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Il palpito dell’Uno, l’ipnosi regressiva e i colloqui con gli Spiriti Maestri

L'incontro del dottor Bona con un paziente, Davide, senza alcun problema psicologico, apre scenari insospettati sulla dimensione dell'anima. La trance ipnotica di questo paziente-non-paziente sfocia in territori oltre confine, ove altissime Guide Spirituali affrontano i grandi temi dell'umanità: l'Amore, la società contemporanea, la morte, la meditazione, il male, la malattia, il tempo.

Nel nome dell'Uno

«Parlare con un Angelo che affiora dalla trance é certamente un’esperienza mozzafiato, una comunicazione che va oltre le parole e che coinvolge ogni registro vibrazionale: la mente, l’anima e il cuore.» Così Angelo Bona, psicoterapeuta e anestesista, descrive le straordinarie esperienze di channeling di una sua nuova paziente “astronave” dell'Uno.

Il profumo dei fiori d’Acacia, l’ipnosi regressiva e la via del Samadhi

Lungo il cammino di ritorno a noi stessi, le vite assopite nel cuore si destano e raccontano un raggio di luce che conduce a Dio, seguendo l'essenza dell'uno: il profumo dei fiori d'acacia. L'esposizione di casi clinici reali e la loro attenta interpretazione si inseriscono in una sintesi unitaria, dove il nucleo simbolico dell'acacia rappresenta un'importante chiave di lettura.

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Il cipcipblog dell'AIRe: post completo e commenti

BULLISMO. COME AFFRONTARLO?

Cari amici,tra le notizie di ieri leggo che uno studente di 15 anni dell'istituto tecnico commerciale Romanazzi di Bari è stato aggredito da una banda di bulli coetanei e picchiato selvaggiamente con calci e pugni. Anche un secondo ragazzo che cercava di soccorrere l'amico ha subito lo stesso trattamento. La loro colpa era di aver offeso la gang del  rione:  ?Hai parlato male dei ragazzi del quartiere. Ora la paghi? avrebbero detto al quindicenne. Qualche giorno fa un adolescente diversamente abile è stato picchiato a Torino da una banda di teppisti compagni di classe. Uno di loro ha precisato: "Si è trattato di uno scherzo, lo abbiamo fatto altre volte e nessuno si era mai lamentato. Prenderlo in giro era diventato il nostro passatempo preferito".Il bullismo è una piaga sociale che ha le sue radici nella preadolescenza (11-14 anni) e si consolida nell'adolescente (16-18 anni). Si tratta prevalentemente di  maschi che agiscono in gruppo; riconoscono un leader, una gerarchia interna, un territorio. Le gangs hanno avuto origine nei rioni più poveri, degradati delle grandi città americane, negli slum della metà del XIX? secolo. Se ne contano oggi 23.000 diffuse negli USA con il maggior numero in California con 4927 bande presenti. E' un fenomeno dilagante che va dal fissare il professore con disprezzo negli occhi, a tenere il cellulare acceso sul banco, alla violenza gratuita sui più deboli fino al teppismo sessuale e alla  delinquenza. Episodi come quelli descritti precedentemente non sono così rari: il 70% di un campione di adolescenti italiani ammette di aver praticato prevaricazioni e aggressioni verbali ai danni dei più giovani o deboli. Anche da noi sta esplodendo questo fenomeno che può giungere a cruente rivalità muscolari, pseudo-ideologiche o razziali.Voi cosa ne pensate? Cosa proponete? Quali misure correttive potete consigliare?

Postato il: 19/11/2006 | Letto 40.808 volte | 

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Commenti al post19 Commenti al post

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Marco

25 dicembre 2006, 18:17

Il problema è ascoltare e saper ascoltare. Ma anche che se la massa critica è critica in quanto non consapevole, spesso basterebbe che i genitori ascoltassero i figli, gli altri, le persone. E' un cerchio chiuso, e così via, all'infinito. Ho sempre la sensazione che sia un risultato, il grido di dolore di una sofferenza profonda, un disagio che è diventato normalità.

