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Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

N.D.E. ESPERIENZE DI PREMORTE. COSA NE PENSATE?

Caro dott.Bona è da poco che conosco il Suo lavoro e forse l'argomento sarà già stato trattato ma leggendo "l'amore dopo il tramonto" ho compreso ancora di più la paura che la "nera signora" può incutere nell'animo delle persone. Io ho avuto un'esperienza due anni e 1/2 fa che non so definire in termini tecnici ovviamente ma posso raccontare con il fine di rassicurare chi come me ha fede e crede. Ho avuto un brutto incidente in macchina e per 5 minuti io non ero all'interno dell'abitacolo altrimenti non sarei qui ora a scrivere. A conferma di ciò ho ricordi nitidi di visioni dall'alto del luogo dell'incidente, la consapevolezza basata sul contatto visivo di persone presenti sul quel luogo che dalla mia posizione nell'abitacolo non potevo vedere. Ma aldilà delle conferme che le persone pretendono a fronte del mio racconto, la cosa più importante è il "luogo" dove sono stata che a parole non è descrivibile perchè è un oceano di sensazioni meravigliose e uniche che da quel giorno albergano nella mia anima e fondano la consapevolezza che l'Amore di Dio esiste davvero, che la morte fisica è davvero solo un passaggio dell'anima, che il nostro Io vero sopravvive ad essa. Ciò che voglio trasmettere a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere le mie parole è semplicemente che non bisogna temere la "cieca falciatrice" perchè essa non segna una fine semmai un inizio e a riprova di quanto affermo il dolore che ho provato risvegliandomi tra le lamiere della macchina è stata la sensazione peggiore. Non era tanto il dolore fisico ma quanto la perdita di quell'estasi emozionale che avevo provato che ancora adesso cerco di ritrovare. Un frammento di essa vive ancora in me e mi permette di accettare le asperità della vita con molta serenità ma più ancora mi è stato fatto un dono (che forse avevo anche prima ma non avevo elaborato):riesco a percepire l'animo delle persone, il loro dolore, le loro paure con un semplice tocco o anche a distanze kilometriche. C'è un legame tra la mia esperienza e l'acquisizioni di percezioni "particolari"?Qualcuno ha avuto esperienze simili?Ma più di tutto mi chiedo perchè la gente, anche le persone a noi care, ha tanta difficoltà ad accettare il messaggio che ho tentato di diffondere rendendo gli altri partecipi della mia esperienza. Annunciano l'imminente distruzione della terra per cataclismi e tutti ne fanno un proprio problema, porto le conferme che Dio esiste e che l'anima sopravvive a tutto e mi prendono per pazza. Perchè?Grazie. Buona vita Emy Cara Emy,mi accade che pazienti che vivono esperienze di premorte mi chiedano di svelare tramite l'ipnosi regressiva gli accadimenti dell'intervallo  buio del quale non conservano memoria. La trance può in alcuni casi togliere il manto dalla nebbiosa pianura del coma facendo emergere esperienze estatiche che tu invece ricordi spontaneamente. Tanti hanno l'esigenza di riappropriarsi di un frammento di esistenza recisa da forbici invisibili. Le regressioni ipnotiche accedono a file di memoria solo apparentemente cancellati. Ho ritrovato nei vissuti di NDE rintracciati dalla trance il volo estatico che tu racconti, la percezione di un tunnel di luce, l'inconro con presenze karmiche e familiari. Il ritorno è, in linea con ciò che dici, doloroso, sofferto ma segnato dal meraviglioso arricchimento della consapevolezza dell'infinita Luce dell'oltre e della verità dell'Uno. Ciò è balsamo per lenire la più infantile delle paure, quella della Nera Signora. Buona Vita Angelo Bona

Postato il: 18/10/2006 | Letto 32.772 volte | 

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Dr. Angelo Bona
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Tel per appuntamenti in studio: 327 90116 94

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Angelo Bona

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Commenti al post17 Commenti al post

