quanta incapacita', superficialita' e ignoranza, la competenza della psiche svolge le sue attivita'. Ci sono alcuni pschiatri, terapeuti che pur avendo un titolo, hanno delle problematiche personali irrisolte, penso possano interferire negativamente verso chi ha bisogno di lucida competenza professionale. Durante una seduta, mentre parlavo del conflitto con mia madre, la pscologa affermava il suo giudizio negativo, tanto che sentii di difendere una figura per me cosi importante, mi sentii dire, che non dovevo difenderla, come negare di non amarla, comunque sia. Non ho bruciato la rabbia che provavo con tutte le terapie provate, cambiando anche terapeuti, ma sono state le parole udite da una persona particolare, a dirmi che avrei dovuto rincontrarla, come anima, alla quale,secondo i fatti, risultavo debitrice. Da quel momento e' cresciuta la responsabilita' delle mie azioni ed ho chiesto perdono, ma..........

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Rosmarino

2 giugno 2014, 14:38

Anni fa andai per un buon periodo da uno psicoterapeuta per districare alcune mie dinamiche mentali. Cose non risolte da tempo, radicate. Non le tolsi dal mio profondo, ma imparai a conviverci. Lo psicologo in questione era ed è una persona seria e preparata, non disse mai una sola parola che mi potesse aizzare contro i genitori o il mio partner. Mi metteva solo davanti certe evidenze sulle quali riflettere. Solo una volta fece un gesto che mi rimase impresso, e funzionò come messaggio. Estrasse dal cassetto della scrivania un lungo paio di forbici da carta e aprendole e chiudendo un paio di volte mi disse " a volte bisognerebbe tagliare la lingua a certe mamme!" Quel gesto mi rimase impresso e mi servì nel tempo per capire quando è necessario tacere nel ruolo che si sta svolgendo. Quel professionista mi fu di valido aiuto, non si sostituì nelle mie scelte, non mise diktat , mi fu solo di sostegno e comprensione nei passi che io dovevo compiere e che mi hanno portato oggi qui, con voi.

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AngeloBona

2 giugno 2014, 13:57

Benvenuta Fabiana, hai scritto per la prima volta direttamente. Se vuoi loggarti in alto a destra dove c'è scritto registrati, potrai aggiungere anche una foto e fare parte della grande famiglia dell'Uno della Massa Critica.

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Fabiana

2 giugno 2014, 13:46

...eccomi...nel vero senso della parola...
Appena appena affacciata alla finestra dell'UNO...
Che questo viaggio abbia inizio finalmente in una "nuova" consapevolezza
...grazie, grazie, grazie

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Massimo Soldati

2 giugno 2014, 11:18

Caro Angelo, sono d'accordo con te quando dici che tante cattive terapie portano solo a rinfocolare l'odio verso un genitore e a dare la colpa a lui (o ad entrambi) depotenziando il paziente. Ciò che conta a mio avviso è recuperare la propria capacità di affrontare la vita e certo facili scuse non sono utili a questo scopo. Detto questo credo anche sia utile in certi casi mobilizzare la rabbia, spesso inconscia, verso un genitore od entrambi, per renderla consapevole e permettere il recupero della aggressività bloccata. Questo deve però assolutamente essere finalizzato al distacco ad alla autonomia, per poi ricuperare il rapporto col genitore in modo maturo.

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AngeloBona

2 giugno 2014, 10:08

Cara XXXXX, scusami, ho cancellato fortuitamente il tuo interessantissimo post dove spiegavi che ti eri rivolta ad un "terapeuta" che praticava "l'ipnosi vigile" e che fomentava in ipnosi vigile la rabbia ed i sentimenti dei suoi clienti. Dopo il "risveglio" istigava a sfogare su di lui la rabbia o le altre emozioni che emergevano seguendo il metodo di Jodorowsky. Mi hai fatto capire che ne sei rimasta dipendente e che ti ha prodotto dei danni. Ti prego di riscrivere un altro post. Per quello che ne penso è gravissimo quelo che racconti ed orientato al plagio ed all'abuso. Tanti "ciarlatani" pullulano nel mondo e si inventano mille strategie per possedere l'anima della gente. Ho parlato di possessione perchè di questo si tratta.

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AngeloBona

2 giugno 2014, 09:53

Cara Crick 61, la tua testimonianza tragica ed esplicativa è molto importante per comprendere quanto uno psicoterapeuta puó essere nefasto e distruggere o condizionare il destino di due anime. Cosa vogliono dire "due agende diverse?" Come si permette questo frustrato dall'alto della sua saccenza di condizionare una separazione di due cuori che potevano magari risolvere la conflittualità? Grave, gravissimo che un terapeuta dica "devi fare..."
Il libero arbitrio è sempre da assecondare ed anzi da supportare riequilibrando le scelte impulsive. Ricordo come avessi io stesso una profonda rabbia adolescenziale contro i miei genitori e come il bravissimo mio terapeuta e didatta mi aiutó a rielaborare questo sentimento negativo senza uccidere i miei famigliari. Se mi avesse detto "Vattene da casa" lo avrei immediatamente seguito commettendo un grave errore. Bisogna sempre diplomaticamente cercare di non fare dei morti quando è possibile.

