Nulla viene dal nulla, quindi come può il tempo nascere, compiere un percorso lineare e terminare con la morte? Come può in una sola vita terrena generarsi un destino valente per l’eternità? La visione giudaica e coranica, l’ottica delle religioni monoteiste è drammatica!
Una sola chance di vita terrena con una aspettativa di esistenza media che si è di molto allungata fino agli attuali 83 anni per gli uomini e 85 anni per le donne.
In questo tempo dovremmo garantirci un posto in Paradiso o se siamo rimandati a ottobre in Purgatorio. L’opzione inferno, l’eterna genna di fuoco è comunque possibile per gli eretici, per i troppo distratti, per chi, per tradizione o entnia ha sbagliato religione.
La linearità del tempo, tra l’altro non più avvallata dalla scienza, ha condizionato la coscienza e i sensi di colpa di chi si considera peccatore.
Non devo retrocedere ai sacri testi vedici per incontrare proprio tra i padri della Chiesa un Sant’Agostino che rifiuta la concezione del tempo ciclica dei filosofi greci. Afferma che la ciclicità, l’eterno ritorno dell’uguale renderebbe vana e illusoria la ricerca della felicità umana.
Ancora Sant’Agostino critica la concezione del tempo lineare. Secondo la sua interpretazione l’anima conserva il ricordo del passato e l’attesa del futuro, ma in realtà esiste un solo “non tempo” che è il presente. Dunque i tempi dell’anima non possono essere tre, bensì uno: il presente dell’anima a se stessa.
La nostra anima, la nostra vita è eterno presente.
Anche la tradizione vedica concepisce il tempo come ciclico, eterna ruota samsarica dalla quale solo il nirvana può liberarci.
In realtà nei Veda il tempo diviene “acronico”, cioè esistente e non esistente insieme (advaita) ed interpretabile come illusione o maya.
Credo che sia il buddhismo la “religione non religione” che più si avvicina al mio sentire e amo profondamente l’illuminante insegnamento del Dalai Lama che dice:
" Questo che viene chiamato tempo non esiste. E' una illusione come la percezione dello spazio. Voi pretendete che il tempo sia una successione di avvenimenti? Il passato è un sogno. Solo il presente è reale e l'avvenire non è che un'illusione".
Ora desidero compiere un distinguo in riferimento al mio quotidiano dedito lavoro di ipnosi medica.
La ipnosi regressiva richiama immediatamente un sinonimo di temporalità, un ritorno ad una vita precedente. Ma se per i Veda, per il buddhismo, per il taoismo, per Sant’Agostino, per la fisica quantistica il tempo non è lineare, da quale tradizione nasce l’ipnosi regressiva?
Parlare di vite precedenti vuole dire riconoscere che la vita non è una ed eterna, acronica, ma divisa in segmenti relativi intervallati tra una nascita ed una morte. In questo caso il tempo diviene “durata” come è riferito ad un’ora, ad un giorno, ad un mese, ad un anno.
Le vite sono invece per me sincroniche e non precedenti. Nella mia esperienza di vita io non sono stato un templare di nome Simon Mathieu, sono a tutt’oggi un templare. Non sono stato un Druido di nome Sir Mon, sono ora un Druido.
Ogni mia vita è in me presente e non passata e rievocabile tramite l’ipnosi e l’autoipnosi.
Una ipnosi evocativa, non una ipnosi regressiva! Io sono ora le mie vite ed esse vivranno sempre in me nel mio presente, non nel mio passato!
Sono i miei “other selves” sincronici, eterni compagni del mio presente. Qualcuno mi chiederà come interpreto la reincarnazione. La interpreto reincarnazione sincronica, acronica in quanto anche per la rinascita non esiste il tempo.
Il tempo lineare quindi è l'inferno.
L'eterno ritorno dell'uguale di Nietzsche è per me ancora angosciante ed è una patologia della circolarità del tempo. Ho fede nel potere mutare la mia vita con l'ipnosi evocativa: l'eterno ritorno del variabile! Fino alla liberazione dal tempo-non tempo. Credo fortemente di poter mutare il mio karma e di avere il diritto di liberarmene.
Patanjali padre del Raja Yoga parla di pratiprasavah e queto è il più antico nome sanscrito dell'ipnosi evocativa e vuole dire "rinascita nel presente".
Io sono ciò che sono, non ciò che sono stato!
Arduo da fare intendere alla newtoniana nostra mente razionale.
Buona vita Angelo Bona