Il mio incontro con Gregory Bateson ed il suo geniale testo, Verso un’Ecologia della mente (Adelphi) mutò , quando ero ancora ventenne, la prospettiva della mia ricerca interiore, dall’io alla relazione con l’altro, dall’individuo al sistema o contesto nel quale un conflitto accadeva.
Bateson mi portò a valutare il concetto di soggetto contestuale, cioè l'idea che la personalità dell'individuo fosse la risultante di processi interattivi con l'ambiente e con gli altri.
Ciò rappresenta il contrario di quanto postulato da Cartesio ove l'io, l'ego diviene iperbole, cardine sul quale fondare tutto il sapere. "Cogito ergo sum" è il postulato dell'individualismo, fulcro autoreferenziale della conoscenza fenomenica.
Il mio interesse per le filosofie orientali, per l’induismo, il Raja Yoga di Patanjali, il buddhismo zen e tibetano si amalgamò alle interpretazioni pragmatiche e cibernetiche di Norbert Wiener. Secondo questo grande matematico americano, il nostro mondo è costituito da sistemi. La società, la famiglia, la cellula, l’individuo sono composti da elementi in interazione e tutto è interrelato da scambi di energia, informazione e materia.
Il concetto di Uno di antica tradizione Vedica pulsa o meglio palpita fino alle più remote e attuali equazioni della cibernetica e della fisica quantistica.
La Scuola di Palo Alto e il il Mental Research Institute con i loro esponenti Bateson, Jackson, Haley, Watzlawick divennero i principali ideatori della terapia sistemica familiare ed anche i portavoce della interpretazione più all'avanguardia dell’ ipnosi Ericksoniana, altro mio grande campo di interesse.
Ricordo che in Italia negli anni 80 la psicoterapia sistemico-relazionale crebbe grazie all’impegno di Mara Selvini Palazzoli, Boscolo, Cecchin e Giuliana Prata.
Mi interessai profondamente all’orientamento sistemico-relazionale che interpreta il comportamento individuale in base alla rete delle interazioni significative dell’individuo con l’ambiente, la società, la famiglia in cui vive.
La famiglia, la società sono unità funzionali ove per comprendere un particolare conflitto individuale si deve estendere la problematica al sistema intero e non alla singola parte.
Il malessere non è mai letto come avulsa problematica soggettiva, ma come responsabilità dell’intero sistema di appartenenza.
Dal mio interesse culturale per la Psicoterapia Sistemico-Relazionale è nato il mio impegno ormai trentennale in una nuova ricerca relazionale che estende al Sé il contesto dell’analisi.
Dalle 50000 ipnosi evocative mediche da me condotte fino al oggi ho evidenziato che non esiste solo una sistemica relazionale esterna.
Nello studio quadriennale terminato e condotto alla Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano sono emerse importantissime e direi sbalorditive scoperte.
Ognuno di noi non è identificabile solo in se stesso e nella relazione sociale o affettiva. Entro di noi esiste una “sistemica occulta”, cioè la presenza di quadri di personalità, di “other selves” che influenzano endogenicamente la nostra personalità manifesta di base.
Chiamo queste personalità profonde e inconsce “identificazioni multiple” o “noi interiori”.
L’analogia con il romanzo di Luigi Pirandello “ Uno nessuno centomila” è forse l’attinenza più comprensibile.
L’ipnosi evocativa quindi, insieme alla psicoterapia sistemico relazionale divengono metodologie utili e complementari per conoscere e guarire la nostra complessa sistemica psicologica e spirituale.
Non basta quindi una psicoterapia analitica che si rivolga solo all’individuo, ma occorre entrare nel nascosto gioco delle parti interiori e delle relazioni contestuali.
L’ipnosi evocativa raggiunge “ i noi” interiori, quelle personificazioni che compongono la nostra moltitudine e che interagiscono con ambienti, affetti e sistemi di riferimento endogeni ed esogeni.
Chiamo ulteriormente questi “other selves” vite sincroniche in quanto nel nostro inconscio le parti non sono disposte linearmete o diacronicamente, ma sincronicamente al presente.
Non esistono vite precedenti o anime precedenti. Ognuno di noi è una infinita esperienza evolutiva sincronica all’eternità.
Mi vine ancora in mente la mirabile verità della Tavola Smeraldina di Ermete Trismegisto che riporta il lapidario detto "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della cosa-Una"
La sistemica esterna a noi e la sistemica interiore costituiscono insieme un unico e interrelato planetario che compone la nostra soggettività.
Ognuno di noi percorre un karma evolutivo fino all’illuminazione finale ove ogni sistemica ed ogni commedia delle parti si dissolverà nella Consapevolezza dell’Uno.
Buona vita Angelo Bona