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crick61

2 giugno 2014, 07:45

Ricordo con dolore quando, una decina di anni fa decisi di rivolgermi ad un noto e stimatissimo psicoterapeuta, ora scomparso, per la possibilità di una terapia di coppia con il mio partner di allora, che amavo molto. Eravamo in crisi e così pensai di contattare questo medico. Il risultato fu disastroso, lui decise di vederci separatamente e qualche tempo dopo, durante una mia seduta mi disse che io ed il mio partner avevamo "agende" completamente diverse e che non era possibile continuare su quella strada. Con il mio compagno, poi, dispensava consigli su come rendere la separazione meno dolorosa... Probabilmente non sarebbe andata comunque a buon fine, ma l'amaro in bocca resta. Non proseguii la terapia, ma il danno era ormai fatto.

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cri

2 giugno 2014, 00:51

Ho avuto esperienza con un "terapeuta" non psicologo che praticava una sorta di ipnosi vigile (così la chiamava lui!) e ti portava a tornare bambino/a e a tirare fuori la rabbia (x lui era la regina di tutte le emozioni e la chiave x risolvere ogni cosa!) nei confronti del papà o della mamma. A quel punto si offriva di impersonare la tua figura materna/paterna e di farti sfogare la rabbia che usciva su di lui facendosi calpestare, picchiare, o altro. Sosteneva di ispirarsi a Jodorowsky... Era solito anche "sedurre" i suoi clienti con lusinghe varie, facendo sentire loro l'amore materno/paterno e rappresentando una sorta di riappacificazione finale.Inutile dire che non è servita a nulla se non a far uscire sofferenza e rabbia e un malsano attaccamento bei confronti del "terapeuta" stesso.

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Avatar Atman

Atman

1 giugno 2014, 23:42

Infatti condivido con te l'idea che l'attenzione (vogliamo dire ossessione?) terapeutica per il rapporto con i genitori è un fallimento preannunciato.

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Avatar AngeloBona

AngeloBona

1 giugno 2014, 22:56

Caro Atman, la relazione terapeutica sostitutiva della relazione madre-figlio o padre-figlio è un grande fallimento. L'anima in questo modo si paralizza spesso per anni prima di scoprire l'imbroglio. Solo allora il terapeuta verrà ucciso senza avere risolto alcuna conflittualità.
L'ipnosi regressiva non percorre le labirintiche strade del rapporto genitoriale che mi sembra molto marginale rispetto alla crescita spirituale del paziente ed alla comprensione delle dinamo karmiche.
Naturalmente sto parlando della vera ipnosi regressiva e non di ipnofuffa durante la quale non si raggiunge la dovuta profondità. I nuclei karmici non galleggiano a pelo d'acqua e nemmeno sono guaribili nei meeting di massa, Bisogna arrivare sul fondale individuale per risolverli. Mi spiace che non si capisca questo passaggio fondamentale. La cura non avviene a pelo d'acqua, ma solo attraverso la deep trance. Il resto è marketing, fatto bene, ma sempre marketing.

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Avatar Atman

Atman

1 giugno 2014, 22:41

Ma quante volte la relazione col terapeuta porta con sé (inconsapevole) il mito della relazione genitore-figlio? Forse anche per questo s'invita a decapitare il padre-madre :)

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Avatar ami

ami

1 giugno 2014, 22:35

Non ho esperienza di alcun terapeuta che mi abbia istigata ad allontanarmi dalla famiglia ma piuttosto di prendere le distanze dal sentimento distruttivo del rancore. Ma per quanto ci provi non sono ancora riuscita e non faccio che cambiare terapeuta.

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dharma

1 giugno 2014, 16:38

Dopo avere letto questo post ho pensato a mia madre e al suo modo vampiresco di agire nei miei confronti tanto che il mio Sè mi dice di starle alla larga. Ho fatto il bru-king oracolo pensando giusto a questo e ecco la risposta: Il bruco mammone
La dipendenza materna estende le sue simboliche ben oltre le floride forme di una mela-poppa. Da cosa hai bisogno di dipendere? Da un gruppo, da un branco, da un partner, dalla squadra del cuore. Il mamming è una sindrome alle volte inconsapevole. Datti una bella sbrucata e recidi una volta per tutte il tuo ombelico-picciolo!
ecome risoluzione : Il bruco dell’Uno
Hai compreso che un grande cambiamento è in atto nella mutazione dei tempi dell’ego. L’asse magnetico sta ruotando ed in te si apre la consapevolezza dell’Uno. Hai una grande opportunità di coglierne l’allineamento.
Questa è la seconda volta che mi viene questa risoluzione. Penso che adesso sono nel giusto cammino, finalmente nel mio dharma.

