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L'IPNOSI REGRESSIVA PER GLI AMICI DI LUGANO. DOTT. ANGELO BONA tel 0799575768

(20/03/2013)

 

Cari amici, l'ipnosi è cultura, è terapia e puo' divenire un valido ausilio terapeutico all'interno di un trattamento di medicina psicosomatica. Nel mio studio di Vacallo in Mendrisiotto, in via Rossolino 2/A pratico l'ipnosi regressiva nella terapia dello stress e dei disturbi psicologici. Sono un medico, psicoterapeuta,  riconosciuto dalla Académie suisse pour la Médecine Psychosomatique et Psychosociale (ASMPP) e dalla ASP Associazione Svizzera degli Psicoterapeuti. Il telefono del mio studio è 0799575769 (dall'Italia 3279011694). Ho scritto molti libri per Mondadori. Vi consiglio di leggere Il Palpito dell'Uno oppure Cerca la tua Immortalità che ha visto la mia collaborazione con Raymond Moody.

 

E ora vi introduco all'ipnosi.

 

L'ipnosi è una condizione psichica indotta da un operatore esterno o autoindotta (autoipnosi), caratterizzata da uno stato psichico denominato trance.

L'ipnosiè uno stato non valutabile come intermedio tra veglia e sonno, bensì dotato di una caratterizzazione propria sia neurofisiologica che di neuroimaging.

Molti ritengono che l'ipnosisia un mezzo per inibire le capacità critiche, aumentare la suggestionabilità e limitare l'attenzione.  Cio' non è assolutamente vero. Allo spegnersi della coscienza razionale e delle facoltà cognitive volte all'osservazione ed alla elaborazione del mondo esterno, si attiva invece una facoltà attentiva volta al Sè e alla ricerca psicologica e spirituale interiore.

Esiste quindi una IPNOSI-DESTOSI: il soggetto si decontestualizza spazio - temporalmente dal mondo oggettivo e si risveglia progressivamente nella trance coscienziale che lo fa accedere al Sè.

 

Ipnosi spirituale

Socrate con il suo famoso "conosci te stesso" è l'esempio piu' eclatante  di chi educa i discepoli allatrance-maieutica, cioè alla ricerca della propria verità spirituale. Maieutica viene dal greco maieutiké e letteralmente significa "l'arte della levatrice" e il concetto viene esposto da Platone nel Teeneto. Cio' consentiva a Socrate di "tirar fuori" dall'allievo i contenuti ed i rimossi  personali, psicologici e spirituali.

Questo importante distinguodeve compiersi quindi tra le due facce dell'ipnosiquella inibente e coercitiva che considero "cattiva ipnosi"ove si assiste ad una dannosa robotizzazione passiva dei soggetti molto pericolosa da un punto di vista psicopatologicoed una "buona ipnosi" che risveglia la ricerca spirituale interiore e permette di accedere alla conoscenza del Sè. I media sono infarciti di "cattiva ipnosi" di spettacolarizzazione del soggetto, che viene esposto ad un pubblico come pupazzo incosciente ed esecutore di ordini spesso degradanti ed eticamenti contrari a qualunque significato di cura.

 

Storia dell'ipnosi

Evito di dettagliare i sempiterni padri dell'ipnosi quali F.A. Mesmer che parlava di fluido magnetico. Non mi dilungo su J. Braidche inaugurò il metodo dell'induzione verbale. Accenno solo a J.M. Charcote della sua distinzione tra letargo, catalessi e sonnambulismo.

Giungo a S. Freudche si interesso' dello "stato ipnoide" inteso come scissione della sfera psichica e origine delle manifestazioni isteriche. Freud quindi interpretava l'ipnosi come la manifestazione di un quadro isterico in un soggetto predisposto. Il padre della psicoanalisi utilizzava un'ipnosi coercitiva e inibente e naturalmente priva di qualunque ricerca spirituale. Portava pertanto i soggetti ad uno stato di semincoscienza afinalistico non aprendo la porta della socratica ricerca del Sè. L'anima restava chiusa e la trance abortiva producendo effetti instabili e non terapeutici. Fu così che abbandonò il metodo divenendo anche un detrattore della metodologia.

