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I libri del Dr. Bona L'Arte della levatrice, l'ipnosi evocativa della vita prenatale.

Buona lettura!

Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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L'INDIFFERENZA

L'assuefazione alla tragicità del mondo, al suo rumore, alle sue grida di dolore rendono l'uomo indifferente. Una coltre di nebbia cala sulla pianura dell'indignazione, sulle periferie dello stupore, sulle metropoli dello sconcerto. Chiudiamo fuori dai cancelli del nostro piccolo loft bunkerizzato, gli inferni, le esplosioni sulfuree, le goccie di pioggia acida. E' sempre più faticoso parlare, vedere, ascoltare. Filtra comunque il mondo con le sue unghie tentacolari dai pori dei muri, dalla sottile fessura della porta blindata. Si spegne il brusio delle parole del cuore, tace il mantra delle emozioni del Sé. Come possiamo reagire?Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 28/09/2006 | Letto 33.100 volte | 

News ed informazioni utili

Dr. Angelo Bona
Via Andrea Costa, 73
40134 Bologna

Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

Scrivetemi a angelobona1@gmail.com

Buona vita,
Angelo Bona

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Commenti al post8 Commenti al post

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odette

1 ottobre 2006, 20:36

sono d'accordo con te Zingara , sicuramente i grandi orrori di questo mondo non li possiamo risolvere , ma possiamo cominciare .
Penso che sia nelle piccole cose che si crea il grande amore .
Tanto AMORE a tutti

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Pirpolo

28 settembre 2006, 20:24

Alleniamoci: mezz'ora al giorno di esercizio aerobico, ovvero seduta in locazione semi-silenziosa all'aria aperta in ascolto attivo dei rumori ambientali. Due volte a settimana integrazione con esercizio pesante di volontariato, atto a dare sostegno fisico e spirituale agli organismi viventi che ci circondano e che non si muovono all'interno di un tubo catodico esanime. :-)

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oriana

28 settembre 2006, 16:09

La portata dei problema del mondo, quelli più eclatanti come la guerra, la fame, la distruzione dell'ambiente, in definitiva la vittoria di tanti egoismi sociali ed economici, mi sembrano essere immensi perchè io possa sopportarne tutto il dolore che arreca. Sono una piccola anima che cerca altre piccole anime nell'infinità delle atrocità materiali e non. Mi sono sempre ribellata, ho lottato e ci sto provando ancora, contro le cosidette ingiustizie. Ho provato a riprodurre nella mia vita la coerenza del sentire e dell'affermare. Ho aperto il mio cuore a tutte le ipotesi che sentivo possibile praticare per rendere reale ed incisivo il mio stupore, indignazione, non accettazione. Nelle migliori delle ipotesi è stata letta come trasgressione di una cosidetta "diversa". In realtà ho solo bisogno di condividere ad ampio spettro un altro modo di "esserci". L'inquietudine esistenziale il terreno che più amo e che non ho mai disconosciuto. Ne ho tratto fantasia e spirito di indipendenza ed autonomia che mi ha aperto spazi immensi nel cuore. La Paura del nuovo, di essere coerenti con la propria indole, è invece l'elemento che ancora caratterizza la maggioranza dei rapporti umani e determina la staticità delle regole sociali anche di quelle che non hanno davvero più senso di esistere.
Questa la mia riflessione.

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Mirella

28 settembre 2006, 15:56

.... è vero!!! spesso e volentieri rimaniamo indifferenti di fronte alle notizie più tragiche che sentiamo ai telegiornali..... ma come si fa a rimediare a tutto il male e alla sofferenza che ci circonda? E poi con la Tv è facile sfuggire, basta cambiare canale o meglio ancora spegnere...... e così ho voluto vedere con i miei occhi la povertà, toccare con le mie mani le mani mutilate di Samir, un ragazzo nero di 18 anni che ne aveva passate di tutti i colori, ho voluto sentire con le mie orecchie le storie più orrende recandomi in Africa nel Burkina Faso, uno degli stati più poveri del continente nero. Per due settimane mi sono immersa in quella nuova realtà così scioccante ed al ritorno mi sono sentita MOLTO fortunata per tutto quello che possedevo...... dopo la vita è ripresa, sono tornata nel quotidiano, ho cercato di fare qualcosa.... come un sito internet (www.helplife.org) per illustrare un po' la situazione e raccogliere fondi.... ma cosa si può fare per dare una svolta significativa ad un MONDACCIONE che, inesorabilmente, da sempre sembra dirigersi nella direzione sbagliata ? Questo proprio non lo so........

