La tradizione filosofica antica separa il corpo dall'anima. Pitagora (571-496 a.C) credeva nella reincarnazione e concepiva il corpo come impuro, mantre valutava l'anima immortale.
Nella sua scuola di Crotone, il grande filosofo, insegnava che l'anima, macchiata da una colpa originale, si reincarnava in diversi corpi fino alla espiazione del peccati.
Questa è la dottrina della metempsicosi che indica il "trasferimento" dell'anima da un corpo all'altro.
Il corpo è concepito dalla tradizione orfico-pitagorica come la prigione dell'anima, un involucro che contiene l'anima e che non possiede la stessa natura divina dello spirito.
Dalle numerose ipnosi evocative ed dai channeling che ho condotto durante la mia esperienza professionale ho dedotto informazioni completamente diverse.
1) La natura del corpo e dell'anima è la stessa: il corpo è una materializzazione, una condensazione dello spirito. Il corpo è un recettore sensoriale o esperienziale generato dall'anima, un vascello che permette all'anima di navigare le vite verso la consapevolezza dell'amore.
2) Il corpo non è la prigione dell'anima. E' l'anima che contiene il corpo e non viceversa. Siamo abituati a concepire l'anima contenuta nel corpo, come se lo spirito avesse dei confini biologici. Questa è per me una illusione della nostra mente.
3) Non è credibile la concezione del "peccato" come obbligo evolutivo dell'anima di espiare la colpa dello spirito in corpi diversi. Il peccato è un retaggio religioso che possiede a mio avviso un unico fine commerciale: quello di creare caste di "purificatori" dalla colpa ai quali riconoscere un illecito potere temporale, meglio dire politico.
4) Il karma non è quindi collegabile al peccato, ma rappresenta una spinta evolutiva esente da colpa. Esiste un gradiente d'amore che ci orienta verso la consapevolezza, ma ciò non possiede nessuna natura di condanna, di espiazione o di penitenza.
5) L'ipnosi evocativa ex ipnosi regressiva è utile per conoscere le esperienze delle vite ed apprendere la via di liberazione.
Perchè parlo di ipnosi evocativa? Evocare deriva da e-vocare, cioè "chiamare fuori", "richiamare al presente". Intendo con ciò un "richiamare" le esperienze esistenziali che vivono nel nostro inconscio per ampliare la conoscenza di noi stessi ed avere più strumenti per evolvere.
Perchè non uso l'aggettivo "regressiva". L'ipnosi ci conduce nel Sè, in un Sè atemporale, direi quantistico, dove non esiste il tempo e dove le "vite" affiorano in evocazione in un eterno presente. Non si può "regredire" in vite precedenti perchè nessuno può abbandonare l'adesso facendo un salto fisico nel passato. Nessuno può cogliere il fiore nel campo di ieri, ma può far rivivere quel fiore nel campo dell'oggi. E' una illusione il ritornare al passato abbandonando il presente che è eterno e atemporale. E' possibile invece il contrario: possiamo rievocare il passato nel presente. E solo nel presente possiamo comprendere l'amore.
Buona vita Angelo Bona