 

L'induzione ipnotica

C'è chi sostiene che l'ipnosi è un abbandono sotto il "controllo" dell'ipnostista: niente di piu' erroneo. L'ipnosi, meglio dire la trance, è una scelta di libero arbitrio soggettivoche concede al singolo l'apertura della porta del Sè. Sè inteso come anima.

E' veramente risibile leggere come illuminati autori descrivono l'induzione ipnotica: pendolini, fissazioni di oggetti ecc. La descrizione dovrebbe corrispondere al termine "imbambolamento" e non ipnosi, che deriva sì dal mitologico dio del sonno Hypnos, ma che intende come dicevo poc'anzi un "sonno del mondo" ed un "risveglio del mondo dell'anima".

In trance si realizza una  riduzione della afferenze sensoriali, ma non comprendo chi sostiene che si manifesti un orientamento "allucinatorio". Semplicemente in ipnosi si apre la porta al sesamo dell'Uno. Il paziente si mantiene o meno in una condizione di restrizione della motilità e anche in trance profonda non è sempre catalettico, ma può attuare movimenti propri.

Gli stimoli monotoni e ripetitivi che taluni autori descrivono nell'induzione ipnotica non corrispondono alla pratica dell'ipnosi spirituale. Non solo non esiste monotonia, ma al soggetto occorre rivolgere poesia e metafore, sineddoche e metonimie per comunicare con i codici dell'inconscio spirituale.Ancora chi parla di"impoverimento ideativo"non ha la più pallida idea della messe, dell'enorme patrimonio simbolico e dei contenuti esistenziali e karmici che possono emergere dall'ipnosi.

L'induzione è quindi sempre un'autoinduzionefacilitata dalla presenza del terapeuta che deve rimanere una guida esterna, concedendo al soggetto una piena autonomia di ricerca spirituale.

 

Lo stato ipnotico

Durante la "cattiva ipnosi" taluni induttori paranoici e con gravi turbe psicopatologiche possono cercare coercitivamente di modificare le funzioni dell'Io con condizionamento dell'ideazione e induzione di sogni su comando e manipolazione di opinioni. Questo non ha nulla a che fare con la buona terapia ipnotica che non induce sogni, non manipola idee, non induce criptomnesie e contenuti forzosi nell'inconscio dei soggetti. Leggendo la letteratura mi stupisco della critica ancora arcaica e medioevale ove l'ipnosi è paragonata ad una metodica stregonesca e a rituali antropofagici. Pregherei tali autori di dedicarsi veramente all'ipnosi e non solo di descriverla da lontano presupponendone una conoscenza innata. L'onniscenza è un pericoloso sintomo psicotico, un delirio di onniscienza.

Anche sul transfert ipnotico devo dire la mia. Leggo che l'ipnotizzato è "incapace di qualunque attività ed attende dall'induttore i comandi". Ciò mi conferma che molti critici dell'ipnosi non sanno assolutamente nulla dell'argomento che descrivono con dovizia di particolari. Si afferma ancora che l'attenzione diventa selettiva sulla voce dell'ipnotizzatore. Nulla ancora di più falso. Uno dei dettami dell' ipnosi profonda è proprio richiedere al soggetto di non concentrarsi sulla voce del trainer, ma sul proprio Sè e sulla propria voce interiore.

Si accenna anche nella critica all'ipnosi che il soggetto può assumere ruoli inconsueti, comportamenti di età trascorse o tratti di altre personalità. Queste valutazioni sempre molto negative denunciano un'inquietudine di fondo degli esegeti dell'ipnosi, colleghi o intellettuali che siano. Due pulsioni ricorrono nella detrazione e nella spietata lapidazione dell'ipnosi: la prima è la totale incoscienza della metodologia e la seconda è il rifiuto a priori della disciplina lanciando strali e crucifige. Penso che questa chiusura sottenda la tutela commerciale di altre accademiche metodologie riconosciute spesso con beneficio di inventario universitarie e paludate. Anche la considerazione sull'affioramento di personalità multiple in ipnosi viene tacciato di isteria e smaltito in poche battute. Fa troppa paura pensare che la profondità dell'uomo sottenda come da greca memoria esistenze pregresse che Pitagora, Socrate e Platone affermavano nei loro mirabili testi. Non ritengo che si possa sancire scientificamente la reincarnazione e quindi anche l'ipnosi regressiva, ma avverto nelle cesoie della critica accademica una verve ed una squalifica economiche sempre troppo categoriche e inconsapevoli.