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Avatar soloxte

soloxte

8 febbraio 2009, 08:59

Mi rasserena leggere queste meravigliose esperienze io,che a 40 anni mi ritrovo con l'ossessione della morte...il distacco dalle persone che amo come la mia vita,il chiedermi li rivedro' o sara' la fine di tutto??Non potrei fare a meno di pensare che un giorno li avro' di nuovo accanto a me in un posto migliore di questa vita terrena che nonostante tutto amo!Leggo e rileggo le vostre righe per poetr anch'io vivere serenamente una vita senza aver paura che una volta chiusa la porta della vita terrena sia tutto buio :)
Non immaginate la serenita' che assorbo nel leggere l vostre esperienze chissa' forse mi aiuteranno a superare questo momento di paura...mio marito,mia figlia, i miei amici li riabbraccero...sarano di nuovo accanto a me!Sembra forse assurdo,un esperienza molto forte e negativa mi ha inculcato questa folle paura di morire...un errore di diagnostica a soli 30 anni...ancora lotto contro questa paura l'idea di perdere tutto...grazie a voi inizio a credere che davvero nn finisce tutto qui!
BUONA VITA A TUTTI

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fransine

22 giugno 2007, 14:41

Il mio ragazzo non nega di aver vissuto l'esperienza, anzi lo afferma con certezza, nonostante l'atteggiamento cinico verso la vita (che però cozza con il suo senso di umanità e indulgenza che ampiamente elargisce a tutti in modo indifferenziato, considerandosi l'ultimo degli esseri degni, e lottando sempre per essere accettato) Egli però, non supportato da fede o credenza dell'aldilà, ricerca le motivazione in fenomeni fisici e neurologici. Dice che lo stato di ipossia che precede la morte è responsabile di questa condizione di NDE, comune forse anche agli animali, e che il cervello di fronte allo stress e ad un pericolo imminente, grazie all'evoluzione, ha sviluppato la facoltà di preservarsi e tutelarsi. Non esclude che questo stato che precede la morte possa in realtà durare per quello che noi uomini indichiamo come eternità, e che in realtà forse non è altro che l'attimo in cui il cervello si spegne su un'immagine di pace e contemplazione pari ad un fermo immagine che dura per sempre, anzi dura fuori dal computo normale del tempo, in una dimensione spazio-temporale che non è quella della vita (concetto che lui accetta senza riserve)Di certo il mio ragazzo non teme la morte e pur pieno di premure e umanità, non piange la morte di nessuno come un momento di separazione dolorosa. Io ora mi chiedo: se l'uomo è strutturato in modo tale da sviluppare un istinto di conservazione in vita, non può preservarsi anche nel momento della morte e non esserne mai consapevole?

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fransine

22 giugno 2007, 14:08

Ho perso da pochi giorni mia madre e il senso del dolore e della mancanza è attuttito da una strana consapevolezza che mi ha reso quasi serena e da una forza che non sospettavo nell'affrontare questo momento. Sento mia madre vicinissima, come se non l'avessi persa, accanto, come un effluvio benefico, un braccio caldo che mi accompagna, odo le sue parole continuamente e so che lei è dietro perfino alle mie azioni e alle scelte fatte nel corso di questi gionri. vivo come in una dimensione surreale dove tutto all'improvviso è diventato vano e insignificante, ma nel contempo ha una sua valenza fondamentale. Tutto è importante e non lo è, ma soprattutto non esistono più priorità, ma tutto e niente è prioritario nello stesso modo. Se chiedo a mia madre di provarmi che è ancora accanto a me, mi esaudisce subito, fa soffiare il vento, o il cellulare e cose del genere e una settimana prima che morisse l'ho sognata che mi telefonava per comunicarmi la data e il giorno di un importante appuntamento preso per me (la sua morte), al quale nel sogno mi sentivo restìa a presentarmi. Forse mi sta aiutando ad affrontare il tutto il fatto che il mio ragazzo (agnostico, ateo e pragmatico fino all'inverosimile, che ha scelto la professione medica) ha vissuto un'esperienza pre-morte da ragazzino. Lui non è arrivato al tunnel, si è fermato prima: al momento della separazione dal corpo e della lievitazione sempre più in alto, in modo da osservare sè stesso e la scena dall'alto (continua...