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tiziana

28 settembre 2006, 14:25

Quando è nata la mia nipotina mi si è ripresentata prepotente la sensazione di frustrazione che ci accompagna, per questa civiltà castrante. Il suo sorriso ma ha riempito il cuore e tutto mi è sembrato più lieve. Allora mi sono detta: è perchè la amo e lei mi ama. Di conseguenza il trucco sta nell'amore. Ma è un po' difficile amare Bin Laden, Bush, Prodi e chi più ne ha più ne metta. Ma se il potere è quello che è, è anche colpa mia, quindi debbo riconnettermi con la mia umanità, osservare sia me stessa che gli altri, non tirar dritto ma lasciarmi coinvolgere anche a rischio di essere trattata male. Infondo, anche un sorriso è un'energia che non va dispersa

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Matronix (Silvia)

28 settembre 2006, 13:46

Credo che siamo noi a scegliere la nostra vita e le esperienze da fare. Credo che il fratello che lava i vetri al semaforo (è un esempio) sia un coraggioso che ha scelto di fare un'esperienza dura in questa incarnazione. Non sempre allungo una moneta, ma spesso allargo un sorriso e penso: fratello mio, ammiro il tuo coraggio, che tu possa trovare quello che cerchi! Molto spesso il sorriso è ricambiato, con sguardi di intesa ... forse lo spirito comunica con gli occhi (anche il druido Bona ha accennato a questo in precedenza).
Riconoscere lo spirito di luce in ogni "travestimento" e fargli capire che l'abbiamo "visto" sembra una cosa piccola, ma secondo me non lo è. Basta un attimo, non c'è bisogno di fare gesti eclatanti, ma la giornata può essere piena di questi attimi che ci fanno sentire tutti meno soli e incompresi ... C'è una "massa critica" silente, nascosta, ma c'è, e stando attenti possiamo entrare in contatto.
Senza bisogno di fare sermoni (ne abbiamo già parlato sul blog, alle volte non è possibile né opportuno) "esserci", offrire un sorriso, può essere importantissimo, può perfino creare un precedente per futuri sviluppi spirituali (in fondo siamo fatti di energia, anche i nostri pensieri e le nostre emozioni sono energia).
Avverto e sperimento sempre più spesso che è lo spirito che plasma la materia, un gesto - piccolo o grande - che nasce dal cuore puro può plasmare un mondo migliore.
Sentirsi impotenti, frustrati, arrabbiati, vittime, giudici, eroi ecc. è una trappola alla quale dobbiamo sfuggire ... Tutto è Amore dell'Uno, anche quando sembra il contrario.

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Gabriella

28 settembre 2006, 13:31

Come negare la tragicità del mondo?
Ho pianto molte lacrime, le mie e poi quelle di molti altri.
Guardo all'indifferenza come al volto distorto di quella benedizione che si chiama distacco e permette di agire piuttosto che reagire, senza pensare di dover salvare tutti, anche chi non lo chiede.
Ora so che non posso proprio lasciarmi travolgere dal dolore del mondo, anche se so che è anche il mio.
Più umilmente lavoro per trasformare la mia tragedia personale in una commedia.
Quando accade scopro che anche il mondo diventa spiritoso.

Gabriella

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Roberta

28 settembre 2006, 10:49

Ciao,
Sono d'accordo con Virginia, che tanta gente non ammette nemmeno di essere triste, di soffrire. Perche' ammeterlo li fa sentire vulnerabili, dei deboli. Quindi in quei casi io lascerei perdere, ognuno ha il suo cammino ed i suoi tempi. Mai forzare il libero arbitrio di ciascun essere. Detto cio' non intendo dire che dobbiamo essere a nostra volta indifferenti, ognuno a pensare ai proppri problemi e chiusi nel nostro guscio, ha ragione Paolo a dire che dobbiamo rivolgere un sorriso a chi ci sta vicino, tendere una mano ed anche accettare la risposta negativa. Potrebbe essere che otterremo un altro sorriso, un'altra mano che si tende o invece la chiusura del cuore. Io la penso cosi'. Comunque ultimamente anch'io sto cercando di aprirmi di piu', parto dal lavorare su me stessa e vedo che spesso alla mia apertura del cuore segue sempre apertura del cuore, quindi buone nuove!!

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