Sapevi che anche l’uva possiede una sua immunità?
La sintesi del resveratrolo, un fondamentale polifenolo, è localizzata nella buccia dell’uva (epidermide dell’uva) e serve per difendere l’uva dalle infezioni microbiche, dallo stress e anche dai trattamenti chimici come l’applicazione di erbicidi e fingicidi.
Il resveratrolo è quindi un potente antibiotico naturale simile come funzione alla nostra vitamina D cutanea.
Dalla macerazione della buccia si ricava il resveratrolo ed i vini rossi ne posseggono di più rispetto ai vini bianchi. Il contenuto di resveratrolo del vino dipende dalla genetica del vitigno e dalle condizioni enologiche, cioè di trasformazione dell’uva in vino.
Nei vini americani la concentrazione di resveratrolo della buccia è nettamente inferiore rispetto a quelli italiani, francesi e spagnoli.
L’esposizione dell’uva al sole è proporzionale alla concentrazione di resveratrolo. Una estate soleggiata favorisce naturalmente la sintesi di questo polifenolo miracoloso.
Perché associo il resveratrolo alla vitamina D? Perché ho avuto una intuizione che mi sembra molto interessante.
La vitamina D viene sintetizzata a partire dal colesterolo cutaneo, il resveratrolo dell’uva deriva dalla felinalanina a sua volta prodotta dagli zuccheri nella epidermide dell'acino.
La cosa fantastica è che la vitamina D ed il resveratrolo attivano entrambi il recettore nucleare VDR della vitamina D che presiede a tutta la nostra immunità innata.
Vuole dire che l’azione anticancro della vitamina D e del resveratrolo insieme rappresentano un potentissimo preventivo e curativo dei tumori.
Ti riporto carpendola dalla letteraura popolare una chicca sul resveratrolo il cosidetto "paradosso francese".
Uno scienziato francese Serge Renaud confronta l'incidenza delle malattie coronariche tra la popolazione francese e americana.
Risulterebbe che i francesi nonostante la grassa alimentazione sono meno soggeti a malattie cardiovascolari perchè assumono quotidianamente vino rosso ai pasti.
Non mi sembra assolutamente credibile questa tesi! Conosco un simpatico collega che si giustifica nell'alzare il gomito alla sera affermando che lo fa per motivi salutari assumendo resveratrolo.
Credo che la minore incidenza dei disturbi cardiovascolari nella popolazione francese dipenda prevalentemente da ragioni genetiche e non da una particolare propensione al buon vino rosso.
Il "paradosso francese" serve più alla pubblicistica dei produttori di vini che alla terapia delle coronarie.
Ti svelo che non basta bere un buon bicchiere di vino rosso a pasto. Il resveratrolo deve essere integrato a dosaggio ben definito individualmente come integratore.
Ti allego un articolo favoloso scritto da ricercatori di Università di Stanford e Harvard. Verifica cliccando Author information. PubMed
Ancora un link sul resveratrolo come anticancro. PubMed
Come vedi spesso la natura ci offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Buon vita Angelo Bona