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Vanni

5 giugno 2007, 23:23

Ciao a tutti e Grazie Emy, sono emozionato e con la pelle d'oca, la tua lettera mi ha dato un'ulteriore conferma di ciò k ho sempre sentito dentro, k nn è la fine ma un passaggio, che la "nera falciatrice" in realtà è bianca amica.
Mi sento di dire ( con tanto amore) k probabilmente sei stata una delle privilegiate ad aver assistito a questo avvenimento" quell'oceano di cose meravigliose" e la carezza “dell'Essenza o Dio o Uno" ti ha lasciato un piccolo dono: percepire l'animo delle persone.
Uno dei miei primi e preferiti libri, in giovane età, riguardava " quelli dell'altra dimensione" bellissimo, questo per me è stata la prima pennellata verso un disegno più grande, verso un concetto di amore universale: nelle piante, ruscelli, fiori, stagioni, sole, ovunque lo sguardo arrivasse.

Dal momento che, “ casualmente” ho iniziato il mio percorso verso la medicina naturale( shiatsu,cristalli,m.t.c.) ho avuto sempre più conferme che aprire il proprio cuore verso gli altri, è il mezzo migliore per comprendere chi ti sta di fronte e l'unica vera "lingua" nn parlata dell'essere umano...ho compreso che niente viene x caso,
e k la vita, a mio parer, sono una miriade di incroci che conducono ad un unico disegno.
Comprendo anke la tua difficoltà nel comunicare le tue sensazioni, la gente percepisce il messaggio
se è preparata, ... probabilmente, oltre ad aiutare noi stessi, è ns compito aiutare le altre persone nella normale vita quotidiana.
Una grazie ancora.
Vanni

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Sivi

22 ottobre 2006, 12:02

cara emy,le tue parole mi sono di grande conforto,al contrario di quanto letto nei vari precedenti messaggi,io non ho avuto nessuna esperienza simile alla tua....ho perso però la persona per me più importante un anno fa in un incidente...e hai ragione quando dici che per noi...è difficile accettare la "cieca falciatrice" come la chiami tu...pur avendo nel cuore la speranza che oltre la vita esista ,per la persona tanto amata,tanta bellezza...e serenità...la cosiddetta luce di cui tu hai portato testimonianza...
e per questo ti ringrazio,tu l'hai vissuta per 5 minuti...lui forse la sta vivendo tutt'ora...e forse più di quanto a volte penso,lui è li,"sopseso" e può vedermi,sentire non solo il mio dolore ma anche l'amore che non ho smesso di provare!fa male pensare di essere rimasti qui "da soli"....ma a volte è di consolazione pensare che Là esista davvero un posto meraviglioso in cui prima o dopo si arriva...ed è solo questione di tempo ma prima o poi ci si ricongiungeremo con le persone a noi care(o almeno spero)!
quindi grazie per la tua testimonianza....è per me nuova speranza nei momenti in cui il dolore è talmente forte....!

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Libera

21 ottobre 2006, 11:31

Non c'entra molto con l'esperienza di premorte, ma per la serie, i bambini con la loro purezza "già sanno" vi voglio riportare la frase con cui salutò suo nonno il maggiore dei miei figli che all'epoca aveva solo 5 anni:
" ciao nonno Uccio (rivolgendosi al celo con la manina) vai pure tra le stelle, ma quando ritorni, ricordati di farti riconoscere da me, io sono qui che ti aspetto" il tutto con una tranquillità da gelare il sangue...........
Ovviamente nessuno ha mai parlato al piccolo di reincarnazioni o paradisi vari, semplicemente lui sente che le cose stanno così................Perchè in seguito ci perdiamo completamente?