Lo stato ipnotico puo' giungere in trance profonda a inibire completamente il rapporto con la realtà esterna ed il soggetto al risveglio potrà manifestare una amnesia post ipnotica non rammentando i contenuti della trance appena trascorsa.

 

Lo stato post-ipnotico

Dopo il temine della trance il soggetto può essere in grado di compiere compiti che gli sono stati assegnati durante il periodo ipnotico e di non conservarne coscienza per quanto riguarda l'ordine impartito. Lo stesso soggetto si stupisce dell'azione che compie. Ciò in mani ed in menti non etiche può rappresentare un vero plagio di coscienza e non rientrare assolutamente in un orientamento terapeutico.

 

La recettività ipnotica

Non tutti i soggetti sono ipnotizzabili e un 20% delle personestentano ad essere indotte in ipnosi. Coloro che si affidano, che possiedono un pensiero immaginifico incline al sogno e alla poesia sono più inducibili. Coloro che possiedono un pensiero ipercritico e stentano a perdere l'autocontrollo devono essere condotti alla trance con un training iniziale.

Esistono poi soggetti cosiddetti "virtuosi"che manifestano un'immediata capacità di essere indotti in stato ipnotico profondo manifestando fenomeni eclatanti di trance simili a ciò che accadeva a Delfi nell'antica Grecia. La Sibilla Cumana, la Pizia che sul tripode vaticinava oracoli, possono essere risvegliate anche se raramente dall'inconscio di soggetti particolarmente propensi alla trance.

Stiamo studiando all'IRCCS don Gnocchi di Milano* questi soggetti particolarmente dotati definiti "virtuosi"tramite la risonanza magnetica funzionale, lo studio eletroencefalografico, lo studio dei recettori di serotonina sui linfociti e l'analisi psicologica e psichiatrica dell'ipnosi profonda.

*Consciousness and Cognition 24 February 2011. Altered and asymmetric default mode network activity in a ‘‘hypnotic virtuoso’’: An fMRI and EEG study.
S. Lipari,  F. Baglio, L. Griffanti, L. Mendozzi, M. Garegnani,  A. Motta,  P. Cecconi, L. Pugnetti.
The authors gratefully acknowledge Angelo Bona (MD, anaesthesiologist and psychotherapist, member of the American Society of Clinical Hypnosis and president of A.I.I.Re.), a valued collaborator with extensive experience in hypnosis induction.

 

Le ipotesi che svalutano l'ipnosi

Ipotesi di Rappaport: Rappaport parla di "coscienza modificata" simile al sogno, alla fantasticheria, al processo ipnagogico, al vagabondaggio. Questo ci fa capire che da sempre la critica dell'ipnosi è radicale e negativa.

Ipotesi di H. Harttmann: egli interpreta l'ipnosi come una riduzione di un'autonomia dell'Io, con conseguente invasione di contenuti inconsci.

Ipotesi di R.H. Rodhes: la mente umana funzionerebbe in ipnosi secondo schemi protopatici o  primitivi tipici del pensiero magico. Idee fantastiche e svincolate dal principio di realtà vengono accettate in ipnosi come vere.

 

Le ipotesi che valorizzano l'ipnosi

Secondo M. V. Klinel'ipnosi risulta particolarmente indicata nello studio della personalità del soggetto sia da un punto di vista sperimentale che da un versante clinico. L'ipnosi concede un accesso rapido all'inconscio favorendo l'indagine sui meccanismi di base della condotta umana psicopatologica ed anche sana. L'ipnosi  è un mezzo fondamentale di studio e di ricerca utilissimo alla ricerca ed alla interpretazione della picologica dinamica dell'inconscio.

J.M Schneckravvisa una rassomiglianza tra il sogno notturno e il sogno ipnotico che rietiene interconnessi e reciprocamente interpretabili durante il percorso ipnoanalitico.

Mariani Ramirez considera importante lo studio dei sogni ipnotici a fini diagnostici e terapeutici.

