Certo, gli ultimi atti efferati riguardanti il terrorismo hanno sconvolto l’anima di tutti noi.
Le reazioni psicologiche che avvengono in noi per 100 morti a causa del terrorismo sono molto più gravi e drammatiche dei decessi di 300000 persone per incidenti stradali. Questa è la stima riferita alla statistica della Fondazione New America dal 2005 al 2015.
Abbiamo tutti molta più paura di atti di terrorismo che di essere uccisi per rapina anche se questa ultima ipotesi è tremila volte più possibile.
La strategia del terrore è proprio questa: tenere in tensione intere popolazioni con la mente rivolta di continuo alla angoscia di possibili attentati.
Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 moltissimi americani hanno smesso di spostarsi in aereo ed hanno iniziato a guidare di più, con la conseguenza di un incremento di 1595 decessi in un anno.
Il rischio di morire su un aereo dirottato per terrorismo pare sia 1 su 6 milioni.
Il rischio di morire per incidente d’auto è di 1 su 7000.
Il rischio di morire di cancro è di 1 su 600.
“Noi sovrastimiamo soltanto le minacce visibili”, ha detto Max Bazerman esperto di processi decisionali presso la Harvard Kennedy School.
Fondamentalmente la condizione di stress cronico che il terrorismo mediatico produce crea molti più morti del terrorismo reale.
La continua esposizione a immagini di violenza e a documentazioni di eventi terroristici produce un irrimediabile danno della tua salute legato alla paura cronica ed allo stress istigato nelle masse.
Il terrorismo si nutre poi di terrorismo mediatico sfruttando la cassa di risonanza dei social media, dei giornali e delle tv per fare spamming capillare di strategia della tensione.
Si è visto a Torino, sabato 3 giugno in Piazza San Carlo come un ragazzo a torso nudo con uno zainetto sulle spalle possa essere scambiato dalla folla impazzita con il più efferato dei jihadisti. Questa è la risultante del bombardamento mediatico della violenza e del terrore che vengono assorbiti nelle memorie delle amigdale, le nostre centraline encefaliche della paura.
Consiglio terapeutico. Come medicina preventiva non lasciarti ipnotizzare dal neuroterrorismo mediatico. Evita di esporti alle continue sollecitazioni di immagini di violenza e stragi strombazzate di continuo dai mezzi di informazione.
Tutela i tuoi neuroni da questo continuo smog mediatico, da questa continua nefanda ipnosi di massa.
Non sto certo promuovendo la mediocrità e il cinismo, o sottovalutando la piaga del terrorismo, ma propongo soltanto una salvaguardia dei tuoi neurotrasmettitori cerebrali, della salute della tua anima, prima che lo scoppio di un petardo in uno stadio, fomenti ogni volta un strage. Non avere paura della paura!
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Buona vita Angelo Bona