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Francesca

20 ottobre 2006, 14:26

...Vi voglio bene. Francy

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Mirella

19 ottobre 2006, 19:26

Alcuni anni fa, prima di essere sottoposta ad un delicato intervento, lessi un libro ke raccoglieva le testimonianze di persone di tutte le parti del mondo ke avevano avuto esperienze di pre morte stando in coma, o mentre erano in anestesia totale x un intervento. Ci ho creduto fin dal primo momento e prima di andare sotto i ferri ho pregato perchè succedesse anke a me di vedere la luce e invece, dopo 9 ore di anestesia non ricordo nulla. Comunque io ci credo lostesso.
pace a tutti.

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Valeria

19 ottobre 2006, 15:13

Emy Cara,
Quelle persone alle quali hai raccontato di questo tuo ritorno nell'altra dimensione e hanno avuto reazioni negative, un giorno si ricorderanno delle tue parole. Tu, insieme agli altri che hanno scelto di vivere questa luminosa esperienza, siete dei testimoni dell'amore dell'UNO.
Grazie a te e a tutti per i loro illuminanti commenti.
Cristel

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Alina

19 ottobre 2006, 12:05

grazie Emy per averci reso partecipi della tua esperienza.E'un prezioso messaggio. a me personalmnte conforta molto sentire chi come te ,che l'ha vissuto, racconta di questo"stato" dell'anima.Grazie.perchè è linguaggio del cuore.perchè parla della grande"paura"di soffrire, di lasciare, di non essere.Quanta morte circola..questa è Vita.ho un amico stato in coma per venti giorni circa e lui racconta spesso di ciò che ha visto e sentito in quel periodo e per me è un dono che viene dato a noi, ciechi che a volte nemmeno riflettiamo su questo.io non lo conoscevo prima e mi dicono sia cambiato molto.alcuni non risparmiano commenti stupidi sul fatto che sembri un pò"svanito".io ci parlo ed ha una luce negliocchi, un'innocenza, un candore d animo che sinceramente preferirei a qualsiasi altro atteggiamento e a molti altri interlocutori.trasmette un entusiasmo , una gioia quando ne parla che mi sento in terra madre.
a me capita quando entro in uno stato di benessere e beatitudine totale di pensare "non ho paura di morire, di lasciare qua un corpo,affetti, cose, situazioni...perchè in realtà nulla lascio ma mi riunisco e anzi forse finalmente mi libero da una visione limitata che ho in questa dimensione"e mi vedo andare verso l'alto nella luce e vedere Cristo con le mani protese ad abbracciarmi.e siceramente sento solo gratitudine per questo.e tanto Amore.
mi succede molto più spesso quando mi trovo nella natura, tra gli alberi e il cielo e mi sembra non esserci più confine tra me e ciò che ho attorno. non mi sento più un essere a sè stante ,mi sento tutto ciò che vedo e non.mi sento albero fino alla sua linfa, mi sento calore del sole, fiore, granello di polvere,ossigeno.è una strana sensazione è come se ciò che vedo è uno specchio."io"non sono più perchè sono ovunque.e sento di comunicare con madre terra e l'universo tutto.poi..(ora più facilmente,da piccolina un pò meno) torno alle mie incombenze ma con sguardo diverso.e così penso"morire deve essere simile..quale paura!forse viviamo proprio per imparare ad arrivare a questo"e tu e come te molti altri che hanno vissuto la tua esperienza un pò mi danno conferma e mi aiutano ad accogliere questo momento,mi auguro"sveglia" e non dormiente .grazie di cuore.un abbraccio

Alina

ps e facendo parte della "massa critica"anche chi non vuol sentire..si becca una bella ondata vibrazionale!!tra tanti con cui ne parli, qualc-uno ascolta.anche solo Uno col cuore...dici poco!

