Ciao, questa mattina avvertivo degli strani accordi nella saletta di fianco al mio studio. Chi suona la mia chitarra? Pensavo provvenisse dall'esterno. Dopo due ora di musica e arpeggi sono andato a vedere chi fosse lo strumentista. La tenda mossa dal vento suonava perfettamente la chitarra componendo accordi. Sarebbe bastata una distanza maggiore di alcuni centimetri o una angolazione diversa di pochi gradi che il concerto non si sarebbe prodotto.

Un brivido mi ha percorso il cuore pensando ad Andrea, il mio amico scomparso da pochi giorni che era un grande musicista. Le sue dita di etere sfioravano le corde per allietarmi come faceva sempre quando ci incontravamo.

Quando ho conosciuto Andrea siamo diventati amici proprio strimpellando la chitarra. Avevamo trent'anni e lui amava tantissimo anche il flauto traverso. Ci trovavamo nel suo studio che aveva attrazzato come una piccola saletta d'incisione.

Lui ha sempre avuto più "tempo" di me. Non sbagliava una plettrata. Da quando non è più nella nostra dimensione temporale ho composto due canzoni e sto suonando molto meglio di prima. Andrea muove la mia mano sulle corde. Sta comunicando a suo modo attraverso la chitarra.

Grazie Andrea di esserci ancora e di torrnare da oltre il tempo per suonare la mia chitarra. Buona Vita Angelo Bona

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