Sono sempre più convinto sai che alle donne piacciano i bruchi. Se ti raccontassi quante “fanciulle” mi raccontano di essere dipendenti affettivamente da una larva eruciforme o bruco che crivella a sua discrezione la polpa della mela ti stupiresti.
Molte pazienti si lamentano, si struggono per questa dolorosa e frustrante relazione con Messer Bruco, ma pochissime di loro, senza una opportuna ipnosi medica regressiva evocativa riescono ad emanciparsi dal parassitismo sentimentale.
Alle donne piacciono i bruchi e spesso ballano coi bruchi ricordando il cult di Kevin Costner.
Dicesi “bruco” quel personaggio ambiguo e tenebroso ( dire bello è molto soggettivo) che strazia la malcapitata sfruttandone gli atavici vuoti affettivi, fino a portarla al limite della sopravvivenza.
Come statistica direi che nel corso della propria vita, una donna su due ha sperimentato la crivellante dipendenza dal bastardo dell’eros, da colui che non deve chiedere mai e che come da copione non conosce le più scontate olofrasi dell’amore, come ad esempio “ti amo”.
Il bruco attizza il gentil sesso, forse per la forma che metaforicamente è già un preambolo di accoppiamento. Il vermazzo è ambiguo, dice e non dice, è introverso e imprendibile, va e viene quando gli pare trovando sempre una scontata accoglienza.
La larva della mela si nutre dei semi del torsolo e quindi va dritta al cuore del pomo per poi uscire dall’altra parte.
Non prova mai un bruco il benchè minimo senso di compassione. Trafigge, sugge la polpa e poi una volta sazio abbandona la mela che entra in uno stato di depressione maggiore inevitabile.
Mi sono ancora convinto che le donne non provano attrazione alcuna per i bravi ragazzi, per i cicisbei, per i cavalier serventi che non riuscendosi mai ad accoppiare rischiano l’estinzione della specie.
Il bruco sfrutta la vittima che crede di poter mutare l’animo del vermazzo elergendo un amore incondizionato. Non lo cambierai, stanne certa, ma sarà lui a mutare te in peggio, fino alla consunzione della polpa.
Lo “straziami, ma di baci saziami” di Creola, la canzone di Ripp, al secolo Luigi Miaglia del 1926 è sempre attualissima e raffigura la masochistica dialettica di molti “amori frustrati”.
Contando la frequenza delle “donne imbrucate” ho scritto un libro su questo tema: Il Bruco: Come riconoscere l’altra metà della mela evitando il Bruco.
Come ho detto all’inizio l’ipnosi medica regressiva evocativa è la terapia di elezione per guarire dal mal di bruco.
Meglio sole che dal bruco accompagnate dice il saggio . Avanzo un’altra credibile domanda: E se il bruco rappresentasse un ingrediente fondamentale karmico per espiare antichi debiti del cuore? Lasciamo la risposta all’ipnosi medica evocativa e per ora siamo molto comprensivi con coloro che ballano coi bruchi.
Domande: hai mai ballato con un bruco? Stai vivendo ora una relazione dolorosa e frustrante con un bruco? Ce la racconti in breve? Di quale tipologia è il tuo bruco? Dell’andirivieni? E’ un Bruco mentitore? Si interessa del tuo dolore? E soprattutto ha mai detto “ti amo”?.
Buona Vita Angelo Bona
Ebookeria. Ti ricordo che è uscito il mio nuovo libro La profezia del bambino dei diluvi, i presagi dei Maestri dell’ipnosi regressiva evocativa. Puoi scaricare gratis il libro nella Ebookeria e sarebbe stupendo che tu mi scrivessi un commento.
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