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Daniele

19 ottobre 2006, 12:00

Avendo avuto modo di vivere un'esperienza analoga per motivi che ora non sto a descrivere (dico solo che non c'era nessun incidente o situazione clinica grave di mezzo, ma solo un sentimento di una forza inimmaginabile) non posso che confermare quanto detto qui sopra e nei vari libri che ne parlano, quella percezione tangibile e direi proprio "fisica" dell'Amore che si respira, quella pace che ti avvolge e che ti resta dentro, quell'energia che ti resta, il desiderio di condividerla con gli altri e vedere che ti guardano come un pazzo o come minimo scappano di fronte a questo atteggiamento semisconosciuto, e lo stravogimento totale dei valori e delle priorità del vivere che esso porta con sè. I cambiamenti (difficili e dolorosi, questo sì) che si rendono assolutamente necessari dopo aver vissuto un tale evento sono tali e tanti, ma tanto positivi e stupefacenti (e poi bisogna comunque prima morire per poter rinascere, è una legge di natura) che augurerei l'irruzione di un evento di questo genere nella vita di praticamente chiunque, per poterne uscire totalmente rigenerati, da cui ne discende che, parafrasando il saluto conclusivo usato dal dott. Bona, e desiderando quindi non essere frainteso, potrei concludere, invece che con il noto "Buona vita", con un più inedito "Buona pre-morte" ;-)

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Emy

19 ottobre 2006, 11:58

Cara Matronix ti posso capire in modo totale quando dici che hai voglia di ritornare a casa, quella casa conosciuta per pochi istanti e nemmeno io ricordo tunnel di luce o percezioni familiari, ciò che ricordo nitidamente è la sensazione di benessere immenso che ha pervaso ogni parte della mia anima.Mi dispiace che la tua sensazione sia svanita perchè per me invece essa è un rifugio al quale tornare quando il male terreno è troppo faticoso da sopportare, mi basta chiudere gli occhi rivivere quei secondi di ricordo che ancora ho e mi rigenero e mi ritorna la voglia di lottare affinchè l'Amore ritorni su questo mondo terreno ormai smarrito e alla deriva. Non lo so perchè sia tornata indietro e non so se ho una missione, un pò la tua convinzione la invidio.....So però che oggi trovo un perchè ad ogni cosa che mi accade anche se un perchè non c'è concretamente; so che il disegno karmico ha il suo percorso e il suo perchè che il tempo mi darà comunque modo di comprendere. Già vivere la vita è una grande risposta, va vissuta a prescindere da ciò che ti riserva.......non pensate?Un abbraccio a tutti

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Brigitta

19 ottobre 2006, 11:48

Cara Emy, non pensare che chi ti sta attorno non voglia accettare il tuo messaggio. Più probabilmente è un grande imbarazzo e un rifiuto più o meno inconscio a parlare del mistero della morte in modo spontaneo e naturale. Pensa a quante volte, quando una nonna inizia con la frase: ?Quando io non ci sarò più?? tra i familiari si eleva un coro di proteste ?Non voglio neanche sentirtelo dire!?. Quanto all?essere considerati pazzi? beh, posso confermati che c?è effettivamente qualcosa di sconvolgente in una persona uscita da una N.D.E. completamente trasformata. Anni fa, a mia zia (43 all?epoca) fu diagnosticato un tumore al cervello. Quando i medici la ?rispedirono a casa? (=spacciata), tentò di curarsi in extremis con degli intrugli di erbe forniti da un naturopata. Stando agli esami il tumore stava regredendo ma la vedevo irrequieta e insofferente. Un giorno, con l?ingenuità dei miei vent?anni, non sapendo più cosa dirle per farla stare meglio le chiesi a bruciapelo ?Hai paura?? ?Una paura fo?.? fu la risposta in un fiume di lacrime rabbiose. La rividi 3 settimane dopo. Nel frattempo il tumore in ritirata aveva rilasciato del liquido che, premendo sul cervello, le provocò una crisi e la ?morte? per pochi minuti. Ti posso assicurare che dopo quell?esperienza avevamo tutti l?impressione che il corpo di mia zia fosse abitato da un buddha alieno. Raccontò di essersi sentita attratta da una luce, di aver sentito una pace mai sperimentata prima, che non voleva ritornare nel corpo. Era svanita in lei ogni paura, era lei a consolare noi, ha scritto lettere d?addio bellissime a marito e figli e, non senza un pizzico di vanità femminile, è andata perfino a scegliersi la bara di un azzurro metalizzato. Morì un mese dopo, stranamente non per l?espandersi del tumore ma ancora per via del liquido formatosi. Mi resi conto che la tristezza che provavo non era tanto per lei ma per chi aveva lasciato.
Credo sia anche grazie all?aver potuto ?vedere da vicino? la sua trasformazione se, da quel momento, in me s?è insinuata la ?certezza? più che la possibilità, di un aldilà. Dunque, cara Emy, tu continua a diffondere il tuo messaggio e vedrai che arriverà a destinazione quando la persona ne avrà bisogno.
Buona Vita

