Allan Hobson psichiatra ricercatore della Division of Sleep Medicine, Harvard Medical School ha realizzato una scoperta direi epocale, che si riferisce alla protocoscienza del feto che a suo parere nasce durante l’ottava settimana di gestazione nella quale inizia l’attività onirica o REM.
Cosa è la protocoscienza? E’ la prima consapevolezza della identità dell’individuo e delle emozioni che gli derivano dal proprio sé, dalla madre e dall’ambiente esterno.
Il fondamentale studio del Prof. Allan Hobson è stato pubblicato su Nature già alcuni anni fa.
Hobson JA, REM sleep and dreaming: towards a theory of protoconsciousness Nature Reviews Neuroscience 10, 803-813 (November 2009)
Quindi tutta la psicoanalisi e la psicoterapia che si basano sulla autobiografia scritta dall’individuo dalla nascita alla morte devono essere aggiornate per quanto riguarda il timer esistenziale. Un periodo iniziale importantissimo è stato omesso e manca all'appello!
Nove mesi in più devono essere considerati come intervallo endogestazionale essenziale sul quale basare tutto lo studio del protoindividuo , cioè di chi siamo dall’inizio della nostra vita e cosa proviamo emotivamente, psicologicamente e fisicamente nei nove mesi di gravidanza.
Considero la scoperta di Hobson epocale perché integra un tassello non solo aggiuntivo, ma fondamentale nella comprensione delle dinamiche psicologiche e spirituali dell’individuo.
Nei primi nove mesi di gravidanza, come sto studiando su migliaia di casi da trent'anni , si programma la matrix emozionale, affettiva ed anche epigenetica del feto che condizionerà tutta la sua esistenza successiva creando le mappe dinamiche iniziali, i source code, sui quali si imposterà tutta la successiva relazione con il mondo.
Ora puoi leggere queste righe distrattamente o renderti conto che ti sto proponendo uno scoop che mai nessuno al mondo ti ha fornito prima d'ora.
Ecco la novità che non deve essere sottaciuta e archiviata con faciloneria o peggio con malcelata presunzione e che rappresenta una vera rivoluzione copernicana della psicoterapia.
Ho scoperto che esiste un metodo meraviglioso per accedere alla protocoscienza del feto e questa metodica si chiama ipnosi evocativa fetale, della quale mi permetterai di fregiarmi della paternità. Oltre al colloquio in stato di veglia con il paziente, che avviene nella comune psicoterapia, esiste una indagine più profonda che è appunto la trance evocativa fetale che rievoca il periodo altrimenti inconscio delle prime conflittualità del feto.
Ebbene sì, questo tassello disconosciuto e basilare, questo periodo di self-coding o auto-programmazione che si riferisce alla gestazione, imposta tutta la successiva reattività psicologica dell’individuo.
La ipnosi evocativa fetale riconduce il paziente alla sua vita ancestrale nel pancione della mamma ove l’unica risposta che a lui, piccola creatura importa, è in sintesi se esiste l’amore.
L’ipnosi evocativa fetale permette di rimuovere i traumi affettivi e karmici che il paziente ha archiviato nel proprio inconscio e questa direbbe Socrate è la migliore maieutica psicoterapeutica, la migliore rinascita che tu possa auspicare.
Buona vita Angelo Bona.