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Avatar tortorella

tortorella

1 giugno 2014, 12:01

Quando impareremo a NON dare la colpa agli altri della nostra infelicità, quando la smetteremo di fare le vittime, quando riusciremo a capire che tutto è perfetto così com'è, quando non servirà perdonare perchè non c'è niente da perdonare, quando quando quando.. benvenuto sia quel momento

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Avatar AngeloBona

AngeloBona

1 giugno 2014, 10:35

passo le mie giornate di lavoro a riequilibrare la rabbia di pazienti provenienti da psicoterapie che li hanno istigati a considerare un padre, una madre, o entrambi i genitori come causa prima della sofferenza attuale. Non ci credo, anche se esiste l'Orco, la Strega anche all'interno di una famiglia apparentemente normale. Non ne posso piú di ascolatere percorsi terapeutici unicamente incentrati sulle figure genitoriali con frequenti istigazioni all'omicidio, all'abbandono, a non vederli mai piú.
Nessuno è colpevole ed ogni karma è una libera e ponderata scelta.
Anche la simbiosi morbosa terapeuta-paziente è veramente drammatica, ma ogni errore è comunque perfetto nell'insieme dell'Uno.

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Avatar tortorella

tortorella

1 giugno 2014, 10:08

Questa questione mi tocca molto profondamente.
Due anni fa mia figlia, che aveva iniziato un percorso con uno psicologo, da un momento all'altro, dal nulla, mi si è rivoltata contro trattandomi da madre snaturata e incapace. Mi sono sentita una spada trafiggermi il cuore, se ci ripenso il mio cuore sanguina ancora, mi sono sentita morire. In tutta sincerità se c'è una cosa che ho fatto nella vita migliore delle altre è stata la mamma. Avrò fatto i miei errori anch'io, ma l'UNO sa che meglio di così non potevo fare. Col tempo la cosa è scemata, i rapporti sono iniziati su una base più equilibrata. Il cambiamento era necessario, ma ho avuto la tentazione di denunciare quel "delinquente". Il tempo mi ha dato ragione e mia figlia ha perso fiducia nei suoi consigli e si è rivolta altrove, senza che io intervenissi. Ho solo avuto pazienza, ma se fossi stata più debole le conseguenze sarebbero potute essere molto molto gravi. Morale: non tutti gli psicologi sono competenti, attenzione!

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Monica

1 giugno 2014, 09:39

Caro Dott. Bona,
purtroppo accade spesso. E ad un certo punto non ne ho potuto più di sentire che le cause di tutti i miei mali erano i miei genitori, mia mamma in particolare...
Come se avessi avuto un'infanzia infelice con genitori disgraziati. E quando ho iniziato ad avere problemi con il mio allora compagno ci fu un "se non ti va bene così chudi". Alla prima avvisaglia di mal di pancia, via, buttiamo tutto. Usa e getta.
Aggiustare non va più di moda.
Poi una vocina dentro diceva "guarda più a fondo"... e così ho fatto.
Ma c'è chi quella vocina non la sa ascoltare :-(

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Avatar AngeloBona

AngeloBona

1 giugno 2014, 08:50

Caro Giorgio, cambiare, scegliere, allontanarsi psicologicamente da un genitore puo' essere utile se la scelta segue il libero arbitrio dell'individuo. Sto semplicemente dicendo che non condivido le istigazioni dei terapeuti all'omicidio psicologico ed esistenziale nei confronti di un genitore o di un partner. Spesso la rabbia o l'odio in questo modo si incistano e generano karma nefasti.
Il mandante di un omicidio genitoriale o relazionale non deve essere il terapeuta. Se poi una persona ritiene di chiudere per sempre un rapporto con un famigliare credo che ció sia lecito e a volte giustificabile, ma non deve essere il curante a scegliere.

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Giorgio

1 giugno 2014, 08:37

in una seduta tanti anni fà mi scagliai contro i miei genitori la risposta fu, quello che non ti và hai il potere di cambiarlo..

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Avatar Atman

Atman

1 giugno 2014, 00:59

Bel tema questo. In generale un terapeuta non può dire ad un cliente "tronca questa relazione", perché un terapeuta aiuta a gestire la complessità del proprio cliente, non prende decisioni per lui. Il problema è che molti terapeuti a conoscenza di ciò in realtà poi aderiscono a modelli che in modo subdolo attribuiscono comunque la causa dei problemi a genitori incompetenti (così come la psichiatria fomenta subdolamente l'odio verso un cervello mal funzionante). Mi è successo con una vecchia terapeuta che, anche se in modo molto garbato, aveva affermato un'incapacità dei miei genitori. Nonostante conosca i limiti dei miei genitori la cosa mi andò abbastanza di traverso, al punto da ricevere sue scuse.

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