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Emy

19 ottobre 2006, 11:46

Cara Silvia, hai ragione a dire che non va "indotta" una tale convinzione, bisogna comprendere con il cuore e non con la mente.Il mio senso di impossibilità sta nel fatto che ciò che ho provato mi ha dato la possibilità di realizzare profondamente il vero senso della vita, di rispondere alle domande che aleggiano nella vita di ogni essere umano e cosa c'è di più bello che condividere le risposte trovate con chi ancora non riesce ancora a comprendere?Non tutti sono così aperti e benevoli nei confronti dell'Amore Universale come te e chi si confida tramite questo meraviglioso strumento che il dott. Bona ci offre.
Cara Oriana le esperienze di cui tu parli le ho vissute in prima persona e posso comprendere appieno cosa si prova.Io non temo la morte fisica so dove andrà il mio Io, ciò che mi ferisce ad ogni esperienza che fortunatamente o sfortunatamente (ancora non lo so) mi è data di provare è la sofferenza che ogni distacco terreno porta non tanto nel cuore di chi ritorna alla dimora celeste ma di chi resta e che raramente riesce a comprendere che il distacco è solo fisico.Vivo spesso in empatia le esperienze dolorose delle persone e purtroppo non in sogno ma coscientemente....anche solo sfiorando la mano di una persona o semplicemtente guardando negli occhi qualcuno.E così non è semplice, il coinvolgimento diventa davvero totale e si vivono più vite in una vita...spero di essermi spiegata anche se non è semplice a parole....
Caro dott. Bona è assolutamente vero che la consapevolezza dell'infinita Luce ora mi appartiene ed è ben salda in ogni mia cellula e che ciò ha agito come un abbraccio confortante che ha lenito l'ancestrale sensazione di solitudine che è annidata nel cuore di ogni essere umano, però c'è da dire che ogni tanto (pur essendo grata di poter beneficiare ancora di tempo in questa vita) mi manca quella sensazione...In questa vita terrena sono molte le sofferenze e credo che il frammento di Luce che vive in me non sia sufficiente per aiutare gli altri....Non lo so perchè io senta questa bisogno di condivisione, forse perchè ritengo che la consapevoelzza dell'esistenza di un Amore così abbia senso di esistere se può servire a far stare meglio chi ci circonda.....magari sbaglio...Buona vita a tutti e grazie per il tempo che avete dedicato al mio spunto di conversazione.Emy

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Matronix (Silvia)

19 ottobre 2006, 11:42

Sono stata in coma una settimana, ma non ricordo tunnel di luce e simili, purtroppo. Però ricordo di essermi risvegliata perfettamente felice, sebbene fossi in ospedale piena di "tubi" e non certo in buona salute. Mi sembrava tutto bellissimo, amavo tutti, peccato che col tempo quella sensazione sia svanita (a causa del mio ego, suppongo). Riguardo alle "doti particolari" credo che la fonte non sia il temporaneo "ritono a casa" in sé, piuttosto il cambiamento di prospettiva che esso ha indotto. Personalmente credo fermamente che esista questa "casa" eterna, che ci si stia benissimo e non vedo l'ora di tornarci, anche se sono consapevole che il mio ritorno non è imminente perché devo fare tante cose prima. Per quello alcuni scelgono di tornare, per portare a termine il loro compito terreno. E' sempre l'amore che guida queste decisioni, anche se il compito non è sempre di natura positiva secondo i nostri criteri di valutazione incarnati. La "sensibilità particolare" che alle volte ci si porta dietro è un aiuto per meglio svolgere la "missione", per come la vedo io, ma ognuno secondo il suo libero arbitrio e la sua consapevolezza decide che uso farne. Mi fa sorridere (scusatemi!) leggere di "paura della morte", perché per mesi ho desiderato di poter "ritornare subito a casa", di sentirmi ancora così felice e amorevole. Questo stato è raggiungibile anche qui, per fortuna - la massa critica potrà testimoniarlo, se lavorerà bene - quindi togliersi la vita non è un buon modo di arrivare prima (lo sottolineo per evitare malintesi). In conclusione ho ancora paura di soffrire dolori fisici (e sto lavorando per vincerla), ma non di morire, dato che dal mio punto di vista la "nera signora" è solo una porta, un passaggio verso uno stato diverso che, sia pure vagamente, ricordo bellissimo. BUONA VITA A TUTTI!

