L’inconsapevolezza è la completa incoscienza dell’amore, del fine della nostra vita. E’ l’indifferenza di chi guarda il mondo con lo sguardo assente senza alcuna speranza o voglia di poterlo cambiare.
L’inconsapevolezza è la sudditanza al tempo, è la fretta che ci sconvolge ogni giorno correndo di qua e di là senza sapere dove stiamo andando.
L’inconsapevolezza è regredire continuamente nel passato cercando drammaticamente le ragioni della nostra infelicità, dell’ingiustizia, del tradimento, dell’abbandono.
L’inconsapevolezza è proiettarsi nel futuro con angoscia di anticipazione e con la mancanza di fede, con la paura della dissoluzione del nostro ego, delle nostre esili certezze, col terrore della morte.
Ci difendiamo con armi inutili come il menefreghismo, il cinismo, la latitanza dalla vita. Ci difendiamo con l’apatia, l’insensibilità, l’incapacità di scegliere.
Se aggraviamo la nostra inconsapevolezza diventiamo accidiosi, cioè noiosamente e tristemente inerti, indolenti, incapaci di agire.
E' questa inconsapevolezza di massa che sta uccidendo il mondo permettendo agli individui più ciechi e folli di dominarlo e di distruggerlo. Non è la guerra che uccide l'amore. L'omicidio è perpetrato dalla nostra inconsapevolezza.
Se a questo punto come cura dell’anima del depresso accidioso utilizzassi l’ipnosi per togliere coscienza al paziente commetterei un crimine.
Non è l’addormentamento coscienziale che urge come terapia dello spirito, ma piuttosto una ipnosi che risvegli, una riconnessione all’Uno, una ri-animazione dell’amore.
Per questo non credo nell’ipnosi regressiva che esalta la dimensione del tempo, che analizza “vite precedenti”, come se la vita non fosse una ed eterna.
Certo, non rinnego la pratica di trenta e più anni dell’ipnosi regressiva e i miei quattordici libri scritti e divulgati sull’argomento.
Affermo soltanto che in me si è evoluta la coscienza del tempo fino a farlo divenire soltanto il presente, un eterno presente.
In questo “ora” occorre che togliamo la testa da sotto la sabbia, che ci risvegliamo al “qui ed ora”.
Nell’inconscio non esiste il tempo e l’ipnosi deve divenire evocativa dell’eternità del presente. cioè una destosi.
Le vite non sono precedenti, ma sincroniche e non esistono orologi nè clessidre nella nostra anima. Credo che viviamo sincronicamente più esistenze nascoste nella profondità del nostro Sè e svelabili con l'ipnosi evocativa. Nulla muore, nulla è precedente, tutto è sincronico ed eterno.
Solo in questo modo la ipnosi evocativa ex ipnosi regressiva può divenire la via segreta dell’arcobaleno, la strada che di gradazione in gradazione raggiunga la meta della Luce.
Tanti pazienti mi chiedono come poter ritrovare il diritto alla felicità. Solo dissolvendo le "ombre del karma" potranno rrealizzare in loro l'arcobaleno della consapevolezza.
Abbiamo bisogno di Luce, di vitamina D, di consapevolezza dell’Uno.
Solo in questo modo potremo evitare il crimine di uccidere quotidianamente l’amore.
Buona vita Angelo Bona
Ps: Ora che hai letto l'articolo, se sei d'accordo, non essere inconsapevole. Ciò che ti è stato dato non obbliga, ma consiglia almeno un breve commento.