Huston, Shakow ed Ericksonconfermano in accordo con Luria che non sempre i conflitti suggeriti al soggetto ipnotizzato vengono accettati e cio' contraddice le ipotesi che valutano l'ipnosi come una metodica che induce riduzione dell'autonomia dell'Io.

 

L'ipnosi come mezzo di indagine clinica


L'ipnosi puo' essere fondamentale per chiarire la genesi e la dinamica dei sintomi. L'impiego della psicodiagnosticapermette l'emersione di contenuti inconsci e subconsci la cui presa di coscienza puo' essere utile a fini terapeutici.

Il soggetto che è sottoposto ad ipnosi medica rimane dotato del suo libero arbitrio e collabora con l'ipnologo consapevole che non verrà richiesto un compito inacettabile all'Io.

L'ipnosi amplia la potenzialità della psicodiagnostica estendendo la possibilità interpretativa dei vissuti emersi. Cio' è fondamentale in quanto la trance non rappresenta solo una metodica di raccolta e di disvelamento di conflitti latenti, ma anche un primo tempo che deve necessariamente essere seguito da una seconda fase di interpretazione e di elaborazione psicodinamica.

 

L'abreazione

Durante l'ipnosi si possono manifestare reazioni emotive intense che si manifestano con il pianto, il riso, l'arossire, il manifestare reazioni neurovegetative, il mutare la profondità e la frequenza respiratoria ecc. L'abreazioneè una scarica emozionale avente una funzione terapeutica catartica e cioè di purificazione. Abreazione è un neologismo derivato dal tedesco ab che allude a "lontano da"  e reagieren "reagire". Significa quindi "rivivere liberando una emozione" in un tempo successivo a quando si è prodotta la prima volta. Catarsiinvece deriva dal greco  kathàiro: io pulisco, purifico.

 

Ipnosi Ericksoniana

Milton H. Erickson(Aurum, 5 dicembre 1901 - Phoenix,  25 marzo 1980): psichiatra statunitense che concepisce l'inconscio come un universo amico che, se non interferito conduce il soggetto al bene e all'equilibrio psicologico ed esistenziale. Erickson è l'indiscusso padre della moderna ipnosi clinica e della psicoterapia strategica e breve.L'inconscio ericksonianonon è un Sè spirituale, ma una intima sfera coscienziale che salvaguarda l'individuo.
 

Ipnosi e ipnosi regressiva

Non esiste uno spartiacque tra questi due concetti e l'ipnosi diviene "regressiva" quando assume la dinamica della trance. Trance, dal latino transire (attraversare, passare) è realmente lo stato psicofisiologico e aggiungo volentieri spirituale che concede all'Io la "transizione" nel Sè. Nella antica India la pratica del Raja Yoga proveniente dall' ancestrale cultura vedica, già conosceva questo fluire del piccolo ego nel mare magnum dell'Uno. Patanjaliautore degli Yoga Sutra,  vissuto tra il IX e il IV secolo a.C  scrive i dettami di quella che poi ai nostri giorni si identificherà nella pratica dell'ipnosi regressiva spirituale. La pratiprasavahdel grande filosofo indiano intesa come nascita a ritroso o riassorbimento al Sècoglie il sinolo, la congiunzione della tradizione indiana con la radice greca di Delfi. Le pratiche degli yogi meditativi si fondono con le fumigazioni rituali della Pizia che vaticinia il sempre. Oltre lo spazio/tempo di questa bolla esistenziale nella quale siamo rinchiusi esiste un oceano di simboli e di sogni che possiamo metaforicamente significare come "vite precedenti". Non è importante che l'ipnosi regressiva sia o meno accettata dalla scienza, i grandi risultati terapeutici che la pratica procura giustificano di diritto la sua appartenenza al popoloso mondo della terapia.

Cosa cura l'ipnosi

L'ipnosi è un presidio fondamentale all'interno di una psicoterapia o un trattamento di medicina psicosomatica per curare lo stress, i disturbi d'ansia, il panico, la depressione, i disturbi alimentari, i disturbi affettivi, i disagi sentimentali, le angoscie di abbandono, le fobie, l'insonnia. L'ipnosi puo' esssere molto utile nella cura di tutti i disturbi psicosomatici. Buona Vita Angelo Bona



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