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Silvia

19 ottobre 2006, 10:27

Qualche anno fa, in un momento "particolare" della mia vita, lessi un libro di una americana che descriveva la sua esperienza di pre-morte con dovizia di particolari; descriveva un "paradiso" diversificato, con un consiglio di "saggi" che vagliava, insieme a lei, le azioni fatte durante la vita terrena ed era lei stessa che si "giudicava" per quello che aveva fatto, descriveva un AMORE al di sopra di tutto con sensazioni e reazioni identiche a quelle di Emy. Non ho mai avuto esperienze di questo genere, non so se per fortuna o per "sfortuna", e non avevo elementi per poter giudicare vero e falso quello che descriveva, ma quello che mi trasmise l'autrice con quel libro fu una folgorazione, un'estasi, una trasmissione di quell'"AMORE" come se fossi stata anch'io vicino a lei, anch'io in quell'abbraccio di felicità, di appagamento. Fu talmente forte quello che avvertì che la vita quotidiana prese un'altro aspetto, l'amore mi circondò e in me ci fu la consapevolezza della "temporaneità" terrena in attesa del ritorno a casa! Capisco Emy quando sente la reazione degli altri, il fatto di non riuscire a rassicurare della "vita" dopo la vita anche alle persone a noi più care, più vicine, ti fa sentire "inutile", ma, forse, questa convinzione non la si può "indurre" ma deve sorgere spontaneamente dal profondo di ogni essere. Un abbraccio amorevole a tutti.

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oriana

19 ottobre 2006, 10:24

Non mi sono mai capitate direttamente esperienze così tragiche o meravigliose (dipende dai punti di vista) però posso riferire di sogni notturni in cui persone da me conosciute e date per moribonde tornavano alla vita. E' successo recentemente con un collega che ha avuto ben tre esperienze simili nella sua vita. In una di queste racconta di essere entrato in tunnel di luce e di essersi sentito molto bene. L'ultima volta, circa un anno fa, era già dato per spacciato. La famiglia sta preparando i funerali. Solo un cugino medico, ostinatamente, chiede che gli sia indotta chirurgicamente la respirazione (non ricordo il termine tecnico).Io sono molto triste per lui, gli ho sempre voluto bene come se fosse di famiglia. Venerdì lascio l'ufficio aspettando da un momento all'altro la brutta notizia (che per fortuna non arriva), poi la notte sogno che rientra in ufficio in buone condizioni. Bene, lunedì mi dicono che è stato operato e le sue condizioni sono nettamente migliorate.( ps ora, in questo stesso momento è entrato nella mia stanza e mi ha salutato..)
Ancora mi è successo con il padre di un 'amica. Sogno che lei mi grida qualcosa che non capisco. Io interpreto "papà è guarito" poi mi dice "No è morto". Succede realmente che la sera stessa il padre apre gli occhi, muove le mani e piange. Purtroppo pochi giorni dopo invece se ne va lasciando in lei la sensazione di essere riuscita a comunicare qualcosa di affettivamente importante. Anche qui il sogno, nella realtà, ha dato entrambi gli esiti. E che dire del fatto che ho letto sul viso di altre persone a cui sono stata in qualche modo legata la morte che si avvicinava imminente, come poi è stato realmente?
Non so, ho un buon rapporto con la morte e mi sto preparando ad affrontrla serenamente.

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