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Elisa

28 novembre 2006, 00:39

Dimenticavo: e' molto importante a mio avviso per essere un buon genitore, SAPER ASCOLTARE i propri figli e SAPER COMUNICARE con loro. E' il non ascolto e l'assenza di dialogo che porta l'adolescente a rinchiudersi in un mondo in cui, per farsi ascoltare deve "fare rumore". Care mamme e cari papa'...ascoltate i vostri figli, regalate loro un po' del vostro tempo, non e' la quantita' che conta ma la qualita' del rapporto che si instaura. Vi parlo da figlia...e' brutto "cercare di parlarvi" e sentirsi sempre non considerati perche' spesso viene data la precedenza ad altri interessi. Un figlio che non si sente ascoltato, deve in qualche modo attirare la vostra attenzione...e spesso non trova ahime' altre vie, se non quella piu' facile e drastica: il bullismo. E' orrendo tutto questo ma e' pura realta'.

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Elisa

28 novembre 2006, 00:23

Purtroppo mi rendo sempre piu' conto che il bullismo e' una piaga dilagante, un fenomeno che rischia di diffondersi sempre piu' rapidamente e non solo con i fatti ma anche con offese che spesso lasciano un solco ancora piu' profondo sull'animo di chi le subisce. Ho un fratello di 15 anni, per cui sono piuttosto vicina al mondo adolescenziale. Parlando con lui, mi sconvolgo nel sentire questa grande mania di protagonismo ed egocentrismo che porta lui e il suo gruppo di amici a divertirsi rubando le marmitte degli scooter, combinando scherzi per loro innocui ma che a me sembrano molto gravi.Penso che tutto questo dipenda principalmente dall'educazione genitoriale: molto spesso i figli vengono lasciati a loro stessi, senza "modelli-guida", magari super viziati e cosi', abituati ad ottenere con grande facilita' tutto cio' che vogliono, si incamminano in sentieri piuttosto tortuosi e pericolosi. Un'altra cosa che mi fa inorridire e' come molti adolescenti parlano delle donne, non tanto i piu' timidi ma piuttosto i classici leaders del gruppo: si sentono di gran lunga superiori ad esse ed ho scoperto che questo senso di superiorita' nasconde l'intimo timore di venire in qualche modo "manovrati". E questo mi fa pensare, perche' se fin da bambini cominciano a ragionare cosi'...non so come diventeranno in futuro. Un'altra cosa che mi ha molto colpita e' stato quando, nel bel mezzo di un discorso, mio fratello mi ha comunicato la sua incapacita' di voler bene, di affezionarsi ad una persona (sia essa una donna, un amico, o un parente). Piu' volte mi ha ripetuto che se dovesse morire un suo amico, gli dispiacerebbe ma non piu' di tanto...A me questo ha lasciato piuttosto allucinata. Spesso penso che sono fortunata a non aver ricevuto dalla vita tutto quello che ha lui (un fisico stupendo e tutto cio' che attira la sua attenzione e che i miei gli regalano): ho dovuto "sudarmi" ogni conquista ed ancora lo sto facendo, ma non ho mai commesso, nemmeno da bambina, certe "bullonate" e ne vado fiera perche' penso che sia proprio l'eccessivo permessivismo dei genitori oltre che le contraddizioni tipiche della mala educazione ad originare tutti questi fenomeni.E quando se ne accorgeranno...sara' troppo tardi!

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Paolo - Parma

24 novembre 2006, 15:47

Prevaricazione, agonismo, frustrazione o tutte e tre le cose?..Mi è capitato di assistere a discussioni casa di amici (buone famiglie) circa l'educare...cito alcuni esempi che mi hanno fatto rimanere un pò perplesso: Sai caro la figlia della tale (12 anni) ha avuto dai genitori il bancomat, al figlio del tal altro (10 anni) hanno regalato il telefonino...e il tutto veniva riportato con toni tra il sorpreso e il "che facciamo? vogliamo forse essere da meno?" (tel lì l'agonismo fra genitori)...e, dico io...se una coppia di genitori mettiamo il caso (difficile oggi vero?), non avesse le possibilità per poter offrire questi gadget "status symbol" al proprio figliolo?? .."Ma non vorrai che il nostro sia o si senta diverso dagli altri...(imprinting frustrazionis) e via così...sembra quasi il GP dei genitori, che spesso loro stessi, attraverso queste cose, sfogano le loro frustrazioni per non essere da meno degli altri cogenitori. Altra cosa che si dice in giro..."non voglio che ai miei figli manchi niente, niente di tutto quello che a me è mancato (o che ho avuto). I ragazzi talvolta diventano a seconda del loro iter di crescita dei piccoli "Fontzie" che devono necessariamente essere duri, sfrontati...di nascondere nel peggior modo possibile ciò che a loro stessi è mancato, affetto, equilibrio in ambito familiare e per contrapposizione come nasconderlo meglio se non con odio e gesti squilibrati? o forse si può ipotizzare che quel bulletto pure in casa propria assista a episodi di violenza (anche "solo"psicologica del padre verso la madre? E allora cos'è? Spirito di emulazione? (maschio con i pantaloni). Non credo esista una ricetta in merito, non una sola spiegazione ma, come in tante nostre manifestazioni, un complesso molto articolato di cause e concause....mi viene da sorridere pensando a quando io, ragazzo del 59 sostenevo all'alba dei 18 anni che a mio avviso la nostra sarebbe stata una delle ultime generazioni in grado di esprimere valori al positivo...già allora, guardandomi intorno, notavo certe distorsioni nelle nuove "nidiate" ed era già da tempo che la mia santa nonna mi faceva una testa tanta dicendomi che, quando erano giovani loro, ci si divertiva con meno e forse proprio per questo forse ci si rispettava e ci si aiutava di più! (Chissà che direbbe adesso se ci fosse ancora). Non ho volutamente preso in considerazione il risvolto criminale che talvolta assumono queste esibizioni, lo rifiuto! Perdonatemi se mi sono dilungato oltre...abbracci!

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francesco

22 novembre 2006, 20:39

direi pane e acqua e cinghiate sul sedere a questi teppistelli , ma da parte dei genitori, che invece queste cose le hanno passate , e adesso , per falsa bontà , o pigrizia, le vogliono risparmiare ai loro figli .Il senso civico un genitore lo deve insegnare con le proprie azioni, in primis, poi con buone maniere , infine con le cattive ,però il sospetto è che si debba rovesciare il detto: tale figlio tale padre

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lara

22 novembre 2006, 19:24

Di fronte a queste notizie provo un senso di profonda impotenza unita a dispiacere. Alle medie ricordo che si verificavano episodi di questo genere, ma non se ne parlava più di tanto,e spesso le ragazze non erano poi così vittime di certe pressioni maschili..Ora,a rendere clamoroso il tutto sono i filmati che circolano in rete. Quello che un tempo si sapeva per sentito dire ora è universalmente visibile.Internet è uno strumento davvero innovativo, ma anche molto pericoloso perchè offre tante possibilità di utilizzo ma non ha alcun tipo di censura:è alla portata di chiunque. E' necessario più controllo.Quanto ai bulli li manderei qualche anno a fare servizio civile nei paesi del terzo mondo dove sicuramente saranno utili al prossimo e a se stessi.

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Gian Luigi

22 novembre 2006, 17:29

...mi ero perso nel discorso.....E quando sento certe notizie alla tv se pur veicolate a creare disarmonia e squilibrio nella società, perchè oggi i tg servono anche a questo, resto molto infastidito, per non dire deluso. Ma si può ancora adoperare questo sistema di informazione? Prendendo per buono che i fatti si siano manifestati, questo modo di dare ogni giorno ste notiziacce crea interferenza a chi le ascolta. Equlibrio zero, etica morale professionale sempre uguale a zero. Non se ne può proprio più. Per avere notizie vere devo andare su internet, perchè la tv, i tg, fanno proprio pena. Figuriamoci poi i programmi culturali e quelli che ci dovrebbero informare sul serio come sono messi....sempre la solita musica, bisticci finti a non finire faccendo finta di cercare sempre una giusta soluzione per il paese.....e basta!!! non se ne può proprio più. Forse sono uscito fuori tema ma i primi bulli sono quelli che ci danno le notizie,manovrati a loro volta da chi sta su. Povera generazione in che mani è affidata, se non si consapevolizzeranno da soli in qualche modo, mi sa che di messia che li protegga ancora niente...ciao

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Marina

22 novembre 2006, 13:52

sono madre di un adolescente amato e seguito con costanza e fatica quotidiana eppure credetemi so che tutto dipende anche da noi dalla nostra presenza, amore e collaborazione. Bisogna essere assolutamente presenti, non rimandare nè demandare e sono spaventata lo stesso perchè intervengono molti fattori esterni, le amicizie, il momento dell'adolescanza, le emulazioni e ci metto anche il fattore Media, tutto quello che si sente non contribuisce in bene ma in peggio, parlarne si ma non straparlarne, poi si deve parlarne a casa ma quanti lo fanno?. Il mio contributo è quello di non cedere mai e non abbassare la guardia per aiutare mio figlio a crescere in equilibrio e con amore perchè possa anche lui trasmettere gli stessi valori, supportando i momenti difficili, di crescita, di dubbio. Bisogna circondarsi di bene e di buono. Vi saluto tutti

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oriana

21 novembre 2006, 09:54

Tremo di fronte a questi comportamenti degli adolescenti e ne ho grande paura. Non vedo rimedi sociali. Si può ben dire che sia mancanza di senso d'amore verso sè stessi e verso tutti, un'esplosione di una malattia che nasce da un ego comune perverso.. quanta strada da fare e quanto dolore accumulato senza che nessuno sappia farsene carico.. mi viene da piangere

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Alina

21 novembre 2006, 00:53

un saluto a tutti.io ho un bimbo di 4 anni e ci penso spesso. dalla mia parte cerco di fare il possibile per trasmettergli certi valori e mi auguro di non sbagliare.credo che un aiuto potrebbe venire dal "teatro"nelle scuole sin da piccoli(ma anche più musica, più arte).mettere in "scena"da una possibilità di comprensione e conoscenza di sè maggiore.se per esempio in una classe ai soggetti attivi come "carnefici" in questa dinamica, venisse fatto vivere il ruolo delle vittime..forse chissà.avendolo fatto, credo molto al potere terapeutico del teatro,premesso ovviamente che deve essere gestito da chi di competenza e grande umanità, sensibilità. sul palco ho visto e vissuto delle"metamorfosi"incredibili..una magia del cuore. e proprio non capisco perchè oltre allo studio della cultura, nelle scuole non inseriscano lo studio su di sè, attraverso questo(e non solo) che è un metodo davvero efficace, di grande aiuto.sarà che ho frequentato un istituto d'arte e ricordo quei 5 anni con grande Amore. il disegno,la musica che potevamo ascoltare nelle ore di pittura e scultura..l'abbonamento che ilpreside ci aveva fatto per il teatro..è stato un continuo e ininterrotto viaggio dentro me.lo studio e l'impegno nel progettare e praticamente portare a termine un plastico, un affresco , un mosaico dando un senso che ci veniva richiesto..era scoprire conoscere ed esprimere se stessi.luci ed ombre comprese.

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romana

20 novembre 2006, 13:07

Se aumenta la violenza, la rabbia,la paura, il vuoto, il disagio esistenziale, dobbiamo aumentare i nostri sforzi. Non credo ci siano ricette o rimedi certi per questa piaga sociale con la quale si tenta di confrontarsi da decenni. Come emerge chiaramente dal racconto di Massimo, emblematico,il più delle volte i bulli non conoscono l'amore e il rispetto, perchè ne hanno ricevuto poco, o nulla. Ma non credo sia solo questo il punto. Se ogni persona consapevole riuscisse ad essere centrata su questo problema, e cercasse di fare un piccolo gesto ogni giorno, o mandasse un pensiero d'amore ad ogni bullo, o una preghiera...Ciascuno sa cosa può fare, nel "suo piccolo".

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MASSIMO

20 novembre 2006, 11:03

Alle scuole medie finii in infermeria con un occhio gonfio e sanguinante perché presi un pugno da un bullo (era un capobanda di un gruppetto); mi ero ribellato al suo modo di prevaricare sugli altri, durante una partita di pallavolo. Finimmo dal preside e lui si mise a piangere, pregando affinché i genitori non lo venissero a sapere altrimenti lo avrebbero riempito di botte. In quell'occasione mi resi conto che i semi di aggressività provenienti dalla famiglia generano altri frutti di cattiveria nella società.
Di fronte al preside rimasi sereno perché i miei genitori mi volevano bene ma non confidai mai a loro quello che mi successe, non per paura, ma perché per me quella faccenda era chiusa. Un abbraccio a tutti.

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Roberta (Alcyone)

20 novembre 2006, 10:36

Ciao,
Io penso che sia una situazione terribile, e che mi fa molta paura. Ho una figlia piccola ed ho paura per lei e di lei. Che possa crescere nella violenza o subire violenza o accettarla. Sono d'accordo con l'amica che ha detto che la violenza va subito fermata, senza omerta', senza voltare la faccia dall'altra parte. Questi ragazzi vanno aiutati, aiutati a comprendere che cio' e' sbagliato. Aiuitati ad amare perche' questo gesti nascono solo dall'odio e dalla mancanza di amore e di attenzione, secondo me. Angelo dalla tua esperienza di psicoterapeuta, cosa pensi si possa fare per questi ragazzi? quali sono i comportamenti da usare? come curi tu i pazienti, se ne hai, con questi problemi? mi ricordo in un tuo libro la storia di un ragazzo accompagnato dai genitori, pieno di rabbia...ci dai tu qualche consiglio? grazie.

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Brigitta

20 novembre 2006, 01:43

Penso che anche in Italia il fenomeno non sia proprio recente. Anni 80: ricordo ancora le nostre feste invase da un centinaio di teppisti di ?buona? famiglia che imbrattavano le porte di escrementi, picchiavano genitori e custodi, sfasciavano mobili e rubavano. I miei volevano sporgere denuncia (perché di molte facce conoscevamo il nome), ma i carabinieri sconsigliarono: ?Sono tutti figli di avvocati, commercialisti, principi e magistrati. Voi potete denunciarli ma questi saranno fuori in 2 giorni e dopo vostra figlia dovrà vivere sotto scorta.? So che oggi molti di quei teppisti sono a loro volta avvocati, banchieri ecc. Alcuni hanno figli. Che lezioni di vita avranno da trasmettere loro? Anni 90: in una strada centrale di Milano mio fratello venne circondato da una decina di ragazzini e picchiato selvaggiamente senza alcun apparente motivo. Si ricorda ancora bene che alle sue grida di aiuto la gente sbirciava da dietro le tende e poi chiudeva le tapparelle. Nessuno chiamò la polizia. Fortunatamente un coraggioso custode è uscito con una spranga di ferro e ha messo in fuga i ragazzini. E quando sul tram provi a difenderti da uno che ti fa la mano morta sussurrandoti commenti osceni? Se affronti il proprietario della mano quello ti copre di insulti o borbotta che hai le traveggole, mentre gli altri passeggeri si limitano a darti occhiatacce per aver osato metterli in imbarazzo (in compenso ho scoperto l?utilità di portare tacchi a spillo sui mezzi pubblici).
Sì l?ondata di violenza è cresciuta ma è anche vero che noi tutti l?abbiamo lasciata crescere. Ogni volta che ci siamo voltati dall?altra parte, ogni volta che ci siamo morsi la lingua per paura, per convenienza, perché abbiamo sottovalutato la portata della cosa o semplicemente perché non ritenevamo fosse nostro compito. A piccole dosi abbiamo imparato a convivere con le piccole violenze finché non raggiungono proporzioni insopportabili come ora. Certo che famiglia e scuola hanno un peso preponderante, ma gli adolescenti sono proprio in quella fase cruciale in cui l?orizzonte inizia ad aprirsi sul mondo esterno e il messaggio che evidentemente stanno recependo è ?Fai pure quello che vuoi, nessuno ti dice niente. Al massimo diventi un mito per i tuoi compagni.?

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Girasole

19 novembre 2006, 22:45

Come insegnante elementare noto l'accentuarsi di un eccessivo permissivismo da parte dei genitori che spesso tendono a giustificare le azioni sbagliate dei figli non riconoscendo in tal modo la necessità di dover intervenire nella questione con impegno e sacrificio perchè troppo presi dai problemi di lavoro e/o personali. A volte ho la cattiva sensazione che i genitori d'oggi non vogliano realmente fare i genitori perchè farlo diventa impegnativo e richiede dedizione.I figli hanno bisogno di genitori presenti, affettuosi ma autorevoli.E' necessario dar loro delle regole, regole che li aiutino a crescere e a riconoscere il confine tra il bene e il male.

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alba

19 novembre 2006, 21:50

Qualche anno fa ho conosciuto un gruppo di ragazzi tra i tredici e quindici anni (oggi hanno 19-21 anni) che durante un atto di bullismo avvenuto in un bar, un ragazzo reduce da un intervento al cuore è morto.
Questi ragazzi lamentavano disinteresse da parte dei genitori, oggi alcuni genitori non riescono a stare al passo con la nuova generazione, non conoscono il PC, non conoscono i videogiochi, non leggono, lavorano tanto, si comportano bene, ma questo non basta, i figli vogliono attenzioni, desiderano che i genitori si interessano a quello che fanno, vivo in una grande città e conosco genitori che dicono di non capire nulla di quello che fanno i figli.
Proporrei un circolo culturale dei genitori, per dare la possibilità ai genitori meno fortunati di stare al passo coi tempi e crescere insieme ai figli.
Una lettrice quotidiana.

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salvatore

19 novembre 2006, 17:39

ciao amici ciao Angelo,a proposito di bullismo:leggo tutti giorni con mio rammarico casi di violenza perpetrati da giovani(chiamiamoli così)a danno di loro coetani.Il comportamento di costoro a chi dobbiamo addebitarlo?alla famiglia?ai masmedia?oad altri fattori?La disgregazione della famiglia priva di valori,volta solo alla conquista di beni materiali senza tener conto dell'amore rivolto verso gli altri,e di conseguenza pensando solo a se stessi rinunciando alla gioia di donare.Questo può insegnare solo egoismo.Ecco allora
lo scatenarsi di manifestazioni di questi bulli che pur di annullare il prossimo agiscono in bande organizzate non fermandosi davanti a nulla e nessuno,riuscendo ad annullare la personalità del soggetto in questione.
Il più delle volte difesi a spada trattada queste famiglie
benpensanti,le quali giustificano questi misfatti chiamandoli ragazzate.Non si usano più le sane sculacciate d'una volta?No!altrimenti si rischia di scioccare questi benedetti ragazzi,e di ottenere effetti devastanti,si ricorre così ai consigli dello psicologo e il più delle volte lo stesso sconsiglia di usare questi metodi;ci vuole colloquio,ma come facciamo a colloquiare in una famiglia disgregata?ditemi voi.
E' una questione di karma?e tutto scritto?etutto UNO?
in nome di quale filosofia ci si comporta in questo modo? Buona vita a tutti.

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dani

19 novembre 2006, 13:44

E' terribile quello che sta accadendo alla nostra società. C'è tanta ignoranza, malgrado l'istruzione obbligatoria, i ragazzi crescono ignorando cosa sia veramente la vita e la loro posizione nei confronti di essa. L'ignoranza come sempre si aggrega facilmente alla violenza. E' un binomio facile a crearsi. Ogni giorno i mass-media denunciano casi di abuso perpetuati da giovani, e chissà quanti altri rimangono taciuti per mancanza di consapevolezza, paura o vergogna. Un tempo la Chiesa riusciva a diffondere la sua voce, per quanto sopita nel cuore di riceventi distratti. Ora non ce la fa quasi più. Non riesce più a trovare le parole, e la situazione precipita. Il mondo va troppo veloce. Pensare è un processo lento, che implica tutta la persona, e per questo a molti non piace. Come migliorare la situazione? Sicuramente bisognerebbe trovare una dialettica aggiornata per riuscire a suscitare nei ragazzi un pizzico di interesse in più, una diversa consapevolezza. E poi c'è il televisore: tutto da rifare! I programmi sono diventati un continuo "stupidario", nei casi più fortunati, e negli altri impera sovrana la violenza...

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Mirella

19 novembre 2006, 12:35

Penso che sia la paura a spingere i pre e gli adolescenti ad aggregarsi in un branco sadico che distribuisce violenza e cattiveria gratuita!! Sono certa che i singoli componenti del branco, da soli, non riuscirebbero neanke ad immaginare di fare tanto male, solo che l'aggregazione è un alibi o un solido paravento dietro cui nascondersi e lasciarsi trascinare nel fare cose tanto terribili. io non lo so cosa scatena tutta questa rabbia da parte di chi si accanisce così sui più deboli..... la cosa sconcertante è anke l'indifferenza o la paura di ki vede e nn interviene, ""Si è trattato di uno scherzo, lo abbiamo fatto altre volte e nessuno si era mai lamentato""..... Penso ke intervenendo nel difendere la vittima anke a costo di mettere in pericolo noi stessi, daremmo un buon esempio, e forse anke nel cuore del branco filtrerebbe un pò di luce........
